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Regia Scuola Superiore di Commercio.
Fascicolo Econ. Opusc. G
La cartella contiene opuscoli a stampa eterogenei per autore, contenuto e periodo di pubblicazione. Si segnalano i seguenti estratti di periodici a diffusione nazionale: - Arrivabene Giovanni, Dell'abolizione del dazio di consumo nel Belgio e in Olanda, e
Scheda: nr. fascicolo G
Numero della busta: 12
Nota bibliografica: Arrivabene Giovanni, Dell'abolizione del dazio di consumo nel Belgio e in Olanda, estratto dalla "Rivista dei Comuni Italiani", Firenze, 1893 Coletti Francesco, Proprietà collettiva ed usi civici. Nota bibliografica, estratto dalla "Rassegna di Scienze so
Documenti presenti nel fascicolo
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Commemorazione di Salvatore Cognetti de Martiis letta dal professor C. G. Albonico, alla R. Accademia Virgiliana, nella adunanza del 6 dicembre 1901
La commemorazione di Salvatore Cognetti de Martiis in una seduta della Reale Accademia Virgiliana è giustificata dal fatto che l'economista ne fu socio. Albonico si rammarica che il suo saggio "La manodopera nel sistema economico" sia rimasto incompiuto, dal momento che "l'Autore ha in Italia posto eminente tra gli scrittori che, valendosi del metodo positivo e in special modo delle induzioni e delle analogie biologiche, affermano le leggi dell'Economia Politica". Ricorda l'ultimo anno di vita del Cognetti de Martiis, i mesi di soggiorno a Roma e poi il ritorno a Torino, per inaugurare il corso di Economia Politica presso la Regia Università con una prolusione, l'ultima, su L'idea economica in Gioberti. Così l'onore che Albonico riserva all'amico è annoverarlo insieme con Melchiorre Gioja, Pellegrino Rossi, Antonio Scialoja, Giovanni Arrivabene, Marco Minghetti, Luigi Luzzatti, i quali "assisero l'Economia Politica su alto soglio del sapere della Patria" e che "ordinarono forme, fondarono istituzioni economiche per il benessere delle popolazioni, per la ricchezza e lo splendore del Regno". Il ruolo di Salvatore Cognetti de Martiis fu di "avvicinare più o meno secondo i loro termini comuni ed i principi classici le nuove scuole economiche", attenuando "gli effetti de' loro errori" e, soprattutto, contrapponendosi al presente procedere incerto degli studi economici dopo la morte del "genio" Francesco Ferrara.
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Ancora del valore pratico delle dottrine economiche (la tassabilità del sopraprezzo delle azioni), Prolusione al corso di Economia politica letta nella R. Università di Siena, il 18 novembre 1909
Le osservazioni espresse contro la tassazione del sopraprezzo delle azioni, "che tanto preoccupa giuristi ed economisti, magistrati ed uomini di finanza", sono per Ghino Valenti un'occasione per ribadire con forza la necessità che gli studi economici siano associati a quelli giuridici, per evitare i rischi di quel "divorzio tra economia e diritto" che, nonostante i moniti di Gian Domenico Romagnosi, non sembravano aver prodotto alcuno "stretto e felice connubio". Ricorda che, quando ottenne la cattedra di Economia politica all'università di Padova, credeva che in tutte le università d'Italia i corsi di questa disciplina fossero organizzati come tanti laboratori di analisi di problemi economici dell'Italia e di ricerca di risoluzioni pratiche ed immediate agli stessi. Pur avendo nel tempo ridimensionato la sua concezione ambiziosa, si augurava che il corso appena inaugurato, che poteva anche "essere l'ultimo della [sua] vita universitaria", potesse essere fonte di studi utili a supportare risoluzioni legislative a problemi concreti, nel segno di una proficua collaborazione tra economisti e legislatori, tra economisti e giuristi.