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Manoscritti
Fascicolo Carteggio
Fascicolo contenente il carteggio intercorso tra il 1865 e il 1901 tra Messedaglia, Sella, Sonnino, Tempia, Sbarbaro, Antonio Scialoja e Vittorio Scialoja.
Numero della busta: 233
Documenti presenti nel fascicolo
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Votazione su Lampertico
Sella ha proposto a Condini una votazione segreta in cui propone Lampertico. Su Lampertico è d'accordo anche Rossi. Si lamenta che qualche giornale ancora lo accusa "ma ho fatto il callo a tutte queste amenità".
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Progetto di Luzzatti
Sella afferma: "Il Luzzatti mi diede nulla", per una opinione meglio aspettare di avere sott'occhio il progetto.
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Chiede a Messedaglia di venire al Ministero delle Finanze
Sella chiede a Messedaglia di raggiungerlo subito alle Finanze "cambieremo tutto..." Biglietto intestato Ministero delle Finanze.
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Opinioni sulla riforma delle finanze
Sella trasmette un bilancio preventivo per il 1969 in lingua tedesca dove ha trovato quanto interessava a Messedaglia. Discute della riforma, che avrebbe voluto lasciasse alle Finanze la direzione delle gabelle, e sul fatto che il capo del distretto possa dirigere le Finanze, la polizia e i comuni: "Adam Smith [aveva] torto" sulla divisione del lavoro. Stabilisce un confronto tra l'imposta diretta nel Lombardo Veneto ed il Regno d'Italia. Lamenta infine la mancanza di uomini geniali come Messedaglia e Giorgini.
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Opuscolo perduto
Sella informa Messedaglia che anche lui ha perduto l'opuscolo di Silvio [ ] sulle banche e sul Tesoro che aveva con sé a Firenze per la Commissione. Ha già presentato richiesta per altre tre copie. Ha scritto per il bilancio provvisorio.
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Commenti sul costo di alcune scuole
Sella ha inviato a Messedaglia il bilancio preventivo che gli aveva chiesto. Dice che leggerà con interesse la relazione di Messedaglia: "sono numeri dunque mi interessano". Domanda chiarimenti sulla compatibilità delle cifre, in particolare sul fatto che la scuola di applicazione di Milano risulta costare meno di quella di Napoli e di Torino: "hai tu contato i mezzi municipali e della società di insegnamento di cui dispone la prima e che non hanno i secondi?". Non condivide il giudizio circa la minore preparazione degli studenti italiani rispetto ai francesi.
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Commissione universitaria
Sella si lamenta per essere stato nominato nella commissione universitaria, per "amore di Morpurgo", nonostante non abbia neppure il tempo di andare in libreria a cercarne le opere.
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Nomina di Thorton all'Accademia dei Lincei
Su proposta di Messedaglia l'Accademia dei Lincei ha nominato Thorton quale corrispondente, tuttavia non riesce a trovarlo. Per Sella è pertanto opportuno che Messedaglia se ne occupi "a me pare che tu abbia obbligo e di coscienza e di convenienza...".
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Ordine del giorno in Senato per Messedaglia
Sella inserirà nell'ordine del giorno del Senato il nome di Messedaglia.
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Raccomandazione per il cognato di Nicotera
Sella raccomanda a Messedaglia il cognato di Nicotera chiedendogli di vedere cosa si possa fare "senza danno della cosa pubblica e di altri più meritevoli".
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Elezione di Miraglia all'Accademia dei Lincei
Sella ricorda a Messedaglia che intendeva adoperarsi per l'elezione di Miraglia a corrispondente per i Lincei.
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Presentazione dell'amico Giovanni Stefani Tempia
Sonnino presenta a Messedaglia l'amico Giovanni Stefano Tempia uno dei redattori della Rassegna settimanale e attualmente collaboratore della Rassegna quotidiana, il quale desidera informazioni riguardo alla provincia di Verona.
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Richiesta appuntamento
Tempi chiede un appuntamento per incontrare Messedaglia anche una ventina di minuti.
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Invio elenco opere per un concorso per professore universitario
Sbarbaro invia a Messedaglia, in quanto presidente della commissione per la nomina di un professore straordinario di Economia Politica a Genova, l'elenco delle sue opere.
