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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI





A Luigi Dragonetti sono associati 103 documenti nel sito ASEE:

ISTITUTO Archivio di Stato di L'Aquila
FONDO Archivio privato Dragonetti-De Torres
FASCICOLO Luigi Dragonetti: corrispondenza privata 
(19 documenti)

ISTITUTO Archivio di Stato di L'Aquila
FONDO Archivio privato Dragonetti-De Torres
FASCICOLO Luigi e Giulio Dragonetti: bozze e Relazione 
(3 documenti)

ISTITUTO Archivio di Stato di L'Aquila
FONDO Archivio privato Dragonetti-De Torres
FASCICOLO Luigi e Giulio Dragonetti: corrispondenza e amministrazione di beni 
(19 documenti)

ISTITUTO Archivio di Stato di Teramo
FONDO Fondo Delfico
FASCICOLO Corrispondenza tra Luigi Dragonetti e Melchiorre Delfico 
(62 documenti)



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Articolo L'industria considerata nelle sue attinenze con la pubblica amministrazione, in Il progresso delle scienze, delle lettere e delle arti, II, 1832, pp. 120-139.

Link: https://books.google.it/books?id=wGvCLEdFmIEC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

Articolo Del pauperismo e della libertà economica, I, in Il Contemporaneo, 18, 1 maggio 1847.

Link: https://www.senato.it/teca/giornalistorici/a614e192-2b5b-44dd-968a-a0c1969e747a.html

Articolo Del pauperismo e della libertà economica, II, in Il Contemporaneo, 22, 29 maggio 1847.

Link: https://www.senato.it/teca/giornalistorici/6458c5d4-97fa-4c1c-9997-8b9f8f9229be.html

Documento Richiesta di un posto di custode per Valerio Visca

Lettera di Falcone, spedita da Caserta, in cui chiede a Dragonetti di trovare un posto di custode delle prigioni per Valerio Visca del comune di San Demetrio: "quest'uomo ha tutto il diritto alla riconoscenza del Partito liberale poiché nella rivoluzione del 1841 ha salvato i rivoltosi dalla persecuzione vigilando di giorno e di notte, ed ospitandoli nella sua casa disprezzando qualunque pericolo".

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Documento Sulle proteste da presentare al Senato

Lettera di Barretta a Dragonetti, spedita da Torino, in cui scrive di aver letto e riletto le proteste al Senato ed osserva che queste sono "cattolicissime"; suggerisce di scrivere l'introduzione "più laicamente" per promuovere l'attenzione. L'espressione del patto sociale può essere intesa nel senso volteriano. Desidererebbe che gli facessero redigere un voto contro la chiusura ed il sequestro dei beni dei seminari ordinato con decreto dell'1 settembre.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Luigi Dau, spedita da Napoli, in cui si rivolge al Dragonetti chiamandolo "compare". Lo informa che non ha potuto scrivergli prima a causa della febbre, ma che non potrebbe trascorrere bene il capodanno senza augurargli molta felicità. Scrive inoltre di aver ricevuto una lettera da Ignazio Rozzi che annuncia una possibile visita intorno al carnevale. In più aggiunge di aver seguito il consiglio di Dragonetti circa la scuola.

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Documento Sulla questione di Roma

Lettera di Ottavio Graz, spedita da Roma, in cui informa Dragonetti che se il nuovo Ministro metterà in atto l'organico del suo predecessore, la direzione di L'Aquila sarà centrale tra i tre Abruzzi e quindi l'autorità e la giurisdizione acquisteranno estensione ed importanza. Il ministro Rattazzi riuscirà molto meglio del precedente nel costituire l'Italia. Aggiunge che la questione di Roma non ha che due maniere di esecuzione pratica: la morte eventuale del Papa o l'occupazione consentita delle rimanenti province pontificie con le armi italiane. Il movimento è iniziato in Grecia e può estendersi in grandi proporzioni e dare serie preoccupazioni all'Austria. Il comitato di Genova sotto il gran patrocinio di Garibaldi tende a giustificare l'invasione del territorio dello Stato Pontificio.

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Documento Sulla censuazione di alcuni terreni

Lettera di Dragonetti, spedita da l'Aquila, al Direttore del Demanio e delle Tasse in Foggia in cui si pone la domanda, indirizzata al Ministro delle Finanze, relativamente alla censuazione di alcuni pezzi del regio tratturo nei territori di Aquila e Bazzano, contigui ad altro pezzo già censito di proprietà della sua famiglia; desidera inoltre che altri non possano impossessarsene.

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Documento Sul progetto di una nuova linea ferroviaria

Lettera di Alessandro B., spedita da Teramo, in cui informa Dragonetti che il Municipio di Teramo ha dato l'avvio allo studio di una linea ferroviaria che partendo da Giulia passi per Teramo e da qui scenda nel territorio aquilano. L'esecuzione di questa linea potrebbe essere appoggiata dal governo.

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Documento Per il posto di Ministro presso il Duca di Montecarlo

Lettera di Mele, spedita da Napoli, in cui informa Dragonetti di aver parlato con Torella: la supposizione di Dragonetti intorno alla volontà del Duca di Montecarlo di cambiare il suo Ministro gli giunge del tutto nuova. Mele ha chiesto a Torella una promessa in base alla quale là dove il posto fosse vacante ed il raccomandato di Dragonetti seguitasse a desiderarlo, egli si adopererebbe a farglielo conferire da suo genero.

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Documento Argomenti vari

Lettera di De Guglielmi, spedita da Zama, in cui chiede a Dragonetti di confermargli la sua protezione con "i rari talenti, le religiose e sociali virtù" che gli erano note sin dal 1815. Lo informa di aver fatto una fatica non indifferente che non sarà disapprovata dalla sua saggezza: ha tradotto dal latino all'italiano i sermoni fedeli, etici, politici ed economici del celebre Bacone.

