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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI




Opera Il capitale straniero in Italia  

Opera L'Europa senza pace  

Opera L'Italia all'alba del secolo XX: discorsi ai giovani d'Italia  

Opera La conquista della forza: l'elettricit? a buon mercato, la nazionalizzazione delle forze idrauliche  

Opera La popolazione e il sistema sociale  

Opera Peaceless Europe  

Opera Population and the Social System  

Translated under the author's supervision

Opera Principi di scienza delle finanze  

V edizione

Opera La popolazione e il sistema sociale  

Torino e Roma, L. Roux e C. editori (1894)



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Documento Corrispondenza: Filomena Bovet Nitti a Luigi Einaudi (09-05-1956)

La Sig.ra Filomena Bovet Nitti invia a Einaudi il programma di pubblicazione delle Opere complete di Francesco Saverio Nitti, tracciato da Gustavo Del Vecchio, con l'indicazione degli eventuali collaboratori. In allegato il programma: "I volume: "Il socialismo cattolico" e "La popolazione ed il sistema sociale" collaboratore Luigi Del Pane; II volume: La misura del valore della moneta", "L'economia degli alti salari", Il saggio sullo sconto" e "Il lavoro" - Collaboratore Federico Caffè; III volume: "La conquista della forza" e "Il capitale straniero in Italia" - Collaboratore: De Marco; IV volume: Scienza delle finanze - Collaboratore: Sergio Steve, Repaci o Parravicini; V volume: Saggi e scritti vari di economia. Iniziative economiche. Documenti - Collaboratore De Maria"; [Il piano dell'opera dell'Edizione nazionale delle opere di Francesco Saverio Nitti, presenta delle differenze significative rispetto all'idea di Del Vecchio. Tra i possibili collaboratori identificati da Del Vecchio, solo Federico Caffè e Domenico De Marco collaborarono effettivamente all'opera, curando rispettivamente il vol. II ed il vol. III degli "Scritti di economia e finanza". Sergio Steve, Repaci, Parravicini e De Maria non presero parte al progetto. Inoltre l' "Edizione nazionale" risulta più articolata di quanto previsto originariamente, e comprende anche gli scritti politici di Nitti, NDR].

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Bonaldo Stringher (21-12-1917)

In questa lettera Nitti riferisce a Stringher di aver sentito "da varie parti" che la Banca centrale di Zurigo è sospettata (anche da Governi esteri) di prendere parte a operazioni finanziarie mirate a danneggiare gli Stati dell'Intesa. Nitti segnala questo sospetto al Governatore perchè gli risulta che la Banca d'Italia abbia rapporti d'affari con la banca in questione e invita il suo corrispondente ad adottare opportuni provvedimenti.

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Bonaldo Stringher (29-12-1917)

Nitti scrive a Stringher di aver ricevuto un telegramma dal Conte Macchi di Celere. Il telegramma riferisce sulla concorrenza tra la Banca Commerciale italiana ed il Credito italiano nella vendita delle lire sulla piazza di New York. Questa situazione comporta effetti depressivi sul corso della lira. Nitti invita quindi Stringher a richiamare le banche in questione.

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Documento Lettera

L'Associazione italiana esportatori chiede a Nitti di chiarire la normativa relativa alle valute nelle quali è possibile esprimere il prezzo delle merci nei contratti di compravendita di beni di esportazione.L'associazione propone inoltre di includere nell'elenco anche una valuta sudamericana, dato l'importanza del commercio con quell'area.

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Documento Lettera

Nitti riferisce a Stringher che il Ministro degli Esteri lo ha informato che alcune banche francesi, con l'appoggio del governo siberiano, apriranno tra breve filiali nella zona di Vladivostok. Sarebbe opportuno a parere di Nitti che le banche italiane provvedessero almeno al servizio di corrispondenza con tali banche. Inviare persone competenti renderebbe più facile l'attivitàdelle imprese italiane già attive in Siberia nella realizzazione di opere pubbliche. Nitti prega Stringher di fargli sapere cosa ne pensa in proposito.

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Bonaldo Stringher

Nitti chiede a Stringher se questi ha ricevuto il rapporto dell'ambasciatore italiano in Cina, Carlo Sforza, circa l'istituzione di una banca italiana in Cina. Nitti concorda con il Conte Sforza sull'utilità dell'iniziativa e sarebbe lieto se qualche "coraggioso" istituto italiano se ne facesse promotore. La banca italiana in Cina avrebbe il compito di sviluppare le relazioni commerciali tra Italia e l'intero Oriente. Non si chiederebbero ingenti capitali e sarebbe facile, a parere di Nitti, trovare la persona idonea e sicura a cui affidare la direzione della Banca. Nitti chiede a Stringher di fargli sapere che cosa pensa in proposito e se la Banca d'Italia sia disposta a promuovere direttamente o indirettamente l'iniziativa. In allegato alla lettera si trova la memoria di Sforza.

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Documento Lettera

Luzzati chiede a Nitti chiarimenti in ordine all'azione del Governo prima dell'istituzione dell'INCE, quali siano state le ragioni che hanno portato alla sua istituzione e quali i risultati dell'azione dell'ente. Luzzatti chiede di poter vedere i rapporti confidenziali relativi alla nascita dell'INCE ed ai risultati ottenuti. Luzzatti osserva che è la prima volta che il Governo fornisce alla Camera l'occasione di condurre indagini su argomenti così importanti e così attuali.

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Documento Lettera

Stringher ringrazia Nitti per l'invio dei suoi studi sul lavoro, e per quello sul valore della moneta. Stringher declina l'invito di Nitti di collaborare alla rivista "Riforma Sociale", in quanto i suoi impegni glielo impediscono.

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Documento Lettera

Nitti informa Stringher che la sua conferenza sul brigantaggio potrebbe diventare una parte di un saggio sull'Italia meridionale e sui Borboni. Nitti osserva che su questi argomenti circolanon idee molto lontane dalla realtà. la prolusione del corso di scienza delle finanze verrà forse pubblicata ad ottobre, in un volume dove saranno comparate le situazioni delle singole provincie nei confronti dello Stato. Nitti ritiene che i calcoli sulla pressione fiscale eseguiti da Pantaleoni siano delle "vere volate liriche". Oltre ai dati sui contributi, prosegue Nitti, egli ha raccolto altri elementi di valutazione: distribuzione sul territorio dell'esercito e dei corpi dello Stato, degli istituti di giustizia e di quelli di istruzione e anche i dati relativi alla spesa per opere pubbliche sostenuta dalla Stato nelle singole regioni. Nel Post Scriptum Nitti confida a Stringher di essere in procinto di diventare padre e che tutto il resto in confronto a ciò gli sembra di valore modesto [La risposta di Stringher del 21 luglio 1899 è sintetizzata in ASE in questo stesso fascicolo, NDR]

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Documento Lettera

Stringher scrive a Nitti in risposta alla lettera del 12 luglio [in ASE sintetizzata in questo fascicolo, NDR]. A Stringher interessa molto il nuovo studio di Nitti, e anche se non sarà forse in tutto d'accordo con l'economista lucano, ne potrà nascere un confronto utile e cortese. Stringher invia i suoi auguri a Nitti per la prossima nascita del figlio.

