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Salandra Antonio
Fascicolo Corrispondenza da luglio a dicembre 1916
Il fascicolo comprende la corrispondenza di esponenti del mondo economico, politico e finanziario dell'Italia in guerra, relativamente ai mesi ottobre-dicembre del 1916, per un numero complessivo di 76 lettere. Le lettere sono ordinate progressivamente ri
Scheda: 1-142 cc. nr. fascicolo 13
Numero della busta: 1
Documenti presenti nel fascicolo
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Incontro con Ruffini
Boselli organizza un incontro tra Salandra ed il senatore Ruffini.
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Scambi d'informazioni politiche
Lettera in cui Pantaleoni presenta a Salandra il caso di un articolo di Preziosi sul Tittoni censurato: "L'articolo mi sembra assai modesto è vero, modesto nella forma, vero nella sostanza. Mi sembrava anche opportuno. Il Tittoni è pericolosissimo. I dissensi del Tittoni in politica sono della stessa natura dei dissensi scientifici o di questioni di belle arti. Sono analoghi ai dissensi in affari. Si è avversari scientifici, si è nemici politici. Un nemico politico io lo voglio e debbo volerlo morto, così un avversario in affari lo voglio fallito, se non lo volessi, vorrei la mia morte, il mio fallimento - e allora è impensato fare della politica, fare degli affari, è ragionevole smetterla di fare il Pitagora. La censura che protegge Tittoni lo crede un amico politico. Allora c'è un errore di giudizio, di diagnosi, basato su inadeguate informazioni. Ma questo è grave. Innanzitutto occorre vedere giusto per agire opportunamente. Ma possibile che Sonnino si illude su Tittoni?". Pantaleoni fa poi riferimento ad un giornalista francese che avrebbe avuto la "sfacciataggine" di indicare "quali siano i nostri giusti uomini". Scrive a proposito Pantaleoni: "è un colmo che perfino un Luzzatti ha il tatto di non commettere nei riguardi dei francesi!!".
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Informazioni private
Tornato dalla Basilicata, Nitti è stato a Rionero in Vulture, ospite di Giustino Fortunato. Manderà presto a Salandra il testo del suo discorso appena sarà pubblicato dalla Casa editrice Laterza.
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Congratulazioni
Lettera in cui Boselli si congratula con Salandra.
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Onorificenze
Stringher commenta con Salandra le pubbliche onorificenze di cui sono stati resi oggetto entrambi.
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Sulle misure restrittive del consumo del pane e della farina
Minuta in cui Salandra rende note a Boselli alcune personali osservazioni da lui giudicate di "grave ragione d'interesse pubblico". Le osservazioni riguardano le voci a Roma e in provincia circa provvedimenti di restrizione del consumo del pane e della farina: "che se invece il governo non sia sicuro di evitare quelle che meglio chiamerei le "carte del pane" o provvedimenti analoghi, io ti prego, prima di rassegnarti a tale eventualità di considerare le probabili conseguenze di qualsiasi misura restrittiva del consumo del pane e della farina. Io non so come tali misure potrebbero attuarsi senza una compressione amministrativa, per la quale non credo che abbiamo organi sufficienti". Nel caso si superassero tali ostacoli teme comunque ripercussioni sociali e pubbliche e serie perturbazioni dell'ordine pubblico. "Tutto il Mezzogiorno e le isole, (...) i contadini e operai delle città vivono di pane e di farina e non d'altro o l'altro è un equiparante e non conta. Ma il pane quanto ne occorra è considerato come un diritto naturale a cui non v'è autorità al mondo che possa imporre limite. Se si formasse l'opinione che a causa della guerra manca il pane, la guerra diventerebbe odiosa e maledetta, mentre ora è accettata dalle classi più elevate con virile fiducia delle masse (e non si può pretendere di più) con serena rassegnazione". Invita Boselli a considerare il pane importante quanto le munizioni e a tenerne debito conto nella contrattazione con gli alleati perché l'approvvigionamento è diventato un'impresa comune.
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Sulla proposta d'introduzione della "carta del pane"
Boselli ringrazia Salandra per la lettera ricevuta. Si riportano alcune delle sue considerazioni espresse nella lettera: "(...) in marzo il paese era alla fame. Non che mancano gli acquisti del grano nelle terre lontane. Ma mancano i mezzi per trasportarlo in Italia. (...). Già deliberammo che ai trasporti del grano fosse data la prima preferenza. Tutto ciò che tu dici è verità, previdenza, saggezza. Se da noi fosse prescritta la "carta" che gli alleati non hanno, il popolo nostro maledirebbe la guerra, la guerra nostra avrebbe all'interno una sconfitta dolorosa sommamente e forse minacciosa. Della "carta del pane" non si ventilò finora la proposta, né credo si avrà a discuterla: di certo deve essere usata solo nel caso in cui fossimo al giorno della fame, né fosse possibile trasportare grano a nessun costo, bisognerebbe scegliere tra i guai della carestia spaventosa e i guai della "carta"! (...) Così stanno oggi le cose. Avrò sempre presenti le tue osservazioni (...)".