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Documento Sullo stato legale della Banca del Tavoliere delle Puglie

Lettera di Poerio, spedita da Napoli, in cui scrive di aver letto la memoria stesa da Dragonetti e consegnata al Ministero delle Finanze in occasione del rescritto del 29 luglio dell'anno precedente. Aggiunge di averne ammirato molte parti, soprattutto quelle che garantiscono lo stato legale della Banca del Tavoliere delle Puglie. In alcuni punti diverge dal punto di vista di Dragonetti, principalmente circa il contratto Van Aken, sostenuto con calcoli più ingegnosi che solidi. Ricorda a Dragonetti che quel prestito colossale era stato concluso e firmato tre mesi prima che venisse chiesto il suo parere. Ricorda che i soci di Dragonetti glielo comunicarono nell'ottobre 1834, dopo che Poerio aveva ottenuto gli statuti fondamentali della Banca emanati con il rescritto reale del 15 settembre. Ricorda infine che non appena Poerio ebbe piena conoscenza di quel contratto additò a Dragonetti gli inconvenienti ed i pericoli. In quanto alla legalità il modo di pensare tra i due non può essere diverso. La Banca opera legalmente in virtù dei rescritti reali del 15 settembre 1834 e del 20 aprile 1835. La circolare del 24 luglio dello scorso anno non ha alterato l'esistenza legale ed ha solo fatto allusione alla risolubilità che può risultare dalla disapprovazione dell'atto costitutivo e dalla mancanza della serie amministratrice. La Banca non può essere riorganizzata e non si modifica il contratto Van Aken se i portatori delle obbligazioni non diventano azionisti e se non consentono ad una diminuzione di interessi e ad una dilazione dell'ammortamento. In quanto alla centralità Dragonetti propende per Foggia, ma l'idea di trasportare la sede dell'amministrazione in Puglia e dedicare la dote residuale della Banca unicamente ai progetti dell'agricoltura e della pastorizia può avere consistenza, ma allo stato attuale ogni sistema è pericoloso perché si rischia di cadere nell'illegalità

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Documento Sulla costruzione di una ferrovia

Copia della deliberazione della Deputazione delle Opere Pubbliche Provinciali di Aquila spedita al Dicastero dei lavori Pubblici in Torino con rapporto del 12 Aprile 1861. La Deputazione delle Opere Pubbliche chiamata specialmente alla tutela delle strade propone la costruzione di una ferrovia per la provincia che la ricongiunga alla gran rete della ferrovia italiana. La Deputazione desidera che l'argomento sia materia di apposita deliberazione per richiamare maggiormente l'attenzione del Governo. La linea ferroviaria ha anche dei vantaggi amministrativi e politici perché tenderebbe a stringere tra loro le popolazioni dei luoghi più lontani per fonderle insieme, unificarle negli interessi e nelle opinioni e nei costumi con tutti gli altri popoli italiani. Inoltre riunisce tutte le condizioni economiche, è urgentemente reclamata dai bisogni locali, è vantaggiosa allo svolgimento del commercio nazionale, è suggerita da motivi politici e militari.

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Documento Sul progetto della rivista "Spettatore"

Lettera di Antinori in cui discute con Dragonetti circa la fondazione di un periodico dal titolo "Spettatore" che era nel progetto, ma che poi si stava abbandonando per alcuni motivi avanzati da Dragonetti. Innanzitutto la difficoltà di mettere in atto l'impresa in una città sprovvista dei mezzi che abbondano nella metropoli. Antinori ribatte che in Toscana, Pisa ha un periodico letterario e a Foggia si pubblica un giornale di fisico-agraria per la capitanata. Il secondo problema riguarda la mancanza di collaboratori, ma Antinori fa notare che l'Abruzzo ha Angelo Maria Ricci, Melchiorre Delfico, Pasquale Borelli, Giovan Battista Micheletti, Bonanno De Sanctis, Giuseppe Liberatore, Ignazio Rozzi, Niccolò Palma ed altri ancora. Antinori spinge Dragonetti a realizzare l'impresa per la quale l'Abruzzo gli sarà debitore perché farà progredire le scienze

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Documento Suppliche e raccomandazioni

Lettera di Fusconi in cui richiede la protezione di Dragonetti per smerciare gli oggetti estratti e poter proseguire l'escavazione del Tevere, oggetto della sua speculazione. Inoltre Fusconi scrive di avere già il permesso privativo per la pesca in acqua acetosa fino alla Basilica di San Paolo e chiede gli venga inviato da Dragonetti l'opuscolo che potrebbe aiutarlo a raggiungere il suo intento.

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Documento Suppliche e raccomandazioni

Lettera di Canella a Dragonetti in cui si legge: "Felice Antonio Canella prega Dragonetti di fargli conoscere se nel passato ha mai scritto a Napoli in riferimento alla Strada all'Isola".

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Documento Suppliche e raccomandazioni

Lettera di Fusconi a Dragonetti in cui si legge: "L'uomo onesto deve pensarci seriamente prima di dar parola e allorché è data deve mantenerla, altrimenti è responsabile di tutto". Sono trascorsi due anni dalla promessa di Dragonetti ed ancora non è stata mantenuta. Fusconi lo prega pertanto di fare l'opuscolo della sua operazione, e che proprio per questa promessa non mantenuta ha subito dei danni incalcolabili. Lo informa inoltre che poteva rivolgersi anche ad un'altra persona che l'avrebbe soddisfatto in pochi giorni.

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Documento Suppliche e raccomandazioni

Lettera indirizzata a Dragonetti in cui si esprime, a nome di tutta la popolazione del piccolo paese del distretto di L'Aquila, che da quando è arrivata la famiglia dei Nassi, i sette giovani che la costituiscono sono stati fomentati dallo zio Francesco Nassi a malversare l'intera popolazione con ogni attentato. Ora, dopo tanti ricorsi avanzati vanamente, ne sono giunti degli altri per ordine della Curia. Il Vescovo ha confinato il prete don Francesco Nassi in un ritiro perché convinto della sua colpevolezza.

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Documento Suppliche e raccomandazioni

Lettera di Vicentini in cui scrive a Dragonetti di essere ancora recluso nel carcere di San Domenico nonostante sia stato giudicato innocente dal giudice Regio; pertanto lamenta di non aver ancora riacquistato la libertà. Scrive inoltre di essere malato e di volere pochi carlini, altrimenti morirà disperato e con la cancrena multipla scoscesa alla gamba.

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Documento La legge sull'asse ecclesiastico

Lettera di Brunetti, spedita da Chieti, in cui informa che ha letto la protesta fatta da Dragonetti contro la legge sull'asse ecclesiastico: con tale protesta ha compiuto un atto di gentiluomo italiano cattolico perfetto. L'anarchia è dappertutto, se ne dà testimonianza attraverso una copia della lettera inviata all'interpellanza di Thiers che ora sottopone al giudizio di Dragonetti, uomo dalle grandi conoscenze storiche e capacità politiche.

