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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


Cavour Camillo Benso di



Opera Ouvrages politiques-economiques  

CONI par Galimberti Editeur Libraire (1855)



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Documento Sulla pubblicazione di opere di Cavour

Luigi Einaudi comunica all'editore Laterza l'opportunità di pubblicare le opere di Cavour.

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Documento Sulla pubblicazione di scritti di Cavour

Stefano Jacini si fa sostenitore dell'opportunità di pubblicare per conto della Casa editrice Laterza una raccolta di scritti scelti del conte Cavour. Nella lettera, inoltre, declina l'invito avanzatogli da Giovanni Laterza di scrivere un articolo perché oberato dai molti impegni.

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Documento Sulla pubblicazione di una raccolta di scritti di Cavour

Il documento comprende due lettere: la prima d'accompagnamento, firmata dal Nitti, la seconda è una copia della lettera di Paolo Boselli spedita dal Nitti stesso all'editore Laterza per conoscenza. In quest'ultima lettera l'onorevole Boselli elogia Laterza per aver "onorato l'Italia e dato al Mezzogiorno una nuova aureola". Confida di seguire le sue pubblicazioni, essendo "fra i suoi ammiratori più caldi". Si dimostra favorevole ad affidare a Laterza la pubblicazione delle opere di Cavour.

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Documento Sul secondo volume di scritti del prof.Umberto Ricci

Il prof. Ricci ha un ripensamento sul titolo del secondo volume dei suoi scritti. Ha pensato, infatti, di sostituire il vecchio titolo "Scritti sul protezionismo", con "Protezionisti e liberisti italiani", perché "si parla a lungo di Cavour, che non era un protezionista". Ricci chiede a Giovanni Laterza di poter pubblicare il volume prima delle elezioni, "perché è un tema su cui si potrebbe discutere da certi gruppi politici".

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Documento Giudizio su un manoscritto di Carlo Di Donato su Cavour

Luigi Einaudi sconsiglia all'editore Giovanni Laterza la pubblicazione del manoscritto di Carlo Di Donato sull'avvento di Cavour e sulla sua politica economica, inviato da Laterza stesso ad Einaudi perché ne esprimesse un giudizio. Queste le motivazioni addotte da Einaudi a supporto del suo giudizio sfavorevole alla pubblicazione: "(...) quando ad esempio parla di economia e finanza l'impressione che si riceve è quella che le pagine siano scritte da un laico e non da un tecnico della materia; perciò gli apprezzamenti riescono generici e dettati da certi punti di vista, che io non perché di questo non mi azzardo a parlare, se siano più filosofici che politici, ma certo non sono quei tali apprezzamenti precisi che una testa così quadrata, come quella di Cavour, avrebbe augurato a se stesso e che noi dobbiamo augurare a lui (...)".

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Documento Lettera a Michele Amari

Ferrara informa degli echi sui successi di Garibaldi in Sicilia. Fa presente di volere pubblicare uno scritto sulla questione siciliana rivolto direttamente a Cavour. Nella lettera sono citati Emerico Amari e Giuseppe Garibaldi.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara iIllustra le diverse posizioni sulla questione siciliana che sono emerse nel corso del dibattito parlamentare. Discute dei programmi editoriali della Biblioteca dell'Economista e a tal proposito cita David Ricardo. Nella lettera sono citati anche il conte di Cavour, Carlo Gemelli, Giuseppe La Farina, il barone Natoli, Urbano Rattazzi e il marchese di Torrearsa.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara commenta la proposta di legge sull'emigrazione e dà notizie della visita dell'economista americano Henry Carey. Inoltre illustra i programmi editoriali della Biblioteca dell'Economista. Nella lettera sono citati Emerico Amari, il conte di Cavour, Carlo Ignazio Giulio, Domenico Guerrazzi, Giuseppe La Farina, Antonio Scialoja e Niccolò Tommaseo.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara scrive riguardo la stampa quotidiana che chiede le sue dimissioni dalla cattedra di economia politica. Informa sull'attività ministeriale per contrastare la sua elezione al Parlamento. Nella lettera sono citati il conte di Cavour, Urbano Rattazzi, Giuseppe Todde e Lorenzo Valerio.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara illustra la sua prolusione al corso di economia politica e le reazioni di studenti e professori agli attacchi ricevuti contro la sua indipendenza e la richiesta di dimissioni dall'insegnamento. La stampa quotidiana è compatta nel combattere la sua candidatura alle elezioni politiche. Nella lettera sono citati il conte di Cavour e Lorenzo Valerio.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Amari commenta l'esito delle elezioni politiche per il Parlamento subalpino e il trionfo del partito clericale. Nella lettera sono citati il conte di Cavour, Michelangelo Castelli e Urbano Rattazzi.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara discute sulla situazione politica e la battaglia tra Cavour e Rattazzi. Riferisce sulla sua attività professionale.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara riferisce sulla cessione di territori piemontesi alla Francia, sulla cattedra di economia politica all'Università di Firenze e sul piano editoriale della Biblioteca dell'Economista. Annuncia progetti di pubblicazione di articoli su "La Nazione" e "La Perseveranza" su questioni politiche e sull'annessione della Sicilia al Regno. Nella lettera sono citati Emerico Amari, il conte di Cavour, Terenzio Mamiani e Giuseppe Pomba.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara discute dei rapporti fra Napoli e Palermo, sulla visita del Re all'Università di Pisa e su un suo colloquio con Cavour. Ha abbandonato l'idea di pubblicare alcuni articoli sulla questione siciliana. Nella lettera è citato Filippo Cordova.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara scambia con Giuseppe Bracco Amari informazioni sulla situazione politica e lo informa di essere stato convocato da Cavour. Nella lettera è citato Emerico Amari.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara informa che la Russia e la Prussia romperanno le relazioni diplomatiche se Cavour accetterà l'annessione della Sicilia. Nella lettera sono citati Cesare Cabella, Agostino Depretis, Giuseppe La Farina e Lorenzo Valerio.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

