Documento Corrispondenza: Luigi Einaudi a Oskar Morgenstern (22-01-1947)
In risposta alla lettera di Morgenstern del 26 novembre 1946 [sintetizzata nel database ASE in questo fascicolo, NDR], Einaudi comunica a Morgenstern di aver anch'egli intenzione di scrivere una commemorazione di de Viti de Marco. Molti economisti di pregio sono morti in questo periodo e meriterebbero di essere ricordati: Achille Loria, Augusto Graziani, Emanuele Sella. Einaudi si augura di poterlo fare, impegni permettendo [Sull'argomento di vedano anche le lettere del 27 ottobre 1947 e del 24 marzo 1950, sintetizzate nel database ASE in questo fascicolo, NDR].
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Documento Proposta di pubblicazione del libro "Ricardo e J.S. Mill. Saggi"
Augusto Graziani chiede a Giovanni Laterza di pubblicare un suo "volumetto" [Ricardo e J.S. Mill. Saggi]. Il titolo sarebbe "Ricardo e Stuart Mill" e il sottotitolo "Studi critici". Nel presentare il volumetto alla casa editrice Augusto Graziani precisa che esso "può considerarsi inedito perché la parte che concerne il Ricardo fu pubblicata negli Atti della Regia Accademia di Scienze Morali e Politiche di Napoli, che hanno scarsissima diffusione. L'altro su Stuart Mill fu in parte pubblicato in sei numeri del Supplemento Economico del "Tempo".
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Documento Ancora sulla proposta di pubblicazione del libro "Ricardo e J.S. Mill. Saggi"
Graziani chiede a Laterza cosa ne pensa della sua proposta di pubblicazione del saggio "Ricardo e J.S. Mill. Saggi".
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Documento Correzioni alla pubblicazione "Ricardo e J.S. Mill. Saggi"
Lettera in cui Graziani informa analiticamente Giovanni Laterza sulle fasi di correzione del volume "Ricardo e J.S.Mill. Saggi" destinato alla pubblicazione.
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Documento Fasi di correzione e di pubblicazione del libro "Ricardo e J.S. Mill. Saggi"
Lettera di Graziani a Giovanni Laterza da cui, come nelle precedenti, è possibile seguire dettagliatamente le fasi di correzione e di pubblicazione del "volumetto" "Ricardo e J.S. Mill. Saggi".
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Documento Accordi su tempi e modi di pubblicazione del libro "Ricardo e J.S. Mill. Saggi"
Graziani, temporaneamente a Mantova, si accorda con Giovanni Laterza su modalità e tempi di pubblicazione e distribuzione del volume "Ricardo e J.S. Mill. Saggi".
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Documento Indicazione dell'indirizzo cui spedire il libro "Ricardo e J.S. Mill. Saggi"
Graziani invia a Giovanni Laterza l'indirizzo a cui dovrà essere spedito il suo libro "Ricardo e J.S. Mill. Saggi", ormai pronto per la pubblicazione e la distribuzione.
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Documento Sulla pubblicazione di "Ricardo e J.S. Mill. Saggi"
Graziani si confronta con Giovanni Laterza sulla recente sua pubblicazione "Ricardo e J.S. Mill. Saggi".
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Documento Apologia del libro "Bolscevismo italico"
Pantaleoni risponde ad alcune osservazioni mossegli da Giovanni Laterza sul volume da lui preparato "Bolscevismo italico" ["Bolscevismo italiano"] esordendo in questi termini: "Ho la sensazione che il mio primo lettore, che, naturalmente, è sempre l'Editore, non consenta in tutto o in molto questa volta con il suo autore. Le altre volte sì, eravamo spiritualmente uniti. Questa volta parzialmente sì, parzialmente no". Pantaleoni cerca di vincere le perplessità avanzategli da Laterza con queste parole: "Ma dia un po' di tempo al tempo. Restiamo pure provvisoriamente ognuno del proprio parere. Le dò un anno, un anno solo di tempo perché lei possa vedere se avevo ragione o torto nell'attaccare le correnti socialiste e nel campo delle loro teorie economiche e nel campo delle loro manifestazioni minute di cronaca politica e nel campo delle loro sperimentazioni sociali. Non ho ancora avuto tempo di esporne le errate basi filosofiche e la povertà di pensiero, il che, però, farò tra poco in un corso che farò ai nazionalisti qui a Roma. Ma, siccome tutta quest'altra roba è già molto tempo maturata nella mia mente, così mi dà una sicurezza di essere nel vero che, con ragione, non può fin da ora condividere chi non la conosce ancora e non ha visto che una parte del fabbricato. Ad ogni modo lei già deve vedere che non mi sono sbagliato nelle previsioni del successo librario del libro di Preziosi [Giovanni] che va bene, altrimenti di quello di Graziani [Augusto] o di qualche altro! Il mio andrà più piano! Ma andrà pure tutto, cioè non gliene resterà una copia". Il libro di Augusto Graziani cui Pantaleoni fa riferimento è "Ricardo e J.S. Mill. Saggi", mentre quello di Giovanni Preziosi, di cui Pantaleoni ha curato l'Introduzione, è "Cooperativismo rosso, piovra dello Stato", vedi note bibliografiche.
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Documento Proposta di pubblicazione
La Federazione Fascista Napoletana dei Commercianti comunica a Giovanni Laterza di voler dare alla stampa una sua "breve opera scientifica d'argomento economico e, precisamente, uno studio sull'inflazione monetaria e sulle sue influenze nell'alterazione delle fortune, la cui pubblicazione è stata consigliata fra gli altri dal professor Augusto Graziani, ordinario di Economia Politica all'Università di Napoli, e dal professor Angelo Fraccacreta, ordinario di Economia Politica dell'Università di Bari".
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Documento Invio elenco nominativi per distribuzione copie del volume "Dal protezionismo al sindacalismo"
Ricci invia a Giovanni Laterza l'elenco dei nominativi cui inviare la copia gratuita del suo volume "Dal protezionismo al sindacalismo". Tra i nominativi figurano: a Roma il professor Riccardo Bachi, il marchese Antonio De Viti De Marco, il professor Carlo Grilli, il professor Felice Guarneri della Confindustria, il dottor Giuseppe Fuselli, Antonio Salandra, Carlo Spinelli; a Siena Angelo Bertolini; a Pisa il professor Gino Borgatta; a Torino Luigi Einaudi; a Napoli il professor Augusto Graziani.
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Documento Raccolta di memorie
Graziani propone a Giovanni Laterza di pubblicare una raccolta di sue memorie degli ultimi anni, tra cui ha già selezionato quelle che avrebbero un carattere comune e che più frequentemente gli sono richieste. La raccolta potrebbe avere come titolo "Problemi di critica economica" oppure "Studi di critica economica". Nella lettera è accluso anche l'elenco delle memorie. Lo stesso Graziani presenta poi la raccolta in questi termini: "Gli studi sono tutti internamente collegati (...) I primi, da 1 a 6, sono pure interamente comuni perché in molti esami dobbiamo insegnare notizie sui principali economisti e quindi mi pare utile anche dal punto di vista del numero librario". Una terza proposta per il titolo sarebbe "Problemi economici contemporanei", dal momento che nei saggi riguardanti il pensiero di economisti emergerebbero problemi che possono essere considerati di scottante attualità. L'opera fu poi pubblicata nel 1935 a Milano per i tipi della Società Onoraria Edizioni Dante Alighieri.
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Documento Ancora sulla raccolta di memorie
Graziani ha definito il numero delle memorie da inserire nella raccolta: sono 15. Dalla prima alla sesta si parla d'importanti economisti vissuti ed operanti tra il XVIII e il XX secolo. Dalla settima, invece, si trattano alcune importanti imprese pubbliche municipalizzate. Dalla dodicesima alla quinidicesima si parla di economia, capitali ed interesse, strategie di risparmio, capitale immaginario, considerazioni sulle dottrine dei salari. Tutti i saggi raccolti erano stati già pubblicati negli Atti dell'Accademia di Scienze Morali e Politiche di Napoli.
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Documento Biglietto di scuse
Graziani confessa all'amico Bertolini di non aver potuto partecipare alla cerimonia per il ritardo con cui gli è pervenuto l'invito.
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Documento Appunti critici sull'opera "L'analisi della proprietà capitalistica"
Appunti critici di Augusto Graziani sull'opera di Achille Loria initolata "L'analisi della proprietà capitalistica" (Bologna, Fava 1890).
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Documento I vari tipi d'indagine nell'ambito dell'economia finanziaria
Dopo aver precisato che lo studio dell'economia finanziaria in Italia ha come oggetto specifico "l'attività dei sindacati, in dipendenza della concezione e attuazione dello Stato corporativo", accanto alla "attività dei vari organismi semipubblici o parastatali, che si sono venuti moltiplicando, per meglio sopperire a molteplici esigenze", Renzo Fubini precisa come la differenza tra l'economia e la finanza risieda nel suo carattere "contingente", in quanto "corrisponde ad una particolare organizzazione statale, propria non di tutti i tempi, ma solo della nostra civiltà". In Italia "in contrasto con la tradizione inglese, ed anche con la tradizione tedesca che concepisce la finanza prevalentemente come una disciplina politica, si è concepita la finanza come una vera e propria scienza, che ha rapporti con l'economia, ma che ha, di per sé, una individualità sua propria". A questo punto Fubini si chiede se non sia il caso di considerare più opportunamente la finanza "semplicemente un ramo dell'economia applicata", evitando che la pretesa autonomia scientifica della finanza si traduca in teoria astratta e lontana dal contesto reale. Per Fubini finanza e politica economica sono "in sostanza una disciplina sola". Se i materialisti considerano la finanza una "soprastruttura sistematica dell'economia" - e, in questo senso, per Fubini, Marx "è più fisiocratico che ricardiano" - sulla stessa linea di pensiero si collocano gli scrittori detti comunemente edonisti, per i quali il fenomeno finanziario è "un complemento, considerato sub specie aeternitatis del fenomeno economico stricto sensu". Tra questi ultimi scrittori Fubini annovera De Viti de Marco, Einaudi, Graziani. I loro studi, secondo Fubini, "non si possono applicare, se non con molte cautele e riserve, a specifiche realtà concrete". Critico è anche l'atteggiamento di Fubini nei confronti di Vilfredo Pareto, "il quale considera i problemi finanziari frammentariamente in relazione alle proprie indagini sociologiche", a cui contrappone come modello positivo di studioso delle finanze Maffeo Pantaleoni, il quale affronta i problemi finanziari "partendo dai più diversi punti di vista". Pantaleoni, però, come nota lo stesso Fubini, fu "essenzialmente un grande isolato e se infinite sono le suggestioni che emanano dai suoi studi, è difficile porsi realmente sulle sue tracce e lavorare sistematicamente secondo le sue direttive senza soverchie stonature". Il vero esempio da seguire sarebbe dunque quello del "maestro inglese" Marshall, il quale "attribuisce ai fenomeni finanziari in parte origine economica secondo l'indirizzo neoclassico e in parte origine extraeconomica secondo l'indirizzo classico inglese".
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