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Richiesta intervento di Messedaglia su Minghetti
Sbarbaro chiede a Messedaglia di persuadere Minghetti ad accettare l'incarico di commissario al concorso di Genova, dato che conosce quasi tutti i lavori dei concorrenti.
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Sostituzione commissario al posto di Minghetti
Sbarbaro spera si provveda al più presto alla nomina del nuovo commissario nel caso Minghetti rifiutasse, e che si scelgano persone non troppo occupate e in grado di "sbrigarsi nel loro mestiere".
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Notizie sul concorso
Sbarbaro chiede a Messedaglia quando verosimilmente la relazione sui titoli dei concorrenti sarà presentata al Consiglio Superiore e al Ministro dell'Istruzione.
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Nomina ad ordinario
Sbarbaro chiede se almeno entro il mese di maggio i lavori della Commissione saranno terminati. Il Ministro gli aveva promesso che prima di settembre sarebbe stato nominato professore ordinario. Spiega che gli furono tolte le due cattedre che copriva da sette anni e gli fu offerta quella di Siena, che tuttavia non potè accettare.
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Tempi per il concorso
Sbarbaro lo ringrazia delle informazioni da cui deduce l'impossibilità per la Commissione di terminare i lavori entro breve termine.
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Allungamento dei tempi del concorso visto come cospirazione nei propri confronti
Sbarbaro scrive che Scialoja ha riferito al senatore Rossi che solo da 4 giorni ha ricevuto l'incarico per l'esame dei titoli e che il concorso non sarà terminato prima dell'estate. Il prolungamento dei tempi sarebbe indicativo, per Sbarbaro, di una cospirazione nei suoi confronti.
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Pressioni per il concorso ad ordinario
Sbarbaro chiede a Messedaglia di pregare Scialoja di prendere un lettore per esaminare i voluminosi titoli del concorso. Inoltre vorrebbe la lista dei concorrenti per fare appello ai loro sentimenti di umanità affinché si ritirino dal concorso.
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Ritiro dal concorso
Sbarbaro dichiara di ritirarsi dal novero dei concorrenti per la cattedra di Economia Politica a Genova. Ha già inviato comunicazione anche al presidente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione al quale chiede le ragioni per cui gli furono tolte le due cattedre che occupava da sette anni. Comunica che la risoluzione di ritirarsi dal concorso è irrevocabile. Scrisse al Comm. Finali che il giudizio sul suo ultimo lavoro in base al quale aveva domandato la nomina a professore ordinario non era "troppo favorevole". "Quel ribaldo" mi propose di "scendere a Siena mentre un idiota come il Torrigiani saliva a Napoli".
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Richiesta trasmissione rinuncia la concorso
Sbarbaro chiede di trasmettere al segretario generale l'atto formale del sua rinuncia irrevocabile al concorso così, assieme al Ministro, apriranno finalmente gli occhi sulla condizione in cui lo hanno posto. Dice di non essere amico politico né personale dell'onorevole Bonchetti e di aver rotto con lui i rapporti da circa due anni. Chiede a Messedaglia di non parlare delle cose sue con nessun deputato con eccezione degli onorevoli Ferrara e Michelini coi quali mantiene ottimi ed intimi rapporti.
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Notizie su decisione del Ministero
Sbarbaro chiede a Messedaglia se il Ministero abbia preso una qualche risoluzione sul suo riguardo.
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Trasmissione lettera di protesta contro il Ministro
Il senatore Mamiani comunicherà al Consiglio Superiore la lettera con la quale egli invita il Ministro a rendere conto della sua destituzione e chiede al Consiglio stesso di assegnargli fin da subito le due cattedre. Sbarbaro chiede allo stesso Messedaglia di leggere con grande attenzione la lettera.
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Lettera di protesta contro il ministro
Sbarbaro si aspetta dal Consiglio un atto di giustizia: che gli vengano restituite le cattedre che copriva dal 1864 e da cui il dimissionario Ministro dell'Istruzione lo aveva destituito per ragioni personali o gerarchiche "che dir si voglia". Elenca le ragioni della sua destituzione.
