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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


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Home > Elenco istituti  >  Biblioteca provinciale Melchiorre Delfico di Teramo  >  Delfico  >  Manoscritto attribuito a Melchiorre Delfico

Documento Manoscritto senza data nè firma, in forma di "frammento volante", attribuito a Melchiorre Delfico

Melchiorre Delfico scrive che finché la giurisprudenza sarà difficile, finché la procedura sarà complicata, i corpi sociali non avranno tutto quell'avanzamento morale cui sono dirette le mire del legislatore. Nella lusinga che un tale desiderio non sia vano, Delfico osserva che non può sembrar giusto cassare gli atti e le vertenze riconosciute nulle. Ciò che è nullo o non esistente non è soggetto a cassazione, ma a dichiararsi tale, cioè di nessun effetto. Infatti, nei casi di nullità egli ritiene che sia migliore la formula di dichiarare tali giudizi come non emanati o avvenuti.
Tipologia Manoscritti e altri documenti


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Manoscritto attribuito a Melchiorre Delfico

Il fascicolo contiene un manoscritto senza data né firma. In realtà si tratta di un "frammento volante" attribuito a Melchiorre Delfico, che scrive: "Le mobilità degli interessi e una proprietà è forse il primo elemento nella libertà e nella civilizzazion
Numero della busta: 788

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Delfico

Il fondo conserva documenti manoscritti di Melchiorre Delfico (1744-1835) riguardanti la contabilità comunale e alcune considerazioni sull'opportunità che Governo centrale ed Università operassero separatamente. Sono inoltre stati censiti appunti relativi all'introduzione di una nuova imposta per i progetti industriali, oltre a documenti sulle rendite dei comuni e sull'economia comunale e diverse lettere al Re in cui si fa menzione del Regolamento comunale di Economia emanato con la legge del 26 ottobre 1809. Si segnalano inoltre alcune minute inviate al Ministro delle Finanze contenenti considerazioni sull'imposta fondiaria. Alcuni manoscritti accennano poi alla povertà del Regno, al dispotismo del Governo ed all'opportunità di garantire la proprietà privata e la libera circolazione di merci. Alcuni opuscoli sono opera di altre personalità di spicco quali i segretari della Reale Società Economica del Primo Abruzzo Ulteriore come Ignazio Niccolò Vicentini (1836), Agostino Taraschi (1885), e Ignazio Rozzi (1848).

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Biblioteca provinciale Melchiorre Delfico di Teramo

La Biblioteca Provinciale "Melchiorre Delfico" di Teramo cominciò a formarsi, come primo nucleo, nel 1816, in seguito alla emanazione degli Statuti nei Reali Licei del Regno di Napoli, che faceva seguito alle leggi in proposito emanate (1806) da Giuseppe Bonaparte e (1811) Gioacchino Murat: ciascun Real Collegio doveva avere una sua biblioteca. La prima dotazione libraria si ebbe con gli acquisti effettuati tramite i fondi dell'Istituto e con i doni del Dicastero della Pubblica Istruzione di Napoli, ma nei primi dieci anni di vita la biblioteca fu riservata al Real Collegio. Divenne di uso pubblico nel 1826, quando Melchiorre Delfico, con rogito del 15 giugno del notaio Gaetano Grue, donò al Real Collegio una buona raccolta di libri, consistenti in massima parte nella collezione dei "Classici Italiani", da lui iniziata a Milano nel 1805 e che tuttora sussiste fra le opere più pregiate della Biblioteca. La raccolta comprendeva circa 300 volumi, per un valore di 800 ducati e fu alienata dal Delfico con la condizione che - nel caso il Real Collegio venisse soppresso - la Biblioteca diventasse proprietà del Comune di Teramo. A seguito di questa donazione la Biblioteca divenne d'uso pubblico. Altre donazioni si succedettero negli anni che seguirono: tra il 1868 e il 1873, quando per legge vennero soppressi i beni delle Congregazioni religiose, furono immessi nella Biblioteca alcuni fondi appartenenti a varie librerie claustrali (notevole quello del Convento di Maria SS. delle Grazie), nelle quali si rinvennero pergamene e codici dei secoli XIII e XIV. Altre donazioni si ebbero da parte della stessa famiglia Delfico, fino all'ultima del 1940, assai importante sia per il valore che per la consistenza del fondo. Infatti i Conti Delfico donarono la loro preziosa Biblioteca privata consistente in 6237 volumi di opere a stampa dei secoli XVI, XVII, XVIII e dei primi decenni del sec. XIX, oggi contenuti in armadi neogotici del 1853 e una parte dei manoscritti del grande uomo politico e filosofo. Incrementi notevoli si ebbero altresì nel corso di tutto il primo Novecento con cospicue donazioni di volumi ma anche di preziose suppellettili, mobili d'epoca e opere d'arte, ad opera di famiglie teramane secondo una consuetudine tuttora viva. Attualmente la Biblioteca conta circa 260.000 tra volumi e opuscoli e possiede, tra l'altro, una raccolta d'arte di notevole importanza. Dal 1949 la "Delfico" dipende dall'Amministrazione Provinciale di Teramo.
Indirizzo: Vico del Nardo, 5
CAP: 64100
Luogo: Teramo
Regione: ABRUZZO
Contatti: Tel. 0861-331282 Fax 0861-241565 e-mail biblioteca@provinciateramo.it