Ludovico Antonio Muratori nasce il 21 ottobre 1672 a Vignola da Francesco Antonio e Giovanna Altimani, modesta famiglia contadina. Animato fin dall'adolescenza da una profonda vocazione religiosa, nell'autunno del 1685 entra nel collegio gesuitico modenese e, tre anni dopo, nel gennaio 1688, riceve la prima tonsura da monsignor Carlo Molza, vescovo della città. Il 16 dicembre 1694 si laurea a Modena in diritto canonico e civile e, nel febbraio dell'anno successivo, si trasferisce a Milano dove, il 24 settembre, è ordinato sacerdote e, quindi, accolto come dottore nella ricca Biblioteca Ambrosiana.
Nell'agosto 1700 ritorna a Modena, in veste di archivista e bibliotecario del duca Rinaldo I d'Este. Da allora, tranne qualche viaggio per ragioni di studio, vive sempre nella capitale estense e, nel 1716, gli è assegnata la prevostura di Santa Maria della Pomposa, una delle più povere parrocchie modenesi. Il contatto quotidiano con la moltitudine degli indigenti alimenta la sua innata devozione, stimolando, giorno dopo giorno, una fervente opera di apostolato che trascende decisamente l'incarico affidatogli. Permeato di questi ideali e con il fattivo sostegno dell'aristocrazia cittadina, nel febbraio 1720, fonda la "Compagnia della Carità", "opera pia laicale" che persegue svariati e ambiziosi obiettivi (la maggior parte dei quali, conseguiti), tra cui spiccano la fondazione del nuovo monte di pietà (aperto nel 1746) e la progettazione di un avveniristico "Spedale per invalidi".
Profondamente sensibile ai problemi del suo tempo, negli ultimi tre decenni di vita il Vignolese, pur non trascurando le ricerche erudite sul medioevo italiano, redige le più significative opere di impronta sociale ed assistenziale: sono pagine pervase di sollecitudine per il bene collettivo - la "felicità pubblica" - ed illuminate da un'equilibrata ragione avversa ad ogni specie di superstizione, dalla vibrante partecipazione agli stenti e alle angustie degli umili, dei derelitti, degli oppressi.
Lo stato di salute, già da qualche tempo compromesso dalle estenuanti fatiche dello studio e dal fervido impegno sociale, peggiora irrimediabilmente fino alla morte, sopravvenuta a Modena il 23 gennaio 1750: il suo pregnante testamento spirituale influenzerà non poco le grandi trasformazioni tardo settecentesche realizzate dall'allievo Francesco III e, sotto il profilo assistenziale, le riforme del philosophe estense Ludovico Ricci.
Per quanto concerne la formazione culturale, il primo avviamento alle ricerche erudite è ravvisabile nel magistero di Benedetto Bacchini, seguace del metodo dei benedettini di san Mauro. La lezione dei maurini è evidente nei giovanili Anecdota, mentre nelle grandi sillogi della maturità - in primis, i Rerum Italicarum Scriptores - emergono un'impostazione più ardita e interessi nuovi, che approderanno successivamente nella limpida esposizione degli Annali d'Italia, accomunati da una visione unitaria al di sopra delle divisioni politiche. Cattolico aperto al punto di essere sospettato di giansenismo, avversario del cartesianesimo e delle auliche accademie letterarie - ristretti cenacoli di studiosi -, diede il meglio di sé negli studi storici sostenuti da un'accurata ricerca archivistica e filologica, in nome di una verità storica basata soltanto sui documenti.
Opere
- Riflessioni sopra il Buon Gusto intorno le Scienze, e le Arti, (sotto lo pseudonimo di Lamindo Pritanio), Venezia, Pavino, 1708 (poi Napoli, Renaud, 1715).
- Piena esposizione de i Diritti Imperiali ed Estensi sopra la Città di Comacchio, Modena, s.e., 1712.
- Del Governo della peste e delle maniere di guardarsene, diviso in politico, medico ed ecclesiastico, Modena, Soliani, 1714.
- La vita del Padre Paolo Segneri iuniore della Compagnia di Gesù, Modena, Soliani, 1720.
