Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini
Vilfredo Pareto aggiorna Vittore Pansini del lavoro "per la correzione delle bozze della "Sociologia" francese (1), che sta stampandosi lentamente. Il volume I è finito e il volume II è in corso di stampa". Inoltre si parla della sua amicizia con Maffeo Pantaleoni - "Di Macerata è un amico mio carissimo, cioè il Prof. Maffeo Pantaleoni" - e con Benedetto Croce - "Con Benedetto Croce siamo stati in corrispondenza, [...] sono dolente che la metafisica ci separi; ma proprio, neppure per amore di amici, posso andare d'accordo con questa riverita signora, e rimango uno sperimentale". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo Signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Reca il timbro postale di Céligny del 7 aprile. Verificato per censura, Milano posta-estera. (1) Vedi nota bibliografica.
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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini
Vilfredo Pareto parla dei suoi rapporti con Benedetto Croce: "Sono amico suo personale [in corsivo] e mi rincresce che donna metafisica ci spinga a combatterci. [...] Ai fatti solo spetta il giudizio delle teorie. Alle sue osservazioni sul "Manuale", risposi in una nota della edizione francese del "Manuel" (1); e feci male, perché, da primo le polemiche sulle teorie sono vane e inconcludenti, e quelle sulle religioni [in corsivo] (tra le quali pongo la metafisica) sono anche maggiormente vane ed inconcludenti". Esprime inoltre il suo pensiero sulla recensione del Papini alla "Sociologia" (2), accolta con favore dall'interessato, sulla Rivoluzione russa e sull'intervento degli Sati Uniti d'America nel primo conflitto mondiale, eventi che "mostrano che non erano poi tanto errati, quanto volevano alcuni, i giudizi espressi nel mio articolo di "Scientia" (3)". Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata così: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Il timbro di Céligny è del 24 aprile, quello di Macerata del 27. (1) (2) Vedi nota bibliografica.
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Documento Cartolina postale di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini
Vilfredo Pareto si sofferma sull'articolo di Benedetto Croce scritto sul "Giornale d'Italia" il 27 gennaio 1919 (1) sulla responsabilità storica e la moralità politica: "Egli esprime con forma metafisica, concetti espressi nella "Sociologia", con forme sperimentali. E' notevole come sotto vesti tanto diverse può stare un'identica sostanza; ma si spiega ove si ponga mente che unica è l'impressione dei fatti esterni". Cartolina postale su cui è leggibile l'indirizzo: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Timbro postale di Céligny dell' 8-II-919. Si conserva anche una fascetta al solito indirizzo, con il timbro postale di Céligny del 7-II-919 e di Macerata del 14-II-919. Dopo la data del 7 marzo si conservano altre due fascette al solito indirizzo, una con il timbro di Céligny del 18 marzo 1919, l'altra senza data chiara. (1) Vedi nota bibliografica.
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Documento Corrispondenza: Giuseppe Bruguier Pacini a Luigi Einaudi (27-09-1945)
Nonostante i numerosi impegni al Comitato per la ricostruzione, al Consiglio direttivo del Partito liberale e gli impegni accademici, Bruguier Pacini accetta, in nome dell'affetto per Einaudi e la "venerazione" per Croce, di scrivere l'articolo che Einaudi gli ha chiesto ed invia subito lo schema che intende seguire: 1) la polemica Croce-Pareto (ed il riconoscimento della scienza economica come scienza pura); 2) la polemica tra Croce e Loria (Bruguier Pacini vorrebbe scrivere anche sul materialismo storico, ma putroppo è "poco informato" sull'argomento); 3) la posizione sui generis di Pantaleoni, "l'ingarbugliamento" derivante dai tentativi di costruire un'economia secondo schemi idealistici e reazione di Croce. [Sull'argomento si vedano anche le lettere del 29 agosto 1945, dell'8 ottobre 1945, del 4 dicembre 1945, del 30 dicembre 1945, tutte sintetizzate in questo fascicolo, NDR].