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Documento Sulla pensione degli ordini monastici

Lettera di padre Barbato, cappuccino presso il convento di Maddaloni, con cui si rivolge al Dragonetti esponendo il caso suo e dei suoi confratelli: 5000 infelici religiosi espulsi dal chiostro reclamano la promessa pensione che il governo ha vietato di emettere perché professarono prima del ventunesimo anno; con maggiore giustizia lo stesso frate la reclama per sé perché entrò nel chiostro con una ministeriale del governo di allora che lo esentava dall'onere della coscrizione militare. Inoltre il frate ha 60 anni, malsano in salute e gli mancano i necessari mezzi per sopravvivere.

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Documento Sulla pensione agli ordini monastici

Lettera di padre Barbato, cappuccino presso il convento di Maddaloni, con cui ringrazia Dragonetti e spiega di aver ottenuto la pensione anche senza il suo aiuto.

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Documento Discussioni in Senato

Lettera di Calfaro, spedita da L'Aquila, con cui comunica a Dragonetti che dato l'incarico avuto dal regio governo, il giorno 25 comincerà in Senato la discussione del bilancio passivo e si passerà in seguito a quello dell'asse ecclesiastico e di altri affari importanti.

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Documento Relazioni dei Commissari Speciali

Lettera di Devincenzi, spedita da Firenze su carta intestata "Ministero di Agricoltura dell'Industria e Commercio. Real Comitato dell'Esposizione Internazionale del 1862", con cui invia i volumi 4 e 5 delle relazioni dei Commissari Speciali presso l'Esposizione Internazionale del 1862. Devincenzi ricoprì l'incarico di Commissario generale dell'Esposizione.

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Documento Offerta di obbligazioni

Lettera di Gonizzi, spedita da Torino su carta intestata "Banca Gonizzi e Comp.", con cui informa Dragonetti che la Banca vuole trarre profitto dal collocamento di 100 obbligazioni definitive del prestito Milano. Tale profitto è la differenza risultante dal valore reale delle obbligazioni per il quale sono offerte al pubblico e quello accordato ai negoziatori banchieri che le rilevano in partite. La banca offre a Dragonetti 4 cessioni di obbligazioni. Le 4 cessioni impegnano 4 obbligazioni definitive; di conseguenza avrà 4 probabilità alla prossima estrazione del 1 aprile 1868. Qualora Dragonetti non fosse disposto a sborsare una somma superiore al previsto, il suo impegno resterà limitato a sole due obbligazioni definitive. Esaurito il concorso al quale dà diritto l'operazione dei titoli di cessione, Dragonetti riceverà a domicilio in piego assicurato. L'amministrazione stessa che ne raccoglierà il profitto porterà a conoscenza di ogni associato l'esito dell'operazione.

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Documento Sulle operazioni di credito fondiario

Lettera di Onofri, spedita da Tollo, con cui ringrazia Dragonetti dell'interesse dimostrato per poter dare inizio alle operazioni di credito fondiario. Dragonetti si è rivolto al sig. Cordova, Ministro di Agricoltura Industria e Commercio per sapere qualcosa in proposito. Onofri sa che il Monte dei Paschi di Siena faceva parte del consorzio delle Casse che convennero per creare l'Istituto del Credito Fondiario in Italia. Così Onofri ha scritto al provveditore di quel Monte, cavalier Giovanni Bernardo Alberti, per sapere il perché, dopo che il governo aveva dato piena facoltà ad attuare detti Istituti, nulla sin ora si operava per l'apertura di essi. Alberti gli ha risposto che il Banco di Napoli, nei cui compartimenti vanno compresi gli Abruzzi, in breve darà principio alle operazioni di credito fondiario. Fin qui non si godono ad Ortona i buoni effetti commerciali del taglio dell'istmo di Suez. Crede però a quello che dice Dragonetti che la città di Bari ha migliorato la sua condizione e spera che anche in Abruzzo sarà così.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Brunetti, spedita da Chieti, in cui informa Dragonetti di aver da lui ricevuto una bellissima lettera, in cui gli ha manifestato fondati timori per la smisurata potenza della Russia e degli Stati Uniti di America, per la fallita impresa del Messico e per la questione di Roma che trasportava già gli animi, i quali avrebbero potuto meglio pensare al Tirolo e alla Dalmazia. Lamentava inoltre la politica inglese freddamente egoistica e affermava che a Roma non si vuole andare per l'idea nazionale, ma per compiere il sovvertimento dei principi e delle idee.

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Documento Ricerche in archivio

Lettera di Trinchera, spedita da Napoli su carta intestata "Ministero della Istruzione Pubblica. Direzione Generale degli Archivi per le Province napolitane", in cui informa di aver avviato accurate ricerche per gli atti di cui Dragonetti ha bisogno. Le diligenze sono infruttuose, ma in un processo di Regia Camera tra la città di L'Aquila e il regio Fisco si sono rinvenuti alcuni elementi contestanti lo stato di estrema indigenza al quale era ridotta la città fino al punto di non poter soddisfare i tributi fiscali.

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Documento Richiesta per il rilascio di alcuni documenti

Copia della lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, a Trinchera, direttore generale della Direzione Generale degli Archivi per le Province napolitane del Ministero della Istruzione Pubblica, in cui lo prega perché disponga il rilascio dei seguenti documenti in forma legale dovendo farne l'invio al Ministero in Firenze: i titoli di Primo Soprintendente generale degli archivi con decreto del 26/02/1848; Ministro degli affari esteri con decreto del 3 aprile 1848; Consigliere di stato al 13 luglio 1860; Soprintendente generale degli archivi al 17 settembre 1860; certificati dei soldi percepiti prima e dopo la destituzione del 1848; decreto di destituzione da Ministro; certificato che durante la destituzione sino al 26 giugno 1860 non riprese servizio civile o militare sotto il Borbone e che anzi fu carcerato e giudicato e poi dalla polizia mandato in esilio.

