Documento Lettera
Lettera di Ezio Vanoni ad Antonio Pesenti.
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Documento Corrispondenza: Benvenuto Griziotti a Luigi Einaudi (27-02-1956)
Griziotti chiede a Einaudi di scrivere alcune pagine per la sua Rivista "Scienza delle finanze e diritto finanziario" in memoria del compianto Ezio Vanoni.
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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Ezio Vanoni (08-12-1951)
Einaudi invia a Vanoni un confronto tra dati risultanti dalle denunce per l'imposta complementare in Italia ed mi corrispondenti dati inglesi. Il confronto, precisa Einaudi, è solo una esercitazione dal momento che, come affermato dal prof. Cosciani sulla Stampa del 5 dicembre, si tratta di dati parziali. Tuttavia quest'esercizio potrebbe stimolare più approfondite indagini dell'Ufficio Studi del Ministero, e essere da esempio per l'applicazione di metodi statistici allo studio di problemi fondamentali per la politica e l'economia italiana.
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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Pietro Campilli (18-05-1952)
Lettera di Einaudi indirizzata al Ministro per l'Industria Pietro Campilli e per conoscenza al Ministro delle finanze Ezio Vanoni. La lettera riguarda le richieste di intervento da parte degli editori dei giornali. Tali richieste, ricorda Einaudi, sono basate sulla considerazione che, in assenza di aiuti da parte dello Stato, gli editori dovrebbero far aumentare il prezzo dei giornali, a causa del costo troppo alto della carta. Einaudi è fortemente contrario all'erogazione di aiuti, che sarebbero concessi solo per soddisfare interessi puramente privati. Einaudi contesta sia la circostanza che l'aiuto venga invocato sulla base del costo medio di produzione (che, sostiene Einaudi, è una entità che non esiste, in quanto ogni impresa sostiene un suo costo specifico), sia il principio di servizio pubblico a cui i giornali adempiono. Einaudi sostiene infatti che i giornali che forniscono notizie vere e commenti liberi vengono alla lunga apprezzati dal pubblico e quindi acquistati. Essi non hanno bisogno degli aiuti statali, che andrebbero solo a generare profitti illeciti o a tenere in vita i giornali che nessuno legge. Il sussidio sotto forma di contributo pubblico per l'acquisto di carta è quindi un'opera antisociale e antieducativa, tanto più che essa grava sugli industriali che producono pubblicazioni senza macchine rotative (ad esempio libri e riviste).
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Documento Corrispondenza: Benvenuto Griziotti a Luigi Einaudi (02-12-1948)
Benvenuto Griziotti è grato a Einaudi per aver accettato di offrire il suo nome di studioso per la direzione della rivista [si tratta della "Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze" NDR]. Griziotti vorrebbe nel primo numero ricordare grandi figure di economisti scomparsi: Antonio de Viti de Marco, Renzo Fubini e Mario Pugliese. Griziotti pensa di affidare il necrologio di de Viti a Einaudi, quello di Fubini a Gustavo Del Vecchio [il necrologio fu poi scritto da Ernesto d'Albergo, NDR] e quello di Mario Pugliese a Ezio Vanoni. [Sulla partecipazione di Einaudi alla direzione della "Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze" si veda la lettera di Roffi a Griziotti del 2 dicembre 1948 in questo fascicolo; si vedano anche le lettere del 23 novembre e 26 novembre 1948 nel fascicolo Corrispondenza Varia Corda 33 fasc. 2 (II semestre 1948); in ASE le lettere sono presenti in sintesi nel fascicolo 44 di questa serie]
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Documento "Sulla elaborazione di proiezioni macroeconomiche per l'Italia. Appunto redatto dalla SVIMEZ in occasione della riunione ristretta della 'Commissione Papi' del 28 giugno 1961"
Il documento è classificato nel fascicolo come "appunto presentato dal Prof. Saraceno il 28 giugno 1961". Nel documento si fa presente la necessità di adottare un modello disaggregato per regioni o settori. Viene suggerito come esempio il modello a lungo termine elaborato da Chenery e Goldeberger per l'Olanda. Si afferma il principio per cui la formulazione del modello non è indipendente dal tipo di politica economica che si intende perseguire. La disaggregazione suggerita si articola in tre regioni geografiche (meridione, triangolo industriale e zona centro-orientale), mentre viene giudicata insufficiente una suddivisione per settori che non tenga conto del diverso grado di sviluppo di agricoltura, industria e servizi nelle diverse zone della nazione. Data la complessità dei problemi legati alla formulazione di un simile modello, si indica in un periodo di 1-2 anni il tempo necessario alla realizzazione del progetto. Si suggerisce inoltre di adottare un modello provvisorio più aggregato come studio intermedio (in proposito viene portato ad esempio il metodo delle approssimazioni successive suggerito da Tinbergen in una conferenza presso la Svimez e lo stesso metodo seguito nella formulazione dello Schema Vanoni). Infine vengono segnalate le necessarie modalità di lavoro da adottarsi qualora l'intero progetto venisse affidato alla SVIMEZ. Ciascuna pagina del documento riporta in basso a sinistra la dicitura "SVIMEZ - D.I.L. 'Commissione Papi', 2 27-6-61".
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