- Della Carità Cristiana, in quanto essa è amore del prossimo, Modena, Soliani, 1723.
- Rerum Italicarum Scriptores, Milano, Società Palatina, 1723-1738, 24 tomi (il tomo XXV esce, postumo, nel 1751).
- La Filosofia Morale esposta e proposta ai giovani, Verona, Targa, 1735.
- Antiquitates Italicae Medii Aevi, Milano, Società Palatina, 1738-1742, in 6 tomi.
- Delle Antichità Estensi, Modena, Stamperia Ducale, 1740.
- Dei Difetti della Giurisprudenza, Venezia, Pasquali, 1742.
- Il Cristianesimo felice nelle Missioni de' Padri della Compagnia di Gesù nel Paraguay, Venezia, Pasquali, 1743.
- Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno 1749, Venezia, Pasquali, 1744-1749, in 12 tomi.
- Della Regolata Divozione de' Cristiani, Venezia, Albrizzi, 1747.
- Della Pubblica Felicità, oggetto de' buoni Principi, Venezia, Albrizzi, 1749.
- Dissertazioni sopra le antichità italiane, Venezia, Pasquali, 1751 (opera postuma).
Bibliografia essenziale sul pensiero economico e sociale di L.A. Muratori- AA.VV., Scritti inediti di L.A. Muratori, pubblicati dalla R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti in Modena, a celebrare il II centenario della nascita di lui, Modena, Zanichelli, 1872.
- Bargelli C., Pauperismo, economia e società a Modena nei secoli XVII-XVIII, Verona, Bettinelli, 1998, in part. pp. 113-172.
- Bargelli C., Tra storia dei fatti e storia delle idee. Da Muratori a Ricci: l'evoluzione del pensiero assistenziale nel Ducato Estense nel corso del secolo dei lumi, in V. Zamagni (a cura di), Povertà e innovazioni istituzionali in Italia dal Medioevo ad oggi, Bologna, Il Mulino, 2000, pp. 403-418.
- Bezzi G., Il pensiero sociale di L.A. Muratori, Torino, Bocca, 1922.
- Bianchini M., Bene comune, ragion di Stato e felicità pubblica nella pratica assistenziale della prima metà del Settecento, in M. Pegrari (a cura di), La società bresciana e l'opera di Giacomo Ceruti, in Atti del Convegno, Brescia, 25-26 settembre 1987, Brescia 1988, pp. 249-259.
- Burlini Calapaj A., L'editore veronese della Filosofia Morale: G.F. Muselli, in Atti del Convegno Internazionale di Studi Muratoriani, tomo III, Firenze, Olschki, 1975, pp. 239-246.
- Cavazzoni Pederzini F., La Compagnia della Carità di L.A. Muratori, in Opuscoli religiosi, letterari e morali, tomo I, Modena, 1857, pp. 382-395.
- Dal Pane L., Di un'opera sconosciuta di Carlo Antonio Broggia e del suo carteggio con L.A. Muratori, in "Giornale degli economisti", novembre-dicembre 1958, pp. 638-661.
- Dal Pane L., Il posto di L.A. Muratori nella storia delle dottrine economiche, in "Giornale degli economisti", gennaio-febbraio 1960, pp. 67-94.
- Di Pietro P., L'assistenza agli invalidi nel pensiero muratoriano, in "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Antiche Province Modenesi", serie IX, vol. II, 1962, pp. 195-205.
- Di Pietro P., L'Ospedale di Modena, Modena, Bassi & Nipoti, 1965.
- Donati B., Cimeli autografici. Le memorie della Compagnia della Carità di L.A. Muratori, in "Atti e Memorie dell'Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Modena", serie V, vol. II, 1937, pp. 35-63.
- Falco G.-Forti F. (a cura di), Opere di L.A. Muratori, Milano-Napoli, Ricciardi, 1964. Questa opera, suddivisa in due tomi, contiene, tra l'altro, le più significative lettere tratte dall'epistolario muratoriano, comprese alcune missive di carattere economico.