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Documento Lettera

Nitti informa Stringher di avergli inviato una copia della traduzione francese del suo studio sul saggio di sconto e si scusa per non aver risposto prima alla lettera di Stringher. La nascita del figlio è stata complicata e solo da pochi giorni mamma e figlio stanno bene. Nitti informa Stringher di essere in procinto di pubblicare il libro sulla distribuzione delle spese in Italia in due versioni: una accademica e l'altra più sintetica. Nitti promette a Stringher di inviargli le due versioni non appena possibile e che sarà onorato per ogni critica che Stringher vorrà muovergli.

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Documento Lettera

Stringher ringrazia Nitti per l'invio dei "Discorsi ai giovani d'Italia" e, anche se non è del tutto d'accordo con Nitti, gli esprime il proprio apprezzamento perché ha fugato le illusioni sull'Italia come paese naturalmente ricco.

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Documento Lettera

Stringher si complimenta con Nitti per il "limpido" manuale di scienza delle finanze. Stringher comunica a Nitti che sta leggendo "Napoli e la Questione meridionale", volume che "trabocca di amore e di amarezza".

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Documento Lettera

Nitti ricorda a Stringher di tenerlo presente per l'affidamento di cause afferenti alla Banca d'Italia a Napoli e in tutto il Mezzogiorno. Nitti rapprenta già il Banco di Sicilia e spera che questo non costituisca per Stringher un problema.

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Documento Lettera

Nitti comunica a Strigher che egli ha riaperto il suo studio legale in Napoli che si occupa di affari civili e soprattutto commerciali, marittimi e industriali presso tutti i Tribunali e le Corti giudiziarie del Regno.

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Documento Lettera

Nitti si complimenta con Stringher per la chiarezza della relazione annuale della Banca d'Italia, "frutto del buon indirizzo di chi la dirige".

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Documento Lettera

Stringher si complimenta con Nitti per la nomina a Ministro del Tesoro.

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Documento Lettera

Nitti riferisce a Stringher che la situazione dei conti pubblici si è aggravata e ha "bisogno" che entro la fine della settimana l'Istituto nazionale dei cambi sia cosa compiuta. A tal fine, Nitti ritiene opportuno creare un consorzio di banche di emissione con inoltre la partecipazione dei quattro maggiori istituti di credito ordinario. Stringher valuterà se sia opportuna la partecipazione della Banca d'Italia.

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Documento Lettera

Nitti si lamenta per il poco entusiasmo dimostrato dagli istituti di credito ordinario in relazione all'istituzione dell'Istituto nazionale dei cambi con l'estero. Se per la fine della settimana non sarà tutto regolato, Nitti minaccia che farà a meno di essi, ma requisirà il loro personale: ha già preparato il provvedimento. Egli confida nell'opera patriottica di Stringher.

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Documento Lettera

Stringher riferisce a Nitti di aver incontrato il giorno precedente "le note persone" per la costitutzione dell'INCE e lo invita a non sottovalutare le critiche che gli vengono poste. Non conviene né a Nitti, né alla Banca d'Italia, né al costituendo ente circondarsi di malcontento, dovendo compiere operazioni finanziarie di grande mole.

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Documento Lettera

Stringher, dopo aver preso visione degli appunti relativi alla sistemazione dei cambi ideata da Nitti, rileva che non si tratta come Nitti sostiene di un vero consorzio tra banche, ma di un monopolio di Stato a cui le banche di emissione e quelle di credito ordinario sono obbligate a prestare personale e uffici. Stringher comunica a Nitti che gli ha inviato un documento in cui si riassume il giudizio degli istituti, ma senza far proposte, in quanto ciò esula dalle competenze del Governatore. Stringher invita Nitti a rimeditare sulla soluzione proposta.

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Documento Lettera

Stringher invia a Nitti gli articoli che ha steso su invito del Ministro. Stringher riferisce che tutti i rappresentanti degli istituti di credito avrebbero preferito un ordinamento corsortile dei cambi, ma hanno dichiarato la loro disponibilità a cooperare con la Banca d'Italia. Stringher segnala a Nitti l'opportunità di cassare l'art. 12 del progetto, in quanto ritiene pericoloso disturbare i detentori di capitali mentre si avvicina la sottoscrizione di un prestito.

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher di non aver niente in contrario al coinvolgimento di banche minori nell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero.

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Documento Lettera

Nitti ritiene che la bozza inviatagli da Stringher relativa all'istituzione dell'INCE vada bene e si chiede se non sia opportuno inserire un articolo che obblighi gli Istituti di credito ordinario a mettere a disposizione dell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero il personale competente in materia di cambi.

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Documento Lettera

Nitti riferisce a Stringher che il prestito nazionale sta andando bene. Egli ritiene che sia necessario arrivare a raccogliere 6 miliardi di lire. Nitti chiede notizie sull'INCE e afferma che bisogna che l'istituto vada in funzione al più presto.

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Documento Lettera

Stringher aggiorna Nitti su alcuni risultati ottenuti nella sottoscrizione del prestito nazionale e gli riferisce delle difficoltà riscontrate nelle provincie di Ferrara e Cremona.

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Documento Lettera

Nitti ringrazia Stringher per azione da questi prestata in sostegno al prestito nazionale. A parere di Nitti è necessario che questo prestito renda più di tutti i precedenti. Inoltre Nitti chiede a Stringher di comunicargli al più presto il nome del nuovo Direttore generale dell'INCE.

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Documento Lettera

In risposta alla lettera di Stringher del 4/12/1918 [sintetizzata in ASE in questo fascicolo], Nitti informa Stringher di aver dato disposizioni perchè venga intensificata la propaganda a favore del prestito nelle provincie di Cremona e Ferrara. Nitti ritiene necessario che le sottoscrizioni arrivino a 6 miliardi per evitare nuove emissioni di moneta. Inoltre Nitti ricorda a Stringher che bisogna nominare amministratori e sindaci dell'INCE: i diversi "gruppi" dovranno indicare le persone da loro designate, ma poi la nomina spetterà a Nitti stesso, in qualità di ministro.

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Documento Lettera

Nitti informa Stringher di averlo nominato Presidente dell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero.

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Documento Lettera

Stringher invia a Nitti il prospetto delle sottoscrizioni nelle provincie venete.

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher che la sottoscrizione si va indebolendo e bisogna rafforzarla, dovendo arrivare a 6 miliardi di lire.

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Documento Lettera datata marzo 1918

Nitti ritiene che l'ammontare delle sottoscrizioni del prestito nazionale potranno arrivare a 5 miliardi e mezzo. Per la fase conclusiva Nitti confida nell'azione di Stringher, che potrà essere più efficace di ogni altra opera. Nitti spera inoltre che l'INCE potrà essere per il giorno 11 in prefetta "efficienza".

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher che il giorno precedente le sottoscrizioni del prestito nazionale sono andate male. Ciò è grave anche perché mancano solo 10 giorni alla chiusura e bisogna raccogliere ancora almeno un miliardo. Nitti prega quindi Stringher di intensificare lo sforzo della Banca d'Italia.

