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Manoscritti
Fascicolo Carteggio
Fascicolo contenente il carteggio intercorso tra il 1863 e il 1901 tra Messedaglia, Minghetti, Miraglia, Morpurgo, Nina e Padelletti.
Numero della busta: 246
Documenti presenti nel fascicolo
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Commento su opera di Spencer
Minghetti muove alcune osservazioni al libro di Spencer "First principles" consigliatogli da Messedaglia. Non condivide la definizione di evoluzione come passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo e dall'indefinito al definito, inoltre l'eccessivo ricorso alle ipotesi, in particolare quando l'autore suppone che "le forze mentali e sociali siano identiche fra di loro e identiche alle fisiche... certo se la dimostrazione fosse fatta rispetto alle forze mentali la conseguenza che le forze sociali sono anch'esse identiche diverrebbe agevole, poiché la società è una unione di uomini, ma tutto il valore di questa seconda affermazione dipende interamente dalla prima". Riconosce una "grandissima analogia" con il pensiero di Rosmini, quando Spencer sostiene l'impossibilità di conoscere il principio ed il fine di tutte le cose: "questa è la verità fondamentale in cui ha radice l'armonia e la conciliazione della scienza e della religione". Da ciò Spencer argomenta anche la vanità della opposizione che vuole stabilirsi tra materialismo e spiritualismo. Minghetti condivide le posizioni dell'autore inglese su questo punto e, sottolinea, "vi è un'altra parte in cui quella distinzione rimane vera e necessaria, ed è quando si applichi alla storia della filosofia. Con la nascita della filosofia due grandi questioni hanno diviso il mondo. L'una non ammette altro che il fenomeno, il relativo, "non riconosce nelle idee che delle sensazioni trasformate, non iscorge altre regole della morale che l'interesse... che il piacere, altro scopo all'uomo che la felicità terrena. L'altro sistema ammette il noumeno, l'assoluto, l'infinito... riconosce una legge morale, un destino dell'uomo oltre la terra. Mi pare che lo Spencer propenda per il secondo sistema. Quanto a me la mia scelta è fatta già da un pezzo, poiché lo spiritualismo mi pare in molti punti rigorosamente dimostrabile."
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Appuntamento
Minghetti avverte di un cambiamento di programma e nuovo appuntamento a Verona alle 2. Si fermerà un'ora e mezza a Padova e vorrebbe mostrare a Laura la cappella degli Scrovegni. Chiede di informare anche Luzzatti delle tappe del viaggio.
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Commento su esito elezioni
Scrive Minghetti: "Come la sorte è cieca! E che perdita abbiamo fatto in te con quel maledettissimo sorteggio e non so assuefarmi all'idea di non vederti a Roma. Ma speriamo che qualche mezzo ci sia e se non ora alle prime elezioni".
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Consiglio Superiore
Minghetti scrive circa le ratifiche del Consiglio Superiore e sulle commissioni di concorso.
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Consiglio Provinciale
Minghetti informa Messedaglia che in Consiglio provinciale vi sono 40 oggetti all'ordine del giorno e che a tutt'oggi ne sono stati discussi solo 7. E' preoccupato della "gravità del compito" e soprattutto del fatto "che non siamo pienamente d'accordo" sulla strategia da seguire per l'approvazione della legge sulla perequazione fondiaria. "Io mi preoccuperei delle disposizioni transitorie altrettanto quanto della legge".
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Commenti sulle elezioni
Minghetti ha scritto a Guicciardini. Chiede di far pervenire a Depretis alcune notizie raccolte sui candidati di Bologna e di Vicenza. Conferma la disponibilità ad appoggiare Tononi "ma pare che egli non accetti". Spera di indurre tutti gli amici a votare per Mazzacorati nonostante il suo poco valore e i ricordi passati, ma sarebbe impossibile appoggiare uno come Dadi. A Vicenza si presenterà Marzotto: "non si fidi di lui, è un uomo da non poter fare assegnamento". Se si farà una battaglia contro Depretis, Marzotto voterà col Cavalli, cioè contro.
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Invio relazione per commento
Minghetti chiede a Messedaglia di leggere la prima parte della sua relazione, che rappresenta più della metà, e di esprimere un giudizio attento.
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Acque, irrigazione e catasto
Minghetti apporta delle correzioni all'articolo 17 su acque di irrigazione e catasto: "capisco che non dico niente, ma apriamo la via alla discussione."
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Consigli
Minghetti invita Messedaglia a concedersi una pausa dal lavoro: "Quando si sta sopra un lavoro per tanto tempo, si finisce per non capirci più niente. Tante volte mi è successo! Dunque per prima cosa lascia per qualche tempo il tuo lavoro da parte e leggi degli altri libri del tutto estranei alla materia, quando lo riprenderai tutto ti si farà più chiaro".
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Raccomandazione per Santino
Minghetti elogia Marco Santino, autore siciliano. "Io non conosco giovane più valente e che più promette di lui in Italia" e chiede a Messedaglia di appoggiarlo se sarà fra i giudici.
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Riposo
Minghetti invita Messedaglia a concedersi il riposo necessario in modo da terminare il lavoro libero da ogni preoccupazione: "abbiamo tempo ancora". Ha ricevuto solo ora la lettera di Coppino scritta l'11, inviata il 12 e giunta il 14.
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Malthus
Minghetti chiede a Messedaglia quale sia "nello stato attuale della scienza economica, la posizione della teorica di Malthus", inoltre un suo giudizio sulla "posizione attuale della teoria in rapporto all'efficacia dell'azione governativa per migliorare le condizioni delle classi bisognose".
