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Salandra Antonio
Fascicolo Corrispondenza da luglio a dicembre 1916
Il fascicolo comprende la corrispondenza di vari esponenti del mondo politico, economico e finanziario dell'Italia del 1916 relativamente al secondo semestre, da luglio a tutto settembre, per un corpo complessivo di 70 lettere. Tra i nomi dei corrisponden
Scheda: 1-140 cc. nr. fascicolo 12
Numero della busta: 1
Documenti presenti nel fascicolo
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Rapporto del Regio Console di Melbourne
Nella lettera Sonnino si confronta con Salandra su un rapporto del Regio Console di Melbourne, A.B. Piddington, presidente dell'InterState Commision, che allega alla stessa lettera. Il rapporto riguarda questioni d'interesse politico.
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Incontro con il barone Sakatani
Nella lettera si parla del barone Sakatani, delegato alla conferenza di Parigi e già suo collega nell'Istituto Carnegie, il quale vorrebbe conoscere Salandra prima di lasciare l'Italia. Pantaleoni sperava che Sonnino glielo presentasse. Il barone è, secondo Pantaleoni, un personaggio molto importante per le numerose relazioni che intesse col mondo universitario europeo e americano. Se Salandra, dunque, interrompesse il suo riposo per conferire qualche ora con il barone renderebbe un nuovo servizio alla causa patria.
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Presentazione del barone Sakatani e discorso sulla guerra di Luzzatti
Pantaleoni traccia un breve profilo professionale del finanziere Sakatani a Salandra. Da quanto scrive Pantaleoni emerge come Sakatani si fosse distinto nel trattare la pace russo-giapponese con DeWitt. Pantaleoni lo conobbe qualche anno prima a Berna nel penultimo congresso della Carnegie. Arrivò in quell'occasione qualche giorno prima per discorrere con J.B.Clark della Columbia University. C'era anche già Sakatani che aveva per segretario un suo ex-studente di Ginevra. C'era anche Teodoro Schiemann, il professore di storia orientale dell'università di Berlino, capo redattore della Kreuz Zeitung. Due giorni dopo sarebbe arrivato Luzzatti, il quale avrebbe annunciato a Pantaleoni che si sarebbe personalmente occupato del discorso da pronunciare per l'Italia in occasione dell'inaugurazione. In quell'occasione Pantaleoni si sarebbe mostrato alquanto dubbioso e titubante: di sicuro Luzzatti avrebbe inneggiato alla pace, e in tal modo si sarebbe giocato la conferma alla carica ministeriale. Si riportano le parole esatte pronunciate da Pantaleoni nel dialogo con Luzzatti così com'è stato riportato nella lettera: "Lo sai, me ne frego di quello che fai, ma affinché non si dica che dei due italiani che c'erano qui uno era un coglione, ti dico di almeno fare riserve, e ancora riserve". Luzzatti aveva effettivamente preparato "un grandioso discorso pacifista" ed era intimorito dalle parole di Pantaleoni, a tal punto da chiedergli di dargli dei suggerimenti sulle correzioni da apportare. Pantaleoni gli avrebbe, così, consegnato un suo "memorialino" liquidandolo con queste parole: "Senti, non credere a me. Strofinati un po' a Sakatani come ho fatto io e vedrai che luce viene dall'Oriente. Poi strofinati a quell'accidente d'un prussiano e vedrai cosa pensa un amico intimo del Kaiser (Schiemann era stato nominato professore dal Kaiser contro il parere della facoltà)". Luzzatti avrebbe di fatto parlato all' ouverture "come un Dio contro la pace!". Tre mesi dopo il pronunciamento di quel discorso sarebbe iniziata la guerra turca. Pantaleoni preannuncia poi a Salandra una nuova crisi ministeriale per dicembre. I giolittiani avrebbero dato, a suo avviso, "una nuova spallata al sistema: sistema d'altronde debole, pieno di contrasti e di insidie". La speranza di Pantaleoni è che per quella data Salandra "si sia rimesso in gamba".
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Scambio d'informazioni politiche
Nella lettera Pantaleoni si apre ad alcune considerazioni di natura politica: "Caro professore, sono assai numerosi i problemi politici, ma proprio per questo non è indifferente a noi italiani avere gli uni o gli altri al governo. Tra le condizioni, assai numerose, vi è pur quello della qualità o dei caratteri degli uomini che sono al governo! Pericle, nel suo testamento, scongiurò gli ateniesi di non volersi rovinare con spedizioni lontane. Morto lui, prevalse l'avviso della spedizione a Siracusa e Atene cadde". E continua con alcune considerazioni sulla disastrata situazione economico-finanziaria del Mezzogiorno: "non è solo Troia che è nella miseria, ma gran parte del Mezzogiorno. La gente vi muore di fame e in silenzio! E la vera guerra, il vero travaglio della guerra è in larga misura fatto dal Mezzogiorno! Ma come aiutarli! Non capiscono e seguono e amano coloro che li ingannano. Al policlinico ci sono molti cani operati e molti sono contadini della Puglia e Calabria. Attualmente impera una camorra ligure-piemontese-lombarda delle più avide, grette, crudeli ed intellettualmente mediocri. Concordia? Si! Ma secundum quid, e non secundum aliud. Peccato non abbia potuto abbracciarmi con Sakatani (?). Gli Stati Uniti sono presi da un pericoloso senso d'imperialismo militarista anti-inglese ed anti-giapponese. Questo li butterà nelle braccia della Germania. I giapponesi pararono bene la domanda d'internazionalizzazione delle ferrovie mauriziane con l'ultimo trattato. Ma la lotta è ancora aperta. Può riuscire utile a noi".
