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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI





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Documento Lettera di Vilfredo Pareto a Vittore Pansini

Vilfredo Pareto afferma che "i fatti recenti hanno pienamente confermato le deduzioni storiche sull'opera wilsoniana esposte nel mio articolo nella "Rivista d'Italia" del luglio 1918 (1). Quando esso fu pubblicato, mi gridarono la croce addosso. [...] La "Rivista d'Italia" aveva messo una postilla al mio articolo del luglio 1918 (2) e ne ha messo una peggiore a quello ora pubblicato (3) e che le ho mandato. Ad essa premeva non essere tenuta responsabile dei miei articoli in quella "Rivista" e mi disapprova. Ma ciò segue perchè si dimenticano i principii che mi guidano per le mie pubblicazioni. Io scrivo ciò che parmi descrizioni di fatti e loro conseguenze senza lasciarmi deviare da alcuna considerazione di convenienza e di opportunità". Verso la fine della lettera si cita Bonaldo Stringher, famoso finanziere che diresse la Banca d'Italia per trent'anni (dal 1900), ministro del Tesoro del governo Orlando, dal gennaio al giugno 1919. Lettera di cui si conserva anche la busta indirizzata: "Ill.mo signore Vittore Pansini Sostituto Procuratore del Re. Macerata (Italie)". Verificato per censura. Non è visibile il timbro postale di Céligny, visibile il timbro postale di Macerata del 2-V-919. (1) Vedi nota bibliografica e XXXIII D 17.24. (2) (3) La "Rivista d'Italia" aveva preso le distanze dallo "scetticismo politico" di Pareto. Vedi nota bibliografica.

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Bonaldo Stringher (21-12-1917)

In questa lettera Nitti riferisce a Stringher di aver sentito "da varie parti" che la Banca centrale di Zurigo è sospettata (anche da Governi esteri) di prendere parte a operazioni finanziarie mirate a danneggiare gli Stati dell'Intesa. Nitti segnala questo sospetto al Governatore perchè gli risulta che la Banca d'Italia abbia rapporti d'affari con la banca in questione e invita il suo corrispondente ad adottare opportuni provvedimenti.

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Bonaldo Stringher (29-12-1917)

Nitti scrive a Stringher di aver ricevuto un telegramma dal Conte Macchi di Celere. Il telegramma riferisce sulla concorrenza tra la Banca Commerciale italiana ed il Credito italiano nella vendita delle lire sulla piazza di New York. Questa situazione comporta effetti depressivi sul corso della lira. Nitti invita quindi Stringher a richiamare le banche in questione.

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Documento Lettera

Nitti riferisce a Stringher che il Ministro degli Esteri lo ha informato che alcune banche francesi, con l'appoggio del governo siberiano, apriranno tra breve filiali nella zona di Vladivostok. Sarebbe opportuno a parere di Nitti che le banche italiane provvedessero almeno al servizio di corrispondenza con tali banche. Inviare persone competenti renderebbe più facile l'attivitàdelle imprese italiane già attive in Siberia nella realizzazione di opere pubbliche. Nitti prega Stringher di fargli sapere cosa ne pensa in proposito.

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Bonaldo Stringher

Nitti chiede a Stringher se questi ha ricevuto il rapporto dell'ambasciatore italiano in Cina, Carlo Sforza, circa l'istituzione di una banca italiana in Cina. Nitti concorda con il Conte Sforza sull'utilità dell'iniziativa e sarebbe lieto se qualche "coraggioso" istituto italiano se ne facesse promotore. La banca italiana in Cina avrebbe il compito di sviluppare le relazioni commerciali tra Italia e l'intero Oriente. Non si chiederebbero ingenti capitali e sarebbe facile, a parere di Nitti, trovare la persona idonea e sicura a cui affidare la direzione della Banca. Nitti chiede a Stringher di fargli sapere che cosa pensa in proposito e se la Banca d'Italia sia disposta a promuovere direttamente o indirettamente l'iniziativa. In allegato alla lettera si trova la memoria di Sforza.

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Documento Lettera

Loria ricorda a Stringher che egli da anni si trova nella posizione di professore straordinario e che ambisce a divetare ordinario. La promozione dipende dal Ministero e dal Ministro. Loria si rivolge a Stringher che ha amicizie altolocate per chiedere il necessario appoggio.

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Documento Lettera

Loria si rallegra dell'internzione di Stringher di "bibliografarlo" nell'Antologia. Loria ne è particolarmente lieto perchè anche Giuseppe Ricca Salerno voleva recensire il suo lavoro, ma se le "bastonate scientifiche" fanno piacere, non altrettanto si può dire di quelle date per vincere concorsi futuri.Per evitare dunque che Ricca Salerno pubblichi la sua recensione, Loria invita Stringher a far presto e lo prega di distruggre questa lettera.

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Documento Lettera

Loria ringrazia Stringher della confortante recensione e gli assicura che le sue "bastonate" sono "vital nutrimento" per l'attività scientifica di Loria.

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Documento Lettera

Stringher ringrazia Nitti per l'invio dei suoi studi sul lavoro, e per quello sul valore della moneta. Stringher declina l'invito di Nitti di collaborare alla rivista "Riforma Sociale", in quanto i suoi impegni glielo impediscono.

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Documento Lettera

Nitti informa Stringher che la sua conferenza sul brigantaggio potrebbe diventare una parte di un saggio sull'Italia meridionale e sui Borboni. Nitti osserva che su questi argomenti circolanon idee molto lontane dalla realtà. la prolusione del corso di scienza delle finanze verrà forse pubblicata ad ottobre, in un volume dove saranno comparate le situazioni delle singole provincie nei confronti dello Stato. Nitti ritiene che i calcoli sulla pressione fiscale eseguiti da Pantaleoni siano delle "vere volate liriche". Oltre ai dati sui contributi, prosegue Nitti, egli ha raccolto altri elementi di valutazione: distribuzione sul territorio dell'esercito e dei corpi dello Stato, degli istituti di giustizia e di quelli di istruzione e anche i dati relativi alla spesa per opere pubbliche sostenuta dalla Stato nelle singole regioni. Nel Post Scriptum Nitti confida a Stringher di essere in procinto di diventare padre e che tutto il resto in confronto a ciò gli sembra di valore modesto [La risposta di Stringher del 21 luglio 1899 è sintetizzata in ASE in questo stesso fascicolo, NDR]

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Documento Lettera

Stringher scrive a Nitti in risposta alla lettera del 12 luglio [in ASE sintetizzata in questo fascicolo, NDR]. A Stringher interessa molto il nuovo studio di Nitti, e anche se non sarà forse in tutto d'accordo con l'economista lucano, ne potrà nascere un confronto utile e cortese. Stringher invia i suoi auguri a Nitti per la prossima nascita del figlio.

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Documento Lettera

Nitti informa Stringher di avergli inviato una copia della traduzione francese del suo studio sul saggio di sconto e si scusa per non aver risposto prima alla lettera di Stringher. La nascita del figlio è stata complicata e solo da pochi giorni mamma e figlio stanno bene. Nitti informa Stringher di essere in procinto di pubblicare il libro sulla distribuzione delle spese in Italia in due versioni: una accademica e l'altra più sintetica. Nitti promette a Stringher di inviargli le due versioni non appena possibile e che sarà onorato per ogni critica che Stringher vorrà muovergli.

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Documento Lettera

Pantaleoni annuncia a Stringher che gli invierà un suo lavoro costatogli una enorme fatica, dato l'isolamento che Pantaleoni ha subìto a Macerata. Egli chiede a Stringher se questi abbia notizie della pubblicazione di un libro o anche solo di un articolo che tratti di un corso di statistica tenuto a Londra dal prof. Foxwell (che ha curato l'edizione postuma di "Investigations in currency and finance" di Jevons). Pantaleoni, che aveva letto il programma del corso tempo addietro, specifica che il corso trattava delle teorie delle medie in statistica, argomento che anche Stringher poteva trovare di suo interesse.

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Documento Lettera

Stringher ringrazia Nitti per l'invio dei "Discorsi ai giovani d'Italia" e, anche se non è del tutto d'accordo con Nitti, gli esprime il proprio apprezzamento perché ha fugato le illusioni sull'Italia come paese naturalmente ricco.

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Stringher si complimenta con Nitti per il "limpido" manuale di scienza delle finanze. Stringher comunica a Nitti che sta leggendo "Napoli e la Questione meridionale", volume che "trabocca di amore e di amarezza".

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Documento Lettera

Nitti ricorda a Stringher di tenerlo presente per l'affidamento di cause afferenti alla Banca d'Italia a Napoli e in tutto il Mezzogiorno. Nitti rapprenta già il Banco di Sicilia e spera che questo non costituisca per Stringher un problema.

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Nitti comunica a Strigher che egli ha riaperto il suo studio legale in Napoli che si occupa di affari civili e soprattutto commerciali, marittimi e industriali presso tutti i Tribunali e le Corti giudiziarie del Regno.

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Nitti si complimenta con Stringher per la chiarezza della relazione annuale della Banca d'Italia, "frutto del buon indirizzo di chi la dirige".

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Stringher si complimenta con Nitti per la nomina a Ministro del Tesoro.

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Nitti riferisce a Stringher che la situazione dei conti pubblici si è aggravata e ha "bisogno" che entro la fine della settimana l'Istituto nazionale dei cambi sia cosa compiuta. A tal fine, Nitti ritiene opportuno creare un consorzio di banche di emissione con inoltre la partecipazione dei quattro maggiori istituti di credito ordinario. Stringher valuterà se sia opportuna la partecipazione della Banca d'Italia.

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Nitti si lamenta per il poco entusiasmo dimostrato dagli istituti di credito ordinario in relazione all'istituzione dell'Istituto nazionale dei cambi con l'estero. Se per la fine della settimana non sarà tutto regolato, Nitti minaccia che farà a meno di essi, ma requisirà il loro personale: ha già preparato il provvedimento. Egli confida nell'opera patriottica di Stringher.

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Documento Lettera

Stringher riferisce a Nitti di aver incontrato il giorno precedente "le note persone" per la costitutzione dell'INCE e lo invita a non sottovalutare le critiche che gli vengono poste. Non conviene né a Nitti, né alla Banca d'Italia, né al costituendo ente circondarsi di malcontento, dovendo compiere operazioni finanziarie di grande mole.

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Documento Lettera

Stringher, dopo aver preso visione degli appunti relativi alla sistemazione dei cambi ideata da Nitti, rileva che non si tratta come Nitti sostiene di un vero consorzio tra banche, ma di un monopolio di Stato a cui le banche di emissione e quelle di credito ordinario sono obbligate a prestare personale e uffici. Stringher comunica a Nitti che gli ha inviato un documento in cui si riassume il giudizio degli istituti, ma senza far proposte, in quanto ciò esula dalle competenze del Governatore. Stringher invita Nitti a rimeditare sulla soluzione proposta.

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Documento Lettera

Stringher invia a Nitti gli articoli che ha steso su invito del Ministro. Stringher riferisce che tutti i rappresentanti degli istituti di credito avrebbero preferito un ordinamento corsortile dei cambi, ma hanno dichiarato la loro disponibilità a cooperare con la Banca d'Italia. Stringher segnala a Nitti l'opportunità di cassare l'art. 12 del progetto, in quanto ritiene pericoloso disturbare i detentori di capitali mentre si avvicina la sottoscrizione di un prestito.

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Nitti scrive a Stringher di non aver niente in contrario al coinvolgimento di banche minori nell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero.

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Nitti ritiene che la bozza inviatagli da Stringher relativa all'istituzione dell'INCE vada bene e si chiede se non sia opportuno inserire un articolo che obblighi gli Istituti di credito ordinario a mettere a disposizione dell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero il personale competente in materia di cambi.

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Nitti riferisce a Stringher che il prestito nazionale sta andando bene. Egli ritiene che sia necessario arrivare a raccogliere 6 miliardi di lire. Nitti chiede notizie sull'INCE e afferma che bisogna che l'istituto vada in funzione al più presto.

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Stringher aggiorna Nitti su alcuni risultati ottenuti nella sottoscrizione del prestito nazionale e gli riferisce delle difficoltà riscontrate nelle provincie di Ferrara e Cremona.

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Nitti ringrazia Stringher per azione da questi prestata in sostegno al prestito nazionale. A parere di Nitti è necessario che questo prestito renda più di tutti i precedenti. Inoltre Nitti chiede a Stringher di comunicargli al più presto il nome del nuovo Direttore generale dell'INCE.

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In risposta alla lettera di Stringher del 4/12/1918 [sintetizzata in ASE in questo fascicolo], Nitti informa Stringher di aver dato disposizioni perchè venga intensificata la propaganda a favore del prestito nelle provincie di Cremona e Ferrara. Nitti ritiene necessario che le sottoscrizioni arrivino a 6 miliardi per evitare nuove emissioni di moneta. Inoltre Nitti ricorda a Stringher che bisogna nominare amministratori e sindaci dell'INCE: i diversi "gruppi" dovranno indicare le persone da loro designate, ma poi la nomina spetterà a Nitti stesso, in qualità di ministro.

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Documento Lettera

Nitti informa Stringher di averlo nominato Presidente dell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero.

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Documento Lettera

Stringher invia a Nitti il prospetto delle sottoscrizioni nelle provincie venete.

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Nitti scrive a Stringher che la sottoscrizione si va indebolendo e bisogna rafforzarla, dovendo arrivare a 6 miliardi di lire.

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Documento Lettera datata marzo 1918

Nitti ritiene che l'ammontare delle sottoscrizioni del prestito nazionale potranno arrivare a 5 miliardi e mezzo. Per la fase conclusiva Nitti confida nell'azione di Stringher, che potrà essere più efficace di ogni altra opera. Nitti spera inoltre che l'INCE potrà essere per il giorno 11 in prefetta "efficienza".

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher che il giorno precedente le sottoscrizioni del prestito nazionale sono andate male. Ciò è grave anche perché mancano solo 10 giorni alla chiusura e bisogna raccogliere ancora almeno un miliardo. Nitti prega quindi Stringher di intensificare lo sforzo della Banca d'Italia.

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Documento Lettera

Nitti insiste con Stringher affinché l'INCE entri in funzione l'11 marzo.

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher che notizie provenienti da varie parti fanno temere che non tutti i cambi passino per l'Istituto nazionale per i cambi con l'estero. Nitti ritiene opportuno avvalersi del DL 25.11.1917, n. 100 e far accompagnare le singole esportazioni da un apposito certificato. Nitti sarà grato a Stringher se questi potrà fargli avere delle precise indicazioni in proposito, affinché Nitti possa emanare il provvedimento, come previsto dall'art. 3 del citato decreto.

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Nitti scrive a Stringher che la situazione dei cambi richiede "cure speciali". Per quanto riguarda al situazione interna, Nitti riferisce al suo corrispondente che la situazione è assai migliorata e spera di non avere più scioperi. Nitti chiede notizie sulla situazione del Banco di Roma e si augura di vedere presto Stringher di persona per discutere di questi argomenti.

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Documento Lettera

Stringher invia a Nitti una delle prime copie di una pubblicazione dell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero, ente che deve la sua creazione a Nitti.

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Nitti scrive a Stringher che resterà a Roma ancora qualche giorno e vorrebbe discutere della situazione politica, che lo preoccupa.

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Nitti scrive a Stringher che vorrebbe incontrarlo per discutere della situazione politica, che lo "inquieta vivamente".

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Stringher ha ricevuto solo ora le richieste di colloquio di Nitti e sarebbe disponibile il giorno seguente.

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Nitti accetta l'invito di Stringher di incontrarlo il giorno seguente.

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Nitti dichiara a Stringher di essere molto preoccupato della situazione economica e finanziaria. Egli vede con dolore "l'assoluta mancanza di programmi e l'assenza di ogni energia restauratrice".

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Documento Dichiarazione di sostegno al nuovo presidente del Consiglio Salandra

Stringher informa Salandra di aver ricevuto la visita dell'onorevole Rubini, il quale gli avrebbe espresso alcuni dubbi, cui non si fa alcuna esplicita mensione nel testo della lettera. Stringher fa, invece, esplicito riferimento alle esortazioni che avrebbe ricevuto da Rubini a sostenere Salandra nel "difficile compito" di Presidente del Consiglio cui è stato chiamato e ad offrirgli la sua "opera illuminata". Stringher informa inoltre Salandra di aver incontrato l'onorevole Emilio Morpurgo, il quale avrebbe elogiato la cortesia mostratagli dallo stesso Salandra in circostanze non esplicitate nella lettera.

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Documento Consulenza tecnica dei rappresentanti dei principali istituti di credito italiani

Il documento si compone di un biglietto d'accompagnamento e di una lettera in allegato. Entrambi i documenti sono stati spediti da Stringher a Salandra. Nel biglietto Stringher si limita ad accennare all'oggetto della lettera spedita in allegato. Si tratta, in particolare, di una missiva che lo stesso Stringher avrebbe indirizzato ad Otto Joel (1) per comunicargli l'ordine ricevuto dal Presidente del Consiglio dei ministri (Salandra) di convocare una riunione per l'11 corrente mese aperta a tutti i rappresentanti dei maggiori istituti di credito italiani. Finalità della riunione era uno scambio di notizie e di suggerimenti su eventuali provvedimenti da prendere prima del giorno 19, in considerazione delle direzioni verso cui stava evolvendo la situazione del mercato finanziario e monetario. Nella stessa lettera Stringher aveva, inoltre, invitato Otto Joel ad informare della riunione i colleghi di Milano, per coinvolgerli nello scambio di idee sia sulla situazione finanziaria, sia sulle disposizioni legislative più strettamente necessarie da prendere nell'immediato. (1) Otto Joel era in quel periodo uno dei fondatori della Banca Commerciale Italiana.

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Documento Lettera ai dirigenti delle filiali della Banca d'Italia

Il direttore generale della Banca d'Italia Stringher informa il presidente del Consiglio Salandra di aver contattato personalmente i direttori delle filiali della Banca d'Italia della riunione prossima. Per darne dimostrazione gira per conoscenza la missiva informativa in questione allo stesso Salandra. Stringher informa Salandra di aver inviato l'avviso della riunione alle filiali della Banca cui fanno capo grossi stabilimenti industriali e di aver esteso l'invito ai dirigenti delle maggiori banche italiane.

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Documento Problemi pratici nelle operazioni di restituzione dei depositi in conto corrente

Stringher informa che "le disposizioni del Regio Decreto del 4 corrente, relativo alla restituzione dei depositi in Conto Corrente, presso gli Istituti di Credito creano qualche grave difficoltà agli stabilimenti industriali, i quali devono provvedere alle paghe agli operai e ad altre indilazionabili occorrenze delle industrie". Prega, pertanto, Salandra di mediare presso gli istituti locali, affinché essi soddisfino l'obbligo generale della restituzione del minimo di 5 e vogliano attentamente esaminare caso per caso la convenienza di fornire agli stabilimenti industriali acconti sul loro conto corrente in attesa di nuovi provvedimenti. Informa, inoltre, Salandra d'aver già scritto alle Direzioni Centrali dei maggiori istituti di credito nazionali.

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Documento Scambi d'opinione con Salandra

Otto Joel ringrazia Salandra per averlo ricevuto e per aver ascoltato le idee e le impressioni che si è permesso di sottoporre all'attenzione del presidente del Consiglio. Comunica a Salandra d'essersi tenuto in costante contatto con il commendatore Bonaldo Stringher che gli ha trasmesso il desiderio di Salandra stesso che i rappresentanti dei maggiori istituti di credito si riunissero presso di lui per conoscerne notizie, manifestazioni, suggerimenti in ordine ad eventuali provvedimenti da prendere prima del 19 corrente mese in vista della presente situazione del mercato finanziario e monetario. Joel informa inoltre Salandra che il 12 corrente è la data fissata dal commendatore Stringher per la prossima riunione da tenersi a Roma per raccogliere tutti quei "dati" che, riuniti con tutti gli altri di cui può disporre il Regio Governo e sottoposti al vaglio critico dai colleghi, consentano al Governo di varare nuovi, opportuni provvedimenti.

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Documento Resoconto dello scambio d'opinione con i ministri Rubini e Cavasola

Nella lettera Bonaldo Stringher rende conto dello scambio d'opinioni avuto coi ministri Rubini e Cavasola. Con essi "in un punto fondamentale", su cui ricerca l'opinione personale di Salandra "per liberarmi - scrive - da responsabilità". A tale scopo invia in allegato la lettera che aveva indirizzato al ministro del Tesoro, l'ingegnere Giulio Rubini (vedi documento C=1=2.78bis).

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Documento Resoconto a Giulio Rubini sui 'desiderata' dei principali istituti di credito italiani

La lettera è allegata ad altra indirizzata da Bonaldo Stringher, direttore della Banca d'Italia, al presidente del Consiglio dei ministri Antonio Salandra. Stringher comunica a Rubini i "desiderata" dei grandi istituti di credito italiani ed in appendice elenca due articoli discussi e rimasti in sospeso perché controversi. Stringher informa Rubini d'aver a lungo discusso con il rappresentante della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, con il marchese Ferrero di Cambiano, presidente dell'Associazione Casse di Risparmio e con il presidente della Federazione delle Banche popolari. Tutti e tre questi autorevoli rappresentanti, sentiti ciascuno separatamente, gli avrebbero dichiarato che: 1) "occorre non fermarsi al 20 del mese, ma procedere fino al 30 per dare un maggiore periodo di sicurezza e di tranquillità ai clienti e agli Istituti, essendo l'incertezza il peggiore danno per tutti; 2) si può chiedere il rimborso al 10 ma diviso in due tempi, in modo che sino a metà settembre si avrebbe un rimborso complessivo del 15; 3) il decreto per le cambiali va bene nella misura del 20 anche in presenza delle misure su accennate per i rimborsi dei depositi tanto più che la questione dei depositari fa riscontro vero e proprio con quella dei debiti cambiari e che la maggior parte dei commercianti riscuote in contanti e paga a scadenza oggi col beneficio della moratoria allungata. Nella parte conclusiva della lettera Stringher si lascia andare ad alcune considerazioni personali sulla questione: "purtroppo oggi dobbiamo lavorare coi puntelli nella speranza che poi alla fine l'edificio scosso dalle fondamenta possa reggere".

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Documento Considerazioni sul mercato finanziario internazionale

Stringher prega Salandra di leggere "la memorietta" da lui acclusa alla lettera (vedi documento C=1=3.95) riguardante l'andamento del mercato di Milano nelle ultime due giornate: il "diritto di Sconto" è stato esercitato su iniziativa della Banca Commerciale, che il giorno precedente era stata fortemente attaccata. La speranza di Stringher è che "la lezione" le sia giovata. Quanto ad una non ben precisata "intesa collettiva" di cui Stringher e Salandra sembra avessero già precedentemente discusso, ritiene, "date le condizioni presenti del mercato internazionale", che "sia prudente non fare, piuttosto che fare". La stessa considerazione ha già espresso a Della Torre.

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Documento Pratica del prestito cambiario al Comune di Trieste

Il commendatore Balzarotti Informa Stringher d'aver conferito coi cointeressati nel prestito cambiario al Comune di Trieste, i quali avrebbero confermato la loro decisione espressa già il 2 dicembre. Sebbene il momento non consiglierebbe d'accettare la richiesta pervenuta dal "noto" intermediario, tuttavia un rinnovo parziale e forse anche totale potrebbe essere preso in seria considerazione qualora il Real Governo manifestasse il suo interessamento verso il Credito Italiano o scrivendogli in via riservatissima oppure mediante una lettera della Banca d'Italia sottoscritta da Stringher stesso.

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Documento Provvedimenti governativi sui conti correnti

Stringher esprime alcune sue personali considerazioni sui nuovi provvedimenti governativi relativi ai conti correnti: "Il provvedimento per i conti correnti forse farà arricciare il naso ai signori di Milano, ma parmi che ormai abbiamo piena giustificazione per quanto risponde l'articolo 36. Rispetto all'articolo 37 parmi che sarebbe opportuno di stabilire che l'applicazione di un saggio d'interesse superiore a quello previsto dallo stesso articolo 37 dovrebbe essere subordinata all'approvazione del ministro del Tesoro. Così ci sarebbero garanzie per tutti (...)".

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Documento Pratica del prestito cambiario al Comune di Trieste

Il commendatore Balzarotti informa Stringher che il Banco Commerciale ha preso contatti diretti con il podestà di Trieste, il quale ha chiesto al direttore del Credito Italiano il rinnovo del prestito per sei mesi e per due milioni e mezzo di lire. L'incaricato del Credito Italiano gli avrebbe promesso una risposta nel più breve tempo possibile. Successivamente il podestà avrebbe telegrafato pregando di estendere il prestito a 3 milioni. Balzarotti comunica a Stringher d'aver acconsentito alla richiesta. L'operazione sarebbe stata, dunque, conclusa assecondando la volontà del Regio Governo e salvaguardando l'interesse dell'istituto bancario.

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Documento Pratica del prestito cambiario al Comune di Trieste

Stringher comunica a Salandra di aver parlato al commendatore Balzarotti del Credito Italiano per la questione del Comune di Trieste. Si era riservata una risposta solo dopo aver interrogato le altre banche creditrici, dubitando non della potenzialità economica di quel Comune, ma delle possibili conseguenze della guerra.

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Documento Pratica per il prestito cambiario al Comune di Trieste

Stringher annuncia a Salandra che la risposta per il prestito di Trieste è ormai prossima e preme affinché sia il podestà in persona ad occuparsi della questione, evitando "di mandare in giro" il signor Morpurgo, "che ha quasi l'aria di un intermediario".

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Documento Rapporti tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia

Rubini informa Salandra d'aver chiesto a Stringher di telegrafare a due altri direttori generali della Banca d'Italia "per intendersi su di un assorbimento da parte dei tre istituti di una metà dei Buoni quinquennali, del valore complessivo di 30 milioni", e sulla "graduale assunzione anche del soldo, a meno che vengono smaltiti. Ma occorrerà accontentarsi del 98, forse del 97, più una lieve provvigione". Rubini sa che l'operazione avrebbe comportato "un sacrificio rispetto all'emissione precedente, ma sempre nelle presenti circostanze un bel prezzo".

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Documento Aggiornamenti sulla pratica del prestito cambiario al Comune di Trieste

Per telegramma Stringher ha avuto finalmente conferma che le Banche di Milano si sono accordate col podestà di Trieste per la concessione del noto credito.

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Documento Pratica del prestito cambiario al Comune di Trieste

Minuta di una lettera che Salandra scrive in risposta ad altra ricevuta il 10 dicembre da Stringher (C=1=4.76.3). Salandra così rispondeva all'appello lanciatogli da Stringher d'intervenire direttamente nella questione di Trieste: "Il Governo non può intervenire direttamente per aver ragione, se non per mezzo di esperti, ma se interpello le banche, nella forma che tu reputerai opportuna, ritengo che sarà opera buona e senza dubbio a me gradita".

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Documento Prestiti con l'estero

Bonaldo Stringher rende conto ad Antonio Salandra, presidente del Consiglio dei Ministri, dello stato attuale dei prestiti contratti dall'Italia con Stati stranieri.

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Documento Tabella dei prestiti

Si tratta di una tabella che esemplifica lo stato dei prestiti contratti dal governo italiano rispettivamente con l'Austria, la Francia, la Germania, l'Inghilterra, la Svizzera, l'Olanda e la Russia. La tabella si articola in varie voci: Stato emittente, Data d'emissione, Ammontare del prestito, Saggio d'interesse, Prezzo d'emissione, Durata del prestito.

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Documento Ancora sul prestito cambiario al Comune di Trieste

Oggetto della lettera sono ancora scambi d'informazioni tra Stringher e Salandra sull'operazione di credito eseguita tra il Comune di Trieste e la banca Credito Italiano di Milano.

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Documento Costituzione di un ente bancario anglo-italiano

Stringher discute della costituzione di un ente bancario anglo-italiano, di cui ha già parlato con Salandra. In particolare gli consiglia vivamente di proporlo al Consiglio dei ministri, come oggetto d'analisi e di discussione.

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Documento Giudizi sugli scritti di Salandra

Stringher commenta positivamente le opere di Salandra da lui lette. In particolare esprime giudizi favorevoli sullo "scritto su la progressione dei bilanci negli Stati moderni", che gli ricorda la prolusione accademica pronunciata da Salandra in seduta di laurea nel 1879, alla quale Stringher aveva assistito con Bodio Luigi.

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Documento Progetto di fusione delle Società per Azioni

Stringher si apre con Salandra ad alcune riflessioni ed osservazioni sul disegno di legge riguardante l'aumento del capitale e la fusione delle Società per Azioni. A suo avviso è conveniente sollecitarne l'approvazione, perché nel corso di quello stesso mese avrebbero avuto luogo importanti assemblee generali dell'Istituto di Credito.

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Documento Sottoscrizioni al prestito nazionale

Stringher aveva fatto intestare un vaglia di lire 6000 al prof. Luigi Einaudi che aveva a sua volta dato conferma dell'avvenuta ricezione con lettera raccomandata. Stringher invita ora Salandra a prestare attenzione alle cifre "interessanti e significative" raccolte in un foglio allegato alla lettera ed intitolato "Riepilogo delle sottoscrizioni al prestito nazionale 4,50". Emissione gennaio ed emissioni di luglio dei seguenti istituti di credito: Banca d'Italia, Banco di Napoli, Banca di Sicilia, Banca Commerciale Italiana, Credito Italiano, Banco di Roma, Società Bancaria Italiana, Società Italiana di Credito Provinciale, Associazione Casse di Risparmio, Federazione Banche Popolari, altri Consorziati di prima Categoria, Consorziati di seconda categoria, Agenzie Istituto Nazionale Assicurazione, Esattori Imposte, Consorzio di Cassa Risparmio Province Lombarde ed Altri Consorziati per un totale a gennaio di 1.000.000.000 e a luglio di 1.121.900.000".

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Documento Regolamentazione del commercio estero

Stringher sollecita Salandra a comporre una "buona" commissione per dirigere economicamente gli acquisti all'estero nell'interesse generale. Stringher evidenzia il bisogno che il Tesoro abbia forze e che non gli si creino difficoltà, se si vuole sfruttare efficacemente l'acconto di Londra. Conferma la sua disponibilità e quella del suo istituto a sostenere il Governo ed ogni sua iniziativa.

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Documento Confronto politico

Stringher si confronta con Salandra su questioni di politica interna ed estera dell'Italia nel difficile periodo dell'entrata in guerra contro l'impero austro-ungarico, la Germania e la Turchia.

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Documento Considerazioni sul Prestito Nazionale

Stringher dà conferma a Salandra che l'articolo di Luigi Einaudi, pubblicato nelle due edizioni del giorno prima del Corriere della Sera, avrebbe diffuso ed accentuato il malcontento "che già serpeggiava latente tra i sottoscrittori del Prestito Nazionale, emissione gennaio c.a., poiché esclusi dal beneficio dei vantaggi che godranno i sottoscrittori dello stesso prestito emissione luglio. Malcontento che dal lato del diritto è ingiustificato, ma che adesso, dopo di essere stato così autorevolmente e palesemente rilevato e proclamato, merita attenzione perché non mancherà di danneggiare l'esito della sottoscrizione".

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Documento Bozza di una memoria sul prestito nazionale

E' la bozza di una memoria riassuntiva di tutto ciò che interessa il prestito nazionale al 5 per cento. Coglie l'occasione per invitare Salandra a tenere una conferenza sull'esecuzione dei patti di Londra. Adombra i suoi dubbi sulle gravi ripercussioni sul corso dei cambi con l'estero che si verificheranno in seguito ad una non corretta esecuzione dei suddetti patti.

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Documento Appunti del prof.Maffeo Pantaleoni

Stringher invia a Salandra una lettera con alcuni appunti dattiloscritti di Maffeo Pantaleoni in allegato (Note del prof. Pantaleoni). Essi sono articolati nei seguenti punti di discussione: 1) Il concorso di capitale estero nelle industrie - quello esistente e quello che sarebbe possibile e desiderabile; 2) E' assai più utile agli italiani che non s'investa direttamente nelle singole industrie, nella navigazione, nell'elettro-tecnica, nei cotonifici, ecc., bensì si prendano compartecipazioni nelle banche di credito mobiliari e attraverso queste gli stranieri s'interessino alle industrie: il riparto del capitale tra le varie domande riuscirà allora più conforme alle produttività marginali, avverrà in modo più disseminato e così da non fare 'blocco' in certi rami d'industria; avrà caratteri più agili, liberi, sostituibili. E' assai più facile ottenere il concorso a banche anziché venti concorsi in venti industrie, perché il primo metodo richiede risposta ad un solo quesito, anziché a venti; e risposta a quesito di cui gli elementi sono facilmente riuniti, anziché a quesiti di cui gli elementi sono molti gruppi eterogenei; 3) Una combinazione è ora presente, domani non lo sarà più; e un'altra sarà resa difficile dall'inconsiderato rifiuto dell'attuale. Assumerà perciò una grave responsabilità chiunque: a) la esaminasse superficialmente; b) la lasciasse tramontare per tardività nel decidersi. La combinazione che si offre è adeguata per la forma e per le persone alle esigenze del patto di Londra (...); 4) Il patto di Londra non acconsente più l'equivoco della formale pace con la Germania e dell'effettiva lotta contro questo solo e vero nemico nostro. Ci priva pure, l'equivoco detto, di pegni utili per il giorno della pace; 5) La combinazione proposta, perché è anglo-belga-francese, esclude il dominio di un'unica forza straniera in Italia. E' stato questo punto antitetico al regime precedente che è ancora l'attuale; 6) La combinazione proposta riunisce forze capitalistiche così ingenti, quale nessun'altra combinazione può riunire maggiori e perciò tali da essere di grande giovamento per l'Italia nel regime post-bellico; 7) Le banche e gli industriali disposti a far parte di una combinazione con la Commerciale: a) a patto che questa si liberi dai tedeschi e dagli italo-tedeschi, b) a patto che il governo gradisca il loro intervento (...).

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Documento Accordi finanziari con l'estero

Stringher fa riferimento ad una conversazione avuta con Salandra sulle "progettate combinazioni francesi ed inglesi con le banche italiane" . Stringher, inoltre, comunica all'amico di aver scritto al delegato della Banca d'Italia a Londra, Joe Nathan, per informarlo, innanzitutto, che in Italia si vedrebbe favorevolmente la partecipazione del capitale italiano nel progetto della combinazione anglo-italiana, meno sproporzionato rispetto all'inglese, per il momento stabilito in un rapporto di 6 a 2. Inoltre lo informa che il governo italiano è favorevole alla partecipazione diretta del Board of Trade o, comunque, alla sua garanzia sull'affare, per evidenti considerazioni di principio e di opportunità. Su quest'ultimo punto "delicato", per il quale Salandra aveva richiesto maggiori informazioni, ha pregato Nathan di assumerne a Londra e di riferirne a Stringher con qualche sollecitudine. Sicché Stringher è in attesa di risposte importanti da Nathan, che comunicherà prontamente a Salandra.

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Documento Trust anglo-italiano

Stringher invia le informazioni ricevute da Nathan a Salandra. Si tratta d'informazioni relative alle riunioni svoltesi a Londra tra i rappresentanti del Consorzio anglo-italiano alla presenza del commendatore Balzarotti, amministratore del Credito Italiano, del commendatore Bianchi, già direttore generale delle Ferrovie dello Stato. Pare siasi convenuta la costituzione di un trust di carattere esclusivamente finanziario costituito dai due gruppi: l'uno inglese (400mila sterline di capitale), l'altro italiano, con capitale di 10 milioni di lire, di cui per l'equivalenza di 200mila sterline, garantito dal Credito Italiano e il resto (200000 sterline) sottoscritto dal gruppo inglese. La direttiva generale del trust dovrebbe essere comune. Il Cancelliere McKenna su istanza del Board of Trade ha aderito alla proposta di garantire al gruppo inglese l'interesse del 5 per cento annuo per un capitale massimo di 600mila sterline. Ha ritenuto conveniente far conoscere a sir Everard Hambro che il governo italiano non era al corrente della cosa e di autorizzarlo a suggerire che il governo inglese per la buona regola informi quello italiano prima di decidere. Sembra che l'iniziativa dell'affare sia dovuta principalmente alla casa Westinghouse e che il trust abbia come primo scopo la trasformazione in trazione elettrica delle ferrovie dell'Italia settentrionale, alla quale trasformazione la Westinghouse s'interessa specialmente".

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Documento Ancora sulla costituzione del trust anglo-italiano

Stringher informa Salandra della partenza di Balzarotti e dell'ingegnere Bianchi da Londra a Roma per la fondazione del trust anglo-italiano. La costituzione era subordinata all'approvazione del governo italiano, e ciò per merito dell'intelligente mediazione di sir Everard Hambro.

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Documento Onorificenze

Stringher commenta con Salandra le pubbliche onorificenze di cui sono stati resi oggetto entrambi.

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Documento Auguri di buon anno

Stringher invia gli auguri a Salandra "ad inizio di un anno che non sarà meno duro, ma che confidiamo vistosamente risolutivo".

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Documento Biglietto

Stringher invia a Salandra i suoi complimenti per lo "splendido discorso all'Università". La lettera attesta il rapporto di stima oltre che di affetto che lega Salandra e Stringher.

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Documento Sui conti correnti degli Istituti di emissione

Salandra risponde a Sonnino sulla questione politico-militare della conquista di Valona. Interessante il post scriptum, nel quale Salandra dichiara: "sono in tutto della tua opinione circa i conti correnti degli Istituti di emissione, i quali, in quest'ultimo mese, hanno dato il maggior reflusso che si poteva avere. Ma Stringher ha ridotto l'interesse dal 2 all'1 e mezzo e Rubini risente le influenze milanesi" sulla conquista di Valona.

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Documento Corrispondenza: Antonio Salandra a Sidney Sonnino (02-10-1914)

Nella lettera Salandra si dilunga sui dettagli militari della spedizione italiana in Albania. In un secondo momento si sofferma sui riflessi problematici provocati dalla diffusione delle mine in mare sull'economia della costa adriatica, causa di disoccupazione per tutta la "gente minuta" che "vive del mare". Salandra si confronta, inoltre, con Sonnino sulle difficoltà che incontrerebbe nel sostituire Rubini al Ministero del Tesoro, qualora quest'ultimo decidesse di andarsene: "con Luzzatti io non ci sto, a nessun patto". Infine, Salandra risponde alle riflessioni di Sonnino sulla questione dei conti correnti degli Istituti di emissione: "Sono in tutto della tua opinione circa i conti correnti degli Istituti di emissione, i quali in quest'ultimo mese hanno dato il solo riflusso sano alla circolazione, che si sia potuto avere. Ma Stringher [direttore generale della Banca d'Italia] ha paura: infatti ha ridotto l'interesse dal 2 al 1 e mezzo. E Rubini risente le influenze milanesi".

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Documento Sul ribasso dei cambi

Stringher discute con Salandra della situazione del ribasso del cambio. La lettera è seguita da appunti dell'on. Salandra, in particolare da una relazione di una sua visita a Stringher.

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Documento Congratulazioni per la vittoria del 4 novembre 1918

Stringher invia a Salandra, presidente del Consiglio del 24 maggio 1915, data d'ingresso ufficiale dell'Italia nel primo conflitto mondiale, le congratulazioni per la vittoria finale.

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Documento Sul corso legale della moneta italiana

Stringher comunica che a partire dal giorno 10 aprile si sarebbe dato corso legale alla moneta italiana nella province occupate e che nello stesso periodo fino al giorno 19 successivo si sarebbe provveduto al ritiro dei biglietti emessi dalla banca austro-ungarica. Stringher sottolinea la necessità di assicurare benefici nel cambio anche in relazione agli indennizzi che possono essere pretesi a carico dei nemici.

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Documento Accordi per il prossimo incontro

Stringher e Salandra si accordano per un incontro imminente relativo ad alcune importanti questioni cui non si fa cenno nella lettera, compatibilmente con i rispettivi impegni.

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Documento Parole d'elogio

Stringher ha letto il discorso di Chieti "denso di pensiero come sono di solito le cose tue". Porge a Salandra le sue felicitazioni.

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Documento Parole d'elogio

Stringher approfitta del giorno della commemorazione dell'entrata vittoriosa dell'Italia in guerra nel 1915 per rivolgere il suo pensiero "con devozione" all'ex presidente del Consiglio Antonio Salandra.

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Documento Istituti di credito fondiario per il Mezzogiorno

Salandra è informato di una riunione privata, svoltasi sotto la presidenza di [Alessandro] Martelli e con l'intervento di alcuni dirigenti dei principali istituti di credito italiani. La riunione avrebbe avuto luogo presso il Ministero dell'Economia nazionale e sarebbe stata finalizzata ad esaminare una questione sollevata dai due Banchi Meridionali. Nel corso della riunione infatti si fa notare come "lo Statuto del Banco di Napoli già comprende, tra le forme di credito che il Banco può esercitare, il credito fondiario ed agrario. L'autorizzazione governativa non può, pertanto, essere considerata che come una pura formalità, la questione di merito essendo stata risoluta al momento in cui fu approvato il nuovo statuto del Banco. Il credito fondiario sarebbe un naturale complemento dell'attività che il Banco di Napoli è chiamato ad esercitare nel campo creditizio. Esso gioverà alle province meridionali ed aiuterà il Banco di Napoli a smobilitare una parte del suo portafoglio". La proposta di una possibile collaborazione con l'Istituto Italiano è contrastata dalla convinzione di alcuni presenti che il Banco di Napoli possa gestire il tutto da solo, e che la cartella emessa con la firma del Banco di Napoli sia "sempre più accetta alle popolazioni del Mezzogiorno, che non la migliore cartella fondiaria emessa da altro istituto". Per non ledere gli interessi dell'Istituto Italiano di Credito Fondiario, operante prevalentemente nel Mezzogiorno e qui rappresentato in ogni provincia dalle Sedi e dalle Succursali della Banca d'Italia, si è convenuto di affidare ai due nuovi Banchi meridionali le operazioni di minore entità, riservando all'Istituto italiano quelle di entità superiori ad una determinata cifra. Non si è definito nel corso della riunione il limite delle operazioni che sarebbero state riservate ai due banchi meridionali, anche in conseguenza delle perplessità avanzate dal direttore dell'Istituto Italiano circa l'assunzione dell'impegno di occuparsi soltanto delle grosse operazioni di mutuo. Avrebbe preferito, in un'eventuale ripartizione di lavoro coi Banchi meridionali, avere riservate le minori operazioni, ossia quelle che rappresentavano minori rischi, e che richiedevano minore sforzo d'assorbimento delle cartelle. In conseguenza della riunione passata la Direzione dell'Istituto Italiano di Credito Fondiario chiede a Salandra di esporre nella prossima riunione le ragioni per le quali la proposta dei due Banchi Meridionali non possa essere accettata. Anche Stringher, il quale ha condiviso le stesse perplessità e rimostranze del direttore dell'Istituto Italiano, ritiene opportuno esporne in modo franco e chiaro le ragioni del rifiuto.

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Documento Sul movimento del Banco di Napoli

Stringher è stato informato da Salandra circa il movimento compiuto dal Direttore Generale del Banco di Napoli per il ripristino del Credito fondiario. Quello stesso giorno ha contattato il ministro delle Finanze "per stornare possibilmente il pericolo, che sarebbe pericolo per il Mezzogiorno e per il Banco di Napoli".

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Documento Sul provvedimento dei Banchi Meridionali

Nella lettera si informa Salandra che il 27 si sarebbe tenuta una riunione nella quale si sarebbe dovuta esaminare la proposta di riservare all'Istituto Italiano di Credito Fondiario "le operazioni più grosse", lasciando ai Banchi Meridionali "tutte le altre". Dopo aver sentito il parere di Stringher, Di Nola propone di fare "semmai l'inverso", lasciando, cioè, al suo Istituto le operazioni più piccole. Tuttavia, Di Nola è scettico sulla possibilità che il Ministero delle Finanze e quello dell'Economia Nazionale possano accettare tale controproposta e crede che i due enti si troveranno nell'impossibilità di trovare una soluzione che possa risultare accetta ad entrambe le parti contendenti. Ora Di Nola con la presente lettera chiede a Salandra di aggiungere la propria alle voci sue e di Stringher per dare maggior peso alla controproposta ed evitare un grave danno finanziario al Mezzogiorno. Intanto Stringher ha deciso d'incontrare direttamente Mussolini.

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Documento Sull'andamento dei più importanti istituti di credito

In considerazione delle difficoltà prodotte dallo stato di guerra e dall'azione che il Banco d'Italia intende svolgere per fronteggiarle, con riguardo alla necessaria tutela dei suoi interessi, "importa sopra tutto di rendersi esatto conto delle reali condizioni degli istituti di credito e di risparmio e della importanza dei loro bisogni, affinché possa aversi un criterio approssimativamente esatto dei mezzi che dovranno essere prudentemente adoperati per soddisfarli". Stringher intende rivolgere un invito ai direttori affinché facciano pervenire con sollecitudine una relazione sulle condizioni presenti degli istituti di credito e di risparmio locali, sull'importanza dei ritiri dei depositi già avvenuti, sui pericoli da cui sono minacciati e sulle efficaci garanzie che essi sono in grado di offrire a fronte dei sussidi straordinari dei quali possono aver bisogno. Rivolge, inoltre, ai signori direttori anche l'invito di far conoscere l'avviso circa i provvedimenti di carattere generale o particolare, che essi reputino eventualmente opportuni per fronteggiare "la presente gravissima situazione, la quale non deve far perdere la calma né la serenità delle nostre direttive e nella nostra azione". In allegato vi è una copia della lettera circolare, datata Roma, 5 agosto 1914, diramata alle filiali delle banche per avere notizie circa l'andamento e la situazione dei più importanti istituti di credito locali e delle Casse di risparmio ordinario.

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Documento Risposta a Stringher

Salandra invia la sua risposta alla comunicazione della circolare diramata alle filiali dell'Istituto per avere notizie circa l'andamento e la situazione dei più importanti istituti di credito locali e delle Casse di Risparmio ordinarie.

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Documento Ancora sugli istituti di credito

Si tratta di una lettera confidenziale, in cui Stringher scrive a Salandra di aver riflettuto sulle indagini da lui desiderate, ma "in una forma meno compromettente, e fors'anco meno pericolosa di quella da te indicata". Questa l'analisi condotta da Stringher: "I maggiori istituti di credito avranno i loro difetti e forse qualche colpa, ma oggi sono eccessivamente aggrediti, anche da coloro che furono da essi aiutati e sostenuti. Io non ho nessun interesse e nessuna voglia di proteggerli e di difenderli, ma quando penso che in tutti gli Stati d'Europa e nell'America del Sud esiste la moratoria severa per depositi, e quando rifletto che senza di essa i più colpiti sarebbero stati i depositanti per l'inevitabile crac di tutti o quasi tutti gli istituti, grandi e piccoli, non posso associarmi a coloro i quali credono che i decreti abbiano giovato soltanto alle banche. Con la moratoria giudiziaria di un numero straordinario di istituti sovventori delle grandi industrie manifattrici che cosa avrebbero fatto gli industriali, e che cosa sarebbe avvenuto dell'insieme del lavoro nazionale? Io sono convinto che senza i decreti di moratoria, che sono poi stati attuati in forma meno ferrea per talune classi di depositanti, l'Italia sarebbe oggi in uno stato di crisi bancaria e finanziaria eccezionalmente grave, con effetti politici ancor più gravi". Prima di prendere qualunque decisione che implichi la necessità d'affrontare eccezionali responsabilità, Stringher vuole esporre il suo pensiero in una forma meno affrettata di quella che gli è stata concessa mediante questa lettera.

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Documento Richiesta dei risultati dell'inchiesta sugli istituti di credito

Salandra esprime la sua piena approvazione sull'operato di Stringher e sulle due circolari rimessegli. Da esse dovrebbe derivare "quell'inchiesta sostanziale per quanto sommaria, che io reputavo necessaria in una forma efficace comunque non compromettente". Salandra invita Stringher a comunicargliene comunque i risultati non appena ne entrerà in possesso.

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Documento Richiesta dei risultati d'inchiesta

Copia dattiloscritta della lettera confidenziale precedente scritta da Salandra a Stringher per ricevere quanto prima gli esiti dell'inchiesta condotta sugli istituti di credito.

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Documento Inchiesta sugli istituti di credito

Minuta in cui Salandra ribadisce per l'ennesima volta a Stringher l'urgenza di avere tra le mani gli esiti dell'inchiesta condotta sugli istituti di credito. Scrive, infatti: "la gravissima responsabilità che vi assumeste e che assumerò m'impongono il dovere e mi danno il diritto di conoscere tutta intera la situazione del paese".

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Documento Incontro con Salandra

Il tono grave della lettera del 22, induce Stringher a chiedere un colloquio immediato con Salandra.

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Documento Relazione scritta sull'inchiesta degli istituti di credito

Salandra ribadisce ancora una volta la necessità di ricevere quanto prima una relazione per iscritto e non semplici impressioni verbali sull'inchiesta condotta da Stringher su problemi e 'desiderata' dei principali istituti di credito privati italiani.

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Documento Su di un articolo

Stringher chiede di essere sollevato dall'impegno di preparare l'articolo sui tributi degli zuccheri e la conferenza di Londra, in quanto è stato ingaggiato per il trattato con la Francia nella nuova Conferenza.

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Documento Sul rapporto della Commissione d'inchiesta inglese

Stringher comunica di aver ricevuto il secondo rapporto della Commissione d'inchiesta inglese sulla depressione commerciale. E' un volume di 430 pagine, che potrebbe far mutare il corso delle sue idee ed i risultati delle ricerche fino a quel momento fatte.

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Documento Sulle convenzioni di navigazione

Stringher scrive che, dato che il commendator Ellena pubblicherà nel prossimo fascicolo della "Nuova Antologia" l'articolo sulle convenzioni di navigazione, egli è disposto a dare il suo articolo per il primo di luglio, per evitare di concorrere con Ellena. Altrimenti potrebbe decidere di darlo al "Giornale degli Economisti".

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Documento Su di un articolo

Stringher si offre di scrivere un articolo dal titolo "Il commercio dello zucchero e la conferenza di Londra", fissando una data precisa per la risposta.

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Documento Congratulazioni

Stringher si congratula per il posto assegnato a Messedaglia nella "Camera vitalizia" e "per l'atto di giustizia che le ha reso il governo".

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Documento Lettera di Bonaldo Stringher ad Angelo Messedaglia

Lettera di Bonaldo Stringher ad Angelo Messedaglia, datata Roma 22 dicembre 1882, su carta intestata del Dipartimento di statistica dell'Università degli studi di Roma, sull'uscita dell'Austria nel 1867 dall'Unione monetaria germanica e sulla convenzione con la Francia del 31 luglio.

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Documento Lettera di Bonaldo Stringher ad Angelo Messedaglia

Lettera di Bonaldo Stringher ad Angelo Messedaglia, senza data, su carta intestata del Dipartimento di statistica dell'Università degli studi di Roma, sulla circolazione monetaria russa.

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Documento Senza titolo [Sistemi delle tariffe]

Si esaminano i sistemi delle tariffe, in particolare quello della tariffa duplice, "a due colonne di dazi", i minimi e i massimi, e quello attualmente in vigore in Italia della "tariffa generale". In linea di principio, comunque, per Bertolini tutti "i trattati di commercio o sono una burla o cercano trarre in inganno; infatti essi hanno il difetto fondamentale di dover essere una concessione reciproca [...], un do ut des infine". Esaminando gli effetti della politica doganale, Bertolini dimostra come la crescita o il declino dei vari settori produttivi dell'economia nazionale si siano compiuti indipendentemente da essa, confermando la teoria liberista di Adam Smith. In alcuni casi, come per l'importante settore della cerealicoltura, gli effetti erano stati a suo avviso deleteri ed opposti a quelli sperati, tanto che la recente sospensione del sistema doganale per i cereali era stata accompagnata da una sensibile ripresa produttiva, soprattutto in Puglia. "Il Minghetti diceva datemi un bilancio ed io vi saprò dire di quale paese si tratti. Se questo si può dire del bilancio, a maggior ragione si dovrebbe dire della tariffa doganale, che dovrebbe essere indice delle tendenze, delle aspirazioni di un paese, delle sue condizioni economiche". Applicando questo concetto alla tariffa del 1887, Bertolini ne denunciava, però, l'alterazione rispetto alla "struttura economica del nostro Paese". Il dazio poteva essere in effetti strumento di "tutela economica", ma anche di "guerra economica". E la tariffa del 1887 rinviava alla seconda funzione. Ad uno ad uno Bertolini svela tutti gli interessi di parte che si celavano dietro una politica commerciale protezionistica, ammantata di una patina ingannevole ed apparente di tutela del benessere collettivo di una nazione. "La barriera è una cosa artificiale, la cui soppressione ridonderebbe a beneficio quando fu unificata all'Italia e furono tolte di mezzo le barriere, e certo non è detto che l'artificio, che sussisteva per gli Stati che insieme formarono l'Italia, non sussista anche tra Stato e Stato attualmente". I casi degli Stati Uniti d'America e di alcuni cantoni della Confederazione svizzera, paesi non protezionisti, confermerebbero l'artificiosità delle barriere doganali. Così, allo stato attuale, il protezionismo "si è chiuso nella difesa ed alcuni sono giunti a dire che riconoscono che la condizione generale delle cose è il liberismo, ma che nelle contingenze attuali occorre il protezionismo". In questa schiera di economisti Bertolini colloca Cognetti de Martiis, che, curatore della quarta serie della "Biblioteca degli Economisti", nella prefazione ad un volume distinse tra libero Stato, come "meta", e Stato protezionista come realtà attuale "in continua evoluzione verso lo Stato libero". Ad essere sbagliato in una simile concezione, secondo Bertolini, è il presupposto che scaturisce dall'indirizzo della scuola storica, in base al quale "il nocciolo dell'economia" sarebbe "nella correlazione con l'organismo umano" e nelle sue trasformazioni nel tempo. Quando lo sviluppo industriale è agli esordi l'economia di un Paese sarebbe così paragonabile ad un bambino, che ha bisogno di essere difeso dai genitori. Lo Stato, pertanto, deve intervenire con una politica protezionistica, fintanto che l'industria non sia sufficientemente solida da poter tener testa alla concorrenza straniera. L'obiezione che Bertolini muove a questa concezione di Cognetti de Martiis è che nessuna inchiesta, condotta sullo stato dell'economia italiana, aveva affermato il raggiungimento di livelli minimi di sviluppo per l'industria che supportassero un superamento della politica protezionistica. In questo Bertolini condivide le posizioni di Bastiat, secondo cui "la protezione è un cuscino comodo, su cui l'industria s'addormenta". L'Italia aveva a sue spese subìto gli effetti deleteri della politica protezionistica sostenuta in favore dell'industria pesante (navale, siderurgica e metallurgica) durante e dopo il periodo bellico. Il coinvolgimento in tale sistema di protezione degli istituti bancari avrebbe portato ad una sicura bancarotta, se "per fortuna dell'Italia Bonaldo Stringher non avesse saputo far andare a mare la troppo confidente Banca di Sconto". Tra i seguaci del libero scambio, che ebbe origine dalla battaglia contro la tariffa sul grano condotta vittoriosamente da Riccardo Cobden, "economista insigne della prima metà del XIX secolo", simbolo stesso del liberismo, in Italia è ricordato Luigi Einaudi, accanto ovviamente allo stesso Angelo Bertolini e al suo maestro, Francesco Ferrara. Bertolini confessa che le lezioni di quest'ultimo del 1857-58-59 "sono veramente ammirabili e si sta cercando di pubblicarle". Unico attuale rimedio contro il protezionismo è la sua moderazione, attraverso il ricorso alle statistiche commerciali.

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