- Sorbelli T. (a cura di), Scritti autobiografici di Ludovico Antonio Muratori, Comitato Vignolese per le onoranze a L.A. Muratori nel II centenario della morte, Vignola, Fabbri, 1950.
- Stella P., Preludi culturali e pastorali della "Regolata Divozion de' Cristiani", in L.A. Muratori e la cultura contemporanea, Atti del Convegno Internazionale di Studi Muratoriani, tomo I, Firenze, Olschki, 1975, pp. 241-270.
Biografia a cura di Claudio Bargelli
Documento [Lettera di Broggia a Fontanesi, 11.04.1752]
Copia dattiloscritta di una lettera inedita di Broggia a Fontanesi datata 11 aprile 1752. Gli argomenti trattati riguardano il catasto a Milano - "...mi viene scritto che ha data tutta la spinta...il mio trattato [de' tributi]" -, l'esenzione degli immobili in Germania e a Napoli "per causa del privato 'nteresse, non s'è voluta mai fare". Si rende disponibile con Fontanesi a preparare un piano per la creazione di un banco pubblico in Germania "a rimediare il gran male delle usure, che furiosamente vi si son radicate" (più avanti nella lettera imputa agli ebrei l'esistenza dell'usura in Germania); osserva poi come per la Germania sia possibile un grande sviluppo commerciale, non attuato "dall'esser la nobiltà e con essa chi comanda rapito dall'abuso de' piaceri e delle delizie...così il mondo è quasi lasciato in balia del caso". La lunga lettera continua poi con riferimenti alle "Lettere salutari", alla questione dei beni della Chiesa, citando esemplarmente i Gesuiti del Paraguay, e ai mali che provengono dall'ozio di chi vive di rendita. Prospetta poi a Fontanesi la pubblicazione in Germania del loro carteggio e del carteggio con Muratori e gli consiglia la lettura di un libro francese [Considérations sur les causes de la grandeur des Romains et de leur décadence, di Montesquieu], le cui argomentazioni mette in relazione con la sua "Vita civil economica".
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Documento [Lettera di Broggia a Fontanesi, 22.02.1766]
Copia dattiloscritta di una lettera di Broggia a Fontanesi datata 22 febbraio 1766. Broggia riferisce il suo stato d'animo durante l'esilio e spiega perchè ha voluto allentare i suoi rapporti con il marchese de Curtis. Un ampio stralcio di questa lettera è riportato in "Dal Muratori al Cesarotti. Vol. 5, Politici ed economisti del primo Settecento", a cura di R.Ajello...[et al.], Milano-Napoli, Ricciardi, 1978, p. 1108.
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Documento [Lettera di Broggia a Fontanesi, 08.04.1766]
Copia dattiloscritta, cc. 1-4, e fotocopia dell'originale, cc. 5-9, di una lettera di Broggia a Fontanesi datata 8 aprile 1766. La lettera è stata pubblicata non integralmente in "Dal Muratori al Cesarotti. Vol. 5, Politici ed economisti del primo Settecento", a cura di R. Ajello et al., Milano-Napoli, Ricciardi, 1978, pp. 1152-1155. Note a margine di Allocati evidenziano gli argomenti trattati in questa lettera: il sistema fiscale del Regno di Napoli, un commento al bilancio, il progettato banco pubblico, il lotto a Napoli. Ajello segnala questa lettera per le indicazioni molto interessanti che dà sul meccanismo della creazione del debito pubblico nel Regno di Napoli e informa che la risposta di Fontanesi del 12 giugno 1766 è stata pubblicata da Schipa in "Il Muratori e la coltura napoletana", pp. 95-97.
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Documento [Argomenti soliti]
Foglio dattiloscritto di Allocati, di cui vi è anche fotocopia, che si riferisce alla minuta manoscritta di una lettera di Broggia a Muratori (cc. 9-15), senza data, il cui originale è conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli insieme ad una versione in bella copia solo parzialmente diversa. Quest'ultima è stata pubblicata da Ajello il quale in nota parla anche di questa bozza, di identico contenuto, così come accenna al motivo per cui tutte e due le lettere si possono datare luglio 1746, e cioè il riferimento di Broggia all'arrivo del Fogliani a Napoli il mese precedente per assumere l'incarico che era già stato del Montealegre. E in effetti, come fa notare M. Schipa, il Fogliani "non assunse il nuovo ufficio che a' primi di giugno '46".
