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De Leo Annibale
Fascicolo Scritti su Brindisi
Nel fascicolo sono conservate piante topografiche di Brindisi, una memoria sull'agro brindisino, notizie varie su atti notarili della città di Brindisi e lettere di congratulazioni di vari al De Leo per la sua memoria agronomica.
Scheda: 1-170 cc. nr. fascicolo 19
Numero della busta: D
Documenti presenti nel fascicolo
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Piante topografiche e geografiche di Brindisi antica e della Japigia
Si tratta di cinque piante topografiche: 1. pianta della città e porto di Brindisi e suoi siti adiacenti; 2. riproduzione della stessa, tinteggiata; 3. disegno definitivo tinteggiato; 4. descriptio Japigiae antiquae ad veterum auctorum fidem castigata; 5. descrizione del porto di Brindisi nelle sue essenziali doti geografiche e geologiche. L'interesse economico di queste carte rinvia alla questione del porto di Brindisi, ai progetti, ormai annosi, relativi alla sua ripulitura ed ampliamento, da cui si riteneva dipendessero lo sviluppo del commercio nell'Adriatico e dell'economia in generale non solo di Brindisi, ma dell'intero Regno.
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Della antichissima città di Brindisi e suo celebre porto. Libri due dello abate Annibale de Leo canonico ed arciprete della cattedrale della stessa città
Opera di argomento storico, ma d'interesse economico per la convinzione di fondo del De Leo, come di tutti gli uomini di scienze della seconda metà del XVIII secolo che avessero fatto proprio l'insegnamento del Genovesi, di poter individuare nelle vicende storiche le cause che determinarono le alterne vicende di prosperità e di decadenza dell'economia brindisina. Tra i paragrafi che più esplicitamente affrontano questioni di natura economica: I. "Descrizione del porto, Suoi preggi e comodità", in cui il sito ameno, l'abbondanza delle acque dolci che affluiscono dai colli circostanti, l'ampiezza e la sicurezza risaltano nel confronto con il porto di Taranto, maggiormente esposto all'azione dei venti. In questo paragrafo si va definendo una gerarchia economica tra centri di una stessa regione storica quasi mai corrispondente con quella determinatasi nella e a causa della realtà storica; III. "Brindisi per cagione del Porto divien la Capo de' Popoli salentini"; VIII. "Della via Appia ed altre vie che da Roma conducevano a Brindisi"; IX. "Della spedizione per l'Oriente dal Porto di Brindisi"; X. "Della flotta romana nel porto di Brindisi"; XI. "Del commercio degli antichi in Brindisi"; XX. "Miserabili avanzi dell'antica Brindisi". Il manoscritto rappresenta la minuta dell'opera pubblicata postuma a cura di Vito Guerriero, primicerio della cattedrale di Brindisi, su commissione dell'arcivescovo di Brindisi don Diego Planeta, col titolo "Dell'antichissima città di Brindisi e suo celebre porto. Memoria inedita, seguita da un articolo storico dei vescovi di quella Chiesa", Napoli, stamperia della Società Filomatica, 1846.
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Memoria sulla coltura dell'agro brindisino
L'agricoltura è considerata come primaria sorgente di prosperità in una nazione e il suo progresso condizione necessaria per lo sviluppo e la fioritura del commercio. Partendo da un lungo excursus storico sulla situazione economica delle campagne brindisine, dal prospero periodo romano alle incursioni e devastazioni dell'Alto Medio Evo, alla formazione del latifondo nel Basso Medio Evo, fino alla lenta trasformazione dell fiorenti colture olearie in colture vinicole nei primi secoli dell'età moderna, in questa memoria si denuncia lo stato di desolazione attuale del paesaggio, in contrasto con il vivace litorale barese, animato da porti industriosi, sorretto da una prospera economia agricola dell'entroterra. Il rilancio dell'agricoltura brindisina era ancora una volta affidato ad un piano di miglioramento delle infrastrutture, ossia ad un'opera di bonifica, i cui vantaggi erano colti sul piano economico e sociale, da non far gravare sui privati, e ad un programma di ripopolamento delle campagne, che prevedesse l'esenzione da ogni forma di contribuzione fiscale per i coloni, opportunamente scelti tra i braccianti nullatenenti. La memoria, presentata nell'assemblea della Società d'Agricoltura di Terra d'Otranto, di cui il De Leo era socio ordinario dal 1810 e ne sarebbe divenuto presidente nel 1812, fu poi pubblicata perchè considerata degna di avere maggiore eco pubblica negli "Atti del Regio Istituto d'Incoraggiamento alle Scienze Naturali di Napoli", 1811, tomo II.
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Copia rapporto dato alla sezione di Economia campestre e domestica dell'Istituto d'incoraggiamento sulla memoria intitolata "Coltura dell'agro di Brindisi"
Si tratta di un documento a stampa datata Napoli, 1811 in cui Onorati, Monticelli, Guidi, esperti agronomi ponevano all'attenzione del Regio Istituto d'Incoraggiamento la memoria del De Leo.
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Lettere congratulatorie di vari al De Leo per la memoria sull'agro brindisino
Si tratta di un gruppo di cinque lettere congratulatorie di personaggi salentini dediti agli studi agronomici e la cui fama non sembra essere fuoriuscita dall'ambito locale per lo scritto dell'arcivescovo di Brindisi.