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Documento Risposta sugli attestati richiesti

Lettera di Trinchera, spedita da Napoli in risposta ad una precedente di Dragonetti (vedi documento con segnatura 9.5.10), in cui informa di aver ricevuto il suo memorandum in cui si richiedevano alcuni attestati. Tutti gli ordini sono stati eseguiti meno che l'ultimo, quello relativo al fatto che dalla destituzione sino al 26 giugno 1860 non riprese servizio civile o militare sotto il Borbone e che anzi fu carcerato e giudicato e poi dalla polizia mandato in esilio, perché questo dato non può risultare dalle carte di Archivio.

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Documento Risposta per un assegnamento

Lettera di Scialoja, inviata da Firenze su carta intestata "Ministero delle Finanze", con cui si risponde ad una richiesta da parte di Dragonetti relativa ad un assegnamento. Si consiglia di richiedere l'indennità contemplata dagli artt. 3 e 22 della legge 14 aprile 1864 sulle pensioni degli impiegati. Dragonetti potrebbe fin d'ora rivolgersi alla Corte dei Conti per regolare lo stato di servizio e ottenere da quella magistratura favorevole decisione; a questo punto gli rimarrebbe da chiedere il collocamento a riposo per ottenere l'indennità.

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Documento Sul diritto alla pensione di due funzionari

Lettera con firma illeggibile, inviata da Firenze, su carta intestata "Corte dei Conti del Regno d'Italia", a Luigi Dragonetti. Chi scrive dice di aver esaminato le carte relative ai due impiegati di cui Dragonetti si sta interessando, e la loro condizione è così grave da non lasciare alcun dubbio sulla mancanza di ogni loro diritto a pensione. Sotto il cessato governo il soldo dei funzionari addetti alle carceri non era soggetto al rilascio del 2,5 e che però, in difetto di questa condizione, non competeva loro alcun diritto in base alla legge 3 maggio 1816, né per la stessa ragione potrebbe utilmente applicarsi la legge del 14 aprile 1864.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Rozzi, inviata da Teramo, in cui informa Delfico di avere 15 o 20 giorni per inviare alcune carte a Firenze. Vuole informare Cordova di essere guarito dalla malattia per la quale fu destituito dall'incarico, per poter tornare in servizio. Aggiunge che Bianchi lo ha proposto come professore universitario di agronomia. Francesco II scrisse a Roma a suo nome avvertendo quel comitato liberale del passaggio del plico di Rozzi che venne mandato diplomaticamente a Torino, allora sede del governo. Cordova potrebbe allontanare quell'ispettore forestale mandandolo nelle contigue province fino a quando Rozzi non completerà i tre anni di servizio richiesti dalla legge attuale. In questo modo potrà dimettersi e smettere di soffrire per le ingiustizie. Rozzi dice di essere diverso da ogni altro, e ciò è anche testimoniato dai suoi rapporti sul Nuovo Regime Forestale in Italia (vol. II, p. 228).

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Documento Argomenti vari

Lettera di Rozzi, spedita da Teramo, in cui sollecita Dragonetti di scrivere all'amico Scialoja raccomandando la sua domanda di ritiro. Il 13 aprile credeva venisse fatto il suo decreto. Poco dopo gli venne chiesto il certificato della sua cessazione dalle funzioni di Ispettore forestale. Comunica di essere senza soldi da 14 mesi e propone un'idea sulla quale se è d'accordo potrà firmare. La guerra del Lussemburgo è stata l'ultima guerra, il progresso è progredito talmente tanto che le guerre non si faranno più perché l'uomo ha saputo scoprire che il cannone è in grado di distruggere un intero battaglione da 4 miglia. Non potendo fare la guerra si ottengono tre vantaggi principali: 1) è possibile evitare la mutilazione degli uomini che addirittura vengono considerati fortunati in tal caso; 2) si otterrà il risparmio delle finanze statali; 3) si apporterebbe all'agricoltura materiale, che è la regina delle scienze, un grande aiuto. L'idea è che si potrebbe organizzare un congresso Europeo nel quale gli attuali stati europei possano fermare il principio che chi possiede, possiederà sempre, così che possano cambiare anche le dinastie. Infine, stante le tensioni con la Russia, Rotschild si eleverebbe a successore e tutto il suo patrimonio sarebbe assegnato in ragione degli abitanti agli Stati Europei.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Rozzi, spedita da Teramo, in cui si scusa per non aver risposto alla lettera di Dragonetti del 4 dicembre. Per poter rispondere correttamente al suo quesito è necessario recarsi sul posto. Per essere più sicuri è necessario inviare gli esatti confini del feudo, il quale sarà visitato da una persona idonea alla quale però dovrebbe essere pagato un compenso. Rozzi ricorda a Dragonetti che Luigino, figlioccio del Marchese, ha avuto presso di lui per oltre un decennio vitto, alloggio e scuola: per questo lo prega di essere ripagato con beni, oggetti d'arte e denaro.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Rozzi, spedita da Teramo, in cui informa Dragonetti che il 13 aprile è arrivato da Firenze e che il suo decreto si stava concludendo. Successivamente gli venne chiesto perché cessò di svolgere le funzioni di Ispettore forestale, funzioni che non svolgeva più da 5 mesi. Chiede a Dragonetti di scrivere al cavalier Magliani perché affretti la conclusione del suo affare. Uno degli animatori delle sue virtù è il suo amico fidato e sopra ogni sospetto: Luigi Vinciguerra. Buonanno De Sanctis è reputato alla stessa stregua. La cosa strana è che il vescovo lo ignori del tutto e non pensi a proporlo come suo collega. Scrive inoltre di essere contento perché tra le tante libertà c'è anche quella dello scrivere e della piegatura del foglio.

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Documento Richiesta di risarcimento

Lettera di Rozzi, spedita da Teramo, in cui scrive a Dragonetti che, pur avendo servito per 47 anni, non gli spettano che i quattro quinti dell'ultima classe. Invierà a Firenze le sue carte, ma se Dragonetti non si raccomanderà al cavalier Magliano non le riceverà neppure fra molti mesi. Ricorda a Dragonetti di essergli creditore per il decennio di sostentamento per il suo figlioccio, più trecento ducati per la vendita a Gregorio Delfico.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Rozzi, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti che una persona a lui amica sarà incaricata di recarsi in L'Aquila per trattare l'affare Perraci. Quanto a Delfico, fortunatamente Rozzi ha potuto trovare una copia della rara opera intitolata "Storia".