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Proteste per la destituzione
Sbarbaro polemizza sul fatto che il Consiglio Superiore non fa nulla per riparare alle ingiustizie ministeriali. Ne parla con Messedaglia cui stanno a cuore gli studi e la libertà piuttosto che gli interessi "transitori della politica partigiana". Proseguendo per questa via costruiremo "colle nostre mani, una Italia centralizzata, senza vigore di istituti e di uomini particolari. Essi creati d'onnipotenza dallo Stato a danno della originalità dell'intelletti.Io sono la prima vittima di questa obrobriosa tirranide e me lo prova l'impotenza nella quale mi trovo a ritornare subito su quella cattedra da cui l'arbitrio non giustificato di un Ministro mi cacciava".
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Rinuncia al ritiro da concorso
Sbarbaro informa Messedaglia che ha comunicato al nuovo Ministro dell'Istruzione l'intenzione di mantenere il proprio posto al concorso per la cattedra di Economia Politica all'Università di Genova.
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Raccomandazione per prof. Bonizzi
Sbarbaro chiede sostegno per "il bravo, dotto e studiosissimo prof. Paolo Bonizzi della cui sorte di occuperà entro pochi giorni il Consiglio Superiore".
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Lungaggini di uno dei commissari al concorso
Sbarbaro sostiene di aver diritto a conoscere le ragioni che si oppongono al compimento del concorso tanto più che si sono scoperti nel Ministero della Pubblica Istruzione "falsi e falsari". Si rivolge a Messedaglia dopo aver saputo da Lampertico, tramite il senatore Rossi, che aveva adempiuto alla sua parte, mentre Cossa ancora non gli ha fatto sapere nulla.
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Richiesta notizie su concorso
Visto il silenzio del Ministero, Sbarbaro si rivolge a Messedaglia per sapere quando avrà fine "questa tragedia del Concorso che dura da oltre 8 mesi mentre il Lampertico ha potuto in meno di un mese fornire il compito suo".
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Torna a chiedere notizie sul concorso
Sbarbaro torna a chiedere della fine del concorso. Non trova giusto che mentre un Torrigiani, un Seredo, un Protonotari si trovano dove si trovano, egli sia ancora in queste condizioni.
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Notizie sul lavoro del commissario Cossa
Sbarbaro scrive che il professor Cossa ha informato Messedaglia su quando avrebbe terminato l'esame.
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Sui risultati del concorso, sui tempi e la sua validità
Sbarbaro ha appreso dal Commissario Barberis che non è certo che i risultati del concorso di Genova siano validi per l'Università di Siena e di Modena. Inoltre, in seguito alla nomina a ministro di Scialoja si è dovuto incaricare un altro commissario il quale dovrà iniziare nuovamente l'esame dei titoli, ritardando la fine del concorso. Suppone che il nuovo commissario sia un suo nemico, come il Boccardo o il Protonotari.
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Torrigiani nuovo commissario
Scrive Sbarbaro che se il prof. Torrigiani (subentrato a Scialoja) aspetta per esaminare i documenti che l'on. Cabella abbia terminato "Ella vede quando il concorso avrà fine".
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Tempi per l'esame del concorso
Sbarbaro chiede a nome di tutti i concorrenti affinché si provveda che fra il giorno in cui l'ultimo commissario avrà terminato il suo lavoro e il giorno del pubblico esame non trascorra più di un mese.
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Richiesta inchiesta amministrativa contro il ministro
Sbarbaro chiede se si sia provveduto a evitare di lasciar trascorrere un mese dall'esame dei titoli e la data del concorso pubblico. Vorrebbe inoltre che Messedaglia ordinasse un'inchiesta amministrativa avendo le prove che al Ministero si cospira contro di lui.
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Assegnazione professori a varie sedi
Sbarbaro informa Messedaglia che l'on. Majorana Calatabiano e il prof. Mazzoni sono stati nominati Professori Ordinari rispettivamente a Catania e a Modena. Il Ponsiglioni a Siena e il Fiore a Pisa sono stati nominati professori straordinari con i concorsi di Messina e Pavia. Si interroga dunque se sia troppo esigere di restare a Modena con il concorso di Genova. Tuttavia la risposta gli appare negativa, considerati i lunghi anni di insegnamento.
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Trasmissione lettera di un assessore di Savona
Sbarbaro invia una lettera di un suo amico intimo, A. Miralta, Assessore del Municipio di Savona, suo paese natale, a cui chiede di rispondere in piena libertà e perfetta fiducia.