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Invio ritagli di giornale su varie questioni d'attualità politica
Boselli invia a Salandra tre ritagli di giornale: 1) Il primo è tratto dal quotidiano L'Informazione, diretto da Mario Mari, datato 14 agosto 1916. E' un articolo sul lavoro svoltosi in seno al Gabinetto Nazionale per le successioni e le combinazioni ministeriali. In particolare, è evidenziata la dichiarazione di un anonimo uomo politico: "L'onorevole Boselli è troppo rispettoso delle più corrette norme costituzionali. E parlare di preparazione di successioni in questo momento equivarrebbe a parlare d'infedeltà che non è lecito neppure immaginare". Nella seconda colonna dello stesso quotidiano figura un articolo intitolato "Gli accordi con l'Inghilterra", in cui si elargiscono informazioni sui patti di Pallanza e si precisa che gli stessi "mentre faciliteranno i traffici italo-inglesi, contribuiranno alla risoluzione di alcuni problemi economici e commerciali franco-italiani". Artefici dell'accordo saranno gli onorevoli Arlotta e De Nava. 2) il secondo ritaglio è tratto dal giornale quotidiano l'Avanti! del 13 agosto. L'articolo ritagliato è intitolato "L'apoteosi di Salandra" ed è un commento critico ad un articolo pubblicato sul Corriere della Sera. Salandra, esaltato dai conservatori milanesi, è fortemente contestato da l'Avanti! 3) Il terzo ritaglio di giornale è un articolo intitolato "Un discorso dell'on. Giolitti a Cuneo" ed è stato estrapolato dal quotidiano Il Verbo.
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Richiesta di sostegno morale
Minuta della lettera in cui Salandra si apre con l'amico Sonnino sulle "miserie" che pubblicano contro di lui "Il Mattino" e "l'Avanti!". Chiede il sostegno di Sonnino per rispondere a tante calunnie.
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Pubblicazione della nota di risposta di Salandra alle critiche dei quotidiani
Lettera dell'onorevole Sonnino concernente una nota scritta da Salandra in risposta alle critiche pubblicate contro di lui da quotidiani del tempo. Nella lettera sono allegati dei ritagli di giornale. Sonnino conferma a Salandra di non avere alcuna obiezione a pubblicare la nota suddetta. Coglie l'occasione per rivolgere a Salandra qualche consiglio: "potresti anche dire (in risposta al Secolo) che la denuncia del trattato di commercio era già stata approvata anche da te come di fatto fu. Ma forse è meglio non entrare nei dettagli". Allegati: 1) da Il Secolo, 28 agosto. Sono sottolineati in rosso i punti cruciali dell'articolo: "soltanto in questi ultimi due mesi la politica italiana è diventata apertamente antigermanica" e "Ma rimanevano inalterati i nostri vincoli economici con la Germania ed i nostri alleati che li conoscevano non si fidavano di noi" e "Infatti il trattato di commercio italo-tedesco fu denunciato dal Ministero Nazionale nella prima quindicina di luglio" e "La dichiarazione di guerra fatta ora è la conseguenza logica della denuncia del trattato di commercio". 2) L'Idea Nazionale: trafiletto.
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Sulla Massoneria italo-francese e sulla sua penetrazione in Parlamento contro Salandra
Lettera in cui Pantaleoni parla di gruppi politici coinvolti nell'associazione segreta massonica europea ed italiana. A livello europeo fa riferimento in particolare alla Massoneria francese ed ai suoi motivi di ostilità. Ponte tra la massoneria italiana e massoneria francese è il gruppo di politici che gravita intorno alla società editoriale dei giornali "Il Secolo", "Il Messaggero" ed il "Petit parisien", che si vende molto a Roma. A questo punto Pantaleoni entra più nel dettaglio e nomina i politici direttamente coinvolti nella rete massonica italo-francese: "il Della Torre (senatore, Banco Intesa, Commerciale, ex giolittiano) sussidia pure "l'Avanti" e sta a cavallo tra radicali, socialisti e giolittiani. fa sempre l'ultra-democratico. Fera è radicale, giolittiano, massone, amico del piccolo Ciccotti, direttore della "Polemica Socialista". (...) e pensare che lei è combattuto perchè antidemocratico, perchè sostenuto dal "Corriere della Sera", perchè antimassone, reazionario, sospetto cattolico, e questa nomina o reputazione la stanno facendo gli anticlericali e massoni francesi. Nell'attuale gabinetto sono massoni Fera, Bonomi, Bianchi, Scialoja."
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Lettera in codice
Lettera in codice con una serie di numeri decodificati di pugno da Salandra relativi ad informazioni ministeriali sulla presunta caduta del ministero vociferata da Orlando in favore di Salandra.