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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Balenzano Nicola




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Documento Introduzione

La relazione si apre con la presentazione di un quadro desolante della situazione economica italiana: "il commercio italiano è ancora meschino quanto mai, complessivamente considerato e le dimensioni delle singole aziende sono, per lo più, estremamente modeste". Tale immagine poco confortante era funzionale a dare maggiore enfasi alla funzione che avrebbe dovuto assolvere la Scuola di Commercio, come promotrice di tale ramo dell'economia. Molto insiste Pantaleoni sulla differenza tra un ateneo e una Scuola Superiore di Commercio: "faccia il commercio chi crede e vuole a rischio e pericolo suo; le Scuole di Commercio offrono a chiunque lo desidera i mezzi che si reputano atti a scemare i rischi e ad accrescere la probabilità di riuscita, ma se vi è chi crede di far meglio il proprio tornaconto non servendosi di esse, non ci sono e vi hanno da essere, delle leggi e de' regolamenti che gli fanno violenza". Uno dei più diffusi e rischiosi pregiudizi di natura culturale che dovevano essere vinti riguardava la convinzione che "il progresso sociale in genere, e, in particolare, quello più recente, sia dovuto principalmente ed esclusivamente ai progressi delle scienze fisiche e chimiche, e cioè, alla loro influenza nello sviluppo delle arti industriali. Nè alcuno pensa, come a fattore rilevante di progresso economico e civile, ai progressi d'indole commerciale". Eppure, proprio "la conoscenza delle leggi naturali della moneta e del credito hanno reso possibile ed efficace una serie di ordinamenti commerciali (istituti di credito, stanze di compensazione, magazzini generali) e rese impossibili leggi rovinose, come quelle contro l'usura, contro l'esportazione del denaro, ecc. E gli effetti della conoscenza di queste leggi hanno altrettanto aumentata la massa del benessere umano quanto hanno potuto farlo una serie d'invenzioni industriali. La conoscenza della legge naturale del commercio internazionale e la loro diffusione ci porta all'attuazione del libero scambio". Si trattava di un pregiudizio che, secondo Pantaleoni, rinviava ad un altro, ben più profondo e difficile da estirpare, la tendenza a valutare l'organizzazione commerciale secondo il profilo morale.

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Documento Di alcuni ostacoli speciali allo sviluppo della Scuola di Bari

Pantaleoni individua come ostacoli allo sviluppo dell'Istituto barese: la posizione geografica, dal momento che "è sita in provincia nella quale i commerci e le industrie sono ancora alla primavera del loro sviluppo e anzichè essere di grande giovamento alla Scuola, da questa attendono aiuto, guida e stimolo". A questo si aggiungeva il fatto che "qui si ritiene che gli studi classici siano i soli a nobilitare l'uomo, le professioni liberali hanno un prestigio superiore a quelle commerciali. Ne consegue che solo i figli dei meno abbienti o coloro che sono stati respinti dopo ripetuti insuccessi dalle altre professioni vengono a rifugiarsi nel commercio".

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Documento Degli scopi che può realizzare la Scuola Superiore di Commercio in Bari e delle riforme di cui abbisogna

Lo scopo principale della Scuola è secondo il Pantaleoni ignorato dai più: "una Scuola Superiore di Commercio è un potente mezzo d'istruzione, un focolare di scienza per gli adulti, per i commercianti, che già sono nel primo esercizio delle loro funzioni. Sono questi che (...) ai vari professori di Diritto debbono chiedere consigli, che al professore di Contabilità e a quello dei Banco devono domandare aiuto nelle proprie faccende, che ai professori di Lingue si debbono rivolgere per traduzioni e schiarimenti, che al professore di Merceologia e di Chimica devono chiedere le informazioni che a loro mancano, ed è al professore di Economia e di Statistica che l'opinione pubblica può essere tutelata dagli sviamenti in cui ogni giorno la vediamo cadere in materia di dazi, in materia di credito, in questioni monetarie, e in tanti altri di generi simili. (...) Un nucleo di specialisti delle varie discipline economiche, commerciali, e, soprattutto, un corredo adeguato di materiale scientifico, possono servire ad indirizzare la massa intera dei commercianti sulla via più sana e sicura e se questo si ottiene da un lato mediante i rapporti personali, de' commercianti, con i vari professori e dall'altro mediante l'uso dei materiali scientifici per parte di una gran massa del pubblico, non che mediante l'opera pubblica dei professori nella stampa quotidiana, con conferenze e con pubblicazioni speciali, i corpi fondatori hanno speso bene il loro denaro e ricevuto in cambio larga usura". Un certo rammarico esprime Pantaleoni nel constatare come la nobile iniziativa di alcuni professori della Scuola di organizzare delle conferenze domenicali avessero riscosso l'interesse generale delle case straniere, a cui era corrisposta l'indifferenza generale di quelle locali.

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