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Documento Lettera

Nitti insiste con Stringher affinché l'INCE entri in funzione l'11 marzo.

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher che notizie provenienti da varie parti fanno temere che non tutti i cambi passino per l'Istituto nazionale per i cambi con l'estero. Nitti ritiene opportuno avvalersi del DL 25.11.1917, n. 100 e far accompagnare le singole esportazioni da un apposito certificato. Nitti sarà grato a Stringher se questi potrà fargli avere delle precise indicazioni in proposito, affinché Nitti possa emanare il provvedimento, come previsto dall'art. 3 del citato decreto.

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher che la situazione dei cambi richiede "cure speciali". Per quanto riguarda al situazione interna, Nitti riferisce al suo corrispondente che la situazione è assai migliorata e spera di non avere più scioperi. Nitti chiede notizie sulla situazione del Banco di Roma e si augura di vedere presto Stringher di persona per discutere di questi argomenti.

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Documento Lettera

Stringher invia a Nitti una delle prime copie di una pubblicazione dell'Istituto nazionale per i cambi con l'estero, ente che deve la sua creazione a Nitti.

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher che resterà a Roma ancora qualche giorno e vorrebbe discutere della situazione politica, che lo preoccupa.

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Documento Lettera

Nitti scrive a Stringher che vorrebbe incontrarlo per discutere della situazione politica, che lo "inquieta vivamente".

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Documento Lettera

Stringher ha ricevuto solo ora le richieste di colloquio di Nitti e sarebbe disponibile il giorno seguente.

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Documento Lettera

Nitti accetta l'invito di Stringher di incontrarlo il giorno seguente.

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Documento Lettera

Nitti dichiara a Stringher di essere molto preoccupato della situazione economica e finanziaria. Egli vede con dolore "l'assoluta mancanza di programmi e l'assenza di ogni energia restauratrice".

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Documento Traduzione in lingua italiana del libro "Italy to day" di Thomas Okey e Bolton King

Il documento si compone di due lettere. La prima (cc. 120-122) è scritta da Francesco Saverio Nitti, professore presso il Regio Istituto d'Incoraggiamento di Napoli e direttore della rivista "La Riforma Sociale", promotore della traduzione in lingua italiana del libro di Bolton King e Thomas Okey sulla realtà economica italiana agli inizi del Novecento ("Italy to day", tradotta in italiano con il titolo "L'Italia di oggi", Laterza, Bari, 1902). Nella lettera Nitti cerca di persuadere l'editore barese Giovanni Laterza della bontà dell'iniziativa editoriale di cui si sarebbe personalmente occupato. Ringrazia, inoltre, Laterza per le parole d'elogio spese a sostegno della sua "Lettera" pubblicata sulla rivista "Il Pungolo", che - precisa lo stesso Nitti - "non era che il merito della sincerità più assoluta". In allegato alla lettera indirizzata a Laterza vi è la lettera (cc. 123-124) a sua volta indirizzata dall'autore Thomas Okey al professore Francesco Saverio Nitti in cui lo informa di aver acquistato una sua opera su Napoli che sarebbe servita a lui e a Bolton King per "rivedere alcuni capitoli [della loro opera "Italy to day"] e farli più esatti tenendo conto dei fatti nuovi". Nella stessa lettera Okey comunica al Nitti che il signor *** [nella lettera originale al posto degli asterischi da noi inseriti vi è un lungo spazio vuoto che lascia nell'anonimato il personaggio a cui si fa riferimento, evidentemente noto ad Okey, a Nitti e al Laterza] avrebbe provato a far accettare all'Economic Journal la stampa di un articolo "Sull'Italia all'alba del XX secolo", ma che solo l'eventuale intervento del signor Loria [Achille Loria], corrispondente dell'Economic Journal in Italia, avrebbe potuto mandare a buon fine l'impresa. Sulla traduzione dell'opera di Okey-King Nitti sarebbe ritornato, oltre che nelle due lettere successive, rispettivamente del 20 dicembre 1901 (cc. 125-126) e del 30 dicembre 1901 (c. 127), anche nella corrispondenza dell'anno successivo.

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Documento Sulla traduzione dell'opera di Okey e King

Nitti chiede a Giovanni Laterza se ha avuto risposta da Okey e se lo stesso Laterza gli ha spedito la sua lettera per conoscenza. Non manca, inoltre, di informare l'editore di aver fissato i criteri della collezione "L'Italia Meridionale", precisando come la Casa editrice Laterza avrebbe assicurato all'iniziativa editoriale "successo notevole". In realtà le poche opere che avrebbero dovuto avviare la collezione e che sono citate nella corrispondenza Nitti-Laterza di questi anni sarebbero poi confluite nella collana "Opere varie". La collana non fu mai portata a compimento per le difficoltà incontrate da Nitti nel reperire validi collaboratori disponibili alla sua realizzazione.

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Documento Sulla traduzione dell'opera di Okey e King

Nitti chiede a Laterza aggiornamenti sul progetto di traduzione dell'opera di Okey e King che intende curare personalmente. Informa l'editore di aver, nel frattempo, richiesto a suo nome ad Okey un esemplare del libro "Italy to day" e di aver firmato il contratto di traduzione inviatogli dalla casa editrice. Promette, infine, l'invio del programma di pubblicazione per gli autori ed avvisa Laterza della necessità imminente di organizzare un viaggio per concludere le trattative con gli autori.

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Documento Bozza del contratto tra la casa bibliografica editrice Giuseppe Laterza e figli da una parte e il professor Francesco Saverio Nitti dall'altra

Francesco Saverio Nitti stipula con la Casa editrice Laterza nel 1902 un contratto per la pubblicazione di una collezione di volumi intitolata "L'Italia meridionale" o avente altro titolo affine, le cui spese iniziali sarebbero ricadute esclusivamente su Laterza, mentre la direzione era assolutamente ed interamente affidata al prof. Nitti. Nella bozza del contratto è precisato che i volumi "dovranno contenere studi e ricerche sul Mezzogiorno continentale d'Italia dal punto di vista storico, scientifico, letterario ed artistico e la compilazione di ciascun volume, sotto la responsabilità esclusiva del prof. Nitti, sarà affidata a scrittori di vasta competenza". Nella bozza del contratto è poi specificata la cadenza mensile o trimestrale delle pubblicazioni e si propone la traduzione del libro di Okey e King [vedi nota bibliografica] come primo volume della collezione.

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Documento Sulla collezione "L'Italia Meridionale" e sui prossimi impegni

Nitti propone a Laterza un volume sullo "Stato dell'università di Napoli e degli studi di Salerno, Bari, L'Aquila, ecc." per la sezione storica della collana "L'Italia Meridionale", considerandolo "molto interessante". Esprime il suo consenso a far uscire contemporaneamente tre volumi della collezione ed informa Laterza che pur non dimenticando la collaborazione con la casa editrice barese per nuove pubblicazioni scolastiche è costretto ad osservare impegni editoriali precedentemente presi con la casa Roux. Ricorda, infine, a Laterza i suoi prossimi impegni: per dieci giorni avrebbe soggiornato a Roma, presso il Consiglio Superiore di Pubblica Istruzione, successivamente si sarebbe recato a Milano per pronunciare un discorso da ripetere a Torino ed il 15 a Napoli.

