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Archivio della Casa editrice Laterza
Fascicolo Corrispondenza di vari con la Casa editrice Laterza
La busta comprende la corrispondenza di vari con l'editore Giovanni Laterza, dell'omonima Casa editrice, relativamente all'anno 1922. Tra i nomi dei corrispondenti figurano Luigi Einaudi, Giustino Fortunato, Luigi Luzzatti, Maffeo Pantaleoni, Jacopo Tivar
Scheda: 1-584 cc.
Numero della busta: 21
Documenti presenti nel fascicolo
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Proposta di pubblicazione
Einaudi propone a Giovanni Laterza la pubblicazione di un volume mirante ad illustrare la storia economica della guerra in Italia, "La guerra e il sistema tributario italiano".
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Trattative tra la Casa editrice Laterza e la fondazione di Washington
Einaudi chiede a Giovanni Laterza cosa abbia deciso circa la pubblicazione del suo volume sulla storia economica italiana della prima guerra mondiale ["La guerra e il sistema tributario italiano". Nella lettera, inoltre, si fa riferimento alle difficoltà di trattative tra la Casa editrice Laterza ed una fondazione di Washington su cui non si danno altre informazioni.
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Richiesta informazioni
Einaudi richiede a Giovanni Laterza il materiale presentato alla Commissione d'Inchiesta sulla 'questione' di cui Einaudi stesso vuole interessarsi. La 'questione' di cui si parla non è esplicitata nella lettera, ma dovrebbe riguardare un contenzioso della casa editrice barese con l'ufficio delle imposte, come si evince più chiaramente da altra lettera (busta 23, cc. 501-502).
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Libro in memoria di Ernesto Fortunato e proposta di riedizione di "Dopo la guerra sovvertitrice"
Fortunato scrive a Laterza della morte del fratello Ernesto e della sua intenzione di voler pubblicare un opuscolo in sua memoria, quasi ultimato. Si tratta di un manoscritto di 140-150 facciate di fogli che desidera stampare con il titolo "In memoria di Ernesto Fortunato", fuori commercio, da donare agli amici. Nel P.S. invita Giovanni Laterza a considerare l'opportunità di una seconda edizione di "Dopo la guerra sovvertitrice", dato che "i fatti del giorno" gli danno sempre più ragione.
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Manoscritto "Guerra sovvertitrice"
Fortunato informa Giovanni Laterza che avrebbe inviato entro una quindicina di giorni il manoscritto commemorativo in onore del fratello. Inoltre invia per "l'ennesima volta rivisto" il suo "Guerra sovvertitrice". Affida alla casa editrice questo manoscritto affinché lo custodisca fintanto che non ritenga opportuno pubblicarlo. Fortunato si dichiara convinto della validità dell'opera che a suo dire "rispecchi[a] la realtà assai più d'ogni altro scritto d'occasione. Lo serbi lei. Se tra qualche mese crederà poterlo ridare a luce, bene. Se proprio a priori intende rinunciarci, me lo rimandi a piacer suo".
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Invio bozza manoscritto in onore del fratello scomparso
La lettera è inviata da Fortunato in allegato al manoscritto commemorativo in onore del fratello Ernesto per informare l'amico editore Giovanni Laterza che l'"Introduzione" allo stesso è in fase di completamento.
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Sul manoscritto commemorativo in onre del fratello Ernesto
Fortunato scarta a priori "assolutissimamente" il disegno d'una qualsiasi pubblicazione tipicamente "necrologica". Vuole un volume "in tutto e per tutto" simile al suo "Ricordi e pagine parlamentari". Se Laterza continuasse ad avere un parere "diametralmente opposto" al suo riguardo tale scelta Fortunato sarebbe pronto a rivolgersi ad un altro editore, o meglio, tipografo, dal momento che si tratta della stampa di un volume fuori commercio.
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Scelta dei "tipi" per il volume commemorativo in onore del fratello defunto
Evidentemente la risposta alla lettera precedente (cfr. cc. 374-378) da parte di Giovanni Laterza è stata favorevole e Fortunato ribadisce all'amico editore "i tipi" che desidera avere per il volume commemorativo in onore del fratello Ernesto.
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Invio manoscritto commemorativo completo
Fortunato invia a Giovanni Laterza il manoscritto commemorativo per il fratello Ernesto comprensivo di "Introduzione".
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Sulla questione tributaria della Casa editrice Laterza
Fortunato fa riferimento ad inizio della lettera al "silenzio" di Giovanni Laterza, ovvero alle mancate risposte alle sue ultime lettere e mostra un atteggiamento di solidarietà nei confronti dell'editore, comprendendone le cause, che hanno a che fare con una questione tributaria che aveva coinvolto la casa editrice e a cui si fanno più o meno espliciti riferimenti anche in lettere di Luigi Einaudi e di Umberto Ricci. Questi i termini in cui Fortunato si esprime in merito alla questione: "Ha perfettamente ragione: è iniquo, tutto quello che capita a' danni suoi e del suo lavoro ed io sarei assai felice di poter contribuire a che ci sia vera giustizia. De' tre senatori, i cui nomi ella mi fa, io non ne conosco alcuno (...)". Nonostante ciò Fortunato mostra la sua disponibilità ad aiutare Laterza chiedendogli i nomi degli altri commissari che giudicheranno "il caso".
