Documento Lettera: Roma (34)
De Viti invia a Einaudi una versione corretta della nota intitolata "Al lettore" riferita al volume "La funzione della banca". Gli domanda inoltre se egli ritiene che sia il caso di "aggiungere qualche paragrafo sulla questione del rapporto in cui le banche si troverebbero di fronte alla riforma monetaria Roosevelt-Fisher" e specifica: "Più che un problema bancario, trattasi di un problema di politica monetaria, spettante allo Stato. Ciò potrebbe dar luogo ad uno studio sull'"Avvenire delle banche". (Bel titolo per un articolo per la Riforma!). Naturalmente la banca diventa una dipendenza della Tesoreria, che in qualche modo dovrà addossarsi tutte le eventuali perdite". Chiede inoltre a Einaudi la sua opinione, e quella di Cabiati, sull'affermazione che "il credito bancario rende possibile, dentro certi limiti, di assecondare lo sviluppo degli affari a prezzi relativamente costanti".
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