Documento Lettera dattiloscritta
Foscolo risponde alle perplessità sollevate da Bresciani Turroni in relazione all'opportunità di tenere una Conferenza a Zurigo sulla situazione economica dell'Italia durante le trattative per un nuovo accordo commerciale con la Svizzera [la lettera di Bresciani del 12 ottobre 1946 è sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR]. Foscolo ha chiesto un parere al Ministero degli esteri, nella persona del Vice Direttore Generale, dott. Grazzi. Questi è favorevole alla conferenza di Bresciani in Svizzera, ma chiedeva di riflettere sull'enorme risonanza che la conferenza avrebbe avuto in Svizzera e altrove. L'italia è infatti debitrice in clearing di una somma ingente verso la Svizzera, somma il cui pagamento si desidera rimandare. Un quadro troppo roseo dell'economia italiana potrebbe causare insistenze svizzere per ottenere pagamento, ma un quadro troppo fosco neanche converrebbe. Foscolo dichiara la fiducia sua e di Grazzi nell'abilità di Bresciani Turroni di evitare Scilla e Cariddi [Si vedano anche le lettere di Bresciani Turroni del 12 e del 28 ottobre, sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR]
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Bresciani ritiene che le difficoltà accennate dal dott. Grazzi in relazione alla conferenza che Bresciani terrebbe in Svizzera si può risolvere facendo una distinzione tra situazione economica interna e condizioni della bilancia dei pagamenti: malgrado la ripresa in parecchi settori dell'industria con il conseguente sviluppo delle esportazioni, queste partite sono ben lontane dal coprire le partite passive, sicché si prevede per il 1947 e per gli anni successivi un disavanzo della bilancia dei pagamenti. [Si vedano anche le lettere del 12 e del 18 ottobre, sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR]
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