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De Leo Annibale
Fascicolo Miscellanearum
E' una raccolta di vari scritti di Annibale De Leo che vanno dal 1762 fino al momento della sua morte. Si articola in due tomi. Nel primo tomo sono conservati scritti raccolti tra il 1762 e il 1765 riguardanti varie scritture forensi, pertinenti alla Chie
Scheda: 1-418 cc. nr. fascicolo 1
Numero della busta: L
Documenti presenti nel fascicolo
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Ragioni dell'arcivescovil Seminario di Brindisi per l'esenzione dal peso delle gabelle per qualsivoglia convittore contro gli amministratori della città predetta
Supplica di annibale De Leo inviata al sovrano Ferdinando IV di Borbone, affinchè fosse affidata al Tribunale misto di Napoli la soluzione di una diatriba tra il seminario arcivescovile e l'amministrazione civile di Brindisi sull'esenzione del peso delle gabelle concesso ai seminari ecclesiastici in base al Concordato del 1741. Difesa del privilegio fiscale ecclesiastico sulla base di argomentazioni di carattere economico, sociale e giuridico. La memoria si conclude con una nota sulla diversa importanza dei mestieri in relazione alla loro pubblica utilità.
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Rappresentanza dell'arcivescovo di Brindisi al Re per l'apertura del porto fatta nel 1762
Con un breve excursus storico Giuseppe De Rossi dimostra a Ferdinando IV di Borbone come la decadenza e lo spopolamento di Brindisi nel Settecento non fossero imputabili a fattori naturali, ma storici. L'incremento del commercio marittimo e dell'agricoltura del brindisino era, pertanto, considerato possibile, a condizione di risolvere e superare quelle cause storiche che avevano reso inagibile il porto interno e stagnanti e malariche le sue acque. Al sovrano era attribuito il compito di restituire alla città di Brindisi quella prosperità e quella fama che le spettavano in virtù delle sue ottimali condizioni naturali, estendendo il decreto di "politura" dei porti, già previsto per gli stabilimenti di Taranto e Crotone, anche alla sua città.
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Lettera di anonimo francese, Paris 2 aout 1779
Oggetto di questa lettera è la richiesta di una copia originale delle "Memorie brindisine" che di fatto il De Leo spedì in Francia. Diversi brani, non casualmente, furono pubblicati nei "Supplementi" che il De La Borde compilò ai "Viaggi dell'inglese Swinburne", editi a Parigi nel 1785, tomo II. E' probabile che il mittente fosse proprio De La Borde.
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Delle usure de' mutui
Memoria in cui l'usura è personificata e considerata proteiforme piaga sociale che, pur sotto mutate forme, più sottili ed occulte rispetto a quella passata, continuava ad essere praticata, a dispetto dei pontefici che la bandirono e dei Padri della Chiesa che vi lottarono contro. Se l'usura è un "lucrit ex mutuo", le Società di assicurazione o di cambio sono denunciate come il nuovo sistema legale attraverso cui si perpetuava la pratica dei prestiti usurari, da contrastare imponendo per legge che i titoli fossero accompagnati da mille condizioni e clausole che limitassero l'ammontare dell'interesse. Se da un lato si riconosce al mutuante il diritto di perceepire moderati interessi nei casi di "lucro cessante" o di "danno emergente", dall'altro si giudica contrario ai principi di equità naturale e di giustizia l'obbligo per il mutuatario di corrispondere un interesse su un capitale in sè stesso sterile ed improduttivo, investito interamente a suo rischio e reso fruttuoso per sua sola fatica.