Documento Commemorazione del senatore Francesco Ferrara letta alla Regia Scuola di Commercio dal professor Tommaso Fornari il 10 novembre 1900
Nella premessa al discorso commemorativo in onore del primo direttore della Regia Scuola Superiore di Commercio di Venezia, Francesco Ferrara, il professor Tommaso Fornari si definisce "umile cultore della scienza economica" ed affezionato allievo del "Maestro". Ne ricostruisce la formazione culturale e la maturazione intellettuale, dagli esordi come direttore dell'ufficio di Statistica di Sicilia, alla strenua difesa della dottrina liberista, pubblicamente sostenuta nella "Prolusione" letta nel Liceo Tulliano nel 1847 e nella Lettera di Malta dello stesso anno. Le aperte denunce contenute in quegli scritti contro il "tirannico governo dei Borboni" ne causarono l'incarcerazione. Se ne ricorda ancora l'elezione a deputato del Parlamento di Sicilia nel 1848, l'esilio a Torino, dopo la caduta del regime repubblicano; la nomina alla cattedra di Economia della Regia Università di Torino; gli scontri con il Consiglio Superiore della Pubblica istruzione, che lo esonerarono per un anno dal pubblico insegnamento, per il modo "pericoloso" in cui intendeva la libertà d'insegnamento; l'approdo a Pisa, come docente di Economia della relativa Università. Se ne ricorda, inoltre, il rientro in Sicilia, dopo la caduta dei Borboni, quando, nel 1862 fu nominato consigliere della Corte dei Conti e collaborò per la riforma finanziaria del Regno d'Italia. Studioso dell'imposta sui redditi di ricchezza mobile e sul macinato e dell'abolizione del corso forzoso, nel 1867 diventava ministro delle finanze e si dimetteva dopo appena tre mesi per riconfluire come deputato in Parlamento, fino ad essere nominato nel 1881 senatore. Di Ferrara - scrive Fornari - si è scritto "con grande amore" e il riferimento, esplicitato in nota, è al profilo biografico dedicatogli da Angelo Bertolini (La vita e il pensiero di Francesco Ferrara, Bologna, 1895). La parte più interessante della commemorazione è l'esposizione del pensiero scientifico di Ferrara, che Fornari propone come sintesi di un sessantennio di attività e che considera in parte condizionato dal luogo di nascita e di formazione del maestro: la Sicilia borbonica. Essa fu causa indiretta dell'amore per una "libertà in tutto e per tutti", a cui dedicò il suo impegno pubblico. Perciò le dottrine economiche di Ferrara - scrive Fornari - si comprendono solo partendo dal concetto scientifico della libertà. Per Ferrara è un grave errore affermare che "lo Stato sia la più elevata espressione della volontà e della libertà". Fornari ricorda la definizione che Ferrara stesso dette di libertà economica in una prolusione su "Importanza dell'Economia politica e condizioni per coltivarla" pronunciata a Torino nel 1849: "Economia è la formola nuova che ha assunto nel mondo la lotta tra il principio di emancipazione e quello di dispotismo". Dal concetto di libertà Ferrara faceva derivare quello di proprietà, e, in genere, la particolarità del pensiero di Ferrara risiedeva, secondo Fornari, nella concezione organica della scienza economica, in base alla quale ciascun concetto era concatenato ad un altro e tutti dipendevano da quello unico della libertà. Così il diritto stesso di proprietà, così la teoria del valore, così la teoria del costo di riproduzione, e così via. Alla domanda finale "sono ancora vive le teorie del Ferrara?", Fornari risponde con l'esempio di due economisti contemporanei stimati, Maffeo Pantaleoni e Vilfredo Pareto "sinceri ammiratori della dottrina del Ferrara" sui costi di riproduzione, sebbene alcuni principi siano stati superati dal progresso scientifico.
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Documento Della controversia tra economisti napoletani circa la conversione del debito pubblico. Studi storici
Opera di Tommaso Fornari intitolata "Della controversia tra economisti napoletani circa la conversione del debito pubblico. Studi storici" (Milano, Hoepli, 1889).
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Documento La politica commerciale. Discorso tenuto nella solenne inaugurazione dell'anno scolastico 1899-1900 alla Regia Scuola Superiore di Commercio in Venezia dal professor Tommaso Fornari
Il discorso inaugurale dell'anno accademico è in realtà un'occasione per ribadire pubblicamente l'indirizzo liberista degli studi economici del Regio Istituto. Fermo restando che il sistema più vantaggioso per regolare la politica commerciale in uno Stato sia quello del libero scambio, la contingenza ha spesso portato a considerare necessario il sistema protezionistico. Attraverso un breve excursus storico, che dalla politica liberista di Cavour - suggellata dal trattato di commercio con la Francia nel 1863 - si spinge al protezionismo degli anni ottanta del XIX secolo, Fornari dimostra i vantaggi che scaturiscono dalla libertà di commercio, principio al quale nei trent'anni di attività si è conservato fedele l'insegnamento delle scienze economiche della Regia Scuola Superiore di Commercio di Venezia e che continua ad essere con convinzione sostenuto in quanto unica fonte "di prosperità economica" e "grandezza della Patria".
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