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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI





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Documento "Tre ordini di obiettivi della politica economica italiana"

La prima parte del testo descrive lo sviluppo spontaneo dell'economia italiana verso una situazione di pieno impiego, partendo dal 1950 e proiettando i dati disponibili al 1973-'75. A questo processo spontaneo sono associati gli squilibri la cui eliminazione è l'obiettivo primario della programmazione. La seconda parte delinea tre direttrici fondamentali lungo le quali la programmazione dovrebbe svolgersi. Viene preliminarmente richiamata la necessità di un'azione di tipo congiunturale, che abbia come obiettivo di preservare le condizioni del processo spontaneo di creazione e distribuzione di nuovo reddito. In secondo luogo, e con esplicito riferimento alla "Nota Aggiuntiva" del ministro La Malfa, viene definita la necessità di un'azione di più lungo periodo. In tal senso viene posto come limite cronologico il 1973, anno in cui è previsto il raggiungimento del pieno impiego. La politica di lungo periodo deve mirare alla eliminazione degli squilibri strutturali dell'economia italiana e alla definizione del quadro economico e sociale che dovrà associarsi alla condizione di pieno impiego quando questa verrà infine raggiunta. Una terza direttrice deve essere rivolta ad obiettivi più specifici, con particolare riguardo al processo di accumulazione di capitale, che deve essere reso funzionale agli obiettivi di più lungo periodo. A questo scopo si individua la necessità di definire un primo piano quinquennale, per gli anni dal 1964 al 1968. L'attribuzione del dattiloscritto a Saraceno è possibile sulla base della documentazione contenuta nel sottofascicolo "Corrispondenza varia su programmazione", dal quale risulta anche che la discussione del documento era all'ordine del giorno della riunione del 27 settembre 1962 della Cnpe. L'ultima pagina del testo riporta la data 19 settembre 1962.

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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Ugo La Malfa (12-01-1946)

Einaudi concorda con La Malfa sulle opinioni espresse durante la seduta del Comitato per la Ricostruzione riguardo gli adeguamenti del cambio. Einaudi teme che il 125 per cento non solo sia insufficiente, ma costringa, visti i risultati negativi, ad andare presto "all'insù" con sgradevoli conseguenze psicologiche sul mercato. La scelta migliore sarebbe un punto intermedio tra il cambio 300 e quello 400.

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