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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Giuseppe Bruguier Pacini (29-09-1945)
Einaudi ringrazia Bruguier Pacini per aver accettato di compilare la memoria di cui egli aveva scritto in precedenza. Einaudi vuole specificare però che si dovrebbe trattare di un lavoro sullo sviluppo della scienza economica nel cinquantennio 1895-1945. Il rapporto tra tale sviluppo ed il pensiero di Croce potrebbe rappresentare solo uno dei punti di vista da esporre. L'accento dovrebbe cadere invece sullo sviluppo della scienza economica sia come scienza teorica, sia come scienza applicata [Sull'argomento si vedano anche le lettere del 27 agosto 1945, dell'8 ottobre 1945, del 4 dicembre 1945, del 30 dicembre 1945, tutte in questo fascicolo e sintetizzate nelle sezione "Documenti", NDR].
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Documento Corrispondenza: Giuseppe Bruguier Pacini a Luigi Einaudi (08-10-1945)
Bruguier Pacini invia a Einaudi una bozza del lavoro sullo sviluppo della scienza economica nel cinquantennio 1895-1945. Bruguier Pagini sottolinea che si tratta di una bozza: mentre i paragrafi relativi a Pareto e Pantaleoni sono definitivi, la parte su Loria è "scarsa" (e chiede in proposito a Einaudi l'anno di pubblicazione della bibliografia Loriana), ma gli darà lo spunto per parlare di Croce. Bruguier Pagini avverte Einaudi di non conoscere bene l'argomento e soprattutto di sapere pochissimo dello sviluppo del marxismo in Italia. Anche i paragrafi sugli scrittori monetari (Papi, Fanno, Bresciani Turroni, Supino) è "pasticciato" in quanto egli è un "po' confuso sulle teorie monetarie e sulle teorie dei cicli". [Sull'argomento si vedano anche le lettere del 27 e del 29 agosto 1945, del 4 e del 30 dicembre 1945, tutte sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR].
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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Giuseppe Bruguier Pacini (25-03-1946)
Einaudi spiega a Bruguier Pacini che, ricevuta la bozza dell'articolo, voleva premettere alle cartelle redatte da Bruguier un ricordo della prima conoscenza che egli fece con il nome di Benedetto Croce. Poi, spiega Einaudi, i ricordi continuavano a venir fuori ed egli finì per scrivere un altro gruppo di cartelle, che ricalcavano quelle del Bruguier, ma sotto forma di reminescenze. Preso da "scrupoli di pirateria", Einaudi giunse alla nota che si trova in prima pagina, riconoscendo tuttavia di non aver reso piena giustizia alla collaborazione di Bruguier Pacini. Einaudi consiglia al suo interlocutore di rivedere il manoscriotto per dargli gli ultimi ritocchi, e gli propone di inviarlo a suo nome al "Giornale degli economisti" o alla rivista di Gangemi [si tratta della rivista "Studi economici", NDR] per pubblicarlo.
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Documento Corrispondenza: Giovanni Demaria a Luigi Einaudi (18-02-1951)
Demaria ringrazia Einaudi per essersi ricordato di lui in "Cinquanta anni di Scienza economica". Demaria ritiene che il pregio maggiore di tutto il saggio, dal punto di vista scientifico, sia nel continuo insistere (anche con le parole di Croce), a non fare i superbi, a chinar la testa, a evitare generalizzazioni. Ciò servirà a Demaria nel suo saggio su Schumpeter e ricorderà questa opinione di Einaudi, riportando quasi per intero la pagina dell'estratto di Einaudi (che nell'edizione in possesso di Demaria non ha numero, ma è la terza pagina del testo). Demaria scrive di essere riuscito a leggere l'opuscolo di Antonelli (Pisa, 1886) e di averlo trovato molto interessante. Ne farà una recensione sul "Giornale degli economisti". E' stranissimo, commenta Demaria, che Pareto abbia ignorato l'Antonelli, eppure matematicamente parlando, fu il suo solo antesignano italiano.
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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Antonio Pesenti (14-04-1946)
Einaudi respinge l'invito rivoltogli da Pesenti di partecipare al Consiglio direttivo della rivista "Critica economica". A tal proposito Einaudi ricorda che tempo addietro accettò insieme a Croce e a Paratore di figurare nel Comitato direttivo della rivista "Città libera". Non avendone però realmente preso parte, si ritirò dal Comitato subito dopo la pubblicazione del primo numero della rivista. Così fecero anche Croce e Paratore. Einaudi ritiene invece interessante l'idea di scrivere personalmente, o con persone con le quali si trova in perfetta armonia, un intero fascicolo che uscirebbe con la consueta numerazione, ma con la dicitura "Quaderno compilato da Luigi Einaudi". Ciò avverrà quando Einaudi avrà materiale interessante da pubblicare.