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Documento Per l'istituzione del credito fondiario

Lettera di Onofri, spedita da Tollo, con cui informa Dragonetti che l'avvocato Palermi, uno dei suoi avvocati del Banco di Napoli ed avvocato del direttore generale Colonna, gli ha scritto di aver incontrato il direttore generale del Banco, il quale sostiene che l'installazione dell'istituto avverrà tra vari mesi. Onofri chiede a Dragonetti di fare pressioni presso il Ministro di Agricoltura Industria e Commercio che fu il promotore dell'istituzione del credito fondiario.

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Documento Notizia della morte di Andrea Costantini

Lettera di Rozzi, spedita da Teramo, con cui comunica a Dragonetti la notizia della morte di Andrea Costantini, se ne dispiace, ed afferma che avrebbero potuto farlo morire con la carica di Vice-Presidente.

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Documento Sull'attuazione del credito fondiario

Lettera con firma illeggibile, di Vincenzo Bu[ ], spedita da Tollo, in cui il mittente si dice sicuro del fatto che Dragonetti sia aggiornato sui reali decreti e sul corrispettivo regolamento per l'attuazione del credito fondiario. Sa che il Marchese ha già scritto al Ministro Scialoja per sancire il regolamento, ad ogni modo l'avvocato lo ha informato del fatto che per ora non è attuabile il credito fondiario e che il suo compito non è organizzato e forse sarà possibile per il prossimo anno. I creditori dovranno dichiarare se saranno contenti delle cartelle e rinunciare alle ipoteche a favore degli istituti, inoltre le cartelle non hanno corso forzato.

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Documento Considerazioni varie

Lettera di Luigi Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui manifesta a Delfico la gioia nel saperlo tornato in Abruzzo, anche se Delfico ha già manifestato la sua volontà di allontanarsene. Confida che nonostante legga giornali letterari, lettere italiane e articoli di giurisprudenza francese, tuttavia sente un vuoto; commenta sarcasticamente che la professione di "savant" è pressoché abolita.

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Documento Sulle "Origini italiche"

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui loda il libro di Delfico sulle "Origini Italiche": ritiene che l'autore abbia fatto crollare gli errori sulla storia italiana ante-romana, ed abbia ispirato l'orgoglio nell'animo degli italiani ricordando che un tempo furono i primi. Nello stesso tempo li ha fatti vergognare, poiché nel tempo presente sono gli ultimi.

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Documento Sulla fiera franca di Pescara

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui comunica a Delfico di aver desiderato molto la sua Memoria sulla fiera franca di Pescara. Aggiunge che il Consiglio di Provincia non ha voluto affrontare la questione senza avere presenti gli argomenti affrontati in proposito. Informa Delfico che il Consiglio ha fatto una petizione perché si venga a riferire sull'argomento.

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Documento Su un Giornale di Scienze Morali e la Banca di Commercio

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui trasmette a Delfico il prospetto di un "Giornale di Scienze Morali" che si era proposto di pubblicare in Napoli, ma che ha incontrato molte difficoltà. La meta di questo Giornale era far germogliare nuovamente le antiche virtù. Comunica inoltre di aver ideato la Banca di Commercio al fine di far rivivere ogni tipo di industria nel meridione d'Italia e di emanciparla dalla dura dominazione di pochi ma potenti ed astuti monopolisti; invia a Delfico il manifesto di questa Banca. Aggiunge che da questa iniziativa dipendono i progressi della civiltà e dell'educazione politica.

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Documento Pubblicazione di inediti

Lettera di Dragonetti, spedita da l'Aquila, in cui confida a Delfico di augurarsi che si pubblichino presto le sue opere.

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Documento Notizie varie

Lettera di Dragonetti, spedite da l'Aquila, in cui trasmette a Delfico di avere cento liti accese e due di grande importanza a Roma e a Napoli per le quali ha scritto volumi di lettere. Si lamenta del fatto che chiamano dottori quei soggetti che citano leggi greche o romane ma che non fanno mai riferimento ai principii della ragione civile e non hanno il minimo sospetto che nella nuova scienza dell'Economia Politica si trovino i temi fondamentali del diritto.

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Documento Notizie varie

Lettera di Dragonetti, spedita da l'Aquila, in cui comunica a Delfico di avergli inviato le tavole sinottiche sulla critica dei giudici competenti e vorrebbe avere la sua opinione in tale proposito. Aggiunge di aver ricevuto l'opera intitolata "Pensieri sulla storia" e di averla molto gradita.

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Documento Sui manoscritti di Delfico

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui ricorda a Delfico della promessa di renderlo erede fiduciario di un manoscritto dell'abruzzese col quale chiarisce (con i documenti della storia considerati alla maniera di Vico) il grande problema dell'umana perfettibilità. Aggiunge di aver ricevuto l'incarico dal Governo per le tre Province di Abruzzo.

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Documento Visita del Sovrano

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui confida a Delfico di avere in comune il desiderio di far trovare le grate accoglienze agli illustri viaggiatori che vengono da lontano a visitare le sue terre (probabilmente si tratta di una visita del Sovrano).

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Documento Su un imminente viaggio a Teramo

Lettera di Dragonetti, spedita da Chieti, in cui comunica a Delfico che presto sarà a Teramo.

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Documento Notizie varie

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui comunica a Delfico di aver ottenuto risposta dal Ministro delle Reali Finanze che lo autorizza a restituire alle proprie famiglie coloro che sono rinchiusi nelle prigioni dei Tre Abruzzi per piccoli contrabbandi di sale. Ringrazia Delfico per i manoscritti.

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Documento Considerazioni sulla guerra

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui si scusa con Delfico per il lungo silenzio a causa della malattia della propria madre. Commenta di temere che ci sarà la guerra; tuttavia se la guerra ci sarà, servirà ad aggregare l'Asia e l'Africa alla civiltà europea.

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Documento Considerazioni

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui si scusa con Delfico per il ritardo nella corrispondenza. Commenta che la soluzione di tanti problemi dei giorni a loro contemporanei è stata generata dalla filosofia, dalla letteratura e dalla morale del dubbio.

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Documento Su alcuni scritti di Delfico

Dragonetti comunica a Delfico di apprezzare il lavoro sugli antichi confini del Reame. Discute con Melchiorre sul fatto che abbia messo da parte lo scritto sulle aberrazioni della medicina. Aggiunge che vorrebbe poter fare l'analisi ragionata di alcuni manoscritti di Delfico. In particolare ritiene che siano di grande importanza le "Giunte alle Considerazioni sopra Machiavelli".

