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Salandra Antonio
Fascicolo Lettere ricevute dall'onorevole Salandra nei mesi di luglio, agosto, settembre 1914
Il fascicolo comprende un corpo di 84 lettere di autori vari, indirizzate al presidente del Consiglio Antonio Salandra in mesi infuocati in Italia dal dibattito tra interventisti e neutralisti. Si tratta, dunque, di documenti interessanti per chiarire la
Scheda: 1-200 cc. nr. fascicolo 2
Numero della busta: 1
Documenti presenti nel fascicolo
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Scambio di pareri sull'entrata in guerra dell'Italia
Sidney Sonnino esprime tutte le sue perplessità sull'eventuale entrata in guerra dell'Italia. A suo avviso è troppo debole sia militarmente sia economicamente per far fronte ad un impegno così oneroso. Pertanto insiste a più riprese nel corpo della lettera sulla necessità che l'Italia conservi la sua neutralità.
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Consulenza tecnica dei rappresentanti dei principali istituti di credito italiani
Il documento si compone di un biglietto d'accompagnamento e di una lettera in allegato. Entrambi i documenti sono stati spediti da Stringher a Salandra. Nel biglietto Stringher si limita ad accennare all'oggetto della lettera spedita in allegato. Si tratta, in particolare, di una missiva che lo stesso Stringher avrebbe indirizzato ad Otto Joel (1) per comunicargli l'ordine ricevuto dal Presidente del Consiglio dei ministri (Salandra) di convocare una riunione per l'11 corrente mese aperta a tutti i rappresentanti dei maggiori istituti di credito italiani. Finalità della riunione era uno scambio di notizie e di suggerimenti su eventuali provvedimenti da prendere prima del giorno 19, in considerazione delle direzioni verso cui stava evolvendo la situazione del mercato finanziario e monetario. Nella stessa lettera Stringher aveva, inoltre, invitato Otto Joel ad informare della riunione i colleghi di Milano, per coinvolgerli nello scambio di idee sia sulla situazione finanziaria, sia sulle disposizioni legislative più strettamente necessarie da prendere nell'immediato. (1) Otto Joel era in quel periodo uno dei fondatori della Banca Commerciale Italiana.
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Lettera ai dirigenti delle filiali della Banca d'Italia
Il direttore generale della Banca d'Italia Stringher informa il presidente del Consiglio Salandra di aver contattato personalmente i direttori delle filiali della Banca d'Italia della riunione prossima. Per darne dimostrazione gira per conoscenza la missiva informativa in questione allo stesso Salandra. Stringher informa Salandra di aver inviato l'avviso della riunione alle filiali della Banca cui fanno capo grossi stabilimenti industriali e di aver esteso l'invito ai dirigenti delle maggiori banche italiane.
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Problemi pratici nelle operazioni di restituzione dei depositi in conto corrente
Stringher informa che "le disposizioni del Regio Decreto del 4 corrente, relativo alla restituzione dei depositi in Conto Corrente, presso gli Istituti di Credito creano qualche grave difficoltà agli stabilimenti industriali, i quali devono provvedere alle paghe agli operai e ad altre indilazionabili occorrenze delle industrie". Prega, pertanto, Salandra di mediare presso gli istituti locali, affinché essi soddisfino l'obbligo generale della restituzione del minimo di 5 e vogliano attentamente esaminare caso per caso la convenienza di fornire agli stabilimenti industriali acconti sul loro conto corrente in attesa di nuovi provvedimenti. Informa, inoltre, Salandra d'aver già scritto alle Direzioni Centrali dei maggiori istituti di credito nazionali.
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Sulla pratica del cambio valuta per gli immigrati in Italia
ll ministro del Tesoro, l'onorevole Rubini, scambia alcune opinioni con il presidente del Consiglio Salandra su alcune questioni relative alla circolazione dei "biglietti di Stato" ed al "cambio valuta degli immigranti". A proposito di quest'ultima questione Ruini informa Salandra che le operazioni sono state limitate a tre istituti operanti nelle province di confine. Su obiezione del prefetto di Como, tuttavia, le operazioni sarebbero state estese anche agli uffici delle province interne. Secondo Rubini bisognerebbe trovare il modo di garantirsi contro eventuali frodi mediante presentazione di certificati dei sindaci o di persone note e probe.
