Documento Apprezzamenti
Lettera di Bianchini, spedita da Napoli, in cui comunica il proprio dispiacere per il fatto che Delfico non aveva ancora ricevuto la Croce dell'Ordine Regio. Aggiunge di rallegrarsi perché ora l'onoreficenza gli è stata concessa. E' orgoglioso di cominciare la propria carriera in Economia Politica nel momento in cui Delfico si ritira dopo averla compiuta con tanto plauso.
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Documento Notizie sulla storia delle Finanze del Regno
Lettera di Bianchini, spedita da Napoli, in cui comunica a Delfico che gli farà pervenire la Croce d'Oro, dal momento che ha presentato la lettera di Delfico al Presidente del Consiglio dei Ministri. Aggiunge che in giugno comincerà a stampare la storia delle Finanze del Regno. In questo settore il lavoro di Scolti gli ha in parte giovato.
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Documento Ringraziamenti
Lettera di Bianchini, spedita da Napoli, in cui comunica di essere lusingato per la disamina della sua opera svolta da Delfico. Invia un opuscolo che con la massima fretta ha scritto per il progetto di un porto franco.
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Documento Lettera di Lodovico Bianchini a Francesco Saverio Salfi
Lettera, spedita da Napoli, con cui Bianchini ringrazia Salfi per il "giudizio che si compiacque dare nella "Rèvue Encyclopedique" (1) della mia operetta "Principii del Credito Pubblico" (2), [giudizio] per me lusinghiero quanto mai". Il Bianchini fornisce anche notizie di un suo "nuovo opuscolo intitolato "Dell'influenza della pubblica Amministrazione sulle industrie nazionali, e nella circolazione delle ricchezze" (2). (1) Si riferisce alla recensione apparsa sulla "Rèvue Encyclopedique", vedi nota bibliografica. (2) L'opera, scritta tra il 1823 e il 1824, fu pubblicata solo nel 1827 a causa dell'ostracismo con cui le tesi dell'economista furono accolte negli ambienti governativi (cfr. P. Villani, vedi nota bibliografica). L'atteggiamento di Bianchini, anche nell'opuscolo "Dell'influenza della pubblica Amministrazione sulle industrie nazionali, e nella circolazione delle ricchezze", fu di sostanziale chiusura verso le nuove impostazioni teoriche dell'economia politica, alle quali opponeva l'idea dell'economista "pratico" (cfr. F. Di Battista, vedi nota bibliografica). Cfr. anche la lettera di Carlo Uhr a Salfi del 9 giugno 1829 (XX 77.1.2).
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Documento Lettera di Carlo Uhr a Francesco Saverio Salfi
Il documento, datato Parigi, 9 giugno 1829, è una lettera con cui il mittente chiede al Salfi di poterlo incontrare per consegnarli "una lettera dell'Avvocato, Signor Bianchini e alcune copie in istampa delle sue Riflessioni sulla pubblica economia". Il 28 marzo dello stesso anno, Bianchini aveva inviato a Salfi, sempre tramite Carlo Uhr, le copie dell'opuscolo "Dell'influenza della pubblica amministrazione sulle industrie nazionali e sulla circolazione della ricchezza", stampato a Napoli nel 1828, in cui l'autore continuava la polemica dell'economista "pratico" contro i teorici, rappresentati da J. B. Say, teorico della libertà commerciale, e in Sismondi, sostenitore della coincidenza fra interesse privato e pubblico sostenuta da Smith. Cfr. F. Di Battista, vedi nota bibliografica.
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Documento Scienze del vivere sociale
Dopo aver dato il suo pieno appoggio morale per una controversia amministrativa in cui il Lombardi si trovava invischiato con il Consiglio Provinciale di Noto, in qualità d'intendente della provincia, Bianchini fa riferimento alla pubblicazione recente delle sue opere "Le Scienze del vivere sociale e delle economie degli Stati".
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Documento Sul concorso computistico
Ferrara scrive a Cambray Digny in merito ai lavori presentati al "concorso computistico". I candidati sono Pintor-Mameli, Heer, Marignoni e Bianchini.
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Documento Influenze scientifiche
Cossa conosce e apprezza le pubblicazioni economiche di Messedaglia. Descrive come è organizzato il proprio corso biennale di economia e finanza dove presta un'attenzione costante verso i principali risultati teorici di Inghilterra, Francia e Germania. Per la parte metodologica riconosce l'influenza di autori inglesi come Mill, Lewis, Cairnes, tuttavia Roscher vanta sul suo indirizzo scientifico un grande predominio: "non già convertendomi al metodo storico nell'esposizione dogmatica della scienza, ma facendomi curioso delle indagini sulla storia delle scienze dell'economia politica". Si sta quindi occupando della storia delle scienze, specialmente in Italia, ed ha raccolto molto materiale che forse col tempo pubblicherà. Spiega che la sua storia sarà diversa da quella di Pecchio, Bianchini ecc., incomplete e rovinate da pregiudizi i quali "fanno velo alla imparziale disanima dei testi" e riconosce a Ferrara il merito di aver risolto la questione del primato italiano. Infine chiede copia del corso di lezioni economia politica tenute a Padova, da cui poter trarre utili suggerimenti, così come avvenne con le lezioni di Ferrara del 1856-57.
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