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Documento A Ludovico Antonio Muratori
Bozza incompleta della lettera di Broggia a Muratori del 15 febbraio 1746, trascritta a macchina con poche annotazioni di pugno di Allocati, alla quale egli accennerà poi nel suo lavoro "Una lettera di Carlo Antonio Broggia a L.A. Muratori". Del dattiloscritto vi è anche fotocopia.
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Documento [Sugli ebrei e sulla manomorta ecclesiastica]
Trascrizione manoscritta e dattiloscritta della lettera di Broggia a Muratori del 15 febbraio 1746, con varie annotazioni a margine di pugno di Allocati. Tale lettera, allora inedita, è stata poi pubblicata da Allocati stesso (Cfr. 1.4.2). Il documento comprende anche (c. 65) un appunto di Allocati sull'invio della lettera in questione alla "miscell. Caldora".
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Documento [Sulla capitazione, sul commercio ecc.]
Contiene trascrizione manoscritta (cc. 49-58) e dattiloscritta (cc. 34-39), nonché fotocopia della trascrizione dattiloscritta (cc. 43-48), di una lettera di Broggia a Muratori con cui egli risponde alla sua del 2 settembre 1745. L'originale deve essere presumibilmente senza data, visto l'appunto di Allocati (cfr. c. 40) secondo il quale "sul retro dell'ultimo foglio si legge di carattere non di Broggia: lettera a Muratori dicembre 1745". Allocati comunque ritiene tale data esatta, tanto è vero che la riporta in testa sia al manoscritto sia al dattiloscritto (v. considerazioni svolte da Allocati nelle cc. 41-42). La lettera parla innanzitutto di una nuova edizione di un libro di Melon arricchita di ben sette capitoli, che Broggia non è riuscito ad acquistare ma che ha letto con molto interesse. Nella lettera egli si intrattiene poi, evidentemente rispondendo alla precedente missiva del Muratori, sulla capitazione, sistema di tassazione che condanna vivamente. Esso, infatti, almeno così come viene applicato dai turchi, risulta particolarmente vessatorio in quanto rivolto indistintamente a tutti gli individui, indipendentemente dai loro beni e dal loro reddito. In Francia, e cita a questo proposito una "Storia di Luiggi XIV, tomo 6° parte 2a, libro XI", la capitazione viene intesa già diversamente poiché colpisce "più la robba che la persona" e comunque esclude coloro che versano "in una eccessiva povertà". Egli ricorda come nella Roma antica Servio Tullio avesse istituito il censo, per cui quelli che non possedevano beni immobili erano esentati dalle tasse. Broggia incoraggia inoltre il Muratori nel progetto di un'opera sui vantaggi che derivano ad un paese dallo sviluppo del commercio, e prende spunto da ciò per sviluppare alcune tesi a lui care, quelle sulla stretta connessione tra una vita attiva e laboriosa dei cittadini ed il benessere economico e sociale di un paese ed, al contrario, tra l'ozio e la dissipazione degli individui ed il decadimento e l'impoverimento degli Stati. E sono i governanti che con buone leggi dovrebbero intervenire per disciplinare l'acquisto, il possesso e l'uso delle ricchezze.
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Documento [Difesa degli ecclesiastici]
Lettera in cui Broggia prende spunto dal consiglio datogli da Muratori di non entrare nella disputa sui beni degli ecclesiastici - che aveva avuto origine dalla controversia giudiziaria tra i Gesuiti ed il barone Ottavio Falces, difeso dall'avv. Ascanio Centomani, - per esporre le idee che svilupperà nelle Lettere salutari ( cfr.1.3.1 e 1.3.2). Lettera pubblicata da R. Ajello.
