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Fondo Delfico
Fascicolo Lettere di Melchiorre Delfico al fratello Giovanni Bernardino
Fascicolo contenente dodici lettere di Melchiorre Delfico al fratello Giovanni Bernardino, spedite da Napoli, Firenze, Longone Sabino e Livorno, tra il 1790 e il 1796. Vedi nota bibliografica.
Scheda: 20 cc. nn. nr. fascicolo 453c
Numero della busta: 24
Nota bibliografica: Costabile L., Patalano R., (a cura di), Repertorio bio-bibliografico degli scrittori di economia in Campania, Napoli, La città del Sole, 2000
Documenti presenti nel fascicolo
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Sull'affare delle doganelle
Lettera di Delfico, spedita da Napoli, in cui scrive al fratello Giovanni Bernardino di attendere per gli stucchi gli effetti della sua condotta; vorrebbe preparare un progetto sul quale le università potessero regolare le loro risoluzioni. Aggiunge che l'affare delle doganelle pare perduto e senza risorse; per questo motivo Delfico non vorrebbe più andare avanti. Ha davanti a sé solo disposizioni contrarie. Il Consiglio non vuole sanzionare l'affare delle doganelle.
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Sulla monarchia
Lettera di Delfico, spedita da Napoli, in cui scrive al fratello Giovan Bernardino che dalla Francia non giungono nuove notizie relative al Re. Le opinioni sembrano divise, le province vorrebbero cambiare la costituzione ed erigersi in forma repubblicana. L'assemblea pensa di sostenere la costituzione già stabilita ed il problema è se si debba deporre il Re o assegnare un consiglio permanente. Secondo Delfico questa sarebbe la soluzione migliore. Egli è stato sempre monarchico e la vera monarchia è per lui quella che permette diverse libertà.
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Notizie sulla salute
Lettera di Delfico, spedita da Napoli, in cui scrive al fratello Giovanni Bernardino buone nuove relative alla sua salute. Aggiunge la notizia sulla morte del Presidente del Commercio, Spinelli.
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Notizie sulla disfatta dei tedeschi
Lettera di Delfico, spedita da Napoli, in cui scrive al fratello Giovanni Bernardino di essere appena arrivato a Napoli; ed aggiunge in un foglietto una notizia sulla disfatta dei tedeschi: l'esercito tedesco è stato disperso e si assiste all'avviamento dei francesi verso Torino.
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Su prestiti e investimenti
Lettera di Delfico, spedita da Napoli, in cui scrive al fratello Giovanni Bernardino di essere sempre più contento della cordialità e bontà della famiglia di cui è ospite. Dissuade il fratello dalla firma di un contratto per il quale non potrà trovare finanziamenti. C'è la massima scarsezza di numerario tanto più che i banchi danno carta per carta. Chi vuole investire trova il più pronto e facile impiego nel tabacco che dà il 4 con la massima sicurezza. I banchi dai quali Delfico avrebbe avuto qualche favore sono da tempo interdetti a fare qualunque prestito poiché i denari devono servire ad altro.
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Pagamenti alla camera allodiale
Lettera di Delfico, spedita da Napoli, in cui scrive al fratello Giovanni Bernardino, di aver risposto pienamente al Consigliere. Aggiunge di aver consegnato per spese acconto la nota datagli per 39 Carlini. Invia la copia della fede di credito di 650 Carlini pagati alla camera allodiale.
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Sul rinnovo di due bandi
Lettera di Delfico, spedita da Napoli, in cui scrive al fratello Giovanni Bernardino che si è rinnovato sia il bando proibitivo dei giochi, sia il bando che chiede di portare l'argento delle chiese e delle province nei banchi e alla zecca. Pianifica il viaggio per Sulmona.
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Scuse per le spese sostenute
Lettera di Delfico, spedita da Napoli, in cui si scusa con il fratello Giovanni Bernardino per le spese sostenute e crede che l'affare non sarà fatto perché gli ordini e i desideri del Re sono poco efficaci sui suoi ministri.
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Partenza per Pisa
Lettera di Delfico, spedita da Firenze, in cui scrive al fratello Giovanni Bernardino di subire grandi torti e per molte ragioni ha deciso di tacere. Pianifica una partenza per Pisa.
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Notizie su un viaggio
Lettera di Delfico, spedita da Longone Sabino, in cui scrive al fratello Giovanni Bernardino di aver fatto un ottimo viaggio da Livorno a Salerno; manda i saluti.
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Racconto di un viaggio
Lettera di Delfico, spedita da Livorno, al fratello Giovanni Bernardino in cui racconta del viaggio per Livorno e del felice soggiorno a Firenze.
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Corrispondenza: Melchiorre Delfico a Giovanni Bernardino Delfico (19-06-1796)
Lettera di Delfico al fratello Giovanni Bernardino in cui gli da ragione sul fatto che qualche economia potrebbe non esserci; ma questo è l'effetto del sistema e si potrà riparare in parte con un po' più di attenzione.