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Preferenza insegnamenti e sedi
Sbarbaro informa Messedaglia che se verrà destinato a Modena accetterà solo nel caso gli sia nuovamente assegnata la cattedra di Filosofia del Diritto, toltagli da Correnti, altrimenti vorrà andare a Genova.
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Critiche per la nomina di Zappa
Sbarbaro, giunto il decreto che nomina Zappa per l'insegnamento dell'Economia a Modena, scrive di essere "moribondo" e di non poter credere che l'ira dei suoi nemici possa arrivare a tanto. Vuole sperare ancora di poter restare a Modena e chiede a Messedaglia di scrivergli.
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Nuova richiesta di rimanere a Modena
Sbarbaro chiede nuovamente di essere lasciato a Modena e di avere oltre alla cattedra di Economia quella di Filosofia del diritto, altrimenti domanda di andare a Genova. Ribadisce il proprio "sdegno" per l'incarico assegnato a Zappa. Chiede di far leggere la propria lettera "al Cantoni, al Coppino, al Bonghi, al Bertini ed al Ministro stesso se lei lo vuole".
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Chiede di riottenere le cattedre che gli furono tolte
Sbarbaro ritorna sulla richiesta di poter coprire le cattedre che gli furono tolte, così come avvenuto per i suoi colleghi. Allega la risposta di Paolo Villari, anche lui commissario, che riconosce la giustezza delle sue rivendicazioni e che lo invita, una volta vinto il concorso, a rivolgersi direttamente al Ministero.
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Vincitori concorso di Genova
I giornali pubblicano i nomi dei vincitori del concorso di Genova: Sbarbaro, Ponsiglioni e Virgilio. Sbarbaro fa sapere che ha già scritto al Ministro che da Modena non si muoverà, mentre teme che lo vogliano mandare a Siena.
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Incertezza sulla sede di destinazione
Sbarbaro scrive che i corsi sono cominciati e ancora non sa se resterà a Modena o andrà a Genova. Ribadisce che se non gli viene resa la cattedra di Filosofia del diritto lascerà Modena per la città ligure.
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Sui responsabili della sua destituzione
Sbarbaro scrive che all'apertura dell'Università la sua situazione è la stessa dell'anno precedente; egli non sa chi sia l'artefice mentre il ministro Correnti dice che la sua destituzione gli fu imposta: "Imposta e da chi?".
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Sull'azione di Messedaglia nei concorsi
Sbarbaro ricorda quando Messedaglia, attraverso l'on. Bonchetti, spiegò le ragioni per cui il Consiglio Superiore invece di nominarlo Professore ordinario fece aprire un concorso, e gli effetti giuridici del concorso quando egli voleva ritirarsi. Ricorda inoltre che quando Messedaglia presiedette il concorso per Pierantoni questo conseguì il professorato ordinario mentre per il concorso di Genova ancora non si conclude nulla.
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Richiesta di trasferimento a Modena
Sbarbaro informa Messedaglia che chiederà al Ministro dell'Istruzione di essere trasferito, come professore ordinario, alla cattedra di Economia Politica di Modena, come già avvenne per il Pierantoni a Napoli.
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Nomina a Macerata
Sbarbaro scrive sulla nomina da parte del Ministero a professore ordinario di Filosofia del diritto presso l'Università di Macerata.
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Nuovo concorso a Genova
Sbarbaro chiede se il nuovo concorso di Genova sia già stato decretato dal Consiglio Superiore. Ha inoltre manifestato anche all'on. Coppino la speranza che la nuova commissione non comprenda due persone a lui notoriamente nemiche: il prof. Protonotari e il comm. Boccardo.
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Richiesta di riavere la cattedra a Modena
Sbarbaro chiede che il Consiglio Superiore prima di decidere sul sig. Braga per la nomina a professore straordinario di Filosofia del diritto presso l'Università di Modena, attenda la risposta del Ministro alla sua domanda di restituzione della cattedra, tolta dopo sette anni, per motivi estranei all'insegnamento. Il Consiglio potrebbe prima valutare i suoi titoli a coprire tale cattedra.
