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ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI

Guida archivistica alle carte e alle corrispondenze degli economisti italiani


ARCHIVIO STORICO DELLE ECONOMISTE E DEGLI ECONOMISTI


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Documento Sulle banche popolari e sulle nuove restrizioni governative in materia

"E' la prima volta che un ministro del Commercio mi chiede notizia delle nostre istituzioni e purtroppo nè a destra nè a sinistra si pensò mai finora all'ordinamento serio ed efficace delle associazioni popolari": così esordiva il Luzzatti la sua lettera, per spronare il Parlamento ad approfittare di quest'occasione "per guadagnare autorità sulle plebi, non già predicando l'ordine con vani scrivani, ma dimostrando ad esse coi fatti che noi altri abbiamo studiato e vogliamo applicare a loro vantaggio quelle istituzioni che valgono a rialzare la loro dignità economica e morale". Il Luzzatti fondatore e patrocinatore di banche popolari, convinto assertore della loro utilità economica e sociale, sosteneva, anche in questa lettera, "l'incompetenza delle Associazioni operaie di qualsiasi natura ad ingerirsi nelle faccende politiche". Racconta della sua partecipazione all'Esposizione internazionale di Parigi, in cui avrebbe dato conto del movimento cooperativo in Italia (1), tanto più che la Società di Economia politica francese conosceva il suo libro sulla "Diffusione del credito e delle Banche Popolari", già accolto positivamente nel Giornale degli Economisti del 1864. Si sofferma a dimostrare al ministro la differenza tra il suo sistema di Banche popolari mutue ed autonome e la Banca del Popolo di Firenze, che sostiene di aver sempre pubblicamente combattuto "come contraria alla vera natura delle Banche popolari". Il modello di Banca popolare da lui supportato era quello di Milano. A questo punto giunge al nocciolo della questione: nell'approvazione degli Statuti delle banche popolari negli ultimi tempi il governo non permetteva che ai soli soci di deporre il denaro in conto corrente, escludendovi i non soci. L'effetto dannoso di tale restrizione governativa era di aver costretto molte banche a vivere fuori della legge. Chiedeva al ministro di patrocinare i casi delle Banche mutue popolari di Piacenza, Venezia e Lugo, nonchè Mantova, Verona, Massa Carrara, Firenze. Si spingeva a chiedere altre agevolazioni per promuovere lo sviluppo delle banche popolari, tra cui l'esonero dall'imposta di vigilanza. (1) Il discorso tenuto in Francia fu poi pubblicato sul Giornale degli Economisti, settembre 1867, e fu tradotto in inglese e in tedesco.
Tipologia Corrispondenze
Data 12/04/1868


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Luzzatti Luigi

Il fascicolo comprende tre lettere del 1868 indirizzate al Ministero del Commercio, due dattiloscritti diretti ad Ottavio Serena, nove brevi missive manoscritte dirette sempre al Serena.
Scheda: 1-22 cc.
Numero della busta: 51

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Serena

Il fondo fu donato dalla famiglia Serena di Lapigio all'atto di fondazione dell'Ente nel 1949. E' articolato in cartelle, la maggior parte delle quali sono indicate con il nome del personaggio autore e/o oggetto delle carte ivi conservate. Altre cartelle conservano documenti relativi a diversi aspetti della storia di Altamura. Il nucleo più consistente delle carte donate è stato prodotto e/o conservato da Ottavio Serena (1).

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Biblioteca comunale di Altamura

L'Archivio-Biblioteca-Museo Civico di Altamura, costituito il 19 ottobre 1949 con la sottoscrizione di 108 soci fondatori, fu riconosciuto Ente Morale dal Presidente della Repubblica nel 1963 ed Ente d'interesse locale dalla Regione Puglia nel 1985. L'Ente, che doveva essere finalizzato alla promozione della cultura locale e allo svolgimento delle funzioni di una Società di storia patria, già ideato intorno al 1915, fu realizzato solo intorno alla metà del secolo. Tra i suoi fondatori figurano due cultori di storia locale, Michele Sabini e Angelantonio Giannuzzi, i cui due archivi privati confluirono come primi fondi archivistici dell'ente. Dalla sua fondazione l'ente è stato in grado di compendiare molto bene le sue multiple funzioni di museo, di archivio storico e, soprattutto, di biblioteca. Custodisce, infatti, al suo interno una delle più ricche biblioteche della regione. Il nucleo originario proviene dalla Biblioteca Comunale, nella quale erano confluite, a loro volta, le dotazioni del Regio Liceo Ginnasio e del Monte a Moltiplico, istituzione cittadina che, pur nata con diverse finalità nel '700, aveva sostenuto la Regia Università degli Studi di Altamura e nel secolo successivo le Scuole Superiori. Il patrimonio attuale ammonta a circa 80000 volumi grazie ad acquisti e donazioni. La biblioteca ha un carattere prevalentemente storico-letterario ed è ricca di edizioni pregiate. L'Archivio raccoglie il fondo pergamenaceo originale del Comune, oltre ad un interessante raccolta di materiale cartaceo. Il materiale librario raro e di pregio consta di 13 incunaboli, 413 cinquecentine, 140 pergamene, circa 90000 pagine di manoscritti. Dal 1954 l'ABMC cura la pubblicazione della rivista storica "Altamura". E' inoltre dotata di una pagina web nel sito del Comune di Altamura. Sabini Celio, Origine e vita dell'"Archivio-Biblioteca-Museo Civico", in "Altamura", n. 6, gennaio 1959, pp. 5-27.
Indirizzo: Piazza G. Zanardelli, Palazzo degli Studi, Liceo Classico Cagnazzi, 30
CAP: 70022
Luogo: Altamura (Ba)
Regione: PUGLIA
Contatti: Tel. 080-3111708 e-mail abmc_a@libero.it