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Sulla stampa del volume commemorativo per il fratello scomparso
Fortunato si dichiara contento e soddisfatto del lavoro di stampa del volume commemorativo per il fratello defunto curato da Di Lecce, con cui Fortunato ha stretto un buon rapporto di collaborazione. La stampa del volume fuori commercio, infatti, era stata portata a compimento durante una temporanea assenza di Giovanni Laterza, presumibilmente impegnato nella risoluzione della vicenda tributaria in cui era stata coinvolta la sua casa editrice.
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Soddisfazione per il volume commemorativo e pressioni per la riedizione di "Dopo la guerra sovvertitrice"
Fortunato informa Giovanni Laterza che ha ricevuto le prime copie del volume commemorativo per il fratello e se ne dichiara felice e soddisfatto. Nel P.S. Fortunato esercita pressioni per la riedizione del volume "Dopo la guerra sovvertitrice": "A quando la seconda edizione della Guerra sovvertitrice? (...) è, modifica a parte, quanto di più vero si è scritto, che siamo proprio in guerra civile."
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Ancora pressioni per la riedizione di "Dopo la guerra sovvertitrice"
Fortunato ha effettuato il versamento di pagamento per la pubblicazione del volume commemorativo. Nel P.S. avvisa Giovanni Laterza di aver rinviato a Di Lecce il manoscritto revisionato di "Dopo la guerra sovvertitrice" per la riedizione. Non manca occasione di lamentarsi con Laterza per gli alti costi dell'operazione di riedizione.
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Sulla veridicità dello scritto "Dopo la guerra sovvertitrice" ad un anno dalla sua pubblicazione
Scrive Fortunato a Giovanni Laterza: "Caro amico poc'anzi avevo già fatto noto al De Lorenzo della deliberazione presa dalla Commissione Centrale. Tutto quello che accade è, modestia a parte, la glorificazione del triste mio presagio della "Guerra sovvertitrice" dello scorso anno: parola per parola. E non ancora, dunque, è spicciata la prima edizione in cento copie? Temo anch'io che i prezzi pazzeschi a' quali si è giunti faran si che la gente si asterrà dal comprar libri e più ancor dallo stamparli".
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Nomina a presidente onorario dell'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno
Il documento è composto da una lettera (cc. 402-403) e da un allegato alla stessa (cc. 400-402). Nella prima Giustino Fortunato comunica a Giovanni Laterza di essere stato nominato presidente onorario dell'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno e precisa "fin da prima non ho potuto esimermene". Nell'allegato, invece, sono indicati due indirizzi a cui spedire le sue pubblicazioni.
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Sulla proposta a Mario Viana di pubblicare un libro sulle bonifiche in Italia
Einaudi discute con Giovanni Laterza sull'opportunità di pubblicare un libro sulle bonifiche in Italia scritto da Mario Viana, "Le bonifiche in Italia".
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Libro sulle bonifiche
Luzzatti chiede a Giovanni Laterza che sia Mario Viana a scrivere un libro sulle bonifiche dove riproduca tutta l'opera da lui compiuta "Le bonifiche in Italia".
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Necessità di pubblicazione immediata di "Bolscevismo italiano"
Pantaleoni continua a discutere con Giovanni Laterza dell'opportunità di pubblicare quanto prima il suo manoscritto sul "Bolscevismo italico".
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Sul libro "Bolscevismo italico"
Maffeo Pantaleoni invia a Giovanni Laterza il manoscritto della "Prefazione" e del primo articolo corretti di "Bolscevismo italico" ["Bolscevismo italiano"], nella speranza "che tutto sia stato recapitato dalla posta". Informa Laterza di non avere più copie del libro di Preziosi [Giovanni]. Quanto alla pubblicazione della sua raccolta di articoli sul bolscevismo in Italia consiglia l'editore Laterza di approfittare del momento di polemica attiva contro le cooperative per lanciare il libro: "provvedete Genova di volume e, in genere, i grandi porti di mare: Venezia, Trieste, Napoli, Palermo. Prendete anche centri di lotta come Bologna, Parma, Modena, Cremona, Firenze, Reggio Emilia, Ferrara, cioè i centri dove le cooperative sono attaccate". Inoltre scrive a Laterza un elenco di "riviste autorevoli" alle quali una copia andrebbe mandata per recensione. Conclude la lettera accennando ad una discussione in corso nel Parlamento sulle cooperative: "Alla Camera la discussione sarà forse ancora differita da cirsi; dico forse perchè non so prendere i numeri per il lotto".