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Documento Sulla collezione "L'Italia meridionale"

Nitti discute con Laterza sull'opportunità d'includere nella collezione di volumi su "L'Italia meridionale" la Sicilia, ovvero di non restringere il campo d'indagine al solo Mezzogiorno continentale. Il dubbio è insorto in seguito ad un confronto con Colajanni [Napoleone]. Informa, intanto, Laterza di aver ricevuto i moduli del contratto.

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Documento Traduzione del libro di Thomas Okey "Italy to day"

Nitti, professore di Scienza delle finanze presso la Regia Università di Napoli, esprime un giudizio favorevole sul libro di Okey e di King "Italy to day", in procinto di essere pubblicato in lingua italiana col titolo "L'Italia d'oggi". Dichiara, infatti, che "è un libro che meriterebbe fortuna". In conclusione della lettera si esprime negativamente sull'opportunità precedentemente vagliata di estendere il lavoro su "L'Italia meridionale" anche alla Sicilia. Ritiene, infatti, che la collana perderebbe nel complesso d'omogeneità.

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Documento Invio contratti di collaborazione per la collezione "Biblioteca Meridionale"

Nitti ha inviato il contratto allo scienziato De Lorenzo e a breve invierà il secondo contratto al professor Bassano, paleografo dell'Università di Napoli.

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Documento Collana su "L'Italia meridionale"

Nitti informa Laterza di aver concordato con Benedetto Croce i criteri d'articolazione generale della collana che dovrà prevedere: 1. serie scientifica; 2. serie storica; 3. serie artistica e letteraria; 4. serie economica.

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Documento Sezione Artistica della collana "L'Italia Meridionale"

Nitti propone di tradurre dal tedesco volumi monografici di artisti stranieri già pubblicati in lingua originale dalla casa editrice di Bielefeld in Germania Velhagen e Klaving. La sezione in questione è quella artistica che dovrebbe articolarsi in due serie: Artisti italiani e Artisti stranieri.

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Documento Criteri della sezione storica della collezione "Italia Meridionale"

Nitti ha concordato con Croce i criteri d'articolazione della sezione storica della collezione Biblioteca Meridionale, che comprenderà la storia del Regno di Napoli dai longobardi all'età contemporanea.

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Documento Consigli editoriali e lettera d'accompagnamento alla traduzione di "Italy to day"

Il documento è composto da due lettere: nella prima (cc. 489-491) Nitti elargisce all'amico editore consigli sulla traduzione del libro di Gorki (Maksim), che considera una "buona idea", e sulla pubblicazione di un libro di Perrone [Eugenio], che, invece, non ritiene sia una "miniera di guadagni"(1). La seconda lettera (c. 492) è la bozza della missiva d'accompagnamento alla traduzione del volume di Okey e King. Se ne riporta il testo integrale: "Quest'opera quando fu pubblicata in inglese sollevò infinite discussioni e fu ritenuta da tutti la migliore opera sull'Italia. Ora i signori Okey e King hanno addirittura rifatto il loro libro e per l'edizione italiana l'hanno messo al corrente degli ultimi avvenimenti". (1) Eugenio Perrone non avrebbe pubblicato nessuno scritto con la Casa editrice Laterza, mentre l'opera di Gorki fu tradotta e pubblicata nel 1903, il che lascia supporre che Laterza avesse seguito in toto i consigli di Nitti.

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Documento Stato dei lavori

Nitti è in attesa di ricevere le copie della traduzione da lui curata di "Italy to day". Informa, intanto, Laterza che il volume curato dallo scienziato Giuseppe De Lorenzo per la collezione "L'Italia Meridionale" è in fase di completamento e propone come pubblicazione successiva il suo "studio su Napoli e il Mezzogiorno, del cui successo non dubito". Il riferimento è a "Napoli e la questione meridionale".

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Documento Impegni

Nitti si scusa per i numerosi impegni che lo distolgono dal lavoro di collaborazione con la Casa editrice Laterza: "Ho esami all'università 5 o 6 ore al giorno e mi è capitata la noia di presiedere nello stesso tempo 4 commissioni di concorso al Banco di Napoli e di essere commissario regio agli educatori femminili".

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Documento Commento sull'opera di Okey-King

Ancora una volta Nitti si esprime sul libro di Okey e King "Italy to day": "ottima edizione (...), è un libro che sotto tutti gli aspetti merita fortuna".

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Documento Sulla collaborazione con Benedetto Croce

Nella lettera Nitti rende conto dei risultati della collaborazione proficua con Benedetto Croce alla collezione "L'Italia Meridionale".

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Documento Sul manoscritto di Giuseppe De Lorenzo

Nitti avverte che è pronto il manoscritto della collezione "L'Italia Meridionale": "Geologia e geografia fisica dell'Italia meridionale" dello scienziato Giuseppe De Lorenzo.

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Documento Successo del primo volume della collezione "L'Italia Meridionale"

Nitti è soddisfatto del primo volume della collezione "L'Italia Meridionale" scritto da Giuseppe De Lorenzo.

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Documento Incontro con Croce e De Lorenzo

Nitti informa Laterza di aver fissato un incontro a Napoli per il 25 agosto con Croce e con De Lorenzo.

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Documento Consigli editoriali

Nel telegramma Nitti avvisa Laterza del pericolo cui andrebbe incontro qualora procedesse ad una traduzione in lingua francese del libro di Okey e King senza prendere accordi con un qualche editore francese.

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Documento Consigli editoriali

Nitti ribadisce a Laterza la necessità di stabilire un accordo preventivo con qualche editore francese prima di curare la traduzione in lingua francese del volume di Okey e King. Ricorda, inoltre, all'amico editore come il 25 si sarebbe svolto l'incontro con Croce e De Lorenzo.

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Documento Comunicazione impegni prossimi a Roma

Nitti informa Laterza che l'indomani sarebbe partito per Roma, per prendere parte ai lavori del Consiglio Superiore di Pubblica Istruzione che si sarebbero conclusi il 15 novembre.

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Documento Informazioni di stampa

Nitti chiede a Laterza informazioni sullo stato di stampa del libro di Giuseppe De Lorenzo.

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Documento Sulla collana sul Mezzogiorno

Nitti confessa a Laterza le difficoltà incontrate nel trovare autori che collaborino alla realizzazione del progetto da lui ideato di una collana sul Mezzogiorno. La collezione "L'Italia Meridionale", infatti, non avrebbe avuto alcun seguito.

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Documento Telegramma

Telegramma di Nitti di nessun rilievo.

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Documento Segnalazioni di opere da tradurre

In questa, come in altre lettere, Francesco Saverio Nitti si mostra come competente collaboratore di Giovanni Laterza nella selezione delle opere straniere d'interesse economico e scientifico in senso lato da tradurre in lingua italiana. Nel particolare, in questa lettera Nitti suggerisce l'opportunità di tradurre l'opera "Industrial Democracy" di Sidney e Beatrice Webb, traduzione poi pubblicata a Torino dall'Unione tipografica editrice nel 1912.