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Documento Muratori a Broggia
Copia dattiloscritta di una lettera di Muratori a Broggia, in cui egli lo ringrazia per avergli inviato una copia del suo Trattato de' tributi e gli esprime il proprio compiacimento, pur non avendo ancora letto l'opera, per l'interesse e l'importanza degli argomenti in essa svolti. Sul dattiloscritto vi sono annotazioni di Allocati, da cui si evince, tra l'altro, che l'originale della lettera è custodito nell'Archivio Soli - Muratori presso la Biblioteca Estense di Modena. Pubblicata da M. Campori.
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Documento Muratori a Broggia
Copia dattiloscritta di una lettera di Muratori a Broggia in cui egli si complimenta per le "belle e utili riflessioni" da lui svolte nel Trattato de' tributi e gli scrive, inoltre, di aver sentito parlare di un'opera del Vauban in cui questi avrebbe auspicato l'introduzione della capitazione con esclusione di tutti gli altri tipi d'imposta [si tratta del "Projet d'une dîme royale", anonimo nella prima edizione, ma già agli inizi del 1707 pubblicato con il nome dell'autore]. Accenna poi al Trattato delle monete, che ha molto apprezzato, e lo incoraggia a realizzare "il suo progetto della Vita Civil-Economica", per cui gli consiglia di consultare il "Dizionario del Commercio del Savary tradotto", che si sta ristampando a Venezia "insieme coll'Economico e con quello delle Arti, composti da altri autori". Le annotazioni di Allocati a margine riguardano gli argomenti via via affrontati. La lettera è stata pubblicata da M. Schipa e da Campori.
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Documento Muratori a Broggia in Napoli
Copia dattiloscritta di lettera di Muratori a Broggia pubblicata da Campori. Muratori si dichiara d'accordo con Broggia sul rifiuto della capitazione, così come sul fatto che l'industria e il risparmio costituiscano il fondamento del benessere di uno Stato. Inoltre egli parla della sua intenzione di scrivere "alcune memorie per bene del mio paese" e del fatto di potersi forse giovare a questo scopo della consultazione del libro di Melon. In tali "memorie" egli pensa di esporre le sue tesi sulla necessità di limitare le importazioni, scoraggiando il consumo di beni di lusso "che vengono da i paesi stranieri", e favorire invece l'industria sì da arrivare ad aumentare le esportazioni, poiché la sua convinzione è che "l'economico governo di un paese" si riduca "al fare che n'esca il men danaro possibile, ove n'entri il possibile". A margine del dattiloscritto vi sono annotazioni di Allocati relative ai vari argomenti trattati.
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Documento Muratori a Broggia in Napoli
Copia dattiloscritta (c. 72) di lettera di Muratori a Broggia pubblicata da Campori. E' la risposta alla lettera dell'11 dicembre 1745 con cui Broggia gli aveva inviato un manoscritto che egli stesso aveva chiamato "quinternetto" (cfr. R. Ajello,"Dal Muratori al Cesarotti", vedi nota bibliografica). Muratori gli assicura che lo leggerà non appena possibile. Gli dice inoltre, rispondendo evidentemente a precise richieste di appoggi, di non conoscere il marchese Scotti ma che potrebbe scrivere in suo favore al principe di Piombino ed al marchese Tanucci perché essi lo introducano presso il duca di Montealegre. La c. 73 è una copia manoscritta di Allocati della trascrizione di Broggia, da lui trovata presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, della suddetta lettera di Muratori. Allocati vi annota anche il fatto che all'inizio ed alla fine di tale trascrizione vi sono, rispettivamente, la fine di una lettera in minuta di Broggia a Muratori con la data Napoli 11 dicembre 1745, e l'inizio di un'altra sua lettera sempre a Muratori.
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Documento Muratori a Broggia in Napoli
Lettera, in copia dattiloscritta, con cui Muratori risponde a quella di Broggia del 15 febbraio 1746 (cfr. 1.6.6) inviata evidentemente prima di ricevere la precedente lettera di Muratori del 31 gennaio 1746 (cfr. 1.6.12), poiché tace sulla proposta di questi di scrivere in suo favore al principe di Piombino ed al marchese Tanucci. In questa breve lettera Muratori dichiara di apprezzare le riflessioni di Broggia sugli ebrei ed, inoltre, gli consiglia di non entrare nella questione sollevata dal Centomani riguardo ai beni degli ecclesiastici. La lettera è annotata a margine da Allocati ed è stata pubblicata da Campori.