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Apologia del libro "Bolscevismo italico"
Pantaleoni risponde ad alcune osservazioni mossegli da Giovanni Laterza sul volume da lui preparato "Bolscevismo italico" ["Bolscevismo italiano"] esordendo in questi termini: "Ho la sensazione che il mio primo lettore, che, naturalmente, è sempre l'Editore, non consenta in tutto o in molto questa volta con il suo autore. Le altre volte sì, eravamo spiritualmente uniti. Questa volta parzialmente sì, parzialmente no". Pantaleoni cerca di vincere le perplessità avanzategli da Laterza con queste parole: "Ma dia un po' di tempo al tempo. Restiamo pure provvisoriamente ognuno del proprio parere. Le dò un anno, un anno solo di tempo perché lei possa vedere se avevo ragione o torto nell'attaccare le correnti socialiste e nel campo delle loro teorie economiche e nel campo delle loro manifestazioni minute di cronaca politica e nel campo delle loro sperimentazioni sociali. Non ho ancora avuto tempo di esporne le errate basi filosofiche e la povertà di pensiero, il che, però, farò tra poco in un corso che farò ai nazionalisti qui a Roma. Ma, siccome tutta quest'altra roba è già molto tempo maturata nella mia mente, così mi dà una sicurezza di essere nel vero che, con ragione, non può fin da ora condividere chi non la conosce ancora e non ha visto che una parte del fabbricato. Ad ogni modo lei già deve vedere che non mi sono sbagliato nelle previsioni del successo librario del libro di Preziosi [Giovanni] che va bene, altrimenti di quello di Graziani [Augusto] o di qualche altro! Il mio andrà più piano! Ma andrà pure tutto, cioè non gliene resterà una copia". Il libro di Augusto Graziani cui Pantaleoni fa riferimento è "Ricardo e J.S. Mill. Saggi", mentre quello di Giovanni Preziosi, di cui Pantaleoni ha curato l'Introduzione, è "Cooperativismo rosso, piovra dello Stato", vedi note bibliografiche.
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Sul manuale di "Temi, problemi ed esercizi di Economia politica"
Pantaleoni informa Giovanni Laterza che il volume "Temi, problemi ed esercizi di Economia politica ad uso di professori, insegnanti e studiosi", scritto con la collaborazione di Romolo Broglio D'Ajano, è pronto. Pantaleoni sente il bisogno di spendere qualche parola sul suo lavoro: "Questo genere di libri, genere pratico (...) non ha valore per il profondo scienziato, ma per il povero diavolo che deve insegnare e non ha grandi biblioteche e del povero diavolo che deve e vuole studiare (...). Volevo fare il libro nel 1895, quando insegnavo a Napoli (...)". Se Pantaleoni non scrisse all'epoca il libro fu per una serie di vicende spiacevoli, che Pantaleoni stesso definisce nella lettera in maniera generica "disgrazie". Solo "ora che sono vecchio - aggiunge - l'ho potuto compilare".
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Sul volume "Bolscevismo italico"
Pantaleoni informa Giovanni Laterza che intende porre a prefazione del volume "Bolscevismo Italico" ["Bolscevismo italiano"] un suo articolo non precisato nella lettera.
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Su una tesi di laurea sulle assicurazioni sociali
Tivaroni sollecita Giovanni Laterza a pubblicare la tesi di laurea di un certo dottor Giovanni Bial "Sull'Assicurazione obbligatoria contro l'Invalidità e la Vecchiaia (C.D.L. 21 aprile 1919 n. 603 e R. 29 febbraio 1920 n. 245)". La tesi è, secondo Tivaroni, interessante perché "il sistema delle assicurazioni sociali va dappertutto estendendosi anche in Italia".
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Corrispondenza: Mario Viana a Casa editrice Laterza (17-11-1922)
Mario Viana, autore di un volumetto su "Le bonifiche in Italia", propone a Giovanni Laterza la pubblicazione di un nuovo lavoro su "Sindacalismo. Teoria e praxis delle organizzazioni economiche e di resistenza". Al suo interno prende in rassegna tutte le organizzazioni economiche e sindacali, le cooperative, i sindacati di mestiere, le organizzazioni della Resistenza, le organizzazioni Padronali. Sono, inoltre, passati in rassegna tutti i metodi e le teorie economiche della produzione in confronto con le organizzazioni sindacali ed i partiti politici.
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Pubblicazione del volume sul sindacalismo
Viana è contento che Giovanni Laterza abbia accettato la pubblicazione del suo nuovo studio sul sindacalismo e sulle varie forme di organizzazione economica e di resistenza dal titolo "Sindacalismo. Teoria e praxis delle organizzazioni economiche e di un sistema".
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Perplessità sulla pubblicazione del volume
Mario Viana scrive a Giovanni Laterza che è incerto sull'opportunità di pubblicare il suo volume sul sindacalismo ["Sindacalismo. Teoria e praxis delle organizzazioni economiche e di resistenza"], mentre sono in progetto da parte del presidente del Consiglio alcune leggi sulla collaborazione delle classi sociali alla vita nazionale attraverso l'organizzazione professionale.