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Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Benvenuto Griziotti (23-11-1948)
Einaudi consiglia a Griziotti di non apporre alla sua Rivista [si tratta della "Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze" NDR] il nome di tante persone, tra cui lo stesso Einaudi, persone che in realtà non contribuiscono alla Rivista. Einaudi ritiene che una rivista acquisti autorità se indica solo il nome di colui che la dirige sul serio. Un esempio è costituito dalla rivista "Critica" che per anni ha riportato in copertina solo il nome di Croce. [La risposta a questa lettera si trova in questo fascicolo; si veda anche la lettera di Roffi a Griziotti del 1° dicembre 1948 e la lettera di Griziotti a Einaudi datata 2 dicembre 1948, nel fascicolo 48 di questa serie, NDR].
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Documento Lettera dattiloscritta
Foscolo scrive a Bresciani Turroni che la situazione generale dell'Istituto è sempre buona, e per quanto riguarda i fidi, si è registrato un incremento davvero notevole. Foscolo informa Bresciani che a Napoli è stato firmato l'atto costitutivo dell'"Istituto italiano per gli studi Storici", sorto ad iniziativa della Banca d'Italia con l'adesione della Banca Commerciale, del Credito italiano, e del Banco di Roma. L'Istituto ha scopi di alta cultura e costituisce un omaggio a Benedetto Croce. Su richiesta di Mediobanca il Banco di Roma ha versato i residui 5/10 del capitale sottoscritto, completando in tal modo la quota di partecipazione al capitale sociale, in Lit. 300.000.000
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Documento Collana su "L'Italia meridionale"
Nitti informa Laterza di aver concordato con Benedetto Croce i criteri d'articolazione generale della collana che dovrà prevedere: 1. serie scientifica; 2. serie storica; 3. serie artistica e letteraria; 4. serie economica.
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Documento Criteri della sezione storica della collezione "Italia Meridionale"
Nitti ha concordato con Croce i criteri d'articolazione della sezione storica della collezione Biblioteca Meridionale, che comprenderà la storia del Regno di Napoli dai longobardi all'età contemporanea.
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Documento Sulla collaborazione con Benedetto Croce
Nella lettera Nitti rende conto dei risultati della collaborazione proficua con Benedetto Croce alla collezione "L'Italia Meridionale".
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Documento Incontro con Croce e De Lorenzo
Nitti informa Laterza di aver fissato un incontro a Napoli per il 25 agosto con Croce e con De Lorenzo.
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Documento Consigli editoriali
Nitti ribadisce a Laterza la necessità di stabilire un accordo preventivo con qualche editore francese prima di curare la traduzione in lingua francese del volume di Okey e King. Ricorda, inoltre, all'amico editore come il 25 si sarebbe svolto l'incontro con Croce e De Lorenzo.
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Documento Sulla traduzione di Vossler
Jacini informa Laterza di aver contattato Benedetto Croce per sollecitare Vossler al completamento delle operazioni di revisione del quarto volume della sua opera sulla Divina Commedia.
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Documento Distribuzione del volume di scritti scelti dell'Azimonti
Fortunato richiede a Giovanni Laterza due copie del volume da lui curato su scritti scelti dell'Azimonti, "Il Mezzogiorno agrario quale è. Relazioni e scritti", per consegnarle a Benedetto Croce. Informa, inoltre, Laterza che alla fine di febbraio si sarebbe svolto il Congresso Agrario Nazionale a Roma.
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Documento Consigli di Croce sul volume di scritti dell'Azimonti
Fortunato avvisa Giovanni Laterza di aver accolto il consiglio di Benedetto Croce di sostituire nel titolo del volume "Il Mezzogiorno agrario quale è. Relazioni e scritti" il termine "articoli" con "scritti".
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Documento Benedetto Croce nuovo ministro
Fortunato esprime a Laterza la sua felicità e soddisfazione per la nomina di Benedetto Croce a ministro.
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Documento Argomenti vari
Fortunato si confronta con Laterza sulle modalità di pubblicazione del volume di ricordi parlamentari da lui raccolti per un'edizione fuori commercio, "Pagine e ricordi parlamentari". Esprime, inoltre, ancora la sua soddisfazione per la nomina a ministro dell'amico Benedetto Croce.