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Documento Riunione del Consiglio Superiore del Ministero dell'Istruzione

Nitti informa Laterza sul prossimo incontro del Consiglio Superiore del Ministero dell'Istruzione per la scelta dei libri scolastici.

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Documento Sui criteri di scelta dei libri scolastici per l'anno scolastico 1903-1904

Nitti informa con dispiacere l'editore Laterza che i suoi libri scolastici non sono stati scelti dal Consiglio Superiore del Ministero dell'Istruzione.

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Documento Ancora sulla scelta dei libri per l'anno scolastico 1903-1904

Nitti informa Laterza di non poter soddisfare la sua richiesta d'intervenire in favore delle sue edizioni scolastiche precisando che nulla può fare il Ministero dell'Istruzione dopo che è partita la formale proposta del provveditore e dopo che essa è stata votata dal Consiglio Superiore.

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Documento Sulla collana sul Mezzogiorno

Nitti chiede a Laterza di tenersi costantemente in contatto per gli aggiornamenti sulla collana "L'Italia meridionale" da lui curata.

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Documento Sul libro di Roosevelt

L'onorevole Colajanni informa Laterza di non aver ancora letto il libro di Theodore Roosevelt, su cui gli è stato chiesto un parere. Precisa, tuttavia, di averne letto una recensione sulla cui base potrebbe già esprimere un giudizio sommario. L'interesse della lettera riguarda il ruolo svolto da Colajanni e da altri studiosi e cultori dell'economia, tra cui lo stesso Francesco Saverio Nitti, nelle operazioni di selezione delle opere straniere degne di essere tradotte in lingua nazionale e diffuse nel circuito nazionale.

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Documento Giudizi sul libro di Carlo Cassola "I sindacati industriali (Cartelli, Pools, Trusts)"

Francesco Saverio Nitti scambia pareri con l'editore Laterza sul lavoro di Carlo Cassola, "I sindacati industriali (Cartelli, Pools, Trusts)". In particolare, per Nitti Carlo Cassola è "un giovane economista molto intelligente", che "ha fatto un buon libro con un argomento attuale". Nitti fa riferimento ad una lettera che gli avrebbe indirizzato lo stesso Cassola in cui gli chiedeva d'intercedere presso l'editore Laterza per pubblicare il libro entro il mese di novembre di quell'anno e di retrodatarlo al 1895. L'espediente lo avrebbe, infatti, agevolato nei concorsi a cattedra che era intenzionato a sostenere. Nitti accetta di perorare la causa del giovane economista e per questo motivo allega alla lettera indirizzata a Laterza la missiva speditagli da Cassola. In particolare in questa lettera, datata Napoli, 21 maggio 1904 (cc. 480-483), Carlo Cassola chiedeva a Nitti di sollecitare la pubblicazione del suo lavoro per poter partecipare al concorso a cattedra di Economia negli Istituti tecnici.

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Documento Ancora sull'opera di Carlo Cassola

Nitti si fa mediatore della consegna del manoscritto di Carlo Cassola [I sindacati industriali (Cartelli, Pools, Trusts), Bari, 1905], e lo fa con una lettera d'accompagnamento in cui ribadisce a Giovanni Laterza che si tratta di un "libro importante". "In quanto all'attualità ella potrà rendersene conto nell'ultimo avviso di concorso. E' tema di moda in tutta Europa e il libro spero sarà accolto bene. Come tema entra benissimo nella 'Biblioteca di Cultura moderna'".

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Documento Accordi sulla prossima pubblicazione "Il Mezzogiorno e lo Stato italiano. Discorsi politici (1880-1910)"

Giustino Fortunato è tra gli studiosi e cultori d'economia che Giovanni Laterza predilige come suoi collaboratori informali nella selezione delle opere straniere da tradurre in lingua italiana. Se Fortunato non svolgerà tale ruolo con la stessa frequenza e sistematicità di Nitti, sarà per l'ignoranza della lingua inglese, confessata con rammarico dallo stesso Fortunato nella presente lettera. Per tale motivo non potrà, ad esempio, consigliare Laterza sull'opportunità di tradurre un'opera non ben precisata sull'Irlanda, che pure potrebbe risultare "interessantissima per noi meridionali". A proposito della sua opera "Il Mezzogiorno e lo Stato Italiano. Discorsi politici (1880-1910)", da articolare in due volumi, che è in procinto di essere pubblicata dalla Casa editrice Laterza, Fortunato dichiara che gli incassi delle vendite saranno da lui stesso devoluti in favore dell'Associazione Nazionale per gli interessi morali ed economici del Mezzogiorno.

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Documento Sulla pubblicazione di una raccolta di scritti di Cavour

Il documento comprende due lettere: la prima d'accompagnamento, firmata dal Nitti, la seconda è una copia della lettera di Paolo Boselli spedita dal Nitti stesso all'editore Laterza per conoscenza. In quest'ultima lettera l'onorevole Boselli elogia Laterza per aver "onorato l'Italia e dato al Mezzogiorno una nuova aureola". Confida di seguire le sue pubblicazioni, essendo "fra i suoi ammiratori più caldi". Si dimostra favorevole ad affidare a Laterza la pubblicazione delle opere di Cavour.

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Giovanni Laterza (29-03-1915)

Nitti informa l'editore Laterza che a breve sarebbe stato pubblicato sugli "Atti della Regia Accademia di Napoli" il suo studio su "Il capitale straniero in Italia". L'informazione è quasi un pretesto per lamentare apertamente la scarsa lettura a livello nazionale degli Atti e per avallare l'ipotesi di una nuova edizione del saggio. E' fiducioso dell'ampia diffusione che avrebbe tale pubblicazione in vista della quale s'impegnerebbe ad apportare qualche breve aggiunta. Conclude precisando come, nonostante le diverse proposte, egli prediliga la Casa editrice Laterza.

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Documento Invio parziale dello scritto Il capitale straniero in Italia

Nitti invia a Laterza il suo scritto "Il capitale straniero in Italia" fino alla pagina 56.

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Documento Sulla pubblicazione dello scritto Il capitale straniero in Italia

Il volume "Il capitale straniero in Italia" è in procinto d'essere pubblicato.

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Giovanni Laterza (13-04-1915)

Nitti esprime i suoi timori sulle condizioni del mercato che non gli "sembrano in verità le più favorevoli" alla pubblicazione, sebbene sia fiducioso che il suo libro "Il capitale straniero in Italia", possa destare "un certo interesse".