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Scambio d'informazioni politiche sulla Massoneria in Italia, ostacolo di un ritorno di Salandra al governo
Lettera d'interesse esclusivamente politico. Pantaleoni chiede a Salandra di procurargli un elenco nominativo esatto di tutti i venerabili della Loggia Italiana chiedendolo alla Direzione Generale della Sicurezza Pubblica. "I nomi non sono che 36mila in Italia e tutto il loro capitale non è che di 15 milioni. (...)Ciò non può tanto dominare gran parte della vita pubblica italiana. Alcune cose fanno bene, molte fanno male. Per costringerli a limitarsi alle prime e chiedere loro la via delle seconde, a mio avviso basta proiettare luci, luci, più luci. Il Sole è il più potente microbicida. Nessuno osa fare porcherie in pubblico, all'infuori di due rarissimi tipi di uomini: certi delinquenti eccezionali e certi altrettanti eccezionali uomini di Stato.(...) Questa pubblicazione sortirebbe il medesimo effetto moderatore che ebbe quello della pubblicazione esatta di tutte le imprese nelle quali era interessata la Commerciale, con l'esatta indicazione dei Capitali da essa impegnata nelle medesime (...)". Pantaleoni conclude il suo intervento precisando che "è la Massoneria, come già le spiegai, il maggiore ostacolo a un suo ritorno e la lega è potente, perchè si estende in Francia".
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Lettera del signor Piddington
Sonnino scrive a Salandra per inviargli una lettera del signor Piddington consegnata al console in Melbourne perché fossero rimesse a Salandra.
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Ritagli di giornale e informazioni su Caillaux
Il prof.Pantaleoni invia a Salandra due ritagli di giornale, tratti dalla "Idea Nazionale" ed entrambi soppressi dalla censura: 1) "Uno strano camaleonte"; 2) "La giornata dei Renoir". Nella stessa lettera Pantaleoni informa Salandra della presenza a Roma, presso l'Hotel di Russia di Caillaux, sotto uno pseudonimo. Egli avrebbe già avuto contatti con il Papa e con un paio di giolittiani per trattare la pace attraverso pratiche extragovernative.
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Speculazioni e sopraprofitti di guerra
Pantaleoni si apre con Salandra ad alcune considerazioni e giudizi su personaggi ed eventi politici italiani. Paragona Caillaux in Francia a Giolitti in Italia: entrambi, a suo avviso, avrebbero "fabbricato" la Camera attuale. Caillaux è il capo del partito socialista, ma, appartenendo a famiglia cattolica clericale e legittimista, ha ancora influenza tra i cattolici. A Napoli ha legato con Scarfoglio, a Roma con Modigliani. "La Casa socialista, avanti a lui, si è rifornita a mezzo delle assicurazioni fatte con Agnelli e Della Torre sul ribasso delle azioni della Fiat. La campagna contro i sopraprofitti di guerra ha servito all'uopo. Io temo che anche Sonnino non abbia una veduta giusta in argomento e vada rosso in argomento di sopraprofitti. (...) Spiegarle la speculazione è troppo lungo. L'equivalente di Caillaux in Italia è il senatore Della Torre. Mediante il fiscalismo demagogico nella cui rete cade Sonnino, si fa la politica neutralista, perché si sabotano le industrie belliche". Allegati: 1 c. dattiloscritta, datata Napoli, 21 dicembre 1916; lettera dell'avv. Ettore Sacco contro gli articoli pubblicati sul Mattino che affossano il morale già basso del Sud per Calandra (c. 139 bis).
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Informazioni su Nitti e Giolitti
Pantaleoni informa Salandra sugli appuntamenti di Caillaux ed invia notizie su Giolitti, che si è risentito con Nitti per averlo fatto apparire in pubblico discorso come favorevole alla guerra quando egli è per la pace. Inoltre Pantaleoni informa Salandra che i massoni di rito scozzese, ufficialmente favorevoli alla guerra, in realtà lavorano per la pace.
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Sostegno morale e politico a Salandra
Pantaleoni sostiene moralmente Salandra invitandolo a non abbandonare l'impegno politico: "Lei mi dice che lei non è al governo. Purtroppo! E per colpa sua pure! Ma, l'Italia non è soltanto il governo; è anche la somma degli uomini energici e aventi coltura politica!E nella specie, lei non è il primo venuto, ma il cugino del Re, l'ex presidente e l'uomo che ha osato ciò che non solo altri non hanno osato, ma contrastato e perciò ha attitudini per tornare ad osare!Se la stampa fosse meno veicolata mi batterei anche da solo! Fiducioso che gli italiani sono il più grande popolo del mondo per intelligenza e slancio".
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Auguri di buon anno
Stringher invia gli auguri a Salandra "ad inizio di un anno che non sarà meno duro, ma che confidiamo vistosamente risolutivo".