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Documento Notizie varie

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, ringrazia Delfico per aver letto il suo discorso sull'industria e di averlo apprezzato. Nel prossimo mese si occuperà della seconda parte. Aggiunge di essere preso a scrivere sulle macchine d'immersione perché bisogna estrarre oggetti preziosi dal fondo del Tevere a Roma. Confida a Delfico di aver pianto per la perdita del nipote, Berardo Coletti.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui informa Delfico sulla propria salute e raccomanda sulle correzioni alle operette sugli antichi confini del Regno.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Dragonetti, spedita da Napoli, in cui comunica a Delfico di rallegrarsi di aver appreso del miglioramento delle sue condizioni di salute. La lettera giungerà nelle mani del destinatario dal dott. Rozzi che vuole dare all'Italia una traduzione del Gran Dizionario delle scienze mediche fatto a Parigi.

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Documento Notizie varie

Lettera di Dragonetti, spedita da Napoli, in cui porge a Delfico gli auguri di buon anno, si scusa per il ritardo nella risposta e dice di essere impegnato dalle cause e dalle cure della Compagnia di Industria e Commercio di cui fa parte. Vuole mettere in atto ciò che ha detto nei due discorsi sull'industria che sono stati stampati nel "Progresso".

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Documento Provvedimenti per il Tavoliere

Lettera di Dragonetti, spedita da Napoli, in cui chiede a Delfico di riscrivere a Santangelo poiché al ritorno di Sua Maestà sarà deciso in Consiglio di Stato se debba o no valere il parere della Consulta di Stato. Il Ministro delle Finanze, che non vuole nel regno moneta straniera nonostante ne prenda ogni giorno da Rotschild, si mostrerà sicuramente contrario. Il voto di Santangelo è fondamentale. Aggiunge di aver concluso il prestito di 2 milioni di Ducati così che tra un mese potrà cominciare a rigenerare la Puglia e le vicine province, eliminando in questo modo il monopolio genovese che le divora. Attende di avere ancora otto milioni di Ducati per affrancare i canoni del Tavoliere e dare trenta anni di tempo ai censuari, per emanciparli da ogni prestazione e sciogliere da ogni restrizione la coltura dei loro campi. In proposito Dragonetti si riserva di non dire nulla a Santangelo che combatte la misura dell'affrancazione. Tra i suoi progetti c'è anche l'offerta delle Fiandre di un gregge di 6000 pecore che basterebbero a migliorare le razze di tutti gli armenti della Puglia. Inoltre ha disposto un vivaio di gelsi peregrini per popolare tutta quella regione povera di alberi che una volta produceva le migliori sete dell'antichità.

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Documento Sull'amministrazione

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui racconta a Delfico che l'affare del Tavoliere per cui si è battuto undici mesi contro i vampiri del monopolio lo richiamerà a Napoli. Aggiunge di essere demoralizzato per le manovre messe in atto dal Ministero delle Finanze per abbattere il parere favorevole della Consulta di Stato; tuttavia spera in breve di migliorare l'economia della Puglia e di rialzare l'avvilito commercio dei grani.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui comunica a Delfico di non riuscire a trovare a chi consegnare il suo scritto. Sono diversi giorni che soffre di dolori viscerali.

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Documento Notizie varie

Lettera di Dragonetti, spedita da L'Aquila, in cui comunica a Delfico di attendere alcune idee intorno alla bonificazione del Tavoliere per il quale pare che Sua Maestà non voglia sentir parlare di affrancazione, poiché ne cancellò anche l'ipotetica menzione che se ne faceva nello Statuto della Banca del Tavoliere delle Puglie. Si accenna alla lettura di un manoscritto di Delfico sulla Civil Società consegnato ad Ignazio Rozzi presidente della Società Economica. Dragonetti spedisce anche un piccolo catechismo religioso-politico- sociale del cav. Sanseverino da consegnare successivamente al rettore del collegio. Chiede se sono stati terminati gli studi sui confini del Regno.

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Documento Sulla Banca del Tavoliere di Puglia

Lettera di Dragonetti, spedita da Napoli, in cui comunica a Delfico di essere impegnato nel cercare di mettere in opera la Banca del Tavoliere di Puglia, ma si incontrano difficoltà per formarne il capitale. Ci prova con tutte le forze trattandosi di rigenerare ben sette province, ma se le difficoltà saranno insuperabili rimanderà l'attuazione del progetto a momenti migliori.

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Documento Alcune considerazioni

Minuta di lettera di Delfico, spedita da Teramo, a Dragonetti, in cui si lamenta per la presenza di uomini che nel silenzio e nell'inattività della forza pubblica mettono in opera la forza privata. E' evidente che Delfico si senta minacciato personalmente da questo tipo di persone.

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Documento Notizie sulle monete Atriane

Delfico invia a Dragonetti, appassionato di Archeologia e Numismatica, una sua recente produzione sull'argomento. Chiede inoltre a Dragonetti delucidazioni e maggiori informazioni sulle monete Atriane, che sono il soggetto principale del lavoro.

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Documento Su una fiera franca a Pescara

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui accoglie i suggerimenti ricevuti da Dragonetti sulla sua pubblicazione di monetazione romana. Inoltre comunica a Dragonetti di volerlo come coautore di un altro suo lavoro. Il progetto riguarda lo stabilimento di una fiera franca a Pescara.

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Documento Notizie sulla salute propria

Minuta di lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti notizie sulla propria salute.

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Documento Sulla nascita di una Società commerciale

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, al sig. Roberto Betti in cui comunica la notizia di un progetto per la nascita di una Società commerciale di tutto il Regno. Vorrebbe che Nolli e Dragonetti fossero nel numero dei promotori ed azionari di questa iniziativa. Il bisogno di rianimare la circolazione è ben noto, come la mancanza di ogni commercio. Se si fosse dato ascolto alla sua proposta della Fiera di Pescara sarebbe stata la salvezza delle Province abruzzesi. Delfico aggiunge di aver ritenuto accettabile la proposta di un prestito proposto dai negozianti, o piuttosto capitalisti forestieri, ma non avendone visto nessun risultato, pensa che sia stato escluso.

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Documento Su un nuovo lavoro

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti di aver mandato già da qualche tempo a Napoli un secondo lavoro, successivo alle "Origini Italiche", ma ancora non ne è stata cominciata la stampa.