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Documento Considerazioni sul progetto d'imposta globale sul reddito

Giustino Fortunato chiede a Giovanni Laterza se è a conoscenza della formazione di una Commissione Ministeriale impegnata nello studio e nella propagazione di un progetto d'imposta globale sul reddito. Allega alla lettera una copia della comunicazione ufficiale sull'argomento. Giustino Fortunato si rivela particolarmente critico nei confronti della scelta del presidente della Commissione, Luigi Einaudi, secondo il suo parere "non favorevole a noi meridionali". Quanto ai componenti della stessa Commissione, i cui nomi non sono esplicitati nella lettera, il giudizio critico non è dissimile: "alti burocrati in prevalenza settentrionali, non amici nostri". Fortunato confida apertamente a Giovanni Laterza tutti i suoi timori e le sue ansie: "Che ne sarà di noi, che tutti i danni abbiamo della guerra, nessuno de' vantaggi?". Propone a Laterza la riedizione "de' magnifici articoli del Nitti su 'Nord e Sud' in fatto di tributi, i quali non con il nome del Nitti, ché egli è funzionario dello Stato, videro già la luce su "L'Unità" e che tanto rumore levarono nel campo degli studiosi". Questa riedizione avrebbe potuto costituire la prima parte di un lavoro più ambizioso su "Le contribuzioni fiscali nel Mezzogiorno, prima e dopo la guerra". Secondo Fortunato questa pubblicazione avrebbe dato un grande aiuto contro "l'ostinazione a negare l'evidenza, ossia che, data la rispettiva ricchezza, il Sud paga più del Nord". In particolare "nell'attesa del 'dopo la guerra' la sollecita pubblicazione della prima parte, quella cioè riguardante lo stato di fatto 'prima di essa' varrebbe a preparare e a maturare provvedimenti i quali già sono allo studio, meno iniqui per noi. Siamo in condizione di paurosa incognita sul Mezzogiorno, sarebbe dovere prevenire il danno". Fortunato non chiede alcun compenso per la realizzazione del volume.

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Documento Corrispondenza: Francesco Saverio Nitti a Giovanni Laterza (13-09-1916)

Nitti chiede informazioni sull'andamento delle vendite del suo libro, "Il capitale straniero in Italia". Inoltre preannuncia a Laterza il discorso "di grande attualità" che terrà tra il 15 ed il 20 ottobre su "La guerra e la pace". Non ha ancora deciso se pronunciarlo a Milano, Torino o Muro Lucano, capoluogo del suo collegio: "temo, parlando in alta Italia, di avere l'aria di esibirmi per la successione, ciò che veramente non desidero". Il discorso sarebbe stato distribuito il giorno stesso della pronuncia a tutti i giornali italiani. Poiché tuttavia "in un discorso non si può dir tutto e sopra tutto non si può documentare nulla, ho pensato di pubblicare un piccolo volume, che potrebbe avere forse molta diffusione, dotato di una serie di appendici e di 70, 80 pagine in cui l'origine della guerra e la situazione attuale verrebbero illustrate in base a documenti diplomatici e politici degni di rilievo e in molta parte poco noti, mal noti o ignoti". Il volume in questione è "La guerra e la pace", vedi nota bibliografica.

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Documento Rifiuto dell'invito a tenere il suo discorso "Sulla guerra e la pace" a Bari

Nitti rifiuta l'invito di Giovanni Laterza a tenere il suo discorso "Sulla guerra e la pace" a Bari, "perché avrei l'aria di fare un contraltare a Salandra, ciò che ora non desidero. Per un uomo politico bisogna tener conto sopra tutto delle apparenze".

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Documento Discorso politico di Nitti sulla guerra e la pace

Nitti informa Laterza che avrebbe pronunciato il suo discorso politico "La guerra e la pace" il 25 ottobre prossimo a Muro Lucano, e che successivamente lo avrebbe recitato anche a Napoli.

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Documento Ancora sul discorso politico "La guerra e la pace"

Nitti informa Laterza di essere a Napoli per pronunciare il discorso politico "La guerra e la pace". Rispetto al testo letto a Muro Lucano sono state apportate alcune lievi modifiche nel contenuto.

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Documento Sul discorso "La guerra e la pace"

Nitti prevede che la pubblicazione del suo discorso "La guerra e la pace" susciterà un vespaio di polemiche e di discussioni, soprattutto in riferimento alle appendici documentarie allegate: "Questo sarà il libro più discusso sulla guerra tanto in Italia quanto fuori d'Italia".

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Documento Necessità di velocizzare i tempi di pubblicazione

Nitti esorta Laterza a ridurre quanto più possibile i tempi di pubblicazione del suo discorso "La guerra e la pace" per sfruttare positivamente l'eco dei dibattiti e dei commenti che ha suscitato il suo pubblico pronunciamento a Muro Lucano e a Napoli.

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Documento Elenco dei destinatari delle copie di "La guerra e la pace"

Nitti invia a Laterza l'elenco dei primi cinquanta destinatari delle copie, da distribuire in omaggio, della sua ultima pubblicazione "La guerra e la pace".

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Documento Invio elenco destinatari della pubblicazione "La guerra e la pace"

Prosegue l'elenco dei nominativi a cui l'editore Laterza dovrà inviare le copie dell'ultima pubblicazione di Nitti, "La guerra e la pace".

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Documento Invio elenco nominativi per la distribuzione della pubblicazione di Nitti [La guerra e la pace, 1916]

Nitti ultima l'invio dell'elenco dei nominativi cui inviare copie gratuite della sua ultima pubblicazione "La guerra e la pace".

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Documento Pubblicazione del libro "La guerra e la pace"

Nitti si confronta con Laterza a tre giorni dalla pubblicazione del suo discorso politico "La guerra e la pace".

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Documento Attesa d'arrivo a Roma del libro di Nitti "La guerra e la pace"

Nel telegramma Nitti informa Laterza che il suo libro "La guerra e la pace" non è ancora giunto a Roma.

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Documento Ritardi nella distribuzione del libro di Nitti "La guerra e la pace"

Nitti, tornato a Roma, si lamenta con l'editore Laterza del mancato arrivo nella capitale del suo libro presso le librerie e le redazioni dei giornali.

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Documento Successo della pubblicazione del discorso "La guerra e la pace" e riedizione del libro "Nord e Sud"

Francesco Saverio Nitti appare molto soddisfatto della pubblicità che i giornali hanno riservato alla pubblicazione del suo discorso "La guerra e la pace". In particolare si compiace dello spazio dedicatogli dal "Corriere della Sera" di Luigi Albertini. Quanto al suo libro "Nord e Sud", di cui aveva sollecitato la riedizione per conto della Casa editrice Laterza già in lettere precedenti, Nitti informa Laterza sulla casa editrice che ne aveva curato la prima edizione, ossia la Roux di Torino. Consiglia Laterza di contattarla per avere il lavoro e ripubblicarlo.

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Documento Ringraziamenti

Nitti ringrazia Laterza per il sostegno politico riservatogli ed aggiunge che in questo momento storico "occorre soprattutto aver fede nelle grandi virtù del nostro popolo". Ciò testimonia il legame d'amicizia e di stima reciproca esistente tra Nitti e Laterza.

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Documento Osservazioni sul libro di Enrico Barone

Secondo Maffeo Pantaleoni il volume intitolato "La storia militare della nostra guerra fino a Caporetto" di Enrico Barone, andrebbe "a ruba" in Germania come in Italia. a Pantaleoni, inoltre, esprime a Giovanni Laterza le sue previsioni sulle future nomine ministeriali: "Le elezioni andranno male, come spero, per quella canagliola di Nitti. Barone non diventerà più ministro e dovrebbe fare allora egli il secondo volume 'Da Caporetto a Vittorio Veneto'".

