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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


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Documento Istituti di credito fondiario per il Mezzogiorno

Salandra è informato di una riunione privata, svoltasi sotto la presidenza di [Alessandro] Martelli e con l'intervento di alcuni dirigenti dei principali istituti di credito italiani. La riunione avrebbe avuto luogo presso il Ministero dell'Economia nazionale e sarebbe stata finalizzata ad esaminare una questione sollevata dai due Banchi Meridionali. Nel corso della riunione infatti si fa notare come "lo Statuto del Banco di Napoli già comprende, tra le forme di credito che il Banco può esercitare, il credito fondiario ed agrario. L'autorizzazione governativa non può, pertanto, essere considerata che come una pura formalità, la questione di merito essendo stata risoluta al momento in cui fu approvato il nuovo statuto del Banco. Il credito fondiario sarebbe un naturale complemento dell'attività che il Banco di Napoli è chiamato ad esercitare nel campo creditizio. Esso gioverà alle province meridionali ed aiuterà il Banco di Napoli a smobilitare una parte del suo portafoglio". La proposta di una possibile collaborazione con l'Istituto Italiano è contrastata dalla convinzione di alcuni presenti che il Banco di Napoli possa gestire il tutto da solo, e che la cartella emessa con la firma del Banco di Napoli sia "sempre più accetta alle popolazioni del Mezzogiorno, che non la migliore cartella fondiaria emessa da altro istituto". Per non ledere gli interessi dell'Istituto Italiano di Credito Fondiario, operante prevalentemente nel Mezzogiorno e qui rappresentato in ogni provincia dalle Sedi e dalle Succursali della Banca d'Italia, si è convenuto di affidare ai due nuovi Banchi meridionali le operazioni di minore entità, riservando all'Istituto italiano quelle di entità superiori ad una determinata cifra. Non si è definito nel corso della riunione il limite delle operazioni che sarebbero state riservate ai due banchi meridionali, anche in conseguenza delle perplessità avanzate dal direttore dell'Istituto Italiano circa l'assunzione dell'impegno di occuparsi soltanto delle grosse operazioni di mutuo. Avrebbe preferito, in un'eventuale ripartizione di lavoro coi Banchi meridionali, avere riservate le minori operazioni, ossia quelle che rappresentavano minori rischi, e che richiedevano minore sforzo d'assorbimento delle cartelle. In conseguenza della riunione passata la Direzione dell'Istituto Italiano di Credito Fondiario chiede a Salandra di esporre nella prossima riunione le ragioni per le quali la proposta dei due Banchi Meridionali non possa essere accettata. Anche Stringher, il quale ha condiviso le stesse perplessità e rimostranze del direttore dell'Istituto Italiano, ritiene opportuno esporne in modo franco e chiaro le ragioni del rifiuto.
Tipologia Corrispondenze
Data 23/07/1929


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Corrispondenza e documenti, anno 1929

La cartella si articola in due fascicoli: 1) Corrispondenza a.1929. Comprende complessivamente 39 lettere indirizzate ad Antonio Salandra da diversi esponenti del mondo politico, economico e finanziario dell'Italia del 1929. Tra i nomi dei corrispondenti
Scheda: 1-100 cc. nr. fascicolo 40
Numero della busta: 1

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Salandra Antonio

L'archivio fu donato nel 1948 dagli eredi di Antonio Salandra, residenti a Troia, alla Biblioteca comunale di Lucera su interessamento del direttore della stessa Giambattista Gifuni, primo e più importante biografo di Antonio Salandra ed attento studioso del suo pensiero e delle sue opere, cui ha dedicato diverse monografie. L'archivio, comprendente le carte di Antonio Salandra e un corpo bibliografico composto da più di duemila monografie, fu prelevato dal palazzo Salandra a Troia, ormai abbandonato, su delibera del Consiglio comunale di Lucera nel 1948. Se il corpo di monografie è attualmente catalogato in rete nazionale e consultabile sul sito dell'ICCU, le "carte" di Antonio Salandra furono ordinate ed inventariate dal direttore della Biblioteca comunale di Lucera Giambattista Gifuni. L'inventariazione è stata aggiornata dall'attuale responsabile, Michele Conte. Attualmente si dispone di un inventario dattiloscritto articolato in tre volumi.

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Biblioteca Comunale Ruggero Bonghi di Lucera

La biblioteca comunale "Ruggero Bonghi" di Lucera, in provincia di Foggia, fu fondata in seguito ad una donazione di un corpo di 5000 volumi della biblioteca privata del marchese Pasquale De Nicastri alla cittadinanza di Lucera nel 1817. In occasione del censimento del 1971 la biblioteca era dotata di un corpo di 90000 volumi, di cui 30 incunaboli, 850 cinquecentine, numerosissimi volumi rari e preziosi manoscritti, oltre ad autografi di illustri letterati, politici, scienziati italiani e stranieri. Anche l'emeroteca annessa alla biblioteca è dotata di numerose riviste e raccolte di giornali rare ed introvabili. Il prestigio della Biblioteca è cresciuto a partire dagli anni trenta del XX secolo, quando la direzione è stata assunta dall'erudito Giambattista Gifuni (1891-1977). Attraverso la sua intelligente mediazione il patrimonio bibliotecario si è arricchito con l'acquisizione del corposo Archivio privato di Antonio Salandra. Attualmente il patrimonio librario della Biblioteca è catalogato on-line negli indici del Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN).
Indirizzo: Corso Garibaldi, 74, c/o Municipio
CAP: 71036
Luogo: Lucera (FG)
Regione: PUGLIA
Contatti: Tel. 0881-541219 Fax 0881-547041