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Documento Questioni ereditarie e proposta di ripubblicazione di due volumi di discorsi
Fortunato discute con Laterza questioni di natura privata: "(...) Se Messenia piange, Sparta non ride! L'aliquota della mia tassa di successione per l'eredità del defunto fratello è accertata al 50, 70 per cento!". Il riferimento è ancora una volta alla vicenda tributaria che aveva coinvolto la Casa editrice Laterza. Il giorno precedente Fortunato aveva appreso da Benedetto Croce del risultato della sentenza emessa in merito ed ora voleva esprimere all'amico editore il suo sostegno morale e materiale, confidando, come Croce, che per superare il momento di difficoltà non sarebbero mancati appoggi e lavoro per la casa editrice. In conclusione della lettera Fortunato chiede all'editore Laterza "se debba o no smettere il proposito" del suo progetto di ripubblicazione dei due volumi di discorsi e di pubblicazione di due ulteriori volumi di ricordi.
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Documento Favore personale
Così si presenta Carlo Cassola nella lettera a Giovanni Laterza: "Il nome non le giungerà nuovo, perché parecchi anni or sono ebbi appunto dalla sua casa editrice il mio battesimo come autore". Il riferimento è, infatti, alla lettera che anni addietro Carlo Cassola spedì a Luigi Einaudi perché intercedesse presso l'editore Laterza e con sollecitudine pubblicasse il manoscritto del giovane economista in procinto di partecipare al concorso a cattedra che poi avrebbe vinto. Nel 1924, anno di stesura della presente lettera, Cassola è ormai docente ordinario di Scienze delle Finanze presso la Regia Università di Pisa. Si rivolge a Laterza per un favore personale. Un suo collega, Barillari, professore di Filosofia del Diritto presso la Regia Università di Messina, pubblicherà un profilo di Benedetto Croce su una nuova rivista, "Rivista d'Italia e d'America", edita da suo fratello, il dottor Filippo Cassola e che si stampa a Roma. Laterza dovrebbe procurare al fratello per suo tramite alcune fotografie di Croce. Cassola precisa che è stato lo stesso Croce ad indirizzarlo all'editore barese per ottenere le fotografie da pubblicare.
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Documento Ringraziamento
Carlo Cassola ringrazia Giovanni Laterza per aver con celerità inviato al fratello Filippo le fotografie di Benedetto Croce richieste in lettera precedente.
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Documento Sul libro "Il capitalismo antico"
Giuseppe Salvioli, preside della Facoltà di Giurisprudenza della Regia Università di Napoli, invia a Giovanni Laterza, in virtù degli accordi presi in merito con il senatore Benedetto Croce, il manoscritto del suo lavoro intitolato "Il capitalismo antico".
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Documento Ultima fatica di Giustino Fortunato
Fortunato chiede a Laterza di sostenerlo in quella che sarà la sua ultima fatica letteraria prima di morire: una raccolta ulteriore di suoi scritti, per le cui correzioni avrà l'aiuto di Benedetto Croce.
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Documento Intervento di Benedetto Croce
Le lettere di Fortunato all'amico Laterza diventano sempre più frequenti ed il loro tono è sempre più accorato. Fortunato sente quasi il bisogno di comunicare all'amico editore quotidianamente lo stato dei lavori di correzione. In particolare in questa lettera è lieto di comunicare a Laterza che verrà aiutato dall'amico comune Benedetto Croce.
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Documento Aiuto di Benedetto Croce e del professor Adolfo Musco
Fortunato comunica a Laterza gli aggiornamenti sul suo stato di salute e sul lavoro di correzione in cui è supportato da Benedetto Croce e dal prof. Adolfo Musco.
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Documento Aggiunta del prof. Musco eliminata
Fortunato informa Laterza sulle sue condizioni di salute e sullo stato dei lavori di correzione dei discorsi e degli scritti scelti per l'ultimo volume sulla sua pluriennale attività politica. In particolare comunica a Laterza di aver eliminato un'aggiunta fatta al suo manoscritto dal professor Adolfo Musco. L'aggiunta in questione riguardava la risposta di Fortunato ad una lettera di Sidney Sonnino, cui Croce aveva dato il titolo di "Piccolo contributo alla storia". Fortunato ribadisce come tale aggiunta non debba apparire nel suo volume, senza, tuttavia, darne chiaramente le motivazioni. Non sono neanche indicati gli estremi cronologici delle due lettere spedite a Sonnino cui si fa riferimento che avrebbero permesso di chiarire meglio la posizione di Fortunato.