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Documento Muratori a Broggia in Napoli
Trascrizione di Allocati, dattiloscritta, di lettera di Muratori a Broggia del 19 maggio 1746. Essa risponde (cfr. appunto di Allocati su c. 75) ad una lettera di Broggia del 29 marzo 1746. Muratori con questa lettera dà finalmente il suo giudizio sul lavoro che Broggia gli aveva spedito in data 11 dicembre 1745. Egli vi ha riscontrato "belle ed utili massime" ma non ritiene che possa essere pubblicato poiché consiste di riflessioni scritte senza metodo. Accusa poi ricevuta del libro di Melon ed accenna infine alla sua disponibilità a segnalare Broggia al marchese Fogliani. Le annotazioni di Allocati a margine riguardano come sempre gli argomenti via via trattati. Pubblicata da Campori.
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Documento Muratori a Broggia in Napoli
Copia dattiloscritta (c. 79) e manoscritta (c. 80) di Allocati di una lettera di Muratori a Broggia del 24 dicembre 1749. In essa scrive di non avergli inviato il "trattatello Della pubblica felicità" perché, privo di sue notizie da tempo, non avrebbe saputo dove indirizzarlo, e gli confida inoltre di essere malato e quasi cieco. Questa lettera segue ad un lungo periodo di silenzio tra i due. Infatti un appunto di Allocati (c. 78) fa risalire a "prima di luglio 1746" l'ultima lettera di Broggia a Muratori, ultima del periodo più intenso del loro scambio epistolare.
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Documento Lettere di Broggia a terzi [minuta di Allocati]
Il quaderno contrassegnato da Allocati come n. 1 contiene la copia manoscritta di Allocati di lettere di Broggia indirizzate a vari personaggi. Di alcune c'è la corrispondente copia dattiloscritta nella busta 1, di cui si dà fra parentesi indicazione della segnatura. Le lettere sono, nell'ordine: a Fontanesi, 21 marzo 1752, cc. 2-7v (vedi 1.5.3); a Fontanesi, 11 aprile 1752, cc. 9-18 (vedi 1.5.4); la sola indicazione di una minuta di lettera al vescovo di Melfi, 15 aprile 1752, c. 18; a Fontanesi, 23 maggio 1752, 18-21v (vedi 1.5.6); a Fontanesi, 22 giugno 1752, cc. 22-23v; a Bucci, 8 luglio 1752, cc. 22v-23v (vedi 1.8.1); a Benedetto XIV, agosto 1752, c. 24-24v; a Gian Francesco Muratori, 8 agosto 1752, cc. 24v-26; a Costantini, 17 aprile 1753, cc. 26-27v; ad anonimo, 23 dicembre 1758, c. 27v; a Fogliani, 2 luglio 1759, cc. 28-33; a Fontanesi, senza data, cc. 33v-35; una "memoria consegnata" a Federico Villaroe sulla moneta d'oro in Sicilia, gennaio 1761, cc. 35v-39. I brani originali sono talvolta riassunti da Allocati e numerose sono le sue note sia al testo sia come appunti di lavoro per le trascrizioni. Alla c. 33 Allocati annota che nella busta XXI, 17 un foglietto ottocentesco riporta lo schema dei capitoli della parte I della "Vita civil economica" e che un altro foglietto ottocentesco compendia una lettera di Muratori a Broggia senza data.
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Documento Lettere e spezzoni integrativi [minuta di Allocati]
Questo quaderno è contrassegnato da Allocati col n. 1 ter. Esso contiene il prosieguo della trascrizione, già iniziata rispettivamente nei quaderni n. 1 bis e n. 8 (cfr. 2.13.2 e 2.13.10), di una lettera a Fontanesi del 26 marzo 1765 e di una lettera a Muratori del 29 marzo 1746 che, inedite negli anni in cui Allocati stava conducendo le sue ricerche su Broggia, furono poi pubblicate nel 1978 da Ajello. Vi si trova poi la trascrizione delle risposte di Broggia ad alcuni dei quesiti di Fontanesi sul suo Trattato dei tributi, che dettero poi luogo ad una pubblicazione di Allocati. Infine viene riportato l'inizio della lettera di Broggia al principe di Belmonte Ventimiglia del 9 aprile 1766 (cfr. 1.8.4).
