Documento Sulla questione di Roma
Lettera di Ottavio Graz, spedita da Roma, in cui informa Dragonetti che se il nuovo Ministro metterà in atto l'organico del suo predecessore, la direzione di L'Aquila sarà centrale tra i tre Abruzzi e quindi l'autorità e la giurisdizione acquisteranno estensione ed importanza. Il ministro Rattazzi riuscirà molto meglio del precedente nel costituire l'Italia. Aggiunge che la questione di Roma non ha che due maniere di esecuzione pratica: la morte eventuale del Papa o l'occupazione consentita delle rimanenti province pontificie con le armi italiane. Il movimento è iniziato in Grecia e può estendersi in grandi proporzioni e dare serie preoccupazioni all'Austria. Il comitato di Genova sotto il gran patrocinio di Garibaldi tende a giustificare l'invasione del territorio dello Stato Pontificio.
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Documento Lettera a Michele Amari
La lettera riguarda gli aspetti militari e finanziari dell'impresa dei Mille. Nella lettera sono citati Emerico Amari, Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Toscanelli.
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Documento Lettera a Michele Amari
La lettera riguarda la battaglia di Calatafimi e le attività all'interno del movimento degli esuli siciliani. Nella lettera sono citati Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina e Vincenzo Fardella di Torrearsa.
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Documento Lettera a Michele Amari
Ferrara chiede informazioni sul Comitato degli esuli siciliani a sostegno dell'impresa dei Mille e avanza proposte sul piano militare, diplomatico ed economico per il successo della liberazione e per la costituzione di un Governo provvisorio della Sicilia. Critica il fusionismo di Torrearsa e di altri esuli. Nella lettera sono citati Emerico Amari, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina e Napoleone III.
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Documento Lettera a Michele Amari
Ferrara informa degli echi sui successi di Garibaldi in Sicilia. Fa presente di volere pubblicare uno scritto sulla questione siciliana rivolto direttamente a Cavour. Nella lettera sono citati Emerico Amari e Giuseppe Garibaldi.
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Documento Lettera a Michele Amari
Ferrara discute sul progetto di organizzare una riunione fra esuli per decidere il comportamento da tenere a seguito dell'impresa dei Mille. Espone le linee essenziali del suo programma. Nella lettera sono citati Emerico Amari, Filippo Cordova, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina, Francesco Paolo Perez, Vincenzo Fardella di Torrearsa e Vittorio Emanuele II.
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Documento Lettera a Michele Amari
Ferrara discute del progetto di organizzare una riunione fra gli esuli siciliani per decidere il comportamento da tenere a seguito dell'impresa dei Mille. Tratta anche degli sviluppi diplomatici della questione siciliana. Nella lettera sono citati Emerico Amari e Giuseppe Garibaldi.
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Documento Lettera a Michele Amari
Amari scrive sulla presunta riunione fra esuli per discutere della questione siciliana e sul futuro ruolo degli emigrati. Nella lettera sono citati Emerico Amari e Giuseppe Garibaldi.
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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari
Ferrara discute sulla possibilità di contribuire al futuro del governo della Sicilia. Critica la politica del Granducato di Toscana. Nella lettera sono citati Emerico Amari, Giuseppe Garibaldi e Domenico Perrani.
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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari
Ferrara commenta l'azione di Garibaldi e svolge opera di assistenza e solidarietà nei confronti di alcuni protagonisti della spedizione dei Mille. Nega la sua disponibilità a partecipare all'attività politica e al governo siciliano. Ritiene che le sorti dell'isola verranno decise a Parigi. Nella lettera è citato Emerico Amari.
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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari
E' una lunga lettera sulla situazione siciliana e sull'annessione dell'isola al Regno d'Italia. Ferrara illustra il contenuto di un suo scritto sulla questione siciliana e sui metodi alternativi di annessione. Nella lettera sono citati Emerico Amari, il conte di Cavour, Aurelio Bianchi Giovini, Michelangelo Castelli, Francesco Crispi, il marchese di Torrearsa, Luigi Carlo Farini, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina, Pasquale Stanislao Mancini, il principe di Pandolfina, Francesco Paolo Perez, Carlo Poerio, Antonio Scialoja e Lorenzo Valerio.
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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari
Ferrara discute della missione di Depretis in Sicilia e sui rapporti fra gli esuli siciliani. Illustra la possibilità di un suo trasferimento a Palermo e i diversi modi di annessione dell'isola. Nella lettera è citato Emerico Amari, il conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi e Giuseppe La Farina.
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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari
Ferrara illustra le sue opinioni sulla questione siciliana e l'immutata fiducia nei suoi antichi ideali. Spera di riuscire a ottenere la cattedra di economia presso l'Università di Firenze. Nella lettera sono citati il conte di Cavour, il marchese di Torrearsa, Giuseppe Garibaldi e Nicola Nisco.
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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari
Ferrara esprime felicità per la delusione del popolo siciliano nei confronti di Depretis. Commenta la situazione politica internazionale e discute del progetto editoriale della Biblioteca dell'Economista e della fondazione di un nuovo giornale. Nella lettera è citato Filippo Cordova, il marchese di Torrearsa e Giuseppe Garibaldi.
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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari
Ferrara riferisce sulla situazione della stampa in Sicilia e chiede informazioni sulla missione dell'economista Giovanni Bruno a Torino. Commenta la situazione politica internazionale. Nella lettera sono citati Emerico Amari e Giuseppe Garibaldi.
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Documento Lettera a Giuseppe Bracco Amari
Ferrara discute della situazione politica generale e dei programmi nei confronti della Sicilia. Nella lettera sono citati Pier Carlo Boggio, Filippo Cordova, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe La Farina e Bettino Ricasoli.
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