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Documento Struttura, contenuti, scopi ed obiettivi della nuova "Rivista di Storia Economica"
Scrive Einaudi: "Caro Laterza, lei ha ricevuto in questi giorni il primo numero della rivista di cui il frontespizio è riprodotto sopra ["Rivista di storia economica" diretta da Luigi Einaudi]. Non è la rinumerazione della mia vecchia "La Riforma Sociale". E' altra cosa. Ho pensato non fosse disutile consumare i miei ozi a questa attività. Il primo numero è stato un po' improvvisato specie nella parte bibliografica, ma sto provvedendo. Poiché la rivista dovrebbe avere un pubblico più ristretto di quello antico, ma reclutato nel ceto colto, e poiché la mia indole storica richiederà meglio d'incentivare i collegamenti con la storia generale così spero che mi riuscirà più di prima di render conto largamente o sommariamente, a seconda dei casi, delle sue pubblicazioni. E' da qualche tempo che mi pare di non vederla più e non posso darle torto, perché un certo contraccambio è necessario. Ora che posso farlo, ricorro a lei. Tra l'altro mi consenta di notare che degli Scrittori d'Italia manca il 145 e nulla fu ricevuto a partire dal 154. La prima bibliografia che scriverò è in gran ritardo, quella sul Galiani edito da Croce (1). Ma gli economisti ritardano sempre a scoprire i vecchi, essendo anelanti del nuovo. La rivista dovrebbe ricordare ad ogni volta la necessità di ricordarsi di quel che dissero i morti. Con cordiali saluti, suo aff.mo Luigi Einaudi". (1) Il riferimento è alla riedizione del trattato "Della moneta" di Ferdinando Galiani (Bari, 1915) con prefazione di Croce.
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Documento Informazioni bibliografiche
Einaudi chiede a Giovanni Laterza alcune informazioni bibliografiche sulle edizioni delle opere di Benedetto Croce che vuole aggiungere alla sua ricca biblioteca.
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Documento Sospensione momentanea della "Rivista di Storia Economica"
Si riporta integralmente il testo dattiloscritto dell'unica, preziosa lettera di Luigi Einaudi del 1945 conservata in quest'Archivio:"Cari signori Laterza, poco prima che io dovessi lasciare l'Italia per la Svizzera avevo saputo della dipartita del loro amatissimo padre ed amico caro. Non so se sia loro pervenuto un mio telegramma di cordoglio. Ritornato in Italia, ad occasione di una conversazione con Benedetto Croce seppi dell'intenzione di questi di non proseguire nella pubblicazione della sua rivista. Se l'annuncio mi dolse assai ed ebbe solo qualche conforto dalla comunicazione che egli avrebbe continuato a pubblicare di quando in quando i quaderni della Critica, mi si rinnovò il desiderio di aver completata la mia collezione della rivista. La spero sempre salva nel Nord in una mia campagna. Ad ogni modo mi mancano certamente i fascicoli delle annate 1943 e 1944. Potrebbero loro farmene invio al mio indirizzo personale presso via Mazzarino qui in Roma? Il loro padre usava inviarmi per recensioni sulla rivista di "Storia Economica" le sue pubblicazioni. Non oso chiedere senz'altro la continuazione di quest'invio perché la mia rivista è sospesa per ora, ma ritengo che riprenderà quando anche l'Italia del Nord sarà liberata e mi riprometto allora di riguadagnare il tempo perduto con le recensioni in arretrato [1]. Se io potessi avere in anticipo ciò che di Benedetto Croce è uscito dopo l'ultimo invio che loro mi fecero, ritengo nell'agosto 1943, ne sarei loro riconoscente, e per questa parte cercherei ad ogni modo di pubblicare qualcosa su qualche altra rivista in anticipo delle recensioni future sulla mia. Sarei grato se potessero farmi avere una lista delle opere di carattere economico e sociale ed anche i prezzi attuali affinché io possa segnalarle all'ufficio studi per l'acquisto nel caso ove l'ufficio già non li possedesse. Con i migliori più cordiali saluti, Luigi Einaudi." [1] La rivista non fu di fatto più ripresa nel secondo dopoguerra.
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