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Documento Sul Giornale di Scienze Morali. Sulla Banca di Commercio

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui ringrazia Dragonetti di avergli inviato il prospetto del "Giornale di scienze morali" che Dragonetti aveva in mente di pubblicare a Napoli. Esprime le sue idee sulla Morale, dicendo che per lui l'origine sta nell'Organizzazione mentre il principio sta nella Giustizia. Per quanto riguarda la Banca di Commercio, il progetto gli sta a cuore, ma consiglia a Dragonetti di cominciare con delle dimensioni più ristrette, che poi col tempo si amplierebbero.

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Documento Invio di un esemplare di "Numismatica Atriana"

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui invia a Dragonetti il suo esemplare di "Numismatica Atriana".

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui, oltre ad elogiare il servizio postale che gli permette di sentirsi vicino agli amici, dà notizie della propria salute a Dragonetti.

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Documento Argomenti diversi

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui approva che Dragonetti stia lavorando al "Gran Dizionario della lingua italiana". Dice di aver scritto da tempo qualcosa su "Origini e progressi della società civile", destinato ad essere pubblicato postumo. Dice inoltre di aver cominciato ad occuparsi di Medicina. Si lamenta del fatto che persone impiegate a mantenere la tranquillità ne siano stati i turbatori, e che della loro infamia debbano restare impuniti.

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Documento Notizie su una nuova pubblicazione

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui dà notizia a Dragonetti di avergli inviato un suo scritto, cioè una lettera che ha inviato a una donna senese e che è stata stampata a Siena.

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Documento Su una circolare ministeriale

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui ritiene inconcepibile la notizia di una circolare Ministeriale. Aggiunge di essersi creduto sempre esente da tali indagini e di non aver mai avuto il minimo sospetto. Aggiunge che la sua corrispondenza è assai ristretta e scarsa.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui affida le sue carte inedite a Dragonetti. Lo incita inoltre a trattare i principi dell'educazione relativi al sesso; aggiunge di attendere i riscontri di Dragonetti su una certa notizia che ritiene essere di invenzione. Confida nel fatto che tutto si andrà rischiarando. La causa di Stato, che ha causato tanto disturbo alla città di Teramo e alla Provincia, è finita con il dichiarare tutti innocenti, e solo con una condanna correzionale. Tutti sperano di vedere altri rischiaramenti dalla procedura che ha gettato calunnia su coloro che vi sono stati coinvolti.

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Documento Su alcune tavole sinottiche

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti che da qualche giorno ha ricevuto le tavole sinottiche del signor De Pamphilis, anche se non può neppure apprezzarle, a causa della debolezza della testa che non può mantenere l'attenzione (per l'età avanzata).

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Documento Sulla coltivazione del riso

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti che sta perdendo le forze dell'intelletto. Si consola di aver potuto salvare questa provincia per la seconda volta e dopo quarant'anni dalla infausta coltivazione del riso. È molto orgoglioso di aver fatto ciò dal momento che a suo parere tutte le migliori terre di quelle contrade si sarebbero trasformate in una putrida palude, con grande gioia di proprietari interessati ed ingordi. È felice che fra i maliziosi dibattimenti finalmente il vero sia stato riconosciuto e sia stato assoggettato per sempre alla legge del divieto. Tuttavia nel lungo dibattimento durato per sette mesi è stato molto inquieto. Per quanto riguarda i suoi pensieri anti-storici accoglie favorevolmente i giudizi di Dragonetti, ma si schernisce dicendo che i suoi "poco elevati talenti" gli hanno permesso di scrivere come dilettante e non come professore. Confessa di provare un odio innato per l'aristocrazia.

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Documento Apprezzamenti per il lavoro svolto da Dragonetti

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti di aver perso un caro amico, Gian Giacomo Trivalgio. Dice di apprezzare i progressi fatti dalle ricerche archeologiche svolte da Dragonetti per l'Italia e spera che i risultati siano positivo non solo per le origini della nostra lingua ma anche per i progressi civili.

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Documento Notizie su una visita

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti notizie su un'imminente visita presso di lui.

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Documento Lettera di Delfico a Dragonetti

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti di interpretare come un progresso alla civilizzazione il veder viaggiatori colti e costumati.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti notizie sulla propria salute.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti notizie sulla propria salute.

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Documento Notizie su una visita imminente

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui ironizza sulla consegna di un autografo probabilmente poco leggibile. Annuncia che presto visiterà Dragonetti.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti notizie sulla propria salute.

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Documento Sull'importazione del sale

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti che nel momento in cui il bisogno è stato maggiore non sono giunte le parole del Ministro. L'intero distretto è restato inondato di sale straniero ed i soci sono stati rovinati. Questa potrebbe essere l'occasione di richiamare l'attenzione del governo su questo articolo. Aggiunge di sentire di aver trovato un figlio in Dragonetti.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti di voler avere presto notizie sulla sua buona salute.

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Documento Corrispondenza: Melchiorre Delfico a Luigi Dragonetti (07-04-1832)

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui incita Dragonetti a proseguire i suoi lavori perché c'è ancora molto da fare.

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Documento Su una visita

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti di essere molto felice che il giudice Ferranelli e la sua eccellente compagna, Giuseppa Frangipani, visiteranno Dragonetti.

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Documento Su un incontro con il sovrano

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui racconta a Dragonetti del suo incontro con il sovrano. Aspetta con ansia sue notizie.

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Documento Argomenti vari

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in parla delle sue note ai "Discorsi" di Machiavelli e conferma la sua volontà di lasciare a Dragonetti le sue carte. Lo esorta ad occuparsi del fatto che non c'è più istruzione per le idee politiche. Secondo Delfico difatti ciò che si teme sono le rivoluzioni. La Politica è una scienza che si propone il bene di tutti, di chi comanda e di chi obbedisce. Al contrario, ritiene che ai suoi tempi ciascuno decide a suo modo e sempre con la petizione dei principi. La politica non può progredire che col sapere e con la verità.

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Documento Sulla pubblicazione degli inediti

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui ringrazia Dragonetti del quadro teorico sullo stato politico dell'Europa. Lo esorta a scrivere riflessioni politiche. Per il momento non vuole che si pubblichi il suo scritto su Machiavelli.

