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Cesarea Regia Intendenza Commerciale per il Litorale in Trieste 1748-1776
Fascicolo Banco d'Imprestito
Contiene materiale relativo alla fondazione del Banco d'Imprestito di Trieste. Si segnalano alcune lunghe relazioni (per lo più in tedesco) sull'argomento. Di questo fascicolo è stata presa in considerazione solamente una lunga relazione di Giuseppe Pasqu
Numero della busta: 238
Documenti presenti nel fascicolo
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[riflessioni sul Banco d'Imprestito]
Pasquale Ricci, investito nel 1759 del progetto di istituire un Banco d'Imprestito a Trieste, espone all'Intendenza le sue riflessioni e proposte che ha maturato durante il tempo dedicato a formulare questo progetto. Ricci parte da alcune considerazioni: la diffusa fede nella concorrenza del prezzo nel commercio; la necessità che il denaro abbia un basso interesse; la difficoltà di far applicare le leggi dalla magistratura; il rapporto tra la circolazione del denaro e dei prodotti produce e sostiene l'interesse comune e quello mercantile (se il denaro supera i beni, il suo interesse è più basso). A questo proposito Ricci ritiene necessario che per avere un commercio fiorente una nazione dovrebbe disporre di una massa di denaro doppia rispetto all'equivalente dei prodotti e tutto deve essere proporzionato. Secondo lui, il credito interviene a sostituire il denaro, nel sostegno del commercio. La legislazione, non potendo sempre intervenire accrescendo il denaro ha creato le pubbliche carte, che possono sostituire il denaro, sempre che queste non si discreditino. Ciò potrebbe portare lo stato ad introdurre un nuovo tributo. Sorge quindi il problema dei debiti che lo stato contrae, ancor più grave se viene contratto con nazioni estere, tanto da influenzare negativamente la bilancia commerciale. L'uso eccessivo delle carte può dare degli effetti molto negativi sul commercio e sul debito dello stato. Da queste riflessioni Ricci trae alcune conlcusioni: non è sufficiente che lo stato intervenga sostenendo la produzione ed il commercio se non incrementa contemporaneamente la circolazione del denaro, il credito ed i "segni rappresentativi"; è necessario che vi sia un costante equilibrio. Ricci nota come nelle province vicine a Trieste vi sia una deficienza di denaro circolante rispetto ai prodotti, che blocca il progresso delle attività produttive ed il consumo. Altro problema è il debito verso l'estero che va combattuto. Suggerisce azioni sul cambio. L'introduzione di un segno rappresentante il denaro può essere un rimedio. Dopo di chè Ricci passa a descrivere le proposte concrete del suo sistema, che partono con la costituzione di un Banco d'Imprestito indipendente dalla corte per le province ereditarie, che faccia circolare denaro attraverso "biglietti". Ricci prosegue esponendo con grande puntualità il progetto da lui elaborato a riguardo, mostrando come esso sia funzionale allo sviluppo del commercio triestino e dell'Austria.