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Documento Causa tra agenzia delle imposte di Bari e ditta dei fratelli Laterza

L'onorevole professore Nitti si è offerto di mediare la causa in corso tra l'agenzia delle imposte di Bari e la ditta dei fratelli Laterza in nome dell'amicizia che lo lega a Giovanni Laterza ed ai suoi figli.

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Documento Causa tra l'agenzia delle imposte di Bari e la Casa editrice Laterza

Nitti comunica ai fratelli Laterza di essersi occupato con esiti positivi della questione in corso tra l'agenzia delle imposte di Bari e la ditta dei fratelli Laterza.

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Documento Lettera di congratulazioni

Lettera di congratulazioni rivolta dall'onorevole Francesco Saverio Nitti ad Antonio Salandra per l'incarico ricevuto di presidente del Consiglio.

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Documento Lettera agli elettori di Muro Lucano

Nitti invia a Salandra una copia della lettera scritta agli elettori di Muro Lucano "per sostenere in quest'ora, com'è dovere di tutti, l'azione del Governo e lo spirito di solidarietà".

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Documento Consigli sul prestito nazionale

L'onorevole Nitti invita Salandra a leggere un suo articolo, intitolato "L'ora presente" che sarebbe stato pubblicato il giorno successivo sul giornale "La finanza italiana". L'articolo si propone soprattutto "di giovare ad un nuovo prestito e suggerisce alcuni provvedimenti che sembrano così necessari".

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Documento Informazioni private

Tornato dalla Basilicata, Nitti è stato a Rionero in Vulture, ospite di Giustino Fortunato. Manderà presto a Salandra il testo del suo discorso appena sarà pubblicato dalla Casa editrice Laterza.

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Documento Informazioni su Nitti e Giolitti

Pantaleoni informa Salandra sugli appuntamenti di Caillaux ed invia notizie su Giolitti, che si è risentito con Nitti per averlo fatto apparire in pubblico discorso come favorevole alla guerra quando egli è per la pace. Inoltre Pantaleoni informa Salandra che i massoni di rito scozzese, ufficialmente favorevoli alla guerra, in realtà lavorano per la pace.

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Documento Considerazioni varie di natura politica ed economica

Pantaleoni si lascia andare ad una critica feroce contro la triade Orlando, Vigliani, Corradini che gli ha censurato una serie di articoli. Parla poi di "titoli di emergenza verso il paese", ovvero: il monopolio delle assicurazioni, che avrebbe circa 40 milioni di deficit, dovuti in gran parte alle ruberie che ebbero luogo nell'acquisto delle attività delle compagnie in liquidazione; la distruzione della scuola di foresteria di Vallombrosa; la costruzione del lago di Muro Lucano; la sua consulenza presso il Banco Sconto. Infine fa riferimento a Nitti, pronto ad accettare solo la presidenza parlamentare, o il ministero degli Interni o gli Esteri, mentre rifiuterebbe il Ministero del Tesoro.

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Documento Considerazioni sull'inefficienza della classe dirigente italiana

Nitti, Orlando ed altri si rivelano "incapaci di affrontare e risolvere i nuovi problemi del dopoguerra quasi altrettanto gravi quanto quelli della guerra. Conviene perciò di liquidare questi uomini e di cessare dal sorreggere e salvare l'uno a ciò che non vinca l'altro".

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Documento Considerazioni sulla crisi politica in Italia e sul ruolo di Salandra per sanarla

Pantaleoni discute con Salandra della raccomandazione di Di Giorgio (?), "uomo intelligentissimo come so dal suo professore (Enrico) Barone, (...) anche originale di pensiero, ma privo di senso morale quando il suo interesse è in giuoco". Ha perso anche la stima di Barone dopo aver avuto un atteggiamento ambiguo rispetto alla questione di Cadorna. Già aveva dato prova della "sua mancanza di carattere allorché alla Camera, avendo dal Nitti la promessa del Ministero, lodò i socialisti, cioè, dichiarò non negare loro patriottismo, mentre in discorsi privati riconosce che contribuirono potentemente al disastro di Caporetto". Pantaleoni esprime poi le sue perplessità sulla nuova Camera di Deputati, composta da "tutti novellini, i quali per nove mesi saranno pulcini nella stoppa", la maggioranza priva di alcuna coltura politica profonda, non avrà un sistema organico in testa, basato su studi storici, su studi di diritto pubblico, su cultura economica, su conoscenza di condizioni di fatto all'estero. Sarà fronteggiata da problemi colossali, che non si risolvono con "i clichés elettorali" . Inoltre "più di prima le organizzazioni fuori Camera influiranno sulla Camera, ossia più di prima saravvi un'opinione pubblica che avrà un peso maggiore di prima. La Camera sarà più debole". Pantaleoni esprime un forte senso di nostalgia per i tempi della sua giovinezza, quando grandi uomini che fecero l'Italia erano alla Camera e al Senato. Nel presente, invece, tutto gli appare in decadenza. "Ora lei ha nel paese 'fuori camera' una base che non va lasciata sgretolarsi, ma va coltivata, ingrandita, rafforzata a ciò che possa gareggiare con la base socialista e la clericale. E questo deve essere opera di coloro che ritengono la sua opera utile al paese! (...) L'attuale regime, con la sua gragnola di decreti, uno più assurdo dell'altro, soprattutto con la sua distruzione dell'industria agricola e con la sua distruzione del commercio se non viene presto un governo sensato, conduce a una rivoluzione-dittatura che sarà o quella dei socialisti o quella degli uomini d'ordine. La sua funzione può essere quella di salvarci da queste necessità. Per la dittatura occorrono uomini nuovi e ve ne sono a josa. Per la conservazione di un regime liberale francamente non vedo che lei. Altri sono troppo incompleti, unilaterali, non hanno reso i servizi che lei ha resi".

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Documento Interessante confronto Don Sturzo-Pantaleoni