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Documento [Appunti vari - minuta di Allocati]
Questo quaderno è contrassegnato da Allocati con il n. 8 e contiene la trascrizione, da lui fatta nel periodo 7 settembre 1958 - 28 settembre 1958, di passi tratti da manoscritti di Broggia conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Nella c.1 Allocati completa gli appunti sulle infrastrutture necessarie al commercio iniziati nel quaderno precedente (cfr. 2.13.9 cc. 35v-38v). Nelle carte successive Allocati trascrive minute varie di Broggia sui seguenti argomenti: a) il commercio interno ed i mali che affliggono l'agricoltura (cc. 1v-3v); b) le colonie e lo schiavismo (cc. 3v-4v); c) la storia delle monete (cc. 5-6v); d) osservazioni di Tito Livio, Erodoto, Aristotele (c. 7); le monete immaginarie e l'aggio (cc. 10-14v). Nelle carte 15-20 vi è la trascrizione degli argomenti delle diciannove Lettere salutari che Broggia asserisce di aver scritto per confutare le tesi di Ascanio Centomani e Giuseppe Aurelio Di Gennaro (cfr. 1.3.5). Nel quaderno si trova, inoltre, parte di una lettera di Muratori a Broggia del 27 febbraio 1746 (cc. 21-24), poi dattiloscritta da Allocati (cfr. 1.6.13) e pubblicata da Campori, nonché uno scritto sulla Pantelleria che Allocati riassume (cc. 24v-28v) poiché si ripromette di farvi cenno in una nota al "trattatello trascritto nel quaderno n. 4" (v. 2.13.6) e non può, a questo scopo, servirsi dell'originale "lungo e inutilmente prolisso". Le cc. 29-31, infine, sono la trascrizione parziale di una memoria, quasi per intero copiata nel quaderno n. 11 (v. 2.13.13), di attribuzione incerta (cfr. 1.11.3). Nel titolo, infatti, l'estensore appare essere un tal canonico Giovan Battista Maxucco, il quale si rivolge al Supremo Tribunale del Reale Patrimonio in difesa degli abitanti di Pantelleria, vessati dai pesanti tributi imposti loro dal feudatario dell'isola. Secondo un'annotazione di Allocati, però, lo scritto potrebbe essere dello stesso Broggia, anche se successivamente egli sembra cambiare parere scrivendo (v. 1.11.3 c. 6) che "lo stile...induce a respingere l'idea".
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Documento [Appunti di lavoro]
Appunti di lavoro, quasi una sorta di promemoria, in cui Allocati ha annotato idee, fatti, personaggi, notizie, fonti bibliografiche. Da tali appunti appare con tutta evidenza la mole di lavoro, di ricerca e di controllo, da lui già svolta o da svolgere.
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Documento [Annotazioni]
Annotazioni varie di Allocati, nonché promemoria dello stesso riguardante alcune lettere contenute nei quaderni 1, 1 bis e 1 ter (v. 2.13.1, 2.13.2, 2.13.3), da dattiloscrivere.
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Documento Di un'opera sconosciuta di Carlo Antonio Broggia e del suo carteggio con L.A. Muratori
Fotocopia dell'articolo di Luigi Dal Pane "Di un'opera sconosciuta di Carlo Antonio Broggia e del suo carteggio con L. A. Muratori" pubblicato in "Giornale degli economisti" e "Annali di economia", 17 (1958), n.1-2, pp. 638-661 e un cartoncino che ne raccoglie le pagine recante un appunto di Allocati (Dal Pane, Di un'opera sconosciuta). Le fotocopie dell'articolo presentano sottolineature del testo e note a margine di Allocati.
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