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Sull'importanza del libero commercio europeo di carbon fossile
Il ministro del Tesoro, l'onorevole Rubini, informa Salandra della disponibilità di carbon fossile per le industrie e per il bisogno dell'Amministrazione di Guerra non messa in forse dalle nuove misure limitative sull'esportazione imposte dall'Inghilterra, sia perché tali limiti riguardano il carbone di primissima qualità, mentre tutte le altre sono lasciate al libero scambio, sia perché l'Italia si rifornisce anche dall'America del Nord, nel quale Stato l'esportazione è ancora del tutto libera. Suggerisce, inoltre, la possibilità di servirsi dei piroscafi e delle navi utilizzate per il trasporto degli emigranti verso l'America per caricare il carbone nei viaggi di ritorno. Incentivando il trasporto marittimo sarà inoltre possibile e necessario ridurre il numero dei treni per ottenere "una non spregevole economia di carbone".
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Corrispondenza: Rubini Giulio a Salandra Antonio (1914)
Rubini discute con Salandra della pratica abusiva e dannosa perpetuata dall'Amministrazione di Guerra d'acquistare grano a prezzi superiori alla norma, dando così la spinta "al bagarinaggio senza alcun ragionevole motivo", dal momento che il grano nazionale è sempre e comunque a disposizione della detta amministrazione nel momento del bisogno.
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Nuove misure doganali
Si discute dell'applicazione delle nuove, severe misure doganali e della necessità di rispettarle lungo la costa adriatica, in particolare nell'area marittima di Ravenna.
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Commesse statali per la Fiat
Rava discute dei camion e delle auto Fiat che potrebbero essere acquistate per gli eserciti dal ministro della Guerra e ne chiede parere a Salandra.
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Scambi d'opinione con Salandra
Otto Joel ringrazia Salandra per averlo ricevuto e per aver ascoltato le idee e le impressioni che si è permesso di sottoporre all'attenzione del presidente del Consiglio. Comunica a Salandra d'essersi tenuto in costante contatto con il commendatore Bonaldo Stringher che gli ha trasmesso il desiderio di Salandra stesso che i rappresentanti dei maggiori istituti di credito si riunissero presso di lui per conoscerne notizie, manifestazioni, suggerimenti in ordine ad eventuali provvedimenti da prendere prima del 19 corrente mese in vista della presente situazione del mercato finanziario e monetario. Joel informa inoltre Salandra che il 12 corrente è la data fissata dal commendatore Stringher per la prossima riunione da tenersi a Roma per raccogliere tutti quei "dati" che, riuniti con tutti gli altri di cui può disporre il Regio Governo e sottoposti al vaglio critico dai colleghi, consentano al Governo di varare nuovi, opportuni provvedimenti.
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Resoconto dello scambio d'opinione con i ministri Rubini e Cavasola
Nella lettera Bonaldo Stringher rende conto dello scambio d'opinioni avuto coi ministri Rubini e Cavasola. Con essi "in un punto fondamentale", su cui ricerca l'opinione personale di Salandra "per liberarmi - scrive - da responsabilità". A tale scopo invia in allegato la lettera che aveva indirizzato al ministro del Tesoro, l'ingegnere Giulio Rubini (vedi documento C=1=2.78bis).
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Resoconto a Giulio Rubini sui 'desiderata' dei principali istituti di credito italiani
La lettera è allegata ad altra indirizzata da Bonaldo Stringher, direttore della Banca d'Italia, al presidente del Consiglio dei ministri Antonio Salandra. Stringher comunica a Rubini i "desiderata" dei grandi istituti di credito italiani ed in appendice elenca due articoli discussi e rimasti in sospeso perché controversi. Stringher informa Rubini d'aver a lungo discusso con il rappresentante della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, con il marchese Ferrero di Cambiano, presidente dell'Associazione Casse di Risparmio e con il presidente della Federazione delle Banche popolari. Tutti e tre questi autorevoli rappresentanti, sentiti ciascuno separatamente, gli avrebbero dichiarato che: 1) "occorre non fermarsi al 20 del mese, ma procedere fino al 30 per dare un maggiore periodo di sicurezza e di tranquillità ai clienti e agli Istituti, essendo l'incertezza il peggiore danno per tutti; 2) si può chiedere il rimborso al 10 ma diviso in due tempi, in modo che sino a metà settembre si avrebbe un rimborso complessivo del 15; 3) il decreto per le cambiali va bene nella misura del 20 anche in presenza delle misure su accennate per i rimborsi dei depositi tanto più che la questione dei depositari fa riscontro vero e proprio con quella dei debiti cambiari e che la maggior parte dei commercianti riscuote in contanti e paga a scadenza oggi col beneficio della moratoria allungata. Nella parte conclusiva della lettera Stringher si lascia andare ad alcune considerazioni personali sulla questione: "purtroppo oggi dobbiamo lavorare coi puntelli nella speranza che poi alla fine l'edificio scosso dalle fondamenta possa reggere".