E' una lunga lettera sulla situazione siciliana e sull'annessione dell'isola al Regno d'Italia. Ferrara illustra il contenuto di un suo scritto sulla questione siciliana e sui metodi alternativi di annessione. Nella lettera sono citati Emerico Amari, il conte di Cavour, Aurelio Bianchi Giovini, Michelangelo Castelli, Francesco Crispi, il marchese di Torrearsa, Luigi Carlo Farini, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina, Pasquale Stanislao Mancini, il principe di Pandolfina, Francesco Paolo Perez, Carlo Poerio, Antonio Scialoja e Lorenzo Valerio.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara illustra le ragioni della rottura dei suoi rapporti con Cavour. Nella lettera è citato Lorenzo Valerio.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara discute della missione di Depretis in Sicilia e sui rapporti fra gli esuli siciliani. Illustra la possibilità di un suo trasferimento a Palermo e i diversi modi di annessione dell'isola. Nella lettera è citato Emerico Amari, il conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi e Giuseppe La Farina.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara discute dell'annessione della Sicilia al Regno d'Italia e dei suoi recenti scritti sull'argomento. Nella lettera sono citati il conte di Cavour, Agostino Depretis e Michelangelo Castelli.

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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari

Ferrara illustra le sue opinioni sulla questione siciliana e l'immutata fiducia nei suoi antichi ideali. Spera di riuscire a ottenere la cattedra di economia presso l'Università di Firenze. Nella lettera sono citati il conte di Cavour, il marchese di Torrearsa, Giuseppe Garibaldi e Nicola Nisco.

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Documento Lettera di ringraziamento

Il conte di Cavour esprime gratitudine a Ridolfi per essere stato chiamato a far parte del consesso accademico.

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Documento Oeuvres politiques économiques

Opera di Camillo Benso di Cavour intitolata "Oeuvres politiques économiques" (Galimberti, 1855).

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Documento La politica commerciale. Discorso tenuto nella solenne inaugurazione dell'anno scolastico 1899-1900 alla Regia Scuola Superiore di Commercio in Venezia dal professor Tommaso Fornari

Il discorso inaugurale dell'anno accademico è in realtà un'occasione per ribadire pubblicamente l'indirizzo liberista degli studi economici del Regio Istituto. Fermo restando che il sistema più vantaggioso per regolare la politica commerciale in uno Stato sia quello del libero scambio, la contingenza ha spesso portato a considerare necessario il sistema protezionistico. Attraverso un breve excursus storico, che dalla politica liberista di Cavour - suggellata dal trattato di commercio con la Francia nel 1863 - si spinge al protezionismo degli anni ottanta del XIX secolo, Fornari dimostra i vantaggi che scaturiscono dalla libertà di commercio, principio al quale nei trent'anni di attività si è conservato fedele l'insegnamento delle scienze economiche della Regia Scuola Superiore di Commercio di Venezia e che continua ad essere con convinzione sostenuto in quanto unica fonte "di prosperità economica" e "grandezza della Patria".

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