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Salandra Antonio
Fascicolo Lettere ricevute dall'onorevole Salandra dal gennaio a tutto maggio 1915
Il fascicolo comprende un corpo complessivo di 84 lettere relative alla corrispondenza intrattenuta da personaggi degli ambienti politici e finanziari dell'Italia del 1915 nei mesi di gennaio e febbraio, ovvero nel periodo infuocato dalle polemiche politi
Scheda: 1-168 cc. nr. fascicolo 6
Numero della busta: 1
Documenti presenti nel fascicolo
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Ancora sul prestito cambiario al Comune di Trieste
Oggetto della lettera sono ancora scambi d'informazioni tra Stringher e Salandra sull'operazione di credito eseguita tra il Comune di Trieste e la banca Credito Italiano di Milano.
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Costituzione di un ente bancario anglo-italiano
Stringher discute della costituzione di un ente bancario anglo-italiano, di cui ha già parlato con Salandra. In particolare gli consiglia vivamente di proporlo al Consiglio dei ministri, come oggetto d'analisi e di discussione.
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Affare anglo-italiano
Si tratta di una breve memoria inviata da Stringher a Salandra con la lettera del 14 gennaio, per illustrargli meglio i termini del progetto bancario anglo-italiano. Il 2 febbraio 1915 sir Everard Hambro avrebbe sottoscritto il Prestito Nazionale. Convinto di dover fare della pubblicità per facilitarne la sottoscrizione da parte dei clienti della banca, ha ritenuto necessario ottenere il permesso del Governo inglese. Lo stesso Sir Everard avrebbe poi contattato Stringher per proporgli la costituzione di una Banca o meglio di "un trust anglo-italiano" sotto gli auspici del Credito Italiano. L'iniziativa sarebbe stata favorita dal Board of Trade, soprattutto grazie alle pressioni dell'ambasciatore britannico in Roma, sir Rennell Rodd. All'incontro avrebbe presenziato anche Everard Hambro, delegato dalla London County Westminster Bank. In occasione di quell'incontro si sarebbero poste le basi dell'accordo, ossia sarebbe stato fissato il capitale, pari a 800mila sterline, di cui 600mila inglesi e 200mila garantite dal Credito Italiano. Scopo principale dell'iniziativa è finanziare sotto gli auspici della Casa Westinghouse l'elettrificazione della rete ferroviaria del Nord Italia, operazione per la quale sarebbe stata prevista una spesa di 8 milioni di sterline. Le difficoltà da superare riguardano soprattutto la scelta del personale direttivo, la necessità di una sovvenzione da parte del Governo inglese, per la quale si attendono ancora le decisioni del Board of Trade, interessato all'iniziativa, ma non disposto a dare una sovvenzione a fondo perduto. Esso sembrerebbe più propenso a costituire una società, una Trade Company, a capitale molto più limitato e ripartito in parti uguali, con cui studiare prima e operare poi in base agli studi effettuati. Il 4 febbraio Stringher si sarebbe poi recato presso Hambro per avere informazioni supplementari sul progetto della nuova Banca. Per quella data ancora il Board of Trade non ha comunicato, tuttavia, alcuna decisione circa la sovvenzione governativa, ancora piuttosto problematica e senza la quale il capitale inglese sarebbe venuto in buona parte a mancare: "oggi il pubblico non si interessa che di iniziative governative". La situazione aggiornata al 14 febbraio è, dunque, di attesa. In particolare si attende a giorni l'arrivo a Londra del commendatore Balzarotti, "anima della casa e spirito dell'ambasciata britannica a Roma".
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Giudizi sugli scritti di Salandra
Stringher commenta positivamente le opere di Salandra da lui lette. In particolare esprime giudizi favorevoli sullo "scritto su la progressione dei bilanci negli Stati moderni", che gli ricorda la prolusione accademica pronunciata da Salandra in seduta di laurea nel 1879, alla quale Stringher aveva assistito con Bodio Luigi.
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Rinvio sessione d'esami
De Viti De Marco prega il prof. Salandra di rinviare la sessione straordinaria degli esami a nome di tutti gli studenti. Sono gli anni in cui il De Viti De Marco è collega del Salandra presso l'università di Roma.
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Lamentele sul veto di riunione
Oggetto di discussione è la libertà di riunione privata, limitata dal recente veto imposto sulle riunioni che abbiano per oggetto il problema internazionale della guerra. A parere di Pantaleoni il veto si estenderebbe nella pratica anche alle riunioni che hanno "per oggetto una giustizia di valori o altro interesse economico". Nella stessa lettera Pantaleoni avvisa Salandra delle minacce di tumulto da parte dei socialisti. La lettera si conclude con un giudizio poco lusinghiero espresso dal prof. Pantaleoni sul Parlamento italiano: "La Camera è vile assai e occupata di avversari suoi [di Salandra] in prevalenza. Più la Camera resta convocata e più lei si logora". Nonostante tutto Pantaleoni offre il suo sostegno politico a Salandra.