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Documento Elogio di uno scritto di Dragonetti

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui informa Dragonetti del suo dolore per la morte del nipote. Elogia lo scritto di Dragonetti sull'industria, apparso sul "Giornale di Napoli". L'industria è, nel passaggio allo stato civile, ciò che caratterizza e qualifica l'uomo nei suoi graduali progressi. Lo stato sociale è il vero stato di natura dell'uomo, perché dalla natura è formato per questo progressivo miglioramento.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti notizie sulla propria salute; dice di essersi associato al "Progresso" di Napoli per leggere la seconda parte della "Memoria" scritta da Dragonetti.

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Documento Notizie sulla salute

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti notizie sulla propria salute. Spera di poter completare uno scritto su cui è al lavoro.

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Documento Notizie su una prossima partenza per Napoli

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti di prepararsi ad una partenza per Napoli.

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Documento Morte di due amici

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica a Dragonetti di dolersi per la morte di due amici, Coletti e Michitelli.

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Documento Sul'amministrazione del Tavoliere

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui ringrazia Dragonetti di aver ricevuto la stampa del "Monte Flumentario". Aggiunge che secondo lui Dragonetti ha risolto il problema più importante dell'Economia politica meridionale che da tanto tempo teneva in agitazione coloro che si occupano del bene pubblico. In proposito Delfico aggiunge di esser sempre stato convinto che bisognasse indagare lo stato fisico del Tavoliere e le attuali posizioni economiche. Successivamente alla raccolta di questi dati bisogna passare alla bonifica del territorio. È d'accordo con Dragonetti che nel suo lavoro si è occupato della parte economico-amministrativa per poter rimettere in corrente l'amministrazione e saldare i problemi dell'Erario. Dichiara che sarà nel numero dei Soci ammiratori per la Presidenza di Dragonetti. Aggiunge di non aver preso parte alle decisioni prese sul Tavoliere dal momento del cambio della dinastia, fino alla rumorosa questione sull'affrancazione.

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Documento Commenti su "Origini e progressi della società civile"

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui comunica di voler rivedere le carte sulle "Origini e progressi della società civile" che ha depositato nelle mani di Dragonetti.

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Documento Sulla bonifica del Tavoliere

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui ricorda a Dragonetti di aver scritto nel 1788 un opuscolo dal titolo "Discorso sul Tavoliere di Puglia", in cui parlava della necessità di abolire il sistema doganale precedente e di non dare luogo ad alcuna temporanea riforma. Commenta con dolore che in un'opera del 1833 si sostiene, contro il suo parere, che la bonifica del Tavoliere si può fare ugualmente con buon effetto, sia prima che dopo una qualunque operazione economica.

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Documento Sulla bonifica del Tavoliere

Lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui insiste affinché Dragonetti includa nelle sue opere per il Tavoliere il lavoro di bonifica per il beneficio della popolazione che vi abita.

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Documento Corrispondenza: Melchiorre Delfico a Luigi Dragonetti (senza data)

Frammento di lettera di Delfico, spedita da Teramo, in cui partecipa al dolore di Dragonetti per la malattia del figlio.

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Documento Sulla Cassa di Risparmio

Documento scritto da Dragonetti in cui si parla della seconda relazione intorno all'istituzione della Cassa dei Risparmi proposta dalla Real Società Economica di L'Aquila in proposito del nuovo progetto di statuto inviato dal Ministro di Agricoltura e Commercio. Si era già discussa la maniera più utile per fondare nella provincia una Cassa di Risparmio. Il primo progetto era stato messo da parte, il secondo progetto invece è l'incorporamento della Cassa di Risparmio nel Monte dei Pegni di modo che le guarentigie di cui l'amministrazione di quest'ultimo è munita fossero comuni all'altra e da tale somiglianza si traesse il vantaggio che, essendo quattro i Monti di Pegni esistenti nella provincia, l'unica Cassa di Risparmi si quadruplicasse.

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Documento Basi pratiche della confederazione italiana

Bozza di documento scritto da Dragonetti in cui auspica che si rompa ogni vincolo con il passato e che l'esempio di Toscana e Modena non tarderà ad essere imitato da Parma a Piacenza e dalle legazioni, per raggiungere un assetto migliore con l'unione allo Stato italiano sotto la guida del re. È possibile che il disegno di unione al reame subalpino possa essere interrotto da forza maggiore, dal momento che il consenso è subordinato al beneplacito della Francia; in questo caso i potentati europei nel decidere dell'avvenire della Toscana e dei ducati di Romagna troverebbero un gruppo di popolazioni già legate insieme e se non concorderanno loro l'incorporamento alla corona sabauda, più facilmente rispetteranno l'aggregazione spontanea ed energicamente voluta di queste province che diverrebbero un nuovo stato pari di forza all'antico Piemonte, suo compagno ed alleato indissolubile e prezioso elemento della futura confederazione liberamente organizzata.

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Documento Del pauperismo e delle libertà economiche

Appunti di Dragonetti su Adamo Smith fondatore della Scienza economica sulla base esclusiva della teoria dei valori: e benché innanzitutto egli si lasciasse assorbire dallo studio della ricchezza, tuttavia è stato il meno assoluto degli economisti della sua scuola. La sua vasta mente non si è limitata all'esame dei fenomeni materiali della produzione, ma si è occupata delle più elevate questioni della filosofia sociale. Ma una tale tendenza a poco a poco si dileguò per coloro che professavano le sue dottrine ed il loro materialismo andò crescendo con i commenti con cui le teorie furono svolte ed allargate. Le loro più esagerate espressioni si trovano nei volumi dell'ebreo Ricardo, il sottile metafisico della rendita territoriale. Per lui le nazioni non sono che opifici di produzione, l'uomo altro non è che una macchina che produce e consuma e la vita umana niente di meglio che un capitale. Sostiene inoltre che la teoria della ricchezze non potrà mai da sé sola costituire una scienza. Say sentiva vagamente questa verità quando nel suo corso di economia politico-pratica dava a quella disciplina il nome di sociale. Non ci si può limitare all'osservazione dei fenomeni della produzione e della ricchezza perché facendo astrazione dai valori delle popolazioni che le producono e le consumano si fa ritorno a quella povera scienza tutta fiscale ed antisociale per i suoi disastrosi effetti.

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