Nella lettera Pantaleoni rende conto della sua conversazione con Don Luigi Sturzo sulla situazione politica dell'Italia nel 1920.La lettera si traduce, poi, in uno spazio di riflessione del Pantaleoni su questioni politiche ed economiche del suo tempo in un confronto interessantissimo con Don Luigi Sturzo: "Feci presente a D.Sturzo che la crisi del paese è cosi grave che molti patrioti sono disposti a transigere su molte cose pur di giovare adesso; che se i socialisti avessero ora un solo monco di Stato, sarebbero padroni del paese; che non lo sono, appunto perché non l'hanno e perciò si limitano a sabotarne le istituzioni e il funzionamento; che se il P.P. non usciva ora dal suo quietismo politico e non assumeva delle responsabilità dirette, il partito stesso si sarebbe sgretolato, perché non rispondente a una funzione". Pantaleoni racconta a Salandra che Don Sturzo era convinto che ormai il suo partito non poteva continuare nel suo astensionismo e che "la situazione economica era pure tale da richiedere una linea di condotta del P.P.". Tuttavia, Don Sturzo incontrava grandi difficoltà nella scelta del candidato cui offrire il governo della cosa pubblica. Chiedeva, pertanto, a Pantaleoni un giudizio su Bonomi e questi rispondeva che egli sarebbe stato in un ministero un notevole pegno per anticlericali, democratici, socialisti e riformisti, che aveva lealtà politica e un'apprezzabile competenza in questioni finanziarie. Importanti, secondo Pantaleoni, erano anche gli accordi politici coi cattolici e i liberali, finalizzati ad arrestare l'avanzata dei socialisti e di Nitti."Certo, elezioni comunali, sistema d'elezione, e elezioni generali, erano tra i punti da dibattere, ma erano pacifici altri, come la sicurezza pubblica, il rispetto della legge, il mutamento di politica economica e finanziaria". Quanto al timore di Don Sturzo sul possibile rientro di Giolitti "gli dissi che sapevo del dissidio tra Nitti e Giolitti per le questioni sorte a Torino tra industriali e socialisti. Nitti aveva dato ordine di mollare. Aggiunsi che sapevo pure che Giolitti si era pronunziato contro l'anarchia e il bolscevismo nella burocrazia; che queste erano cose che potevano renderlo simpatico a molti e, data la mancanza completa di carattere e di onestà degli italiani, poteva far scordare ogni sua precedente turpitudine. Dissi ancora che non mi meraviglierei affatto se, giungendo al potere Giolitti, risolvesse il problema internazionale con l'applicazione pura e semplice del Patto di Londra, e ciò in meno di 24 ore". I due si confrontano anche sulla questione del grano e del prezzo del pane. Sturzo si chiede se non sia il caso di aumentare la produzione in vista di un incremento del prezzo politico. Secondo Pantaleoni la questione non va isolata: la quantità di grano che il paese può produrre ha un limite nelle rotazioni agricole. Inoltre "gli impedimenti al commercio ci toglievano la possibilità di pagare grano estero e ogni altro prodotto estero".Don Sturzo era d'accordo con Pantaleoni e iniziò a citare molti casi di esportazione siciliana impedita e di prodotti siciliani andati a male per la politica commerciale del governo: "Se la Sicilia avesse una lira sua, questa starebbe alla pari con la spagnola." "(...)Vedendolo a cavallo su quel tema - continua a raccontare Pantaleoni - gli mostrai allora come potremmo anche sopportare un adeguato monopolio e regime socialista dei grani, se intanto fosse libera l'esportazione per i privati degli altri prodotti e libera l'esportazione della cartaccia nostra; che se un nuovo governo si assestasse su questa via, avrebbe l'appoggio non solo dei siciliani, ma di tutta l'Italia, all'infuori di quello delle cooperative socialiste, ora legate alla Confederazione Generale del Lavoro". Alla domanda di Don Sturzo "se andassero al governo gli uomini nostri in unione con altri, il sabotaggio socialista sarebbe da prevedersi in un primo periodo più violento che mai. Nevvero?" Pantaleoni risponde "Certo, ma di fronte a quanto si avrebbe l'appoggio di tutti coloro che sarebbero liberati dall'incubo e dai vincoli che potrebbero di nuovo lavorare". Inoltre, riprendendo la tesi che la questione del pane non va presa isolatamente, Pantaleoni chiede che sia ridata libertà d'emigrazione: "La domanda di mano d'opera all'estero è enorme e i nostri vogliono partire. Oh lo so, lo so bene...e giù una serie di casi di gente maltrattata e bistrattata dall'ufficio di emigrazione, dal De Michelis in particolare, che riduce manovali e contadini a schiavi della sua politica, politica di uomo del tutto irresponsabile, ma più potente di un ministro. Mi disse di gente che voleva andare in Brasile con ogni garanzia profferta loro, e impedita di partire; di gente che voleva andare agli Stati Uniti e doveva superare due muraglie delle quali una e la peggiore era la nostra". Pantaleoni scrive altre due lettere a Salandra nel 1920 di scarso rilievo. La prima è datata Roma, 2 luglio (C=1=29.44) e la seconda Fiume, 16 ottobre 1920 (C=1=29.80).

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Documento Necessità di bloccare il "risorgere" politico di Francesco Saverio Nitti

Dopo aver parlato di alcune questioni relative alla nomina del nuovo titolare della cattedra di Filosofia presso l'Università di Roma, Pantaleoni si apre ad alcune considerazioni su personaggi politici del suo tempo. Scrive, infatti, di Francesco Saverio Nitti, che "si prepara a risorgere", di Giovanni Giolitti, che "cade su una o l'altra questioncella, per sorpresa, per mancanza di disciplina, per gambetto datagli dal Nitti, per sommossa del popolo". Secondo Pantaleoni è necessario liquidare Nitti, non farlo risorgere.

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Documento Sul Conto Nitti

Pantaleoni informa Salandra di un presunto conto Nitti esistente presso il Banco Sconto, per "Commissioni" su cambi e partecipazioni che avrebbero fruttato allo stesso Nitti 40 milioni e mezzo. Nitti, all'epoca ministro, avrebbe fornito informazioni e concesso permessi d'importazioni ed esportazioni al Banco. Il Banco lo avrebbe ripagato in moneta. Se nel frattempo il conto fosse stato estinto, Pantaleoni è disposto anche ad indicare il nome dell'impiegato che gestiva il conto. Scrive, ancora, Pantaleoni a Salandra: "Ora, per Preziosi e me la posizione delle cose è questa: Si tratta di un caso di corruzione politica che è tra i maggiori della nostra storia e può rivaleggiare soltanto con quelli delle cooperative rosse e quello della Banca Romana. L'affare della Banca Romana liberò per qualche tempo - poco tempo, purtroppo - l'Italia dal Giolitti. L'affare delle cooperative liberò l'Italia da una gran parte dei balordi che infestano la Camera. (...) L'affare Nitti dovrà liberare l'Italia dai caporioni della Democrazia Sociale. Se i commissari faranno il loro dovere, Preziosi ed io non abbiamo nulla da fare. Se i commissari riterranno non trattarsi di caso che rientri nei loro compiti, Preziosi ed io andremo avanti da soli. Se finora la "Vita Italiana" non ha parlato del Conto Nitti è stato per non compromettere impiegati. Ma adesso o agiscono i commissari o corriamo il rischio che tutto sparisca, anche gli uomini, poichè i più di uomini hanno soltanto la voce!". Scopo della lettera è sondare l'eventuale disponibilità di Salandra a collaborare, contattando senatori che possano esigere l'esibilizione del conto.

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Documento Considerazioni sul Nitti

Scrive Salandra a Bergamini: "Il Pungolo ci tratta da nemici delle insurrezioni. (...) Se volesse proseguire la polemica mostrerebbe l'articolo sulle Lucrazioni di Napoli, pubblicato nel primo fascicolo della Lettura (dic.1900, se mal non ricordo). Il Nitti non ha mai ritenuto opportuno di citare il mio articolo nel quale era messa avanti anche l'altra idea da lui prima propugnata, dell'ingrandimento della cerchia (...)".

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Documento Intervento Riunione Consiglio di amministrazione

Si tratta del testo dell'intervento di Nitti alla prima riunione del consiglio di amministrazione dell'INCE. Nitti ricorda ai partecipanti il ruolo importante dei cambi e richiama la necessit dopo la guerra di ricostruire la vita industriale del Paese, potendo contare solo sulle forze italiane. L'INCE ha una grande responsabilità nell'evitare che si disperdano risorse così importanti.

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