Documento Incontro con il barone Sakatani
Nella lettera si parla del barone Sakatani, delegato alla conferenza di Parigi e già suo collega nell'Istituto Carnegie, il quale vorrebbe conoscere Salandra prima di lasciare l'Italia. Pantaleoni sperava che Sonnino glielo presentasse. Il barone è, secondo Pantaleoni, un personaggio molto importante per le numerose relazioni che intesse col mondo universitario europeo e americano. Se Salandra, dunque, interrompesse il suo riposo per conferire qualche ora con il barone renderebbe un nuovo servizio alla causa patria.
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Documento Presentazione del barone Sakatani e discorso sulla guerra di Luzzatti
Pantaleoni traccia un breve profilo professionale del finanziere Sakatani a Salandra. Da quanto scrive Pantaleoni emerge come Sakatani si fosse distinto nel trattare la pace russo-giapponese con DeWitt. Pantaleoni lo conobbe qualche anno prima a Berna nel penultimo congresso della Carnegie. Arrivò in quell'occasione qualche giorno prima per discorrere con J.B.Clark della Columbia University. C'era anche già Sakatani che aveva per segretario un suo ex-studente di Ginevra. C'era anche Teodoro Schiemann, il professore di storia orientale dell'università di Berlino, capo redattore della Kreuz Zeitung. Due giorni dopo sarebbe arrivato Luzzatti, il quale avrebbe annunciato a Pantaleoni che si sarebbe personalmente occupato del discorso da pronunciare per l'Italia in occasione dell'inaugurazione. In quell'occasione Pantaleoni si sarebbe mostrato alquanto dubbioso e titubante: di sicuro Luzzatti avrebbe inneggiato alla pace, e in tal modo si sarebbe giocato la conferma alla carica ministeriale. Si riportano le parole esatte pronunciate da Pantaleoni nel dialogo con Luzzatti così com'è stato riportato nella lettera: "Lo sai, me ne frego di quello che fai, ma affinché non si dica che dei due italiani che c'erano qui uno era un coglione, ti dico di almeno fare riserve, e ancora riserve". Luzzatti aveva effettivamente preparato "un grandioso discorso pacifista" ed era intimorito dalle parole di Pantaleoni, a tal punto da chiedergli di dargli dei suggerimenti sulle correzioni da apportare. Pantaleoni gli avrebbe, così, consegnato un suo "memorialino" liquidandolo con queste parole: "Senti, non credere a me. Strofinati un po' a Sakatani come ho fatto io e vedrai che luce viene dall'Oriente. Poi strofinati a quell'accidente d'un prussiano e vedrai cosa pensa un amico intimo del Kaiser (Schiemann era stato nominato professore dal Kaiser contro il parere della facoltà)". Luzzatti avrebbe di fatto parlato all' ouverture "come un Dio contro la pace!". Tre mesi dopo il pronunciamento di quel discorso sarebbe iniziata la guerra turca. Pantaleoni preannuncia poi a Salandra una nuova crisi ministeriale per dicembre. I giolittiani avrebbero dato, a suo avviso, "una nuova spallata al sistema: sistema d'altronde debole, pieno di contrasti e di insidie". La speranza di Pantaleoni è che per quella data Salandra "si sia rimesso in gamba".
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Documento Scambio d'informazioni politiche
Nella lettera Pantaleoni si apre ad alcune considerazioni di natura politica: "Caro professore, sono assai numerosi i problemi politici, ma proprio per questo non è indifferente a noi italiani avere gli uni o gli altri al governo. Tra le condizioni, assai numerose, vi è pur quello della qualità o dei caratteri degli uomini che sono al governo! Pericle, nel suo testamento, scongiurò gli ateniesi di non volersi rovinare con spedizioni lontane. Morto lui, prevalse l'avviso della spedizione a Siracusa e Atene cadde". E continua con alcune considerazioni sulla disastrata situazione economico-finanziaria del Mezzogiorno: "non è solo Troia che è nella miseria, ma gran parte del Mezzogiorno. La gente vi muore di fame e in silenzio! E la vera guerra, il vero travaglio della guerra è in larga misura fatto dal Mezzogiorno! Ma come aiutarli! Non capiscono e seguono e amano coloro che li ingannano. Al policlinico ci sono molti cani operati e molti sono contadini della Puglia e Calabria. Attualmente impera una camorra ligure-piemontese-lombarda delle più avide, grette, crudeli ed intellettualmente mediocri. Concordia? Si! Ma secundum quid, e non secundum aliud. Peccato non abbia potuto abbracciarmi con Sakatani (?). Gli Stati Uniti sono presi da un pericoloso senso d'imperialismo militarista anti-inglese ed anti-giapponese. Questo li butterà nelle braccia della Germania. I giapponesi pararono bene la domanda d'internazionalizzazione delle ferrovie mauriziane con l'ultimo trattato. Ma la lotta è ancora aperta. Può riuscire utile a noi".
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