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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


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Documento Fogli di quaderno relativi al "Rapporto sul progetto di una nuova imposta per i projetti"

Rapporto di Melchiorre Delfico sul decreto del Ministero dell'Interno e delle Finanze per supplire all'infelice stato dei progetti che giornalmente periscono in tutto il regno. Delfico avanza una proposta: prende in considerazione lo stato delle vittime della miseria negli ultimi anni del passato governo. Scrive che al popolo fu imposta una tassa generale in tutto il regno di 20 Ducati per ogni mille anime per supplire al bisogno pubblico. Aggiunge che tuttavia, il rinnovamento troppo sollecito del sistema delle Finanze fatto nel 1806 fece sì che questa tassa fosse indistintamente compresa ed incorporata nella Fondiaria sotto il nome di abolizione. A suo avviso, questa operazione ha fatto in modo che la tassa si appoggiasse al Reale Tesoro, invece che restarne separata, e ha portato con sé la conseguenza di far mancare l'alimento a tanti infanti e di aumentarne la mortalità. Il Ministro dell'Interno propose di rinnovare l'antica tassa, cioè di creare una nuova imposta oltre la fondiaria, ma che questa disposizione non fu attata per fatti inevitabili. Conclude dicendo che il bisogno è della massima urgenza.
Tipologia Manoscritti e altri documenti


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Rapporto sul progetto di una nuova imposta per i porjetti

Il fascicolo contiene tre fogli di quaderno con appunti di Melchiorre Delfico relativi al "Rapporto sul progetto di una nuova imposta per i porjetti".
Scheda: 3 cc. nn.
Numero della busta: 495

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Delfico

Il fondo conserva documenti manoscritti di Melchiorre Delfico (1744-1835) riguardanti la contabilità comunale e alcune considerazioni sull'opportunità che Governo centrale ed Università operassero separatamente. Sono inoltre stati censiti appunti relativi all'introduzione di una nuova imposta per i progetti industriali, oltre a documenti sulle rendite dei comuni e sull'economia comunale e diverse lettere al Re in cui si fa menzione del Regolamento comunale di Economia emanato con la legge del 26 ottobre 1809. Si segnalano inoltre alcune minute inviate al Ministro delle Finanze contenenti considerazioni sull'imposta fondiaria. Alcuni manoscritti accennano poi alla povertà del Regno, al dispotismo del Governo ed all'opportunità di garantire la proprietà privata e la libera circolazione di merci. Alcuni opuscoli sono opera di altre personalità di spicco quali i segretari della Reale Società Economica del Primo Abruzzo Ulteriore come Ignazio Niccolò Vicentini (1836), Agostino Taraschi (1885), e Ignazio Rozzi (1848).

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Biblioteca provinciale Melchiorre Delfico di Teramo

La Biblioteca Provinciale "Melchiorre Delfico" di Teramo cominciò a formarsi, come primo nucleo, nel 1816, in seguito alla emanazione degli Statuti nei Reali Licei del Regno di Napoli, che faceva seguito alle leggi in proposito emanate (1806) da Giuseppe Bonaparte e (1811) Gioacchino Murat: ciascun Real Collegio doveva avere una sua biblioteca. La prima dotazione libraria si ebbe con gli acquisti effettuati tramite i fondi dell'Istituto e con i doni del Dicastero della Pubblica Istruzione di Napoli, ma nei primi dieci anni di vita la biblioteca fu riservata al Real Collegio. Divenne di uso pubblico nel 1826, quando Melchiorre Delfico, con rogito del 15 giugno del notaio Gaetano Grue, donò al Real Collegio una buona raccolta di libri, consistenti in massima parte nella collezione dei "Classici Italiani", da lui iniziata a Milano nel 1805 e che tuttora sussiste fra le opere più pregiate della Biblioteca. La raccolta comprendeva circa 300 volumi, per un valore di 800 ducati e fu alienata dal Delfico con la condizione che - nel caso il Real Collegio venisse soppresso - la Biblioteca diventasse proprietà del Comune di Teramo. A seguito di questa donazione la Biblioteca divenne d'uso pubblico. Altre donazioni si succedettero negli anni che seguirono: tra il 1868 e il 1873, quando per legge vennero soppressi i beni delle Congregazioni religiose, furono immessi nella Biblioteca alcuni fondi appartenenti a varie librerie claustrali (notevole quello del Convento di Maria SS. delle Grazie), nelle quali si rinvennero pergamene e codici dei secoli XIII e XIV. Altre donazioni si ebbero da parte della stessa famiglia Delfico, fino all'ultima del 1940, assai importante sia per il valore che per la consistenza del fondo. Infatti i Conti Delfico donarono la loro preziosa Biblioteca privata consistente in 6237 volumi di opere a stampa dei secoli XVI, XVII, XVIII e dei primi decenni del sec. XIX, oggi contenuti in armadi neogotici del 1853 e una parte dei manoscritti del grande uomo politico e filosofo. Incrementi notevoli si ebbero altresì nel corso di tutto il primo Novecento con cospicue donazioni di volumi ma anche di preziose suppellettili, mobili d'epoca e opere d'arte, ad opera di famiglie teramane secondo una consuetudine tuttora viva. Attualmente la Biblioteca conta circa 260.000 tra volumi e opuscoli e possiede, tra l'altro, una raccolta d'arte di notevole importanza. Dal 1949 la "Delfico" dipende dall'Amministrazione Provinciale di Teramo.
Indirizzo: Vico del Nardo, 5
CAP: 64100
Luogo: Teramo
Regione: ABRUZZO
Contatti: Tel. 0861-331282 Fax 0861-241565 e-mail biblioteca@provinciateramo.it