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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI




Opera La guerra e l'economia nazionale dell'Italia. Discorso per l'inaugurazione dell'Anno Accademico nella R. Università di Siena letto il 14 novembre 1915  

Siena: Stabilimento Arti Grafiche Lazzeri (1915)



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Documento Cooperazione e proprietà collettiva

Valenti chiede la pubblicazione di un suo articolo e poi ne illustra il contenuto sottolineando che "Di cooperazione e di proprietà collettiva tutti parlano, ma spesso a sproposito. Rettificare un concetto erroneo, che non è esclusivo ai cultori della scienza, ma è di tutta la gente colta, parmi appunto che sia ufficio di un periodico come il suo".

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Documento Omaggio di una raccolta di saggi

Valenti fa omaggio di alcuni suoi studi intorno al sistema di A. Loria e che ha raccolto in un volume, nella speranza che Messedaglia possa vedervi in alcuni punti "l'applicazione di ammaestramenti suoi. E poiché è l'ultimo giorno del secolo, voglia Ella pur aggradire l'augurio che Ella sia lungamente conservato al Paese e alla Scienza, augurio che io le fo con animo di discepolo".

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Documento Ancora del valore pratico delle dottrine economiche (la tassabilità del sopraprezzo delle azioni), Prolusione al corso di Economia politica letta nella R. Università di Siena, il 18 novembre 1909

Le osservazioni espresse contro la tassazione del sopraprezzo delle azioni, "che tanto preoccupa giuristi ed economisti, magistrati ed uomini di finanza", sono per Ghino Valenti un'occasione per ribadire con forza la necessità che gli studi economici siano associati a quelli giuridici, per evitare i rischi di quel "divorzio tra economia e diritto" che, nonostante i moniti di Gian Domenico Romagnosi, non sembravano aver prodotto alcuno "stretto e felice connubio". Ricorda che, quando ottenne la cattedra di Economia politica all'università di Padova, credeva che in tutte le università d'Italia i corsi di questa disciplina fossero organizzati come tanti laboratori di analisi di problemi economici dell'Italia e di ricerca di risoluzioni pratiche ed immediate agli stessi. Pur avendo nel tempo ridimensionato la sua concezione ambiziosa, si augurava che il corso appena inaugurato, che poteva anche "essere l'ultimo della [sua] vita universitaria", potesse essere fonte di studi utili a supportare risoluzioni legislative a problemi concreti, nel segno di una proficua collaborazione tra economisti e legislatori, tra economisti e giuristi.

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