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Istituto Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia
La biblioteca è strutturata in due sezioni: Moderna e Conservazione-Storia locale. Nella Sezione di Conservazione e Storia Locale sono raccolti i manoscritti, le edizioni antiche, i libri a stampa rari e preziosi, i periodici, i materiali librari relativi alla storia di Reggio Emilia e del suo territorio, nonché diversi fondi documentari (archivi di persona: tra cui quelli di Andrea Balletti, Maria Melato, Renato Marmiroli, Giuseppe Soncini, Meuccio Ruini, Giovanni Rossi, Cesare Zavattini, Giuseppe Turri, Giuseppe Vecchi, Giannino Degani), molti dei quali già ordinati ed inventariati. Il patrimonio della Sezione è conservato in depositi non accessibili da parte dell'utente che per richiedere un'opera deve quindi compilare una scheda di richiesta. Sono esclusi dal prestito i manoscritti, le edizioni anteriori all'anno 1901, i periodici, i volumi di particolare pregio e rarità, le opere in consultazione. I cataloghi generali e speciali (tra cui quello dei manoscritti e dei carteggi) sono consultabili anche via Internet al sito "panizzi.comune.re.it".
Indirizzo: via Farini 3
CAP: 42100
Luogo: Reggio Emilia
Regione: EMILIA ROMAGNA
Contatti: Tel. 0522-456091 e-mail Roberto.Marcuccio@municipio.re.it
Fondi censiti nel sito ASEE
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[fondo non indicato]
La costituzione del fondo è avvenuta per opera di donazioni da parte della figlia di Balletti, Maria Balletti Ghidoni (1957, 1959, 1983) e per acquisti. Andrea Balletti (Reggio Emilia, 1850-ivi, 1938), uno degli storici reggiani più conosciuti (autore della ancora fondamentale "Storia di Reggio nell'Emilia"), fu anche profondo cultore di discipline economiche e giuridiche. Laureatosi in giurisprudenza a Modena nel 1871, vinse la cattedra d'economia politica presso l'Istituto tecnico di Ferrara. Nel 1874 si trasferì all'Istituto tecnico di Reggio Emilia dove, salvo la breve parentesi 1881-1884, rimase fino al 1921 (anno in cui si ritirò dall'insegnamento dopo 43 anni trascorsi nella scuola). A Reggio Emilia, dove fu anche Preside, insegnò sempre economia politica, disciplina nella quale aveva ottenuto la libera docenza nel 1891. Fu Presidente della Sezione Reggiana della Deputazione di Storia Patria e Consigliere delegato del Monte di Pietà. La Biblioteca Panizzi possiede oltre a vari suoi autografi sparsi in diverse raccolte (tra cui la raccolta "Manoscritti Reggiani") un importante fondo di manoscritti acquisito per opera di donazioni e per acquisti. Nel fondo sono in particolare raccolti gli autografi e i materiali preparatori delle sue principali opere storiche ed economiche, nonché gli autografi delle conferenze e dei saggi pubblicati su riviste, le schede utilizzate per raccogliere documentazione e bibliografie, ed una serie di documenti utili per ricostruire la biografia umana ed intellettuale di Balletti.
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[fondo non indicato]
La costituzione del fondo è avvenuta per opera di donazione da parte di Carlo Ruini (7 ottobre 1988). Meuccio Ruini (Reggio Emilia, 1877 - Roma, 1970), compiuti gli studi in giurisprudenza a Bologna, entrò subito nell'amministrazione dello Stato, divenendo ben presto alto funzionario delle Opere Pubbliche per il Mezzogiorno. Deputato nel 1914 e nel 1919, entrò nel governo Nitti. Con l'avvento del fascismo si allontanò dalla vita politica. E' di questo periodo la sua più intensa attività quale giornalista e avvocato. Riprese l'attività politica nel 1942-1943 e fu ministro nei governi Bonomi e Parri. Eletto deputato alla Costituente il 2 giugno 1946, divenne presidente della "Commissione dei 75" che tra l'estate del 1946 e l'inverno del 1947 elaborò il testo della nuova Costituzione repubblicana. Successivamente, eletto senatore nel 1948 e lasciata la presidenza del Consiglio di Stato per limiti di età, fu nominato presidente del Senato il 25 marzo 1953. In tale carica guidò con energia il varo della legge elettorale. Non rieletto al Senato, ottenne nel 1957 la presidenza del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro. Il 2 marzo 1963, per decisione del Presidente della Repubblica Segni, venne nominato senatore a vita "per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". Morì a Roma il 6 marzo 1970.