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Kautsky
Minghetti scrive di aver "letto quel Kautsky, il libro è molto bello". L'autore è socialista, e vuole una nuova organizzazione sociale, e proprietà e capitale collettivo per la prosperità di tutti. Egli critica i socialisti che bestemmiano Malthus, anche se non intende la gravità del problema "si scagli contro i delitti" e ammetta solo "quella che egli chiama complesso preventivo vale a dire l'applicazione d'un metodo pel quale le unioni matrimoniali diventino imperanti ?".Dal libro "non ho imparato nulla: senonché ho visto che vi è qualche socialista che capisce la possibilità del problema di Malthus". Informa Messedaglia che "un certo Zorli" pubblicherà a Bologna il seguito "di quel Giornale degli economisti che si stampava in Padova" e gli ha chiesto un articoletto. Pensa di scrivere due o tre pagine dal titolo "Interpretazioni inesatte di Ricardo" dove vuole dimostrare come Ricardo non abbia "escluso assolutamente il profitto dagli elementi del valore normale", come si evincerebbe dai capp. V e XXI dove tratta dell'interesse del denaro. Attribuisce a Say e alle sue note alla traduzione di Ricardo l'origine di tali interpretazioni.
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Commissione d'esame
Minghetti scrive: "Genala mi scrive e mi mette degli scrupoli pel capo". Teme come membri della commissione di potersi trovare in una posizione difficile. Ha risposto a Genala che sarebbe bene incontrarsi per discutere assieme dei pro e dei contro.
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Commissione d'esame
Minghetti scrive che ha saputo che Messedaglia sarà nominato con lui nella commissione per la cattedra di di diritto costituzionale di Messina, o di Cagliari.
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Progetto di legge Borgatti-Scialoja e Vaticano
Messedaglia ha trascorso molti giorni a Roma anche per volontà di Brioschi. Crede che la presenza di Minghetti a Vienna sia stata utilissima, e lo riconosce anche chi la pensa diversamente. "Il Ministero è fiacco e sconcorde, e si direbbe non sappiano a che partito appigliarsi. La questione delle elezioni non è ancora risoluta, pare, ed è un grave fatto. Ogni giorno perdiamo terreno, a Roma più che altrove". Sostiene che sulla questione del Papa si è andati troppo avanti con le parole, in quanto "esterritorialità, indipendenza sovrana, guarentigie territoriali sono concetti impropri e pericolosi". Critica l'art. 3 del progetto Borgatti-Scialoja, che fu il suo primo voto in Parlamento e "voto di opposizione". Considera quale unico concetto abbastanza definitivo quello del diritto costituzionale della inviolabilità papale, colla responsabilità degli agenti esecutivi. Gli ha inviato un opuscolo del prof. Pacifici-Mazzoni "è un buon giurista che proposto a Bologna, passa a Roma come professore di diritto civile."
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Nomina Messedaglia
Miraglia comunica che l'Accademia reale di scienze morali e politiche ha eletto Messedaglia all'unanimità socio ordinario non residente al posto di Minghetti.
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Comunismo
Morpurgo dona a Messedaglia alcune pesche giunte dalla campagna. "Buono come sempre ella passerà sopra al difetto naturale di ogni pregio pensando tutto al più che lo studente d'economia politica è in debito di praticare, anche in tenuissime e risibili proporzioni, il comunismo, se vuole arrogarsi il diritto di confutarlo."
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Presentazione "Preparando la Riforma Tributaria"
Nina chiede a Messedaglia di scrivere anche una sola riga da poter stampare, con accanto il nome, sulla prima pagina del suo libro "Preparando la riforma tributaria" ed essere così agevolato nell'ottenere la libera docenza. Il lavoro si occupa delle quote minime, argomento affrontato anche in sede di laurea con De Viti. Ricorda che la commissione dei XV respinse i progetti dell'on. Chimirri basandosi su un suo scritto a proposito delle quote minime e apparso sull'Economista, e di aver pubblicato una quindicina di lavori di finanza in riviste tedesche e italiane, tra cui il giornale di De Viti.
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Nomina professori ordinari
Padelletti informa che il Ministro aveva chiesto alla sua Facoltà un parere sulla nomina a ordinario dei professori Filomusi-Guelfi, Palma, Meucci e Semeraro, la quale aveva però dichiarato la propria incompetenza ricordando al Ministro che esiste un decreto che stabilisce i requisiti e la procedura da seguire per le promozioni. Tuttavia il Ministro non vuole tener conto né del decreto, né delle giuste aspettative del Filomusi-Guelfi, il solo dei quattro a trovarsi nelle condizioni richieste dal decreto, intendendo invece promuovere il Semeraro il quale insegna da solo un anno. Si rivolge pertanto alla imparzialità del Consiglio superiore affinchè sia impedita "una solenne ingiustizia".
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Titoli per concorso
Padelletti invia a Roma le istanze e i titoli dei concorrenti ai "posti di perfezionamento all'estero per l'a. 1877-78". Avverte che è in partenza per Berlino dove si tratterrà sino a metà ottobre e di avvisarlo nel caso fosse necessaria anche una relazione sui titoli.
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Commento su riforma universitaria
Padelletti commenta lo schema di riforma dell'ordinamento universitario proposto da Messedaglia. Preferiva quello presentato precedentemente in quanto disturbava il meno possibilie l'ordinamento attuale delle materie, inoltre, nonostante i gruppi appaiano nella nuova riforma più omogenei, si aggravano gli studenti con troppi esami. Commenta inoltre la possibilità di abolire gli esami di passaggio da un anno all'altro, la quale pone il problema di trovare il modo di constatare gli anni di corso.