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Sui commissari del nuovo concorso
Sbarbaro scrive che il presidente della commissione lo ha informato che Minghetti resterà nella commissione perché vi sono due supplenti scelti fra i professori dell'Università dove ha luogo il concorso (Genova). Vuole sapere se esiste la possibilità che uno di questi supplenti sia il Boccardo e se vi sia un qualche tranello come l'anno precedente.
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Ringraziamento per esito concorso
Sbarbaro ringrazia Messedaglia e gli altri commissari, in particolare l'on. Berti e prof. Silvestri, per l'esito del secondo concorso di Genova.
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Scuola tedesca e Ferrara
Sbarbaro ha formalmente domandato al Ministero di nominarlo Professore Ordinario. Spera che Messedaglia sia superiore "alle misere guerre di scuola, e dico misere avendo d'occhio non l'emulazione dei sistemi e la feconda contesa delle dottrine, ma la guerra che mi pare di scorgere introdotta nel governo della Pubblica Istruzione fra i vecchi e i nuovi Economisti." Si è già rivolto al "mio generale Ferrara" sostenendo che "male ci si oppone dissimulando o negando il germanesimo di Lei, troppo eloquentemente significato da quella frase: dottrine di opposizione, di Ella a p. 58 ? riguardo alla Economia Politica francese e credo Lei federato alla causa del germanismo". Tuttavia considera Messedaglia incapace di favorire i "germaneggianti nel pubblico insegnamento" a danno della giustizia e dei diritti di coloro che professano altre dottrine". "Il mio amico Minghetti ha più volte riferito in presenza di amici comuni" che lo avrebbe raccomandato a Messedaglia.
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Nomina a professore di Economia Politica
Sbarbaro ha presentato al Ministero dell'Istruzione un'istanza per la cattedra vacante di Economia politica e chiede a Messedaglia di intercedere affinchè il Consiglio Superiore prenda in considerazione la sua domanda.
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Economia Politica a Siena
Sbarbaro, saputo della decisione del Ministero approvata dal Consiglio Superiore di provvedere per mezzo di un Professore Straordinario all'insegnamento dell'Economia Politica all'Università di Siena, si rivolge a Messedaglia (presidente della Commissione) per essere nominato.
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Nomina professore
Sbarbaro, visto che è stata nominata una Commissione, della quale Messedaglia è presidente, per esaminare le condizioni di applicabilità degli artt. 69 e 89 della legge Casati per la nomina di un professore Straordinario di Economia Politica nella Università di Modena, si augura che la Commissione prima di fare qualsiasi proposta al Ministero voglia considerare la sua posizione.
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Titoli per concorso
Sbarbaro, volendo concorrere alla cattedra di Economia politica, aggiunge ai suoi titoli la sua recente pubblicazione "Sulle condizioni dell'Umano Progresso", vedi mnota bibliografica.
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Cattedra Università di Perugia
Rimasta vacante all'Università di Perugia la cattedra di economia politica e di diritto costituzionale in seguito alla morte del prof. Filippo Porfitti, Sbarbaro chiede una parola di Messedaglia che ne agevolerebbe la nomina. Sbarbaro chiede sia specificato "che ho 40 anni. 14 di insegnamento superiore che il Consiglio Superiore mi assegnò il primo posto nel concorso alla cattedra di Genova" annullato per disparità di parere tra la Commissione e il Consiglio.
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Pensione
Sbarbaro si rivolge a Messedaglia in quanto vicepresidente del Consiglio della Istruzione Pubblica affinchè domandi al Ministero di riconoscere i suoi "diritti alla pensione" evitando le lungaggini di una lite. Chiede copia di qualche sua lezione sulla Scienza nell'Età Nostra e sulla Statistica Criminale.
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Università di Roma
Antonio Scialoja informa che il Consiglio ha approvato il suo "disegno di ordinamento dell'Università di Roma" che prevede la nomina di un certo numero di professori. Il Consiglio gli ha anche lasciato pieno arbitrio quanto alle nomine che dovranno essere fatte applicando l'art. 69 della legge Casati.
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Corso Diritto Romano
Vittorio Scialoja invita Messedaglia alla sua prolusione al corso di Diritto Romano sul tema "Della volontà e della responsabilità dei negozi giuridici" che terrà il giorno 12.