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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI





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Documento La teoria matematica del valore di uno scrittore emiliano del secolo scorso. Studio del professor Augusto Montanari

E' una disquisizione di Augusto Montanari su una memoria anonima di un matematico del XVIII secolo, "avverso all'applicazione dei metodi matematici nella trattazione delle scienze sociali in genere e dell'Economia in ispecie", pubblicata nel "Nuovo Giornale de' letterati d'Italia", Modena, tomo III, maggio-giugno 1773, diretto dall'abate Girolamo Tiraboschi. La memoria, secondo Montanari, è una rassegna dell'opera di Pietro Verri "Meditazioni sull'Economia Politica" pubblicata a Livorno nel 1772 (6° edizione), senza nome dell'autore e con annotazioni critiche dell'editore, pure non indicato, ma riconoscibile nell'abate Paolo Frisi di Milano. L'anonimo matematico nella sua memoria, infatti, criticava esplicitamente alcune annotazioni dell'abate Frisi alla teoria del valore esposta dal Verri. Montanari, pur ammettendo che Frisi possa aver preso qualche abbaglio nell'interpretazione della suddetta teoria, invita i lettori a non dubitare per questo della gloria che come matematico e fisico l'abate milanese meritò a pieno titolo. Montanari prova ad identificare l'anonimo autore della memoria. Pensa ad Agostino Paradisi, che nel 1773, anno della pubblicazione del suddetto articolo, insegnava Economia civile presso l'università modenese. Tuttavia il confronto che il Montanari fa tra le lezioni manoscritte del suddetto professore, da lui consultate presso l'archivio e la biblioteca civica di Reggio, e il contenuto dell'articolo, porta ad escludere l'ipotesi d'identificazione. Nell'articolo si usa il termine "prezzo", laddove Paradisi nelle sue lezioni usa quasi esclusivamente il termine "valore". Il Paradisi afferma che la prima norma per assegnare il valore alle cose è la "terra", da cui procederebbe ogni ricchezza, laddove l'Anonimo, seguendo Verri, considera il valore determinato solo dal "bisogno" e dalla "rarità della merce", ovvero dal "rapporto tra le offerte e le ricerche". L'ipotesi identificativa più accreditata lo riporta al cavaliere abate Giambattista Venturi, matematico, fisico, filosofo ed economista del Settecento. Costui sembra essersi ampiamente occupato di questioni economiche e finanziarie, scrisse e pubblicò studi su tali argomenti e sostenne importanti discussioni con valenti economisti. In particolare si ricordano di lui "Pareri di finanza" , esposti al Duca Ercole III, e il "Rapporto per la riforma del sistema monetario", letto al Gran Consiglio di Milano della Repubblica Cisalpina nel 1798. Montanari sostiene dunque la tesi che l'anonimo autore dell'articolo possa essere identificato con buone probabilità con quest'ultimo personaggio.

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Documento Scritto sul commercio

Lo scritto, autografo del Paradisi, comincia: "Commercio è vocabolo che generalmente parlando significa...", e finisce a c. 22v con le parole: "...dunque l'industria è origine della forza di uno Stato". Le carte sono scritte solo nella metà superiore.

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Documento Scritto e appunti sul commercio

Lo scritto, autografo del Paradisi, comincia a c.1: "Il commercio è un mezzo di paragonare il costume di tutte le nazioni...", e finisce a c. 17r: "...Tale è l'Italia presente, la quale convien dire che Ella abbia buon commercio o che di commercio non abbisogni". Le carte sono scritte nella metà destra con note nella metà sinistra; sono bianche le carte 3, 4r, 6, 7r, 10, 11, 13r, 14, 17v. La carta 7 è scritta dal basso in alto e reca altri appunti sul commercio non però in contesto col rimanente del codice.

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Documento Scritto sul commercio

Lo scritto, autografo del Paradisi, comincia: "Ma niente più importa al Commercio quanto la Libertà...", e finisce: "...e impedito quanto più si può...che fra noi nascono e si fanno". Le carte sono scritte solo nella metà destra; sono state strappate le cc. 37-38 che sarebbero seguite all'ultima. Capovolgendo il documento, sul verso dell'ultima carta è scritto da altra mano: "Reggio, 12 mais 1807. Mon cher pére...".

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Documento Scritto sul commercio

Lo scritto, autografo del Paradisi, mutilo in principio ed in fine, comincia: "tempi della Repubblica Romana, dove essendo poca differenza...", e finisce a c. 28v: "...per gli uomini tolti all'agricoltura per averci distolti dalla naturale semplicità".

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Documento Appunti sul commercio

Scritto, autografo del Paradisi (280 X 180 mm), mutilo in principio ed in fine, scritto nella metà destra, che comincia: "I mercanti di Messina sieno creditori di Napoli...", e finisce: "...che sia sempre nella quantità stessa relativamente a' bisogni. Col paragone". In allegato due carte, probabilmente appartenenti ad un codice smarrito o distrutto: la prima carta comincia "Commercio. Come i Fondi stabili si tassano in complesso...", e finisce "Or come potranno sapersi, abolite che sieno"; la seconda carta comincia "Consisteva il primo commercio nella permuta..." e finisce "...o quanto sotto lo stesso volume comprendono disuguali porzioni di fisco".

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Documento Appunti sul commercio

Scritto autografo del Paradisi (230 X 220 mm), mutilo in fine, che comincia: "L'eccesso de' bisogni degli uomini sopra il potere di sodisfargli..." e finisce: "Ma che vi sia un aumento secreto nella merce unicamente che comperasi".

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Documento Frammento di studio di economia

Il frammento (280 X 180 mm) autografo del Paradisi, appartenente ad un codice perduto, comincia: "Governo Civile. Stato di natura..." e finisce: "...e ponno essere, dove conviene, giudicati secondo le regole di quello".

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Documento Frammento di studio di economia

Il frammento (290 X 170 mm) autografo del Paradisi, appartenente ad un codice perduto, comincia: "Cap. II. Stato di guerra. Lo stato di guerra è stato d'inimicizia e di distruzione..." e finisce: "...il bisogno di farne non esige che sieno appropriati a [...]".

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Documento Frammento di studio di economia

Il frammento (300 X 200 mm) autografo del Paradisi, appartenente ad un codice perduto, comincia: "molto più ampia e sicura ma richiede molto terreno incolto...", e finisce: "...molto gli stranieri da noi, giacché nulla da essi noi prendiamo".

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Documento Frammento di studio di economia

Il frammento (220 X 160 mm) autografo del Paradisi, appartenente ad un codice perduto, comincia: "Se l'utilità della Pescagione avesse bisogno d'esser dimostrata...", e finisce: "...la debita proporzione di estensione egualmente popolate".

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Documento Frammento di studio di economia

Il frammento (240 X 160 mm) autografo del Paradisi, appartenente ad un codice perduto, comincia: "Come dunque...", e finisce: "Venendo dunque espresso con le stesse qualità liberale".

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Documento Frammento di studio di economia

Il frammento (240 X 160 mm) autografo del Paradisi, appartenente ad un codice perduto, comincia: "colui che fa suo uso. Benchè la Terra e le creature inferiori siano communi...", e finisce: "...egli aveva esercitate le leggi della natura".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (310 X 210 mm), rosicchiato nell'angolo superiore sinistro e stracciato nella prima carta, appartenente ad un codice perduto, incomincia: "Del Tributo. Riflessioni preliminari all'esame del piano del Cav. Salvatore Venturini. Origine e forma del tributo. I. Il tributo è quella somma che il governo riscuote...", e finisce: "Avanti di eleggere la miglior forma di tributo e la men grave, bisogna avere conosciuto l'indole dello Stato Civile cui si deve approssimare". Capovolgendo il frammento, troviamo uno scritto che incomincia: "Quella sola somma che costituisce la Pensione delle presenti Finanze è quella che è goduta dal Principe e dallo Stato", e finisce: "...la miglior via di esaminarlo sarà di considerarlo nelle sue parti primieramente e di poi nel complesso".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (290 X 190 mm), le cui carte sono scritte per intero con margine bianco a sinistra, incomincia: "talvolta dovrà radunarsi in Modena per gli affari communi...", e finisce: "Per rendere uno stato felice perpetuamente, proceda da Francesco III".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (290 X 190 mm), le cui carte sono scritte per intero nella metà destra delle pagine, incomincia: "essa passerà alla deputazione mercantile dalla quale dipenderà il permettere l'introduzione...", e finisce: "o perchè vegga sbilancio nella introduzione generale o perchè abbia indizj sinistri della Persona".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Frammento autografo del Paradisi (310 X 220 mm), scritto per intero sul recto della prima carta e per la metà del verso della seconda.

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (310 X 220 mm), scritto sul lato destro di ciascuna pagina, comincia: "moltissimi in parte. Che se tutti contribuiranno con vera parificazione, i quattro millesimi e mezzo...", e finisce: "e il danno sebbene occultato sarà però certissimo".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (250 X 190 mm), scritto solo nel recto, incomincia: "che ha l'umana natura a stancarsi, si diminuisce alquanto dopo qualche tempo l'efficacia delle applicazioni", e finisce: "ad onta delle correzioni che immaginate esser possano negli antichi".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (250 X 190 mm) comincia: "di sollevare i Popoli e che spesso quietati furono con parole che sarebbero state provate almeno inutili...", e finisce: "e di interesse del Principato e della pubblica felicità passo a osservare il".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (270 X 190 mm), rosicchiato nell'angolo inferiore sinistro, scritto nella metà destra comincia: "il timore di penuria ne suggerì come necessarie le più severe custodie, il perché tutti gli stati si persuasero di togliere ogni libertà...", e finisce: "Questa felice" rimanendo interrotto dallo strappo. Nel recto della carta la metà sinistra è occupata da correzioni.

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (280 X 190 mm), scritto solo nella metà destra del recto, comincia: "Ungheria, la Transilvania, la Vallachia, la Moldavia, la Bessarabia venne convertita in Provincia...", e finisce: "uno de' più pregiati ornamenti non meno di Roma antica che della moderna".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (280 X 190 mm), scritto solo nella metà destra, comincia: "Niuno teoricamente difende le Privative, molti le sostengono in pratica...", e finisce: "o che possono provvedere uno Stato non grande".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (290 X 190 mm), rosicchiato in mezzo, comincia: "essere le più squisite...", e finisce: "consumiamo adunque l'entrata e il capitale - Novecentomila lire costa".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (250 X200 mm) comincia: "VIII. Abbisogna lo stato di un anticipato denaro, e i Proprietarj non possono darli che posticipati...", e finisce: "se fosse imposta sopra una entrata accresciuta e però vie più lieve. Ecco dunque i compensi".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (240 X 180 mm), a carta 1r è scritto: "Cap. XI. Della Circolazione - 1° Circolazione vuol dire il passaggio che fa il denaro di un possessore nell'altro", e continua senza interruzione sino alla fine del paragrafo 9: "La somma necessaria per la circolazione medesima deve essere affatto separata da questa. Veruno impedimento". La carta 4 è bianca.

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (220 X 160 mm), scritto per intero sino a carta 6v, comincia: "Ho mostrato che l'alto prezzo costante de' grani essendo indifferente al Proprietario...", e finisce: "Così quantunque i manifattori sien pochi, le relazioni loro si diramano per la massima parte della nazione". Le carte 7 e 8 sono bianche.

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (270 X 180 mm), scritto per intero sulle prime due carte (le ultime due sono bianche), comincia: "1° La massima di realizzare i patrimonj di Luoghi Pii è degna di lode e di approvazione...", e finisce: "senza che il vero interesse del Luogo Pio se ne debba lagnare".

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Documento Frammento di studio sui tributi

Il frammento autografo del Paradisi (290 X 190 mm), scritto solo sulla metà di destra della prima carta, comincia: "Facciamo una vera parificazione e il 7 si ridurrà al 6 e forse meno...", e finisce: "altrimenti bisognerebbe dire che meglio forse pagare cento scudi a' soldi che cinquanta a' zecchini".

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