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Salandra Antonio
Fascicolo Banca Commerciale ed Affini
Il fascicolo è articolato in tre sottofascicoli. Il primo, senza titolo, è composto da quattro lettere, relative alla corrispondenza tra il Commissario Civile per la Provincia di Milano Cassis e l'onorevole Antonio Salandra. Il secondo sottofascicolo, int
Scheda: 1-110 cc. nr. fascicolo 48
Numero della busta: 2
Documenti presenti nel fascicolo
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Informazioni sulla Commerciale, sulla Ansaldo, sul giornalista Naldi e su Garroni, ambasciatore dell'Italia in Turchia
"E' attorno alla Banca Commerciale che stanno tuttora raggruppati saldamente in Italia gli interessi germanici: e questi solo dal ritorno del giolittismo possono sperare la loro salvezza. Unico gruppo finanziario autorevolmente opposto a quello della Commerciale è quello che fa capo alla ditta Ansaldo. In questi giorni si sta cercando di attirare pure questo nell'orbita della Banca Commerciale. Gira voce di una conferenza di Giolitti con il comm. Pio Perrone, dell'Ansaldo, incontro che non sembra esserci ancora stato, mentre si è svolto invece l'incontro tra Perrone e Fenoglio per tentare un accordo tra i due gruppi. Inoltre il Consorzio per l'impianto di una fabbrica di munizioni a Genova, sotto la presidenza della Camera di Commercio, sicuro presidio della Banca Commerciale, è in sostanza un abile tentativo per raggruppare su un terreno neutro sotto l'egida della commerciale, il gruppo Terni, col gruppo Ansaldo e le società di navigazione, la presidenza dell'Odero, la vicepresidenza al Perrone, ottimo mezzo di avvicinamento dei due elementi che si vogliono fondere. Tale sforzo della Commerciale nasce forse da un'esagerazione della campagna antitedesca in Italia svolta dai Perrone. Questa trae, invece, le sue forze da una ben più intima e profonda convinzione del danno che il nostro vassallaggio verso la Germania arreca alla nostra economia nazionale".
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Sulla necessità di liberare la Banca Commerciale dalle influenze tedesche
Nella lettera Pantaleoni insiste sulla necessità di liberare la Banca Commerciale dal dominio tedesco, questione alla quale fu dedicato un articolo sul giornale "L'Idea Nazionale", pubblicato mercoledì 12 aprile 1916 in terza pagina.
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Sull'andamento dei più importanti istituti di credito
In considerazione delle difficoltà prodotte dallo stato di guerra e dall'azione che il Banco d'Italia intende svolgere per fronteggiarle, con riguardo alla necessaria tutela dei suoi interessi, "importa sopra tutto di rendersi esatto conto delle reali condizioni degli istituti di credito e di risparmio e della importanza dei loro bisogni, affinché possa aversi un criterio approssimativamente esatto dei mezzi che dovranno essere prudentemente adoperati per soddisfarli". Stringher intende rivolgere un invito ai direttori affinché facciano pervenire con sollecitudine una relazione sulle condizioni presenti degli istituti di credito e di risparmio locali, sull'importanza dei ritiri dei depositi già avvenuti, sui pericoli da cui sono minacciati e sulle efficaci garanzie che essi sono in grado di offrire a fronte dei sussidi straordinari dei quali possono aver bisogno. Rivolge, inoltre, ai signori direttori anche l'invito di far conoscere l'avviso circa i provvedimenti di carattere generale o particolare, che essi reputino eventualmente opportuni per fronteggiare "la presente gravissima situazione, la quale non deve far perdere la calma né la serenità delle nostre direttive e nella nostra azione". In allegato vi è una copia della lettera circolare, datata Roma, 5 agosto 1914, diramata alle filiali delle banche per avere notizie circa l'andamento e la situazione dei più importanti istituti di credito locali e delle Casse di risparmio ordinario.
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Risposta a Stringher
Salandra invia la sua risposta alla comunicazione della circolare diramata alle filiali dell'Istituto per avere notizie circa l'andamento e la situazione dei più importanti istituti di credito locali e delle Casse di Risparmio ordinarie.
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Ancora sugli istituti di credito
Si tratta di una lettera confidenziale, in cui Stringher scrive a Salandra di aver riflettuto sulle indagini da lui desiderate, ma "in una forma meno compromettente, e fors'anco meno pericolosa di quella da te indicata". Questa l'analisi condotta da Stringher: "I maggiori istituti di credito avranno i loro difetti e forse qualche colpa, ma oggi sono eccessivamente aggrediti, anche da coloro che furono da essi aiutati e sostenuti. Io non ho nessun interesse e nessuna voglia di proteggerli e di difenderli, ma quando penso che in tutti gli Stati d'Europa e nell'America del Sud esiste la moratoria severa per depositi, e quando rifletto che senza di essa i più colpiti sarebbero stati i depositanti per l'inevitabile crac di tutti o quasi tutti gli istituti, grandi e piccoli, non posso associarmi a coloro i quali credono che i decreti abbiano giovato soltanto alle banche. Con la moratoria giudiziaria di un numero straordinario di istituti sovventori delle grandi industrie manifattrici che cosa avrebbero fatto gli industriali, e che cosa sarebbe avvenuto dell'insieme del lavoro nazionale? Io sono convinto che senza i decreti di moratoria, che sono poi stati attuati in forma meno ferrea per talune classi di depositanti, l'Italia sarebbe oggi in uno stato di crisi bancaria e finanziaria eccezionalmente grave, con effetti politici ancor più gravi". Prima di prendere qualunque decisione che implichi la necessità d'affrontare eccezionali responsabilità, Stringher vuole esporre il suo pensiero in una forma meno affrettata di quella che gli è stata concessa mediante questa lettera.
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Richiesta dei risultati dell'inchiesta sugli istituti di credito
Salandra esprime la sua piena approvazione sull'operato di Stringher e sulle due circolari rimessegli. Da esse dovrebbe derivare "quell'inchiesta sostanziale per quanto sommaria, che io reputavo necessaria in una forma efficace comunque non compromettente". Salandra invita Stringher a comunicargliene comunque i risultati non appena ne entrerà in possesso.
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Richiesta dei risultati d'inchiesta
Copia dattiloscritta della lettera confidenziale precedente scritta da Salandra a Stringher per ricevere quanto prima gli esiti dell'inchiesta condotta sugli istituti di credito.
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Inchiesta sugli istituti di credito
Minuta in cui Salandra ribadisce per l'ennesima volta a Stringher l'urgenza di avere tra le mani gli esiti dell'inchiesta condotta sugli istituti di credito. Scrive, infatti: "la gravissima responsabilità che vi assumeste e che assumerò m'impongono il dovere e mi danno il diritto di conoscere tutta intera la situazione del paese".
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Incontro con Salandra
Il tono grave della lettera del 22, induce Stringher a chiedere un colloquio immediato con Salandra.
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Relazione scritta sull'inchiesta degli istituti di credito
Salandra ribadisce ancora una volta la necessità di ricevere quanto prima una relazione per iscritto e non semplici impressioni verbali sull'inchiesta condotta da Stringher su problemi e 'desiderata' dei principali istituti di credito privati italiani.