Home >
Elenco istituti >
Archivio storico di UniCredit Banca di Roma >
Banco di Roma
Fascicolo Fascicolo 5
Si segnala la presenza di interessante corrispondenza tra Ugo Foscolo e Costantino Bresciani Turroni. I documenti sono sintetizzati nella sezione "Documenti"
Scheda: nr. fascicolo 5
Numero della busta: 4
Documenti presenti nel fascicolo
-
Lettera manoscritta
Bresciani Turroni riferisce a Foscolo degli incontri che egli ha avuto nei giorni precedenti. In prticolare Bresciani racconta di aver incontrato a Milano il dott. Pizzoni, il quale era preoccupato per l'entrata di Pesenti all'IRI, in quanto temeva qualche "sorpresa" in tema di nazionalizzazione delle banche ed esortava quindi Bresciani Turroni ad occuparsi del problema, per poter subito, "alle prime arringhe", scrivere articoli sul "Corriere" o tenere una conferenza. Per quanto riguarda le possibilità di sviluppo in Svizzera, Bresciani Turroni comunica a Foscolo di essere disponibile a tenere una conferenza in tedesco a Zurigo e una in francese a Ginevra, se ciò possa essere utile alla banca [la risposta di Foscolo del 17 maggio 1946 è sintetizzata in questo fascicolo ASE, NDR].
-
Lettera dattiloscritta
Foscolo risponde alla lettera di Bresciani Turroni dell'11 maggio 1946 [in sintesi in questo fascicolo ASE, NDR]. Egli non è grado di dire se le preoccupazioni del dott. Pizzoni per l'entrata di Pesenti all'IRI, per quanto concerne la nazionalizzazione delle banche siano fondate. Foscolo ipotizza che tali timori siano sorti da un discorso tenuto da Mauro Scoccimarro in un comizio elettorale, ma a Foscolo non sembra che Scoccimarro abbia detto niente di nuovo. In ogni caso, avverte Foscolo, bisogna essere preparati se si manifestano dei segni premonitori, tanto più che le banche gli sembrano già abbastanza nazionalizzate. Per quanto riguarda le possibilità di sviluppo in Svizzera, Foscolo ritiene che l'idea che Bresciani Turroni tenga delle conferenza a Zurigo e a Ginevra gli sembra buona: l'Istituto se ne avvantaggerebbe in prestigio e rinomanza nell'ambiente finanziario svizzero.
-
Lettera dattiloscritta con correzioni autografe
Bresciani Turroni scrive a Foscolo in relazione al rifiuto opposto dalla Banca d'Italia alla apertura di nuove filiali del Banco di Roma in località dove sono già presenti filiali di banche di interesse nazionale. Bresciani propone di interessare direttamente il Sen. Einaudi: proibire l'apertura di nuove filiali viola il principio di libera concorrenza che Einaudi che sempre sostenuto e consolida un monopolio a favore delle banche già esistenti. "E' questo un principio di quell'economia pianificata, della quale ora a gran voce si richiede l'abolizione".
-
Lettera dattiloscritta
Foscolo ringrazia Bresciani Turroni per l'offerta di parlare el Sen. Einaudi a proposito dell'apertura delle nuove filiali del Banco di Roma, ma ritiene che non sia il caso di rivolgersi al Governatore, dal momento che egli ha saputo che è lo stesso Einaudi a impartire personalmente le istruzioni sul modo in cui le filiali della Banca d'Italia ddevono condurre le indagini per l'apertura di nuovi sportelli bancari. Foscolo aggiunge che egli ha già sottoposto la questione al Comm. Menichella e teme che questi potrebbe aversene a male di un ricorso al Governatore sul medesimo argomento.
-
Lettera dattiloscritta
Foscolo scrive a Bresciani Turroni della seduta del Consiglio di Amministrazione del Banco di Roma, tenuto il 15.07.1946. La situazione generale dell'Istituto è buona, con un incremento nel settore dei cambi e dei rapporti con l'estero.L'affare saliente delle ultime settimane, racconta Foscolo, è quello concluso con la Confederazione Italiana degli armatori per l'acquisto di 50 navi Liberty. E' un affare importante sia perché procurerà notevoli utili sia perchè permette al Banco di vivificare la sua situazione negli ambienti finanziari americani. Foscolo riferisce a Bresciani che comunque anche più in generale gli azionisti erano assai soddisfatti dell'operato di Bresciani Turroni e di Foscolo.
-
Lettera dattiloscritta
Foscolo scrive a Bresciani Turroni che la situazione generale dell'Istituto è sempre buona, e per quanto riguarda i fidi, si è registrato un incremento davvero notevole. Foscolo informa Bresciani che a Napoli è stato firmato l'atto costitutivo dell'"Istituto italiano per gli studi Storici", sorto ad iniziativa della Banca d'Italia con l'adesione della Banca Commerciale, del Credito italiano, e del Banco di Roma. L'Istituto ha scopi di alta cultura e costituisce un omaggio a Benedetto Croce. Su richiesta di Mediobanca il Banco di Roma ha versato i residui 5/10 del capitale sottoscritto, completando in tal modo la quota di partecipazione al capitale sociale, in Lit. 300.000.000
-
Lettera dattiloscritta
Bresciani Turroni informa Foscolo di aver incontrato il prof. Ropke, noto economista dell'Università di Ginevra. Dalla conversazione Bresciani ha dedotto che in Svizzera la situazione economica italiana è valutata abbastanza esattamente, restano invece perplessità sulla situazione politica interna. Bresciani si chiede se sia oportuno che egli tenga una Conferenza a Zurigo sulla sistuazione economica dell'Italia durante le trattative per un nuovo accordo commerciale con la Svizzera. Bresciani prega Foscolo di chiedere un parere anche al Ministero degli esteri [La risposta di Foscolo e la replica di Bresciani sono sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR].
-
Lettera dattiloscritta
Foscolo risponde alle perplessità sollevate da Bresciani Turroni in relazione all'opportunità di tenere una Conferenza a Zurigo sulla situazione economica dell'Italia durante le trattative per un nuovo accordo commerciale con la Svizzera [la lettera di Bresciani del 12 ottobre 1946 è sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR]. Foscolo ha chiesto un parere al Ministero degli esteri, nella persona del Vice Direttore Generale, dott. Grazzi. Questi è favorevole alla conferenza di Bresciani in Svizzera, ma chiedeva di riflettere sull'enorme risonanza che la conferenza avrebbe avuto in Svizzera e altrove. L'italia è infatti debitrice in clearing di una somma ingente verso la Svizzera, somma il cui pagamento si desidera rimandare. Un quadro troppo roseo dell'economia italiana potrebbe causare insistenze svizzere per ottenere pagamento, ma un quadro troppo fosco neanche converrebbe. Foscolo dichiara la fiducia sua e di Grazzi nell'abilità di Bresciani Turroni di evitare Scilla e Cariddi [Si vedano anche le lettere di Bresciani Turroni del 12 e del 28 ottobre, sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR]
-
Lettera dattiloscritta
Bresciani ritiene che le difficoltà accennate dal dott. Grazzi in relazione alla conferenza che Bresciani terrebbe in Svizzera si può risolvere facendo una distinzione tra situazione economica interna e condizioni della bilancia dei pagamenti: malgrado la ripresa in parecchi settori dell'industria con il conseguente sviluppo delle esportazioni, queste partite sono ben lontane dal coprire le partite passive, sicché si prevede per il 1947 e per gli anni successivi un disavanzo della bilancia dei pagamenti. [Si vedano anche le lettere del 12 e del 18 ottobre, sintetizzate in ASE in questo fascicolo, NDR]
-
Lettera manoscritta
Bresciani Turroni scrive a Foscolo per accordarsi sulla data in cui tenere il Consiglio di Amministrazione del Banco di Roma. Inoltre Bresciani chiede a Foscolo di interpellare il dott. Ruta in merito all'espressione "sterline libere" e al suo preciso significato.
-
Lettera dattiloscritta
Foscolo riferisce a Bresciani Turroni di alcune riunioni tenute presso l'IRI tra gli amministratori delegati delle tre banche, il Ministro Campilli e il prof. Einaudi. Le riunioni avevano ad oggetto le richieste di finanziamento dell'IRI per le sue aziende, e aggiunge Foscolo, "le discussioni sono state lunghe e spesso burrascose". In conclusione le banche di interesse si sono irrigidite e hanno fatto notare come i finanziamenti loro richiesti fossero vietati dalla legge bancaria e dalla convenzione basilare IRI-banche. A parere di Foscolo l'eco che tali discussioni hanno avuto nella stampa è stata poco opportuna in quanto si è messo in evidenza l'enorme fabbisogno finanziario dell'IRI e il tentativo fatto da quest'ultimo per premere sulle sue banche.
-
Lettera dattiloscritta
Bresciani Turroni scrive a Foscolo ricordando che l'anno precedente aveva convenuto con Abdullatif Boghdadi (del Ministero del Commercio e dell'Industria Egiziano, NDR) che le operazioni relative alle forniture di merci dall'Italia all'Egitto da effettuare a titolo di riparazione, avrebbero potuto passare per il Banco di Roma. Bresciani chiede a Foscolo se ritiene opportuno che egli si metta nuovamente in contato con Boghdadi, pregandolo di badare che il governo egiziano non ritorni sulla decisione di affidare al Banco di Roma le aperture di credito
-
Lettera dattiloscritta
Foscolo accetta la proposta di Bresciani Turroni di scrivere a Boghdadi, proposta espressa nella lettera dell'11 luglio 1947 (sintetizzata in ASE in questo fascicolo). Foscolo afferma che sarebbe un vero peccato non mettere a frutto per il Banco le eccellenti relazioni che Bresciani ha costruito con personaggi di primo piano in Egitto, scongiurando il pericolo